Università, terremoto a Messina

L’immagine dell’Università di Messina attualmente si trova sotto i piedi.

di Antonio Carollo - sabato 6 luglio 2013 - 3096 letture

L’Università di Messina ancora sotto i riflettori. Dopo le concussioni, gli abusi, i peculati nell’ambito di un’inchiesta sui concorsi per l’assegnazione delle cattedre adesso altro clamoroso caso di corruzione per tutta una serie di "esami facili" in cui sono coinvolti docenti e personale amministrativo. Sino a prova contraria un’università dovrebbe essere un’istituzione, un vanto, una perla, di cui andare orgogliosi. Purtroppo di tanto in tanto si scopre che certi atenei più che orgoglio suscitano vergogna.

L’immagine dell’Università di Messina attualmente si trova sotto i piedi. Il danno per schiere di studenti diligenti che domani dovranno affrontare la gara per l’inserimento nel mondo del lavoro col peso di una nomea universitaria di origine così disastrosa, e, di riflesso, per il prestigio dell’intero sistema delle università italiane, è enorme.

Viene voglia di dire: si chiuda l’Università di Messina, almeno per un certo periodo, non troppo breve. Non so se nel mondo vi siano di queste chiusure. Può darsi di no. Ma una cosa è certa: l’università per sua natura è una palestra di cultura e di educazione. In caso di tradimento di questa alta missione dovrebbero cadere come una mannaia provvedimenti sanzionatori a dir poco esemplari.

Invece molto probabilmente non accadrà nulla di tutto questo. L’inchiesta avrà il suo interminabile corso, i baroni universitari continueranno a spadroneggiare, il senato accademico a tenere le sue pompose sedute, il rettore a mostrare con malcelato cipiglio la sua (vera o presunta) autorità culturale.


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