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Minatori Rosso Malpelo: un film sui ’carusi’ che fa scoprire i luoghi suggestivi dell’ennese

Pasquale Scimeca ha curato la regia di Minatori Rosso Malpelo, film girato nell’ennese e che si ispira alla famosa novella di Verga, Rosso Malpelo.

di silvestro livolsi - giovedì 26 ottobre 2006 - 20787 letture

Pasquale Scimeca ha curato la regia di Minatori Rosso Malpelo, film girato nell’ennese e che si ispira alla famosa novella di Verga, Rosso Malpelo.

Le riprese sono state realizzate in gran parte a Sperlinga, dove tra le caverne trogloditiche e il castello medioevale, il vissuto arcaico e la precarietà della famiglia di Malpelo hanno trovato adeguate possibilità di rappresentazione scenografica; sono poi continuate nella miniera di Floristella e a Piazza Armerina, ed hanno impegnato per la seconda parte della storia, gli attori professionisti e l’interprete principale del film, un ragazzo di Assoro, senza alcuna esperienza di attore, che è sembrato il più adatto a mostrare bene i tratti caratteristici di Malpelo, che ‘si chiamava così perchè aveva i capelli rossi; ed aveva i capelli rossi perché era un ragazzo malizioso e cattivo, che prometteva di riescire un fior di birbone’.

La miniera di Floristella (che è diventata un parco e un museo minerario), situata nei pressi di Valguarnera, in un paesaggio africano di terre aride e montagne, in lontananza, dalle sembianze d’animali, è molto simile alle cave catanesi di Monserrato, piene di gallerie - dove Malpelo lavorava come bestia e dove morì, come v’era morto suo padre - sopra le quali ‘la sciara si stendeva malinconica e deserta fin dove giungeva la vista, e saliva e scendeva in picchi e burroni, nera e rugosa, senza un grillo che vi trillasse, o un uccello che vi volasse su. Non si udiva nulla, nemmeno i colpi dei picconi di coloro che vi lavoravano sotterra’.

Piazza Armerina, scelta per le sue peculiarità artistiche e architettoniche, peraltro fu, negli anni a cavallo tra otto e novecento, la città dove dimorarono un gran numero di ingegneri, amministratori e ’padroni dello zolfo’, dall’osservazione dei quali trasse materia per diverse sue opere, lo scrittore piazzese Luigi Marrocco, ritraendoli nei loro diversi sentimenti e comportamenti etici.

Il film che è venuto fuori dal lavoro di Pasquale Scimeca e che sarà nelle sale la prossima primavera, è stato veramente un grande esperimento culturale e si spera diventi anche un ottimo investimento: prodotto, con i fondi del POR Sicilia 2000-2006, dall’Ente Parco Minerario di Floristella Grottacalda e dall’ Assessorato Regionale ai Beni Culturali, ha come finalità quella di far conoscere i centri caratteristici e fascinosi della Sicilia interna. L’incanto che ha suscitato Sperlinga e la sua gente, in una scrittrice italo-americana in visita in Sicilia, Therese Maggio, lo si può cogliere in un suo libro, The Stone Boudoir, uscito l’anno scorso e molto letto e apprezzato in America, che sin dal titolo richiama le famose grotte del paesino ennese.

Ben vengano quindi film come quello di Pasquale Scimeca che, in una società della visione come è la nostra, dove le immagini ’arrivano’ prima e in modo più incisivo rispetto alle pagine dei libri, possono pubblicizzare efficacemente luoghi sì remoti ma che possiedono ancora un’anima; che sono adesso lontani dai circuiti tradizionali del viaggio di massa, ma che possono esercitare attrazione e richiamo per un turismo diverso e animato da intelligente curiosità.


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Minatori Rosso Malpelo: un film sui ’carusi’ che fa scoprire i luoghi suggestivi dell’ennese
3 novembre 2006, di : pippo altomare

ottimo articolo. illustra perfettamente il luogo scelto per le riprese e la trama. Successivamente, un gruppo di giovani (che hanno collaborato a vario titolo con la produzione) hanno allestito una bellisima mostra il cui titolo era:" I Carusi", dove era possibile ammirare: oggetti, costumi e foto di scena. Filippo Altomare, Antonino D’Accurso e Gandolfo Siragusa sono coloro i quali hanno organizzato e allestito la mostra nella sale del castello di Sperlinga. Gli stessi, in primavera (2007) in occasione dell’uscita del film, allestiranno una mostra con opere d’arte il cui tema è "Rosso Malpelo".
Minatori Rosso Malpelo: un film sui ’carusi’ che fa scoprire i luoghi suggestivi dell’ennese
3 novembre 2006, di : pippo altomare

ottimo articolo. illustra perfettamente il luogo scelto per le riprese e la trama. Successivamente, un gruppo di giovani (che hanno collaborato a vario titolo con la produzione) hanno allestito una bellissima mostra il cui titolo era: " I Carusu", dove era possibile ammirare: oggetti, costumi e foto di scena. Filippo Altomare, Antonino D’Accurso e Gandolfo Siragusa sono coloro i quali hanno organizzato e allestito la mostra nelle sale del Castello di Sperlinga. Gli stessi, in primavera (2007) in occasione dell’uscita del film, allestiranno una mostra con opere d’arte il cui tema è "Rosso Malpelo".
    Minatori Rosso Malpelo: un film sui ’carusi’ che fa scoprire i luoghi suggestivi dell’ennese
    31 marzo 2007, di : anna

    Finalmente un film sullo sfruttamento minorile. Se ne dovrebbero fare tanti per far conoscere ai fortunati ragazzi di oggi come erano costretti a vivere non molto tempo fa i loro coetanei impiegati già dall’età di 4 anni a lavorare nelle industrie tessili, come "spazzole" per i camini, come minatori e far capire loro che, purtroppo, questo non è ancora finito. Bisognerebbe fare molti più film sulla rivoluzione industriale e sullo sfruttamento dei bambini nel terzo mondo (vedi Iqbal). Grazie dell’attenzione.