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Riflessioni su Grillo

Da qualche giorno in rete spuntano come funghi fatti e teorie contro Grillo e il Grillismo. Niente di strano, chi si espone deve esser pronto alla gogna degli avversari che cercano di mettere in cattiva luce. Questo però non deve distogliere l’attenzione dai fatti.

di Andrea Succi - sabato 3 maggio 2008 - 6905 letture

Da qualche giorno in rete spuntano come funghi fatti e teorie contro Grillo e il Grillismo. Niente di strano, chi si espone deve esser pronto alla gogna degli avversari che cercano di mettere in cattiva luce. Questo però non deve distogliere l’attenzione dai fatti.

La notizia, Grillo viene attaccato, ha in sè dei fatti ben precisi e documentati su cui si può discutere. Quante volte è intervenuto Grillo nel dialogo con chi posta commenti? La Guzzanti lo fa, Luttazzi anche, la redazione di Anno Zero uguale. Grillo no. Scrive e lascia che altri leggano senza intervenire. Fornisce il cosidetto incipit. Se la geometria non mi inganna quando da un punto si snodano a cascata altri punti si forma una piramide. Si, questa mancanza di confronto mi sa di piramidale. Con un tocco di multi-level, i meetup.

Il reddito di Grillo. Che male c’è ad avere un reddito alto e farsi promotore di un nuovo stile di cittadinanza attiva? Niente di nuovo quindi. Ma la cosa cambia se teniamo conto di alcuni aspetti. Nel post del 21/02/08 Grillo invita i grillini ad acquistare il dvd del primo v-day per organizzare il secondo. Mancano i fondi, non ci si può rimettere di tasca propria, aiutateci. Questo il succo. Aiutare si aiuta qualcuno in difficoltà. Non una persona che dall’apertura del blog ad oggi ha aumentato il proprio fatturato - il blog è registrato come commerciale, infatti fa molto marketing sugli eventi di Grillo - da più di 2 Ml di Euro a più di 4 Ml di Euro. Nessuno chiede a Grillo di lavorare gratis, ma è fuori discussione che i biglietti dei suoi spettacoli non abbiano affatto prezzi popolari (quasi da stadio inglese), che gli stessi spettacoli, basati sulle sue denunce , sono poi rivenduti generando così un conflitto tra il Grillo attivista e il Grillo azienda commerciale. Luttazzi fa giustamente notare che se Grillo sta facendo politica - e la fa, visto i "comunicati politici" e le attività nei comuni dove aderenti alla Lista Grillo sono stati eletti – non deve più far pagare per i suoi show perché diventerebbero comizi. Non mi dilungo sui particolari del programma politico di Grillo ma se al terzo posto si affronta il tema “pannolini” forse mi sorge qualche dubbio. Riesco ancora a leggere il fenomeno Grillo come una ventata d’aria fresca che ha risvegliato parecchie coscienze, se penso a tutti i ragazzi che “lavorano” gratis nei meetup, alle persone che hanno firmato, all’ondata di consapevolezza che sta scaldando il Paese. Quindi non è bianco o nero, non è Grillo Messia né Grillo ladro. Nei suoi libri Terzani ha sempre incoraggiato a vedere le sfumature, a incuriosirsi per gli accenti, a percepire i colori nel uso insieme. Considero spregevole il gesto compiuto dal prezzolato giornalista Facci che ha tirato in ballo questioni private e personali di Grillo. Sull’onda dello scandalo che ha travolto Max Mosley, il boss della F1, la cui dubbia moralità sessuale ha messo in discussione il suo ruolo, Facci ha trovato imbecilli che lo ascoltassero a bocca aperta mentre straparlava di cose inutili. Ma che mi frega di quello che fa Grillo a letto o nei bar con gli amici? Questo meccanismo di spettacolarizzazione del fenomeno non fa altro che ridurre lo stesso fenomeno a categoria ben precisa, a gossip metropolitano di personaggio famoso. Grillo come Alessia Fabiani, o come Bettarini, di cui si conoscono particolari intimi e piccanti, notizie insulse con cui effettuare bombardamenti mediatici. Quindi non si parla di cosa Grillo abbia detto ma di cosa Grillo abbia fatto, per giunta in passato. Ma non è questo che mi preoccupa. Tutt’altro. La riflessione che mi preme fare riguarda la coerenza di Grillo nel portare avanti un’iniziativa, il V2-Day, volta ad un’informazione libera, senza censura, aperta a tutte le voci, purchè sane, della società. Il concetto di voce sana è stato messo duramente alla prova quando nel processo alla Camorra-Sistema si è letta una lettera di due boss latitanti, i due massimi esponenti del Clan dei Casalesi. Si è data voce a chi voce non deve avere. Grillo promuove la libertà di espressione e di stampa. Perché allora è censore lui stesso, sia nei confronti di chi vuole conoscere di più sul signoraggio (www.signoraggio.com , it.wikipedia.org/wiki/Signoraggio ) , sia nei confronti del giornalista free-lance Paolo Barnard (co-fondatore di Report) , autore di un servizio sul comparaggio (it.wikipedia.org/wiki/Comparaggio) ?

Per saperne di più sul caso Barnard http://www.forum.rai.it/index.php?act=ST&f=194&t=202078 .

Mi pare quantomeno inusuale che Grillo critichi la freddezza del sistema mediatico di fronte a certe denunce, si faccia paladino della libertà d’informazione e poi , a seconda che gli convenga o meno, utilizzi lo stesso pugno nell’occhio dei censuranti.

È solo un caso il fatto che l’unico politico che appoggia Grillo, cioè Di Pietro, sia anch’egli legato alla Casaleggio Associati, società che si occupa di strategie di rete? La strategia del blog di Grillo è determinata da discipline che studiano le reti di relazioni ed i campi di applicabilità, il social networking. Il social networking, come riporta il sito della Casaleggio, analizza reti di persone, i loro contatti, i loro interessi e le loro idee; concepito sulla base che in rete le relazioni siano importanti quanto il contenuto. In questo senso vengono orientate le politiche di marketing legate alla vendita e alla fidelizzazione del cliente, per creare un relationship business. Business, appunto. Si studiano i comportamenti d’acquisto, le idee, i modelli di riferimento per indurre il cliente, il fruitore del blog, ad acquistare on-line. Chi conosce le capacità persuasive e manipolative del marketing sa bene che un colore piuttosto che un altro, un posizionamento non casuale, un linguaggio ad hoc, fa incrementare il fatturato. Nel caso di Grillo la Casaleggio c’è riuscita molto bene. E le tecniche adottate per creare il consenso hanno un nome ben preciso: viral-marketing e fake persuasion. Il viral-marketing è un moderno passaparola, utile soprattutto in rete, per promuovere a basso costo raggiungendo un vastissimo target. Qualcuno dà il via e gli altri passano il messaggio, inconsapevolmente complici di un strategia aziendale. La struttura si può riassumere così:

fonte http://www.marketing-virale.com/

Ancora una volta una struttura piramidale. Proprio quello di cui gli italiani hanno bisogno. Senza scomodare il fastidioso Mussolini, Berlusconi è un concreto esempio di vertice piramidale con un multi-level marketing di seconde linee. Quando ha deciso la nascita ed il nome del Pdl a nessuno è stato chiesto parere. Decisionismo piramidale appunto. Mi guardo bene dal paragonare Grillo a Berlusconi ma dati di fatto confermano una strategia “aziendale” pressoché identica. Il marketing virale è un messaggio che circola come un virus in rete. Costi praticamente 0 e altissima penetrabilità. Nessun’altra strategia di marketing ha un potere di crescita paragonabile. Si offre un servizio gratuito (la partecipazione al blog) per vendere successivamente (i prodotti di Grillo).

Per quanto riguarda la fake-persuasion rimando a http://www.sabinaguzzanti.it/?q=node/482 .

Si tratta in sostanza di creare utenti fittizi che postano, cancellano commenti, indirizzano la discussione, persuadono. Multinazionali del calibro di Monsanto e Bivings Group (che si occupa di internet lobbying) utilizzano questi metodi. Lo scopo è ovviamente commerciale, come nel caso del binomio Casaleggio-Grillo. Eclatante il caso del libro “Schiavi Moderni”, scaricabile gratis dal sito,ma anche in vendita a € 14,90 per quei poveri fessi che, indotti dal viral-marketing acquistano incautamente. L’aspetto triste della faccenda è che si commercializzano le idee, la lotta si fa anche denaro, l’altra politica si arricchisce di denunce, il disinteresse perde di significato. Per dire, Saviano aveva interesse a scrivere Gomorra? Certo che no, ha venduto più di un milione di copie, e non si sarà certo arricchito, ma sicuramente non aveva interesse a finire sotto scorta. L’informazione seria era il suo obiettivo. Ce l’ha fatta. Come altri scrittori/denunciatori/giornalisti seri che hanno interesse solo nello svolgere bene il proprio mestiere. E se Grillo fa il comico nessuno lamenta che venda e commerci e virilizzi il suo prodotto, se fa altro non va più bene. Credo che un sano confronto faccia soltanto bene alla crescita di un movimento fatto di persone, a prescindere dai torti o dalle ragioni di Grillo personaggio.


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Riflessioni su Grillo
3 maggio 2008, di : alice

Contenta di leggere una visione critica della mercificazione/immagine di grillo depurata da fatti di gossip.
Riflessioni su Grillo
6 maggio 2008, di : raccuiottu |||||| Sito Web: riflessioni su grillo

Grillo...Berlusconi...c’è uno specchio che li separa e in cui l’intero paese si rivede. Entrambi sono comici, entrambi entrano in politica da "puri" e "nuovi".

Non che siano portatori di stessi valori e stessi interessi. Certo entrambi hanno fondato partiti con la propria faccia! Berlusconi alla sua maniera, Grillo alla propria.

è vero gli italiani vogliono un padrone che brandisca la scure, l’invettiva, entrambe. A molti di noi piace esser dominati, ci piace rispecchiarci nel potere degli altri quando è più difficile gestirlo.

Tutto santo e benedetto quello che dice...ma se poi le forme e gli strascichi sono sempre in linea con l’attitudine italica...

Riflessioni su Grillo
7 maggio 2008, di : Alessandro

Vi prego di non dimenticare mai e sottolineare sempre la concretezza delle proposte, l’importanza dei temi sollevati e l’attenzione che quest’ultimi hanno ricevuto grazie a Grillo.

..fatto ciò si può anche parlare di strategie di viral-marketing..che cmq trovo fuori luogo...

Riflessioni su Grillo
7 maggio 2008, di : Antonella D’amico

non so se sia da condannare o da esaltare.. è evidente però che è il simbolo del malcontento generale, della disperazione degli italiani.. siamo in balia di nessuno, siamo come gli assetati che non trovando acqua, pur di bere, bevono sabbia!
Riflessioni su Grillo
12 maggio 2008, di : Pisaman

E la democrazia partecipativa? E Citizen Journalism? Grillo è sicuramente "vecchio" rispetto alle tecnologie ipertestuali, ma affrontare la questione con una visione "piramidale" è ancora più riduttivo. Grillo è la testa d’ariete di una galassia che sta nascendo e che ucciderà i media "tradizionali". Chiamiamola pure Ipermedia... Mi piace.

Pisaman

Riflessioni su Grillo
25 maggio 2008, di : francesco

avere messo pinocchio con il lungo naso all’inizio dell’articolo....... che significato ha?

Non credo che esista un solo uomo sulla terra assolutamente "puro", ma un merito a Grillo bisogna concederlo: stimola a percepire meglio in modo critico quello che accade senza che l’Italiano medio se ne renda conto, e molte delle sue "previsioni", frutto di conoscenza e non della palla di vetro, nel tempo si sono rivelate assolutamente esatte. ( vedi es. crack di azioni bufala.)

Cordialità.