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Tutta colpa di un corso di scrittura creativa

Quasi maggiorenne. Diciassette anni a Girodivite...

di Piero Buscemi - giovedì 21 febbraio 2019 - 8409 letture

A Ortigia, a Siracusa, proprio pochi metri prima dello slargo barocco di Piazza Duomo, ad angolo di via Landolina sorgeva un cinema. Era lo storico Salamandra, piccolo, accogliente e con una programmazione che, in altri contesti, sarebbe stata definita d’essai. Da pochi anni nella città aretusa, era uno dei luoghi che preferivo frequentare per godermi la visione di un film fuori dai canoni commerciali, dove la qualità superava di gran lunga il numero degli spettatori.

Una sera di febbraio del 2002, alla fine di una di quelle epiche proiezioni, uscendo dalla sala, scorsi appeso ad una sorta di bacheca informativa che, accanto alla cassa, i titolari utilizzavano per promuovere eventi culturali della città o di altre province, un foglio A4 dal colore salmone impallidito dal troppo tempo di esposizione alla luce del sole che filtrava dalla vetrata d’ingresso.

L’avviso citava un corso di scrittura creativa, organizzato da Itacanews, un’associazione culturale di Catania, il cui curatore e docente era Claudio Fava. Una sequenza di informazioni sulla durata e i contatti per iscriversi catturarono la mia attenzione, pur avendo il sospetto che si potesse trattare di un avviso già scaduto e fuori tempo.

Accertatomi del contrario, annotai il numero di telefono e, qualche settimana dopo, mi ritrovai nel palazzo che a Catania ospitava il corso. Insieme a me, una ventina di incuriositi partecipanti, un po’ intimiditi da questa esperienza nuova e dai risvolti imprevedibili.

Tra loro, Cesare Piccitto, già collaboratore abituale della redazione di Girodivite, con il quale in pochissimo tempo, ci ritrovammo a parlare di esperienze di scrittura, tra giornalismo e manoscritti impegnativi da liberare dai nostri cassetti. Fu così che entrai in contatto, per la prima volta, con la realtà di questo storico giornale. L’invito a provare ad inviare qualche pezzo in redazione, fu la logica conseguenza delle successive occasioni d’incontro con Cesare.

Cesare, da buon redattore, approfittò della recente uscita del mio romanzo "Ossidiana", per farmi lasciare un’intervista sulla mia acerba attività di scrittore. Poi fu la volta del mio primo articolo, "Io ci sono! Cronaca di un giorno di storia", un resoconto della mia partecipazione alla marcia della pace che si realizzò nel 2003 a Roma.

Gli articoli, dopo diciassette anni dall’incontro con Cesare, sono diventati quasi ottocento. Ogni tanto mi piace ripercorrere qualche momento di questi quasi due decenni a Girodivite. Anni di amicizie, scambi di opinione, dibattiti e scritture che mi hanno consentito di affinare la tecnica di scrittura giornalistica e di occuparmi di argomenti, soltanto sfiorati fino a quel momento. Un’evoluzione interiore e culturale che mi trascino dall’adolescenza, quando con il regista Vincenzo Tripodo, fondammo un periodico a Messina e che, grazie a Girodivite e alla sua redazione, mi ha permesso di trasformare in realtà quello che, da bambino, fu più un gioco, che un sogno da realizzare.

Sono orgoglioso di ritrovarmi ancora qui, tra queste pagine, a celebrare venticinque anni di giornalismo libero e aperto a qualsiasi sfumatura ed opinione che ogni essere pensante deve, sempre, avere la libertà di esternare.


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