René Freund, La magia e la svastica
René Freund, La magia e la svastica, Edizioni Lindau, pagg. 256, euro 16,00
René Freund, La magia e la svastica, Edizioni Lindau, pagg. 256, euro 16,00
Circolano molte voci sulla nascita e sull’impulso sorprendente del nazionalsocialismo: organizzazioni segrete come la «Thule-Gesellschaft» avrebbero formato ideologicamente e sostenuto sul piano finanziario Hitler e il Partito Nazionalsocialista.
Non mancano del resto indizi a supporto della teoria dei «maghi bruni», che oggi riemergono nella letteratura New Age: la credenza nel destino da parte di Hitler e i suoi poteri ipnotici; la passione di Heß per la chiaroveggenza e il vegetarianesimo; la mistica del sangue e l’opposizione al cristianesimo di Rosenberg; la passione di Himmler per Atlantide e per il santo Gral.
René Freund esamina e analizza le reali influenze delle cosiddette società occulte e delle loro idee sul nazionalismo. Oltre a questo, però, il libro descrive anche l’origine e il ruolo del patrimonio ideologico esoterico in un «mondo liberato dalla magia». Il testo è composto da tre sezioni. La prima sezione ricostruisce il panorama di occultisti, spiritisti e satanisti le cui suggestioni hanno rappresentato un punto di riferimento per alcuni teorici del nazionalsocialismo. La seconda sezione analizza il modo in cui tali dottrine furono utilizzate dai nazisti. La terza sezione riflette sulla sostanza di certi contenuti esoterici, che continuano a esercitare un forte ascendente su molte persone ancora oggi. L’occulto fa fiorire le sue gemme oscure nel terreno in cui si incontrano modernità e pessimismo culturale, spiritualità perduta e una battaglia forse mai terminata tra cristianesimo e paganesimo. E le analogie tra l’ideologia New Age e il radicalismo di destra sembrano confermarlo.
René Freund è nato nel 1967 a Vienna. Dopo gli studi in filosofia, lavora come drammaturgo, traduttore e giornalista. Dal 1990 è un libero scrittore. Per i tipi di Picus Verlag sono usciti altri due suoi libri: Land der Träumer. Zwischen Größe und Größenwahn - verkannte österreicher und ihre Utopien (1996) e Aus der Mitte. Skizzen aus dem Salzkammergut (1998).
DAL LIBRO Introduzione
«Dobbiamo rinnovare il culto degli antichi Germani», scrisse nel 1920 il caporale e oratore di partito Adolf Hitler, poco dopo la fondazione del Partito Nazionalsocialista Tedesco dei Lavoratori (Nationalsozialistische Deutsche Arbeiterpartei, NSDAP). A che cosa portò questo presunto rinnovamento del culto degli «antichi Germani» è noto a tutti. Non sono conosciute, invece, le cause della catastrofe che si delineò negli anni successivi; sono state cercate tutte le spiegazioni possibili, da quelle economiche, politiche, storiche a quelle di critica della religione e psicologiche - e ognuna ha contribuito in qualche modo a chiarire le cose. Con la diffusione della New Age, negli ultimi anni sono apparsi con sempre maggiore frequenza libri e riviste che hanno cercato di interpretare il nazionalsocialismo in senso esoterico, cioè a partire da un «sapere segreto» riservato soltanto a pochi «iniziati». Si sostiene, ad esempio, che una società segreta avrebbe dato un impulso determinante a Hitler e al Partito Nazista. Sono stati inoltre indagati e scoperti i rapporti fra nazionalsocialisti, teosofi e associazioni neopagane; e sono stati documentati o «costruiti» i legami di Hitler con l’ariosofo Lanz von Liebenfels o con il mago Aleister Crowley. Naturalmente, anche i nazisti di primo piano hanno fornito materiale in abbondanza per congetturare in proposito: l’ideologo del partito, Alfred Rosenberg, nutriva una passione per Atlantide e per la mistica medievale; Rudolf Heß, il sostituto del Führer, era appassionato di chiaroveggenza e occultismo; il capo delle SS, Heinrich Himmler, era ossessionato dall’idea di fondare un Ordine autonomo e di produrre oro. Anche agli occhi di alcuni suoi contemporanei, lo stesso Hitler apparve come un ipnotizzatore demoniaco, come il mago nero del Terzo Reich. In questo libro si cercherà di spiegare, documentare e, se possibile, inquadrare nelle giuste relazioni questi e altri fatti o affermazioni. Si tratta di un’operazione delicata, poiché nella letteratura sulla «magia bruna» fatti poco attendibili si sono trasformati in misteriosi avvenimenti di non meglio precisati mondi magici. La realtà storica è diventata il regno predeterminato del destino, e l’uomo libero una marionetta in mano a forze occulte. Non stupisce dunque il fatto che il tema dell’influenza dell’occultismo sul nazionalsocialismo sia molto controverso: in letteratura questa influenza o non è affatto menzionata, o è negata come non esistente, oppure viene smodatamente esagerata (in quest’ultimo caso sostanzialmente nel senso di una mitologizzazione più o meno intenzionale del nazionalsocialismo e in particolare della figura di Hitler). Studiando i vari testi sull’argomento si evidenzia inoltre come i vari autori, senza citare alcuna fonte, si influenzino - a dir poco - reciprocamente. Dai «capostipiti» della letteratura occulta nazista, Louis Pauwels e Jacques Bergier, fino ad arrivare a pubblicazioni attuali più o meno sul medesimo stile, si protrae una serie di errori, menzogne, distorsioni e invenzioni che contribuiscono a coltivare ancora il «mito di Hitler», e naturalmente anche tutto ciò che è legato a esso. Soltanto pochi libri rappresentano un’eccezione: ad esempio, l’analisi approfondita ma già fuori catalogo di Peter Orzechowski, dal titolo Schwarze Magie - Braune Macht [Magia nera - Potere bruno], oppure le ricercate opere di due autori, Eduard Gugenberger e Roman Schweidlenka, che in Mutter Erde, Magie und Politik [Madre Terra, Magia e politica] e in Die Fäden der Nornen [I fili delle Norne] hanno documentato l’intreccio tra fascismo e pensiero mitologico. Il presente volume nasce dalla mia dissertazione filosofica curata dal professor K. R. Fischer di Vienna, intorno alle influenze dell’occultismo sulla visione del mondo nazionalsocialista. Si tratta dell’intreccio tra due fenomeni sui quali, in verità, non si potrebbe scrivere nulla: è infatti dubbio se vi sia stata in generale una Weltanschauung nazionalsocialista unitaria, perché troppo marcate erano le contraddizioni esterne e interne e le differenze tra le opinioni personali: «All’interno del Partito Nazista ci furono sempre voci in competizione tra loro, che cercarono di definire il “vero nazionalsocialismo”: le loro battaglie non furono mai risolte chiaramente né furono mai chiaramente risolvibili», scrive George Leaman. Ciononostante, l’ideologia nazionalsocialista presenta alcuni tratti caratteristici inequivocabili: ad esempio il culto del Führer, la visione gerarchica antidemocratica, il razzismo, l’antisemitismo, l’aspirazione al dominio mondiale. Inoltre, lo stesso concetto di occultismo si dimostra vago. Esso risale al latino occultum, che significa nascosto, segreto: ciò vuol dire che, per natura, l’occulto si sottrae allo sguardo dell’osservatore e quindi, sotto questo aspetto, tutte le «pubblicazioni occulte» racchiudono in sé un’evidente contraddizione. Pertanto, qui di seguito «occultismo» sarà usato come termine generico, e precisamente per indicare: - ogni tipo di associazione segreta o setta esoterica, dalle origini dell’occultismo occidentale e dello gnosticismo, passando per i rosacrociani sino alla teosofia, per citarne soltanto alcuni; - tutte le dottrine occulte classiche o nuove, come ad esempio l’alchimia, l’astrologia, la geomanzia o la magia, per quanto siano incluse anche le correnti della religione naturale, come ad esempio il neopaganesimo, che di queste dottrine si servono. In questa sede non viene assunta la moderna distinzione tra esoterismo e occultismo, derivante dal movimento New Age, secondo cui l’occultismo rappresenterebbe l’ambito «oscuro» mentre l’esoterismo quello «luminoso» della dottrina 4: l’occultismo è esoterico e viceversa. Come vedremo, l’occultismo costituisce una parte sotterranea ma persistente della storia del pensiero occidentale: esso rappresenta, tra l’altro, quell’Europa rimossa, «primitiva», eliminata nel corso del processo di razionalizzazione e che Max Horkheimer e Theodor W. Adorno descrissero così: Sotto la storia nota dell’Europa corre una storia sotterranea. Essa consiste nella sorte degli istinti e delle passioni umane represse e sfigurate dalla civiltà. Dal presente fascista, in cui ciò che è nascosto viene alla luce, anche la storia palese appare nel suo rapporto con quel lato notturno, che è trascurato dalla leggenda ufficiale degli Stati nazionali come pure dalla sua critica progressiva. La storia, anche quella personale e privata, insegna che gli avvenimenti che spesso sembrano rimasti alle spalle e dimenticati da tempo, riappaiono all’improvviso violentemente. Il «lato notturno» ritorna di colpo alla luce. Probabilmente, anche nel caso del nazionalsocialismo si è trattato di qualcosa di analogo. In ogni caso, un viaggio nel passato potrebbe non essere inutile.»
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