L’ora della responsabilità
Non c’è nulla di fatale in politica.
di
Antonio Carollo
- giovedì 28 febbraio 2013
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Io le perdo, sì, le elezioni, ma tu non le vinci. Questo è il capolavoro legislativo confezionato a tavolino nel 2006 dalla maggioranza uscente approvando d’imperio l’attuale legge elettorale. Conseguenze: caduta del Governo Prodi, ritorno della vecchia maggioranza e Paese sull’orlo del fallimento. Il Governo Monti si è disinteressato della legge elettorale. Al momento del suo insediamento si diceva che la medesima e le riforme costituzionali spettavano al Parlamento, nell’anno che mancava alla fine della legislatura.
La strana maggioranza di Monti che ha fatto? Si è limitata ad approvare i decreti legge del Governo. I gruppi parlamentari paralizzati dai veti reciproci. Adesso la perfida legge colpisce ancora, in un momento in cui bisogna tirare il Paese dalla palude economica in cui si è impantanato; dalle urne una coalizione esce prima, ma non vince. Siamo allo stallo, mentre i mercati allungano le loro ombre minacciose.
Ma non c’è nulla di fatale in politica: il verdetto elettorale non ha espresso alcuna maggioranza in grado di governare, se ne può formare una diversa in Parlamento, sia pure temporanea. Un anno di tempo è sufficiente per approvare un manipolo di provvedimenti urgenti, per avviare, soprattutto, la crescita dando spinta ai consumi e creare lavoro. In un’ora così drammatica le forze politiche sono chiamate a una prova di coraggio e di responsabilità. Niente pessimismo.
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