Tre luoghi del conflitto: America, Turchia, Gaza...

Oggi l’unica voce di aiuti e di pace proviene da Francesco e dalle comunità in prima fila nei luoghi della disperazione.
America: un anziano senatore di 83 anni Bernie Sanders e una giovane deputata Alexandria Ocasio-Cortez stanno dando voce al crescente malessere sociale, oscurato, organizzando delle manifestazioni in molti Stati, andando incontro a vari bagni di folla, per difendere i programmi sociali, come MedicAid e chiedendo di tassare i ricchi. Iniziative per dare anima e corpo all’opposizione contro Trump-Musk. Un lavoro di un certo respiro constatato che le famiglie Clinton, Obama, Biden, sono scomparse, non si vedono e non si sentono. Anche Kamala Harris è scomparsa. Questo loro atteggiamento non si comprende, forse pensano di far cuocere Trump nel suo brodo. Calcolo cinico, ma in politica non sempre riesce, soprattutto quando si esce da una brutta sconfitta. Proprio nelle sconfitte si vede una classe dirigente, nell’analizzare e orientare il proprio elettorato. Per questo ci stanno pensando un vecchio democratico dalla forte convinzione sociale e di classe e una giovane deputata coraggiosa e piena di ideale di giustizia.
- Sanders e Ocasio-Cortez
Turchia: in questi giorni si susseguono delle imponenti manifestazione di proteste per l’arresto del sindaco di Istanbul, principale oppositore del presidente Erdogan. Che da quando è al potere ha messo da parte la Turchia laica per trasformarla in uno Stato repressivo con le carceri piene degli oppositori politici, dei liberi giornalisti, degli intellettuali critici verso l’autocrate e dei giovani delle università che con coraggio stanno guidando insieme alle colleghe donne il movimento di protesta. Il quale si sta estendendo in tutto il Paese, anche in Germania dove c’è una numerosa comunità turca. L’Europa come al solito non dice una parola per non disturbare l’autocrate. Forse domani nell’incontro dei volenterosi in Francia potremmo leggere qualcosa. Ma nutro dei seri dubbi. Spero che le accuse di corruzione e di terrorismo nei confronti del sindaco di Istanbul cadano e che si possa tornare alla normalità. Con Erdogan mi sembra difficile.
Gaza: non c’è pace, ci sono morti, feriti e fame. Il genocidio non si ferma anche per responsabilità dei passati e presenti governi americani. Parlano di pace con le bombe che piovano dal cielo. La parola pace sentita, stanchi dalla sciagurata e criminale politica di Hamas, proviene dalle manifestazione dei palestinesi della striscia. Non ne possono più perché si sono sentiti traditi e abbandonati non da oggi da Hamas. Questi dirigenti dal volto sempre coperto e lontani dai luoghi della sofferenza, invece di utilizzare le ingente risorse finanziarie degli aiuti umanitari per la popolazione, li hanno distratti per comprare armi e fare tunnel. Alcuni governi del Golfo lo sapevano compreso quello israeliano. Il "pacifico e ignaro" Netanyahu lo sapeva, ma si è svegliato dopo il crimine e i sequestri di Hamas. Un grave errore politico e di valutazione facendo svegliare l’anima violenta e repressiva del governo israeliano in un momento di crisi e di impopolarità di Netanyahu. Un capolavoro con i risultati che sono sotto gli occhi di tutti e un popolo che ha capito e che invoca la pace. Stanco di lutti e di distruzioni. L’Europa uno sguardo in questa direzione lo potrebbe volgere per fare sentire la propria voce.
Oggi l’unica voce di aiuti e di pace proviene da Francesco e dalle comunità in prima fila nei luoghi della disperazione. Un gesto per la ripresa del dialogo potrebbe essere quello della liberazione degli ostaggi da Hamas. Lo dovrebbe fare per il suo il suo popolo e quelle povere vittime per fare ritorno alle loro famiglie.
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