Un Paese all’incontrario

Un parziale e personale digesto di questo Paese che sprofonda sempre più

di Adriano Todaro - martedì 21 maggio 2013 - 2355 letture

Erich Priebke ha 99 anni e gode di ottima salute. Il boia delle Fosse Ardeatine, condannato all’ergastolo nel 1988, è nullatenente. Si apre un problema. Chi paga le spese processuali di una causa da lui stesso intentata? La cartella esattoriale è stata recapitata al presidente della Comunità ebraica di Roma, Riccardo Pacifici e al giornalista del TG2, Valter Vecelio accusati dal nazista di sequestro di persona e ingiurie ma assolti in tribunale. Un Paese all’incontrario.

Ad un imputato per concorso esterno in associazione mafiosa cosa gli facciamo fare? Vediamo, vediamo... ah, ecco. Lo nominiamo a rappresentare l’Italia all’Assemblea parlamentare euro-mediterranea. Si tratta del senatore siciliano Pdl, Antonio D’Alì. Pietro Grasso ha ratificato la sua nomina. E ha precisato che "L’ha voluto il Pdl". E così apprendiamo che la seconda carica dello Stato fa solo il passacarte. Un Paese all’incontrario.

La Rai è piena di debiti. Il bilancio 2012 si è chiuso con un passivo di 244,6 milioni di euro. In compenso su Raiuno abbiamo potuto vedere il matrimonio di Valeria Marini e la sua verginale emozione. La senatrice del Pd Silvana Amati, ha pensato bene di fare un’interrogazione sulla Rai. Per i debiti? Perché ha trasmesso il matrimonio? Perché non si parla mai di lavoro e delle morti in fabbrica? No. L’interrogazione verteva sul perché la Rai abbia deciso di non trasmettere la 74.a edizione di Miss Italia. Un Paese all’incontrario.

Il primo poliziotto d’Italia, il capo dei poliziotti, vicepresidente del Consiglio scende in piazza a manifestare per difendere un delinquente da un altro organo dello Stato, la magistratura. L’Omino Bolso è stato condannato in appello e di lui i giudici scrivono che ha mostrato "particolare capacità a delinquere nell’architettare" e "ideare una scientifica e sistematica evasione fiscale di portata eccezionale". Subito c’è stato fuoco di sbarramento: manifestazione a Brescia e i soliti servi a difenderlo dalla "persecuzione giudiziaria". Re Giorgio di Savoia e il Nipotino Pallido non hanno avuto nulla da ridire. Anzi, il capo dello Stato con un tempismo perfetto ha dichiarato che "C’è il clima giusto per fare le riforme, troppo a lungo attese". L’Omino Asfaltato è stato contestato dai soliti comunisti. Ma lui, incurante e sprezzante del pericolo ha fatto un magnifico discorso. Ha esordito con "Gli eventi drammatici di questi giorni..." e tutti hanno pensato alle varie guerre, ai morti del porto di Genova, a chi si uccide per il posto di lavoro, al Pil che diminuisce e invece si riferiva alla sua condanna. Un vero statista. Pensando al suo futuro, ha affermato che "Le carceri sono un inferno" ed è necessaria un’amnistia. Poi s’interrompe e asserisce: "Mi fermo qui, sono sopraffatto dalla commozione". Quando pensa al carcere, chissà com’è, lui si commuove sempre. Un Paese all’incontrario.

Ho sentito uno che ha affermato una cosa eccezionale: "Bisogna ridurre la pressione fiscale". Uno che ha questo intuito, dove lo mettiamo? Lo nominiamo presidente della commissione Finanze della Camera. Come si chiama? Daniele Capezzone. Un Paese all’incontrario.

Nel Documento di economia e finanza (Def) c’è scritto che l’attuale esecutivo "Apprezza gli sforzi di risanamento dei precedenti governi Monti e Berlusconi". Sono gli effetti delle larghe sotto-intese. Fra poco le Camere riunite confermeranno, ufficialmente, che i capelli dell’Omino Trapiantato sono naturali. Un Paese all’incontrario.

Con Expo 2015 a Milano c’è il reale pericolo di infiltrazioni malavitose negli appalti e non solo. Bisognerà controllare meglio. E cosa ti fa la Dia? Decide di chiudere il Nucleo informativo dell’aeroporto della Malpensa, a Milano. Un Paese all’incontrario.

Il Pm minorile di Milano, Anna Maria Fiorillo, sulla vicenda Ruby, ha fatto come dice e prevede la legge e quindi va punita. Nella famosa notte del 27 maggio 2010, Fiorillo ordina all’agente che ha fermato la ragazza, di identificarla e poi affidarla ad una comunità. Il ministro dell’Interno, Roberto Maroni, si presenta in Parlamento e, mentre si allunga il naso, afferma che Ruby fu affidata alla Minetti "sulla base delle indicazioni del magistrato". Fiorillo chiede al Csm di aprire "una pratica a tutela" per lei e per il Csm ma questi archivia la pratica senza ascoltarla. Il PG della Cassazione, Gianfranco Ciani, avvia contro di lei un’azione disciplinare per aver "violato il dovere di riserbo". In pratica per essersi comportata bene. A proposito. Questo Ciani è quello che convocò Grasso, su richiesta di Re Giorgio e Mancino, per far avocare l’inchiesta sulla trattativa Stato-mafia. Un Paese all’incontrario.

Il Parlamento britannico ha ascoltato una relazione dove si dice chiaramente che gli aerei F-35 se fa molto caldo e umido, non riescono ad atterrare. Noi ne abbiamo ordinato 90 per più di 12 miliardi di euro. Il nostro ministro, quello dell’Offesa, Mario Mauro, ciellino, ha auspicato che il programma di acquisito "venga utilizzato a pieno". Un Paese all’incontrario".

Dagli spogliarelli siamo passati allo spogliatoio. Il salto è evidente, anche se vedere Saccomanni e Lupi in mutande non deve essere un bel vedere. Comunque sia, il governo è andato a fare spogliatoio in un’abbazia. Alla fine, i membri del governo, all’unisono, hanno dichiarato: "Mai più. Speriamo di non tornare mai più a Spineto". Non si riferivano al gelo che era calato fra il Nipotino Pallido e Fronte Alta per la manifestazione contro i magistrati, ma del gelo effettivo. Faceva un freddo cane tanto che "Alcuni di noi hanno rinunciato a parlare perché quando fa freddo ci si concentra di meno" Per questo anche quando fa caldo. Comunque dalle cronache abbiamo scoperto che "la vera rivelazione umana del governo" è il ministro Fabrizio Saccomanni, "simpaticissimo, con un’ironia raffinatissima. E poi ci chiama tutti per nome...". Il più barzellettiere è Lupi che proviene da un’ottima scuola. Insomma, si sono fatti quattro risate. Intanto questo Paese muore e questi si lamentano dei termosifoni spenti. Un Paese all’incontrario.

Lunedì 13 maggio richiesta della Boccassini al processo Ruby: per Berlusconi chiede 6 anni di carcere e interdizione perpetua dai pubblici uffici. Subito le agenzie riportano le dichiarazioni dei suoi dipendenti. Anche "gli altri" però non sono da meno. Comincia il principe degli inciucisti, Luciano Violante, che sprezzante del ridicolo afferma che la giustizia è "Una riforma da fare subito, vitale per il Paese. E l’alleanza di governo non può dipendere dalle sentenze". Giovedì 9 maggio ci sono stati 6 morti sul lavoro. I giornali non ne parlano o ne parlano poco. Tanto sono operai. Meglio interessarci delle donnine dell’Omino Stoccafisso e delle dichiarazioni dei suoi servi. L’indomani, giovedì 10, una donna di 42 anni, si incatena davanti al Tribunale di Bari. Da oltre 7 anni attende l’esito della sua casa di invalidità per l’incidente in cui rimase vittima, schiacciata da un carrello di 10 quintali con danni fisici permanenti. Tre mesi di terapia intensiva avevano costretto il marito a lasciare il lavoro per accudire ai tre figli. Lui è ancora disoccupato, lei attende giustizia. Un Paese all’incontrario.

La ministra Nunzia De Girolamo difende il suo principale ma suo marito, il Pd Francesco Boccia, non la boccia e si pone come mediatore: un colpetto di qua e uno di là, per la pace in famiglia. La stessa mediazione la fa Leonardo Impegno, altro Pd talmente impegnato che apprezza "le parole di distensione pronunciate da Mariastella Gelmini quando ribadisce l’importanza del sostegno al governo Letta". Ma non erano contro Berlusconi questi qua? Un Paese all’incontrario.

Per il Tav in Valle di Susa il governo ha promosso una task force. E chi la coordina? L’ingegnere brindisino Ercole Incalza che dal 1980 è il ras dell’Alta Velocità. Bel colpo! Incalza è stato incalzato dai giudici per ben 14 volte. Se l’è cavata sempre, qualche volta anche per la Cirielli. Un Paese all’incontrario.

D’ora in poi è abolito il termine "imputato". Re Giorgio di Savoia ci ha fatto sapere, riferendosi all’Omino Triste, che si deve dire "impigliato". Giovanni Guarascio, di Vittoria, provincia di Ragusa, muratore disoccupato di 64 anni, non ce la faceva più a pagare il mutuo della casa. Quando è stata pignorata e messa all’asta si è cosparso di benzina e si è dato fuoco davanti ai familiari coinvolgendo anche la moglie e una delle figlie. La stessa decisione presa da Mauro Sani, 46 anni, artigiano muratore di Vado Ligure. Guarascio e Sani sono restati "impigliati" non in vicende giudiziarie, ma nella disperazione della povera gente. Un Paese all’incontrario.

Nella foga di difendere il suo Signore, Daniela Santa Che?, si è esibita in un triplo salto mortale: "Se tutte le donne passate per Arcore sono prostitute, lo sono anch’io". Ecco, appunto. Un Paese all’incontrario.


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