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Questa volta Madrid, ancora 200 morti e 900 feriti. Questa volta le bombe sui treni.

Aznar addita l’ETA e nel farlo è come se l’indice si trasformasse in un pollice riverso. Aznar indica se stesso. Perché così folle?

di Redazione - mercoledì 17 marzo 2004 - 4213 letture

Chiunque con un filo di buon senso sa bene che mai l’ETA si sarebbe prodotta in una simile turpitudine. Perché non indicare l’estremismo islamico, come avrebbe immediatamente fatto l’amico Bush? Forse perché, con le elezioni a pochi giorni, grosse fette di popolazione si sarebbero chieste in quale tragico pasticcio le avesse cacciate il guerrafondaio leader nazional socialista. E allora ecco l’ETA, il nemico di sempre, quelli che vogliono rompere l’unità nazionale. Aznar sa bene che la cosa non regge e che insistendo sul nemico interno, qualcuno, prima o poi, scoprirà l’imbroglio e guarderà inevitabilmente ai suoi servizi segreti o alla disperazione integralista. Perché mai, allora, insistere? Forse perché come a tutti gli idioti che si avventurano in un gioco più grande di loro manca la forza, il coraggio di tornare indietro e, come sempre, nel tentativo drammatico di trovare vie di uscita non fanno che peggiorare le cose. Il profilo psicologico degli autori schizza due figure sostanzialmente diverse, ma ambedue verosimili: a) chi si trova nella condizione di voler fortemente rendere ciò che è certo di aver subito in orrore: i disperati del mondo arabo; b) chi ha la certezza di possedere una netta superiorità etica, politica e culturale tale da fargli guardare con estremo disprezzo le ignare ed ignave popolazioni bisognevoli di un nuovo duce: i terroristi di stato, i neo fascisti. Altro che ETA. Siamo nel pieno di una guerra sporca, se mai sono esistite guerre pulite. Ecco un esempio. Il Tg2 di qualche giorno fa alla notizia della strage di Gaza ad opera dell’esercito israeliano così recitava: "Tra i 14 morti anche tre minorenni di cui uno di otto anni". Tre minorenni, non tre bambini. Problemi di dizione? Le stragi dei martiri palestinesi uccidono innocenti e bambini israeliani, e le stragi israeliane uccidono tutt’al più, per errore, minorenni. Si provi adesso ad entrare nella mente e nel cuore di chi piange quei morti. È una guerra sporca giocata con tutte le armi a disposizione da contendenti diretti ed indiretti. Ed i nostri dei Tg sanno bene che ruolo giocano e con chi. Una enorme, nauseabonda, sanguinolenta porcheria. E ancora come non pensare alla somiglianza di queste bombe sui treni con quelle italiane degli anni 70? E ora? Esploderanno bombe in Italia? Saranno massacrati anche i nostri figli? L’ignobile triciclo si astiene. Berlusconi il pazzo sorride. La feccia reazionaria si frega le mani. Il movimento contro la guerra urla senza incisività mentre si fa indispensabile, improrogabile, vitale il ritiro immediato delle truppe dall’Iraq e la necessità di un mondo liberato dall’oppressione neocoloniale del capitale. Contro la guerra Ritiro delle truppe senza se e senza ma Un altro mondo è possibile.

CST Ddisa


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