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Hoegaarden, birra bianca

Dicevo che ho appena spento la sigaretta e quindi le mie impressioni su questa Bianca del Belgio che di nome fa Hoegaarden saranno tutto fuorché qualcosa di sensato

di Simone Olla - giovedì 3 novembre 2005 - 7125 letture

Ho appena spento la mia seconda sigaretta della giornata e sono quasi le nove di sera, quindi si può tranquillamente dire che non ho fumato molto, praticamente nulla, una cicca dopo cena e siamo a tre. Ho quasi eliminato il fumo dalle mie giornate, ce l’ho fatta! Dicevo che ho appena spento la sigaretta e quindi le mie impressioni su questa Bianca del Belgio che di nome fa Hoegaarden saranno tutto fuorché qualcosa di sensato, nemmeno lontanamente avvicinabili alle critiche di Mastro-Birraio. Tra l’altro la bevo pure in un bicchiere che qualche anno fa conteneva nutella... Non so nulla della sua storia, mi informerò, statene certi. L’odore è fruttato (chissà se la cosa è possibile). Comunque l’odore sa di frutta, di quella dolce. Il colore è di un giallo paglierino, chiarissimo tipo limonata, sembra il colore della birra di Sadile, ma questa è belga e sticazzi Anno 1445. Il gusto, a differenza dell’odore, è leggermente asprigno. Berne grossi quantitativi potrebbe nausearmi. Mi sono fatto da solo una 33 cl, niente di che se la paragoniamo ai miei standard che si vedono tutti nella pancia che ho messo su quest’estate... La bottiglia è ormai vuota e il colore marrone, senza il contenuto, è leggermente meno marrone. Ancora un ultimo sorso per dirmi che in fondo ho avvertito per davvero una piacevole sensazione di freschezza (che cazzo di frase da spot televisivo...). Questa torbida al naturale mi ha convinto, ma se ce ne fosse un’altra bottiglia in frigo non la berrei di certo.

Decimo Cirenaica


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