"I Cantieri della Salute.it"

...gli operatori della sanità della Campania interrogano le istituzioni.

di Enzo Maddaloni - sabato 29 luglio 2006 - 3210 letture

Il forum regionale "I Cantieri della Salute" nasce in seguito alla sottoscrizione di un articolo da parte di 27 operatori di strutture sanitarie pubbliche "La nuova Regione deve cambiare il rapporto tra politica e sanità", che inviato a La Repubblica viene pubblicato mercoledì 20 aprile 2005.

Seguendo l’indirizzo culturale che era stato condiviso da quei 27 operatori, il 18 Maggio 2005 si organizza il 1° Incontro proprio presso la sala, al primo piano, del palazzo del Consiglio Regionale, nei giorni dell’insediamento dei nuovi eletti e nasce cosi il FORUM REGIONALE "I CANTIERI DELLA SALUTE" - gli operatori della sanità interrogano le istituzioni.

Ai primi firmatari, che promuovevano l’iniziativa, tra i primi : Giovanna Del Giudice, Vincenzo Caporale, Gennaro Perrino, Sergio Piro, Rosa Raucci e Gabriele Mazzacca.......se ne aggiungono molti altri, tra i quali anch’io fin da questo primo incontro e dopo di loro ancora molti altri (coraggiosi) operatori hanno aderito al Forum, oltre ad alcune Associazioni di Volontariato e dell’Utenza, condividendone gli obiettivi.

Obiettivi generali e fondamentalmenti del FORUM restano quelli di: riportare il dibattito sulla Sanità sul piano dei contenuti e delle pratiche; di sganciare la Sanità dalla politica partitica, assistenzialitica e spartitoria; di sostenere il benessere e la solidarietà sociale; accrescere il sistema di tutela della salute; valorizzare le competenze tecniche e gestionali; ridurre la “migrazione” dei pazienti accompagnandoli sin dalle prime fasi della loro malattia; valorizzare il territorio con azioni concrete che spostino le risorse verso l’attenzione e la prese in cura delle persone nel loro ambiente di vita.

Già il tema del primo incontro pubblico del 18 Maggio, vide la presenza oltre che degli operatori della sanità, rappresentativi di tutte le province campane, anche di diversi consiglieri regionali neo eletti e di rappresentanti di associazioni e consorzi come Cittadinanza Attiva e GESCO.

Vediamo quali sono e restano gli interrogativi fondamentali che gli operatori ed il forum rivolgono alle istituzioni nazionali, regionale e locale:

Quali strumenti per verificare la Programmazione, la Gestione e i Risultati? Quale sistema di benessere per assicurare il diritto di cittadinanza? Come verificare la coerenza fra come si opera in azienda sanitaria e le finalità del servizio sanitario indicata dalla strategia regionale? Quando la programmazione ed il coordinamento reale dell’azione socio-sanitaria sul territorio?

Il forum avviava così una serie di incontri succesivi che si sono tenuti nelle città capoluogo della regione campania, ogni volta approfondendo ache temi specifici, avviando, nella sostanza, la richiesta "interrogazioni" all’istituzioni che la politica non sottraesse risorse alle buone pratiche, monitorando e valutando le esperienze fatte in questa regione per non isolarle e condannare alla morte la sanità pubblica costringendoci tutti a scegliere, come ultima spiaggia, un sistema privatistico.

Il Forum quindi prende atto già nel suo primo incontro che in Campania "...dopo poco più di un anno di buona sanità erano rispuntati i “capi bastone”, addestrati a promuovere sudditanza e non cittadinanza fino a dovere leggere sui giornali che un Direttore Sanitario doveva essere rimosso perché non gradito ad un noto esponente politico o osservare con disperata rassegnazione l’incompetenza tecnica ed organizzativa di conduzione delle ASL e lo strapotere dell’ASL NA1 che vive sulla morte delle periferie regionali, il rapporto fra pubblico e privato dove l’interesse privato attraverso risorse pubbliche è la norma anziché finalità pubbliche con strumenti privatistici che sarebbe la legge." .....nella sostanza è la premessa per un vero è proprio "regime" che si è consumato in questi ultimi anni con un’occupazione "militare" delle istituzioni democratiche.

Si confermava nei fatti che in regione Campania ci sono posti dove se pur si percepisce la volontà di cambiamento ce ne sono altri dove le buone pratiche non diventano, fondamentalmente, la regola.

Lo stesso rapporto, fra politica e Direttori Generali, ha determinato un approccio esclusivamente economicistico, contabile e stettamente relativo al consenso elettorale e la cosa più grave e "criminale" di questa condizione è che per rincorrere questa logica della conquista di "crediti clientelari" si è sacrificata la programmazione sanitaria, perchè la stessa avrebbe posto vincoli.

Quindi, cittadini ed operatori che non hanno più "potere e responsabilità" nel governo clinico delle strutture sanitarie, figuriamoci poi nelle fasi della programmazione o nell’allocazione delle risorse e nella valutazione dei risultati, anche se tutti sono coscienti che questo è il solo modo per rendere trasparente le cose fatte e da fare. Tale potere però va conquistato, a fronte di un potere esercitato da Direttori Generali che ormai sono essi stessi la legge. Lo stesso sindacato confederale ha rinunciato al ruolo sociale di contraltare a tutte le arroganze diventando compartecipe del disastro. Se queste azioni le avesse messe in atto un governo di centro destra probabilmente staremmo tutti i giorni in piazza e questa critica la muove "operatori di sinistra".

Già nel primo incontro Sergio Piro, metteva in evidenza che questa situazione era la conseguenza "...dell’anchilosarsi della democrazia parlamentare e della costituizione di una in classe sociale e della costruzione di un personale politico che con la fine della differenza fra i partiti, con l’ubiquità feudale del clientelismo, del privilegio, del malgoverno, con le collusioni con la criminalità, con la distruzione del merito professionale e con la catastrofe della qualità dei servizi.....", aveva concorso, di fatto, a produrre il deficit di 12.000 mld di vecchie lire ".....e mentre c’è chi macina potere, soldi e privilegi nel campo della sanità, sulla pelle di donne e uomini, si abbandonano alla sofferenza e alla morte i più deboli, questo è un crimine contro l’umanità!....".

In conclusione dei lavori Vincenzo Caporale (ex direttore sanitario dell’ASL Salerno 2), nominato portavoce regionale del FORUM, riprendendo i temi dell’incontro sosteneva che ".....è necessario che la Regione Campania e la nuova Giunta ribadisca in Sanità la scelta di campo fra un sistema basato sulla valutazione del bisogno e non focalizzato sull’offerta delle prestazioni......percorsi indirizzati verso il rapporto territorio/ospedale, l’integrazione socio sanitaria .....bisogna capire quanti di questi processi sono rimasti formali e quanti invece hanno mirato alla verifica dell’efficacia e dell’appropriatezza e quindi alla coerenza tra gli indirizzi regionali e l’operatività delle Aziende."

Be ancora oggi a fronte della scelte di alcuni Direttori Generali di proporre Atti Aziendali al di fuori di un contesto di programmazione seria a livello regionale è la riprova che questa situazione non è affatta cambianta anzi sicuramente peggiorata per l’incapacità di governo di questi processi da parte della regione Campania questa è la motivazione sulla quale si base la mia riflessione e sembra ormai una necessità urgente che il governo nazionale: commissari la sanità in Campania.

per saperne di più e per aderire al Forum: www.icantieridellasalute.it email: info@icantieridellasalute.it


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"I Cantieri della Salute.it"
29 luglio 2006, di : Enzo Maddaloni

Il 24 Luglio c.a. a Salerno si è tenuta una Conferenza Stampa del Gruppo Provinciale di Salerno del Forum i Cantieri della Salute che ha presentato il proprio portavoce il dott. Vincenzo Di Landri.

Nel corso della conferenza stampa, Di Landri ha ribadito che:

"....L’unico dato certo, per quanto riguarda ad esempio l’ASL Salerno 2, che va da Buccino a Mercato San Severino (38 comuni, abitanti circa 470.000), è che con la recente proposta di riorganizzazione interrompe quel processo culturale-operativo che si era avviato sul territorio con la nascita delle Unità di Valutazione Integrata Cure Domiciliari e l’Unità di Accoglienza distrettuali (precondizione per la realizzazione della Porta Unica d’Accesso), con l’esperienza degli operatori di comunità nel Comune di Palomonte e Quadrivio di Campagna, con la valorizzazione di strutture come il Servizio di Igiene degli Alimenti e di Epidemiologia del Dipartimento di Prevenzione e Ispettivo, motore di una politica sanitaria di prevenzione da rafforzare significativamente come, peraltro, dichiara nel Dpef lo stesso ministro Padoa-Schioppa."

Inoltre, Vincenzo Di Landri si è soffermato sul fatto che "..molti operatori dimostrano che è possibile fare. I cittadini attendono che il sistema finalmente si focalizzi sul prendersi cura di chi ha necessità, faccia attenzione alla qualità di vita delle persone, accogliendole e accompagnandole ognuna nel proprio percorso di salute. Gli elementi più importanti che potrebbero incidere nella situazione attuale sono: il confronto aperto, il produrre cultura della salute, l’autonomia dei tecnici e l’indirizzo dei “direttori” sulle scelte strategiche della Regione, sulla base del Modello assistenziale. Solo il confronto aperto su questi temi potrà dimostrerà la capacità di fare cultura su questo aspetto, impedendo che azioni clientelari condizionino le scelte, facendo prevalere l’idea che tutto cio che stiamo sostenendo come cantieri della salute non restino parole vuote, difficili a realizzarsi nella pratica”.

"...Noi continueremo a credere, che la programmazione sanitaria è l’arma vincente per sconfiggere la malattia del sistema sanitario campano."