Come iniziò la lotta per il nuovo Ospedale di Lentini
Giusto "per ricordare che nessuno ci ha regalato nulla".
Il 26 febbraio del 1986 il Comitato di gestione dell’unità sanitaria locale n.28 alla presenza del presidente on.Guido Grande,del vice Salvatore Amore e dei componenti signori: Brogna Ettore, Cunsolo Gaetano, Gallitto Alfio, Selvaggi Salvatore, Mugno Carlo, Salemi Vito, Scalone Carmelo e la signora Cassarino Lina decidevano all’unanimità,dopo aver ascoltato le relazioni del direttore sanitario dott.Giuseppe Stuto "l’Ospedale,affermava,non presenta quegli ottimali requisiti sanitari che dovrebbero essere garantiti in un luogo di cura" e quella del capo dell’ufficio tecnico dell’Usl Ing. Luigi Biagione che faceva presente " le strutture portanti non risultano idonee a resistere a sismi anche di media entità", di avviare l’iter per la costruzione del nuovo presidio Ospedaliero e l’assegnazione della redazione del progetto. Infine il dott. Giuseppe Navarria nella qualità di Coordinatore Sanitario dichiarava " che si sarebbe adoperato con grande impegno per la realizzazione dell’opera per la parte di sua competenza".
Letto, approvato e sottoscritto Grande, Cunsolo e il segretario Cappello Nella delibera successiva la progettazione veniva affidata allo Studio Decola di Messina, si ottiene il finanziamento di circa 70 miliardi di cui 35 ml nel primo piano triennale e il restante nel secondo piano che arrivò sei anni dopo con notevole ritardo sulla programmazione dei lavori. Nell’agosto ’95 avviene la gara dopo la firma del decreto da parte dell’allora assessore regionale alla sanità Borrometi dopo insistenti pressioni del movimento e i sindaci del periodo,Monaco e Raiti, a causa del clima di tangentopoli e il blocco delle opere pubbliche. Un clima pesante superato con l’incontro di Lentini in piazza Aldo con l’assessore Borrometi con l’impegno della firma del decreto come poi è avvenuto per il proseguo dell’opera.
Una storia lunga ma che alla fine sul Colle Roggio si vede in lontanza una struttura moderna al servizio della comunità della zona e oltre. Ai protagonisti della scelta come si evince dalla delibera,alle forze politiche e sociali,alle ammnistrazioni e alle associazioni di volontariato, al costante impegno del movimento di lotta unitario Camera del Lavoro andrebbe dedicato una targa per ricordare che nessuno ci ha regalato nulla.
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