Precari Sanità in Campania: in sanatoria....

Finalmente una buona notizia. Approvata con la finanziaria regionale 2008 la norma per stabilizzare i precari della sanità, ma...
Il 29 dicembre 2007 è stata approvata la "finanziaria regionale della Campania" che all’art.82 prevede la stabilizzazione del personale precario del Servizio Sanitario Regionale della Campania.
Qui di seguito si riporta solo una sintesi dei principi normativi dell’art. 82 della Legge Regionale (contenuto nella finanziaria regionale) che sana le situazione del personale precario in sanità.
1.La norma è rivolta solo al personale NON DIRIGENTE del Servizio Sanitario Regionale della Campania;
2.I requisiti per accedere al riconoscimento della sono:
a)Almeno tre anni anche non continuativi alla data del 21.12.2006;
b)Il requisito può essere acquisito anche in virtù di contratti stipulati anteriormente alla data del 29 settembre 2006 o che sono stati in servizio per almeno tre anni , anche non continuativamente , nel quinquennio, anteriore alla data di entrata in vigore della presente legge;3.Gli enti dovranno individuare la consistenza delle dotazioni di personale in servizio alla data del 31 dicembre 2006 e la relativa spesa;
4.Sono considerati a tal fine anche la spesa dei rapporti di lavoro a tempo determinato, con contratto di collaborazione coordinata e continuativa , o con altre forme di lavoro flessibili o convenzioni;
5.Presso l’assessorato Regionale alla Sanità sarà istituito un elenco regionale del personale precario, distinti per ruolo, profilo e posizione funzionale. A tutela del lavoratore negli elenchi vanno indicate prioritariamente le Aziende Sanitarie di provenienza e ciò per garantire loro una continuità occupazionale nella stessa azienda, compatibilmente con le necessità della stessa e delle norme di contenimento della spesa per il personale previste dalle norme di rientro della spesa sanitaria regionale. Nella sostanza si cerca di garantire la stabilizzazione nella stessa azienda dove il lavoratore ha svolto il suo incarico;
6.l’iscrizione in questi elenchi è subordinata alla presentazione di apposita domanda corredata del curriculum e della documentazione necessaria ed attestante i requisiti posseduti al 31 dicembre 2006 entro e non oltre 45 giorni dalla data di pubblicazione della presente legge sul Bollettino Regionale. Attenti al BURC www.regione.campania.it ;
7.L’iscrizione negli elenchi ha validità di cinque anni;
8.Entro dieci giorni dalla pubblicazione della Legge la Regione provvederà ad istituire una commissione regionale con il compito di redigere , entro sessanta giorni dalla data di insediamento della commissione medesima , una circolare contenente modalità e criteri per la ridefinizione delle dotazioni di personale in applicazione al Piano di Rientro della spesa sanitaria regionale (Campania);
9.Le AA.SS.LL e le AA.OO della Campania NON POTRANNO procedere , a far data dall’approvazione da parte della giunta regionale della graduatoria suddetta , ad assunzioni di personale precario, fatta eccezione per le figure per le quali non sono pervenute istanze o per le figure professionali la cui graduatoria risulta esaurita.
Finalmente una buona notizia dopo tanto tempo.
Senza perdere tempo, anche sotto la spinta sia dei precari in servizio che delle forze politiche e sindacali, l’Assessore alla sanità Montemarano ha inviato la lettera prot. 4340/SP del 29/12/2007 ai Direttori Generali delle Aziende Sanitarie di "invito ai DD.GG. in indirizzo di prorogare per sei mesi i contratti a tempo determinato".
A questo punto tutte le strutture sociali ed in particolare il movimento dei precari in campania è impegnato affinché da una vittoria non scaturisca l’ennesima discriminazione, ed un uso personalistico delle regole!
Infatti, nella circolare dell’Assessore Montemarano NON si fa cenno ai precari che, avendo il requisito di cui alla Legge n.296/06 “Finanziaria del 2007”, oggi non sono in servizio perchè discriminati e non prorogati, chi negli ultimi mesi del passato anno chi durante il presente anno!
Forse è il caso di proporre che la Giunta Regionale della Campania, prima di discutere con il governo sul piano di riqualificazione del Servizio Sanitario Regionale, come ricorda la nota dell’assessore, disponga che siano richiamati in Servizio i Precari che avevano il requisito al 31/12/2006 e quindi coloro i quali lo hanno acquisito successivamente alla data fissata dalla Finanziaria Nazionale 2007, poi quelli che l’acquisiscono con la Finanziaria Regionale 2008 ed “infine se siamo molto bravi potremo recuperare anche il precariato creato ad arte in questi ultimi tempi ma che ha ancora poca anzianità” cosi commenta un esponente del coordinamento dei precari campani alla notizia della circolare dell’assessore.
Il coordinamento per questi motivi dice il suo NO alle discriminazioni!
Resta vigile ed a FAVORE di una sanità NON utilizzata come serbatoio elettoralistico!
E’ impegnato PER promuovere un’azione EQUO e SOLIDALE a tutela di tutto il personale precario nei servizi sanitari e sociosanitari regionali.
Per Info: Coordinamento Operatori Sanitari Precari/e in Campania fa riferimento a:
Pierluigi 360438298; Gennaro 3339829230; Alessandra 3343800710
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scusate, chi è considerato facente parte del personale non dirigente? Un medico contrattista come è definito? grazie
In realtà, nel documento licenziato a Giugno 2007 dalla Commisione Sanità e quella del Lavoro del Consiglio regionale della Campania (vedi sito regione campania)non si fa distinzione tra precari dirigenti e non dirigenti del Sistema Sanitario Regionale. Inoltre, l’On. Giusto ha sempre affermato di voler convalidare la sanatoria anche per i dirigenti medici, purchè vincitori di una prova paraconcorsuale (Avviso Pubblico per titoli). Non si capisce perchè in questo articolo si parla di personale non dirigente, limitazione chiaramente espressa solamente dalla legge di stabilizzazione del precariato approvata con la manovra Finanziaria del Parlamento Nazionale. D’altronde diverse regioni (Veneto, Puglia, Sardegna, Toscana, ecc) hanno contemplato i dirigenti medici nel processo di stabilizzazione del precariato. Comunque staremo a vedere sul BURC la legge approvata dalla Giunta regionale.
Nel riportare le parole "NON DIRIGENTE" nella sintesi dell’art 82, non ho fatto altro che copiare quello che è scritto nell’articolo 82 della finanziaria regionale della campania (in effetti è improprio parlare di finanziaria regionale se non semmai di bilancio regionale).
E’ evidente che per personale NON DIRIGENTE non si intende (contrattualmente parlando) il personale medico e dirigenziale non medico (farmacisti, biologi, chimici, legali ed amministrativi).
E’ evidente che le osservazioni fatte sono leggittime ma, questa limitazione e tutte le altre contraddizioni in parte già evidenziate nella prima comunicazione e riflessione che ho scritto sono le stesse all’attenzione del movimento dei precari della sanità della Campania al quale tutti si possono rivolgere per ogni utleriore informazione sulle iniziative in corso per migliorare la proposta dell’art 82 in questione.
Si è tenuta a Napoli un primo incontro del Coordinamento Operatori Sanità precari/e della Campania del 9 gennaio "08 con il lavoratori interessati.
All’appuntamento indetto per affrontare la questione della stabilizzazione dei precari nella nostra regione, tenutosi mer. alle 16:30 presso la sede del movimento Sinistra Democratica di Napoli, si è discusso del regolamento di applicazione dell’art. 82 (norme stabilizzazione personale precario) incluso nella finanziaria regionale approvata il 29 dicembre scorso.
Erano presenti le realtà precarie dell’ ASL NA/5, quelle dell’ASL NA/2, della CE/2, dell’ A.O.R.N. Cardarelli, dell’ A.U. II Policlinico e del A.O. Santobono, un folto numero di partecipanti che evidenziava il diffuso fenomeno che investe tante/i operatrici/ori del settore.
Si sono sollevati interrogativi sulle modalità di scorrimento delle graduatorie regionali, sui requisiti necessari, sulla modalità di accesso, da parte delle Aziende interessate alla stabilizzazione del personale precario e/o all’inclusione di quest’ultimo negli piante organiche.
Inoltre, per la presenza di operatrici/ori precarie/i assunte con forme di contratto diverso dagli avvisi pubblici, ma pur sempre dipendenti previa selezione, si è ragionato sulle forme interpretative che la normativa dispone e sui margini e le opportunità esistenti per i vari soggetti precari/e.
Insomma, come prevedibile, un vasto tema da affrontare sotto le varie forme, e che è solo l’inizio di un percorso che tante/i di noi hanno intrapreso da tempo e che intendono portare avanti, ampliandolo alle varie altre realtà precarie presenti sul territorio campano.
Fondamentali le informazioni che puntualmente alcuni componenti del coordinamento hanno riportato sulla parte normativa, insieme ai chiarimenti e i suggerimenti, di alcuni di loro per la loro esperienza sulle questioni tecniche, ma non solo, ci dava, il contributo di Licia, eEnzo ed Eugenio e delle/gli altre/i presenti.
Ciò che si è deciso, in prima istanza, è la definizione di una piattaforma rivendicativa che come Coordinamento, con condivisione, consegneremo alle controparti (assessore, gruppi politici, sindacati), che ha come semplice intento il riconoscimento dei nostri diritti, della nostra soggettività, e la nostra assoluta opposizione a qualsiasi forma di discriminazione tra precari/e.
L’importanza di tessere relazioni tra i vari comitati (quelli esistenti e quelli che verranno) per unificare le vertenze e raggiungere il principale obbiettivo, la stabilizzazione di tutte/i le/gli operatrici/ori precarie/i, è la priorità emersa e su cui tutti eravamo d’accordo.
La piattaforma sarà pronta in questi prossimi giorni.
Sarà resa pubblica appena pronta.
Poi continueremo a incontrarci e assieme a decidere come muovere le prossime mosse.
a cura del coordinamento
INFO: Per ulteriori informazioni a riguardo contattare i recapiti dei rappresentati del coordinamento dei precari prima indicati.
E’ passata una settimana dall’incontro del 9 quando, come coordinamento, c’eravamo impegnati a produrre una "nostra" piattaforma rivendicativa sulla normativa per la stabilizzazione.
Dopo la prima diffusione della bozza elaborata dai promotori dell’appuntamento), si sono succeduti interventi legittimi di chi chiedeva delle modifiche al documento, che nel testo attuale (quello che trovate in allegato) credo vengano riconosciute.
Vorrei far presente, soprattutto a Marco G., che il coordinamento dei precari è un embrione di movimento regionale autorganizzato, che non si arroga nessuna pretesa sulle questioni che riguardano una platea così diffusa e frammentata di operatori/rici recari/e del settore sanitario.
Non intendiamo sostituirci a nessuno, nè sindacati nè politici, ma allo stesso tempo non intendiamo delegare nessuno per risolvere le questioni che condizionano la nostra vita (materiale e professionale).
Ciò che un gruppo di noi, a partire dall’ASL NA/5, ha avviato è un percorso che parte dalla condizione di precarietà, instabilità lavorativa, in cui ci siamo ri/trovati e che col tempo ci ha portati a conoscere diversi altri/e precari/e (ma anche operatori/rici sensibili) operanti nelle Aziende del SSR, tutti/e accomunati/e da un dato di fatto, l’alienazione rimandata dal contesto in cui operiamo e l’essere posti ai margini da ampi strati di organizzazioni sindacali.
Sabato 19 gennaio 08 alle 15:30 a S. Marcellino (CE) ci sarà una riunione del collettivo precari/e CE/2, molti di questi con contratti atipici (co.co.co., co.co.pro.), che tratterà della legge regionale sulla stabilizzazione.
Alcuni di noi, tra quelli presenti il 9 a Napoli, parteciperanno per conoscere, confrontarsi e contribuire, se possibile, ma soprattutto per tessere quella rete fondamentale per la lotta che abbiamo avviato nelle nostre realtà aziendali, e che intendiamo diffondere in tutti i luoghi dove impera la discriminazione e lo sfruttamento verso i/le precari/e.
Invito Massimo F., che mi ha parlato di quell’incontro, a inviare a questa lista (A: precari/e) l’indirizzo più preciso, nel caso ci fossero altre adesioni alla loro riunione.
Per quanto riguarda il documento/piattaforma ( inserito di seguito) è necessario che a breve sia pronto per la consegna, quindi invitiamo tutti/e ad esprimersi e a condividerlo, se possibile.
Per l’nizio della prossima settimana una delegazione del coordinamento s’impegnerà a consegnarlo a mano ai diretti interessati. Sarebbe opportuno che ai soliti colleghi precari si affiancassero altri attivisti delle altre realtà.
Inoltre si ritiene giusto firmare la piattaforma come Coordinamento Operatori Sanità Precari/e della Campania, aggiungendo le firme delle organizzazioni che sostengono la nostra vertenza dal principio, includendo chi, come struttura, o singolo rappresentante, esprime la propria solidarietà nei confronti dei precari/e.
Per il Coordinatore Precari Sanità Campania - Gennaro
Ai Segretari Regionali OO. SS. – Sanità e F.P.
Ai Capi Gruppo Consiglio Regionale Campania
Ai Segretari Regionali dei Partiti politici
Al Presidente della Regione Campania
All’ANSA per gli Organi d’Informazione
PIATTAFORMA PER LA NORMATIVA SULLA STABILIZZAZIONE DEI PRECARI
Il giorno 10/1/2008, presso la sede di Sinistra Democratica in via Melisurgo a Napoli, si è tenuto un incontro al fine di individuare una piattaforma programmatica per l’applicazione dell’articolo 82 della legge finanziaria regionale per la stabilizzazione del precariato. Alla riunione sono intervenuti rappresentanti di comitati precari/e di varie strutture del SSR, i promotori del Coordinamento Operatori Sanità Precari/e Campania della Sanità Campana (che ha portato avanti la lotta per l’approvazione di questa norma) e alcune/i compagne/i del Movimento Sinistra Democratica attivamente impegnato nella lotta contro la precarietà dei servizi sanitari e per il superamento del precariato.
Preliminarmente si è evidenziata e denunciata la situazione di discriminazione in cui si trovano un gran numero di lavoratori precari del SSR (in particolare dell’ASL/NA5 e CE/2) che non sono stati mantenuti in servizio. Infatti alcuni Direttori Generali hanno dato interpretazioni sia delle leggi che delle circolari dell’Assessore che hanno portato al licenziamento di tutti i precari dipendenti delle strutture da loro amministrate. Altri Direttori Generali, invece, hanno dato interpretazioni di quelle stesse disposizioni totalmente opposte e hanno prorogato i precari in servizio delle strutture da loro amministrate.
Si denuncia in questa sede la totale assenza dell’Assessore alla Sanità nel porre rimedio a questa deformazione nella gestione della Pubblica Amministrazione che, tra l’altro, ha portato ad uno stato di totale emergenza di alcuni enti del SSR (come la ASL/NA5) che devono fronteggiare una grave carenza di personale e non riescono a fornire un servizio assistenziale in linea con quanto previsto a livello ministeriale (L.E.A.).
Il Coordinamento degli Operatori Precari/e della Sanità Campana, confidando nell’apporto di Sinistra Democratica e dei sindacati solidali alla loro battaglia, annuncia che predisporrà iniziative di lotta per sensibilizzare l’Assessore ad emanare disposizioni che sanino questa situazione inaccettabile.
La norma in questione, approvata il 29 dicembre 2007, si trova all’art.82 della "finanziaria regionale" e prevede la stabilizzazione del personale precario dipendente del servizio sanitario regionale sulla base di quanto previsto dalla legge n.296 27/12/2006.
Il personale per essere stabilizzato deve essere titolare, da almeno tre anni anche non continuativi alla data del 31/12/2006, di contratti di lavoro a tempo determinato, o deve aver conseguito tale requisito in virtù di contratti stipulati anteriormente alla data del 29/9/2006 o deve essere stato in servizio per almeno tre anni, anche non continuativi, nel quinquennio anteriore alla data di entrata in vigore di questa legge, che ne faccia istanza, purché assunto mediante procedure selettive di natura concorsuale o previste da norme di legge. Alle iniziative di stabilizzazione del personale assunto a tempo determinato mediante procedure diverse si provvede previo espletamento di procedure selettive definite dall’assessore regionale alla sanità.
PROBLEMI INTERPRETATIVI E PIATTAFORMA PROGRAMMATICA
Nel dibattito tenutosi sono stati evidenziati alcuni problemi interpretativi sull’applicazione di questa legge e si è convenuti su una piattaforma di programma da proporre alla Regione sia per una corretta stesura del regolamento sia per una conduzione di tutto il processo di stabilizzazione aderente alla legge ed attenta alle esigenze sia dei lavoratori che del SSR.
Le questioni sollevate riguardano in sintesi quattro punti:
1) criteri usati per graduare gli Elenchi Regionali;
2) posizione di chi non possiede il prerequisito della precarietà (personale in servizio di ruolo in altra pubblica amministrazione o in altra figura professionale);
3) criteri usati per garantire il lavoratore sia al diritto di posizione negli elenchi graduati sia al diritto di essere “possibilmente” stabilizzato nell’ambito della struttura dove ha lavorato prevalentemente (comma 5 art. 82 finanziaria regionale 2008);
4) criteri usati dalla commissione prevista al comma 8 art. 82 finanziaria regionale 2008 per definire i parametri di rimodellamento delle piante organiche;
5) garanzia del diritto al lavoro del personale assunto a tempo determinato con co.co.co., co.co.pro. e simili previa procedura selettiva (avviso pubblico per titoli e colloquio, etc.).
Criteri usati per graduare gli Elenchi Regionali
Al comma 7 art. 82 della finanziaria regionale 2008 è previsto che “l’assessorato regionale alla Sanità provvede a graduare le domande pervenute, sulla base dei criteri relativi ai punteggi tecnici fissati per il personale dei ruoli amministrativo, tecnico, professionale e sanitario, dal D.P.R. 27/03/2001 n. 220 (per il comparto) e dal D.P.R. 10/12/1997 n. 483 (per la dirigenza)”. D’altronde al comma 6 si prevede che la domanda da presentare deve essere corredata da curriculum personale e da certificazione degli incarichi ricoperti a t. d. !
A tal riguardo l’assemblea ritiene che il criterio da usare per graduare tali elenchi sia esclusivamente il servizio svolto nel SSR. Tale scelta, che è già implicitamente contenuta nella legge, risulta la più corretta sia per una questione di snellimento ed economicità del processo di stabilizzazione (evitando una commissione scientifica), sia perché il personale che ha già sostenuto prove di natura concorsuale ha già subito il vaglio di una tale commissione. L’utilizzo del curriculum può essere utile, invece, alla struttura del SSR dove si attuerà la stabilizzazione per la scelta del reparto e dei ruoli da assegnare al personale assorbito.
Posizione di chi non possiede il prerequisito della precarietà Tale questione riguarda il personale che si trova nella posizione di avere un contratto a tempo indeterminato nella Pubblica Amministrazione (intra o extra regionale nella stessa e/o in altra qualifica) e contemporaneamente possiede i requisiti per la stabilizzazione avendo utilizzato l’aspettativa per svolgere il servizio a tempo determinato. In questo caso l’assemblea ha rilevato che si scontrano due diritti: da un lato il diritto di chi è precario ad essere stabilizzato nel più breve tempo possibile e secondo legge, dall’altro il diritto di chi, pur non avendo il prerequisito della precarietà, ha comunque maturato un diritto alla stabilizzazione in una struttura più vicina alla propria famiglia o con qualifica più consona alle proprie aspettative.
A tal riguardo l’assemblea ritiene che il criterio più corretto da usare sia quello di inserire tale personale in coda agli elenchi e valutando solo il servizio svolto quando si è chiesta aspettativa alla Pubblica Amministrazione (cioè svolto quando si possedeva il prerequisito della precarietà). Questa soluzione garantirebbe la posizione di tutti i lavoratori dando però la precedenza a chi ancora non possiede un lavoro stabile.
Criteri usati per regolare il processo di stabilizzazione attenendosi all’art.8 Al comma 5 ed al comma 7 dell’art. 82 della legge finanziaria regionale 2008 sono contenute due disposizioni che potrebbero porre dei problemi interpretativi riguardo alle modalità di assorbimento da parte del SSR del personale precario. Da un lato, infatti, si prevede l’istituzione di elenchi graduati e quindi un diritto di graduatoria (la posizione di chi è più in alto in graduatoria viene considerata prima), dall’altro, poi, si prevede che “la stabilizzazione del personale precario è attuata, compatibilmente con quanto previsto ai commi successivi, nell’ambito dell’azienda presso la quale è e stato prevalentemente prestato il servizio” e quindi si riconosce una sorta di diritto di preferenza per anzianità di servizio.
L’assemblea ha definito un possibile regolamento che faccia incontrare e rispettare entrambi i principi. Tale regolamento dovrebbe prevedere quanto segue:
a) Le graduatorie verranno predisposte seguendo l’ordine decrescente dell’anzianità di servizio maturata (come precedentemente descritto) e secondo le vigenti leggi.
b) A tutela del lavoratore, per la salvaguardia della continuità delle prestazioni lavorative e fatto salvo il rispetto dell’anzianità di servizio regionale, la stabilizzazione del personale precario è attuata nell’ambito dell’azienda presso la quale è stato prevalentemente prestato il servizio.
A tal fine, come previsto al comma 8 dell’art.82 della legge finanziaria regionale, entro 10 giorni dalla data di entrata in vigore della suddetta legge sarà insediata una Commissione che, entro 60 giorni dalla sua istituzione, emanerà una circolare contenente modalità e criteri per la ridefinizione e la riorganizzazione delle dotazioni organiche in applicazione del Piano di rientro e per definire gli standard assistenziali idonei.
Entro 30 giorni dall’emanazione della suddetta circolare le Aziende Sanitarie e Ospedaliere individueranno le nuove dotazioni organiche di personale a regime sulla base dei criteri previsti dalla suddetta Commissione e le comunicheranno alla Regione.
L’Assessorato alla Sanità, entro 10 giorni, provvederà ad inviare a ciascuna struttura del SSR i nominativi dei precari da stabilizzare scorrendo dai suddetti elenchi graduati e attenendosi al criterio del rispetto del mantenimento del personale nelle strutture dove è stato prevalentemente prestato servizio.
Nel caso in cui il servizio sia stato prestato in più strutture del SSR il lavoratore sarà stabilizzato nella struttura dove ha lavorato per più tempo ed in seconda istanza nell’ultima struttura dove ha prestato servizio.
c) Conclusa questa prima fase del processo di stabilizzazione, nel caso in cui gli elenchi non risultino esauriti, il restante personale da stabilizzare sarà mantenuto in servizio ovvero reinserito nelle strutture del SSR in cui ha prevalentemente prestato servizio con un contratto fino al termine delle procedure di stabilizzazione, come previsto dal comma 519 della legge 296 del 27/12/2006 e dalla direttiva n.7 del 30/4/2007 del Ministero della Funzione Pubblica.
d) Successivamente, i Direttori generali, al fine di sopperire ad eventuali carenze della dotazione organica dell’Azienda che pregiudicano l’erogazione dei livelli essenziali di assistenza - LEA - così come previsti dal D.P.C.M. 29/11/2001, sono tenuti ad attingere, fino ad esaurimento, dagli Elenchi che presentano ancora personale assunto con contratti fino al termine delle procedure di stabilizzazione, fermo restando o quanto previsto dalla Legge del 27/12/2006 N. 296, c. 565, lett. a, dalla delibera di Giunta regionale 9 dicembre 2005 n. 1843, e dalla legge regionale del 19/01/2007 n. l, articolo 21, commi 1 e 2, in coerenza con gli obiettivi di riduzione della spesa complessiva di personale e di rideterminazione della consistenza organica.
e) È fatto obbligo alle aziende di pubblicizzare l’avvio delle procedure di stabilizzazione mediante avviso anche nel caso in cui non si deve dare corso alle prove selettive di natura concorsuale in quanto già espletate precedentemente all’assunzione a tempo determinato del personale che si stabilizza.
f) A far data dall’approvazione da parte della Giunta Regionale dei suddetti elenchi, gli enti del Servizio Sanitario Regionale non possono procedere ad assunzione di personale, fatta eccezione per le figure professionali per le quali non sono pervenute istanze o per le figure professionali il cui elenco risulta esaurito.
Definizione dei parametri di rimodellamento per le piante organiche Il comma 8 dell’art. 82 della finanziaria regionale 2008 dispone che entro 2 mesi e mezzo siano emanate modalità e criteri sulla nuova organizzazione degli organici con standard d’assistenza rapportati all’intensità delle cure, strumenti delle nuove dotazioni organiche a regime. Le indicazioni nazionali e regionali sono esaustive di rapporti personale/popolazione e di personale/posti letto a adeguato tasso d’occupazione.
Gli Standard d’Assistenza del Personale nei Servizi andranno parametrati in ragione dell’Intensità sanitaria delle cure erogate.
Il Monitoraggio e L’Analisi combinata trimestrale, semestrale ed annuale degli INDICATORI è descritto all’allegato 1 “Documento Tecnico per la Ristrutturazione e Riqualificazione della Rete Ospedaliera - PIANO di RIENTRO ex DGRC n.460 del 20/03/2007" e nelle DD.GRC n.1853 del 18/10/2007 e n.1900 del 31/10/2007. Tali indicatori sono utili per giungere a scelte programmatiche - soppressione di U.O., trasferimento di U.O. in altri presidi della ASL, riduzione del numero dei Dipartimenti, riduzione delle strutture complesse, trasformazione di strutture complesse in strutture semplici, accorpamento di servizi, etc. - ovvero dismissione di interi presidi o la riconversione degli stessi in coerenza con l’analisi dei bisogni inevasi, come per esempio presidi per Riabilitazione o Lungodegenza o di Day Service.
Il sistema di parametri e indicatori riguardano dati di: Struttura - Attività; Efficienza; Appropriatezza; Attrazione; Economia; Personale.
Un riferimento rispetto allo standard del personale per posti letto occupati almeno al 75%, nel rigore dell’appropriatezza, può essere il D.M. del 13/09/1988, che di fatto ritrova parametri molto vicini in ogni altra proiezione normativa dai "vecchi" minuti di assistenza alla L.R. n.2/1998.
Mentre per l’assistenza distrettuale il riferimento è l’allegato D alla Legge Regionale n.32 del 1994, che identifica un parametro di personale per 1000 abitanti da usarsi per ogni servizio territoriale afferente strutturalmente al Distretto, o se presente nel distretto ma afferente al Dipartimento di Prevenzione o al Dipartimento di Salute Mentale.
Battaglia per garantire il diritto al lavoro dei co.co.co., co.co.pro. e simili.
L’assemblea ritiene di dover dare risposta alle giuste istanze dei lavoratori sottoposti a questi tipi di contratti ipocritamente definiti “autonomi”.
Il Coordinamento Operatori Sanità Precari/e della Campania ritiene di promuovere, in accordo con le leggi nazionali ed in particolare con la finanziaria nazionale 2008, percorsi che portino tali lavoratori ad una stabilità di lavoro e di vita.
COORDINAMENTO OPERATORI SANITA’ PRECARI/E della CAMPANIA
Circolo Tematico sulla Salute (M S D)-Cobas-Sanità Università e Ricerca Napoli
Buongiorno, sono un precario asl, anche io, vorrei sapere per favore come dev’essere impostata la domanda, entro quanto tempo e a chi va indirizzata. Grazie delle informazion che sicuramente mi darete.
Salve, complimenti per la rubrica! A quanto pare dalla sanatoria sono esclusi i dirigenti medici precari. La ritengo una grossa ingiustizia, perchè anche noi medici precari ospedalieri abbiamo diritto ad un futuro lavorativo, che ci consenta di lavorare con quella serenità che è indispensabile per svolgere un ruolo delicato, come quello di chi opera con la vita delle persone. Purtroppo la classe medica però non è omogenea nel far fronte comune rispetto ad ingiustizie perpretate verso la categoria. A tal proposito rivolgo un messaggio a tutti i colleghi medici ospedalieri precari, affinchè ci si possa organizzare (perchè siamo in tantissimi) per rivendicare i nostri diritti in maniera dignitosa, senza elemosinare, ma quanto meno per capire se per noi esiste uno spiraglio di sanatoria, altrimenti saremo costretti ad emigrare all’estero ed esportare la professionalità acquisita verso altri Paesi! Ciao a tutti
Salve a tutti, sono anch’io un medico precario campano. Poichè mi giungono voci relative al fatto che in regione si sta lavorando anche alla sanatoria dei medici precari, vorrei sapere se potete confermarmi questa informazione (e se si quali sono i termini della questione al momento) o se si tratta della solita voce di corridoio infondata che alimenta false aspettative. Grazie
Il testo inserito ha ricevuto ulteriori contributi che sono pervenuti dai tanti, singoli o comitati, che si sono espressi nel merito della legge di stabilizzazione.
Il coordinamento regiuonale della campania ha chiarito che fin dall’inizio l’impresa di connettere tante differenti e distanti (in senso temporale) realtà, non era cosa facile.
In ogni caso il Coordinamento sta continuiamo nel percorso che tanti precari si sono dati, e mentre si stanno consolidando comitati precari in varie realtà regionali (vedi CE/2), prosegue l’impegno del coordinamento.
Mercoledì 23 dicembre, una delegazione s’impegna a consegnare il testo della piattaforma iniziale di lotta degli/lle operatori/rici della sanità in campania.
Il coordinamento è preoccupato perchè il clima politico-istituzionale non è dei più favorevoli, ma la giusta battaglia che si sta sostenendo certamente non è secondaria a nessun’altra delle emergenze che viviamo in questa Regione e nel Belpaese.
Ogni ulteriore informazione a riguardo contattate direttamente i Rappresentati del Coordinamento Regionale dei Precari della Sanità della Campania.
Continua l’attività del Coordinamento Operatori Sanità Precari/e della Campania (COSPc). Lunedì 28 alle ore 17:00 a Salerno, ospitati dalla sede CGIL-FP (Corso Garibaldi,31- c/o Stazione FS) terremo l’ assemblea di coordinamento, la seconda tappa dopo quella del 9 tenuta a Napoli. L’intento è quello di raggiungere le realtà presenti nelle ASL, A.O. di quella provincia, per un confronto ravvicinato sulla legge regionale. Inoltre, poichè pare certo che, sempre lunedì, verrà pubblicato sul BURC il bando relativo alla legge di stabilizzazione, avremo modo di socializzarne i contenuti, con tutti i presenti. Chi volesse partecipare può far riferimento ad Adele 328/6023396 , per info sul luogo dell’incontro.
Ai naviganti: riferendomi alle interrogazione o ai dubbi che molti medici giustamente stanno sollevando, rispetto a se come dirigenti rientrano o no nel processo di stabilizzazione, segnalo quanto riportato dal comma 7 dell’art.82 (legge regionale), dove si cita il DPR n.483 (regolamento disciplina concorsuale per il personale dirigente del SSN), in cui sono compresi i profili professionali dei dirigenti ruolo sanitario di I° livello (medici, biologi, psicologi, farmacisti, ecc.). Questo è uno dei controversi punti della norma che riguarda i destinatari dei processi di stabilizzazione, un’altro emerso dal nostro percorso/inchiesta è quello relativo ai co.co.pro., che l’art. 82 pare escluda, ma che l’ultima finanziaria di governo (2008) invece contempla.
Il COSPc nasce con l’intento di mettere assieme quanti hanno diritto ad uscire fuori dalla condizione di precarietà in cui versano, nasce come voce critica in un contesto di speculazione e di corporativismi, per delegittimare il sistema clientelare che imperversa nel nostro settore. Il che non è semplice, ma nemmeno impossibile se ognuno/a di noi prende coscienza dell’importanza della partecipazione. Un saluto a tutti/e. gennaro (inf. prof.le - Comitato precari/e ASL NA/5 - attivista COSPc)
Salve a tutti, il testo dell’articolo 82 della finanziaria Regionale indica chiaramente che i destinatari del processo sono i lavoratori NON DIRIGENTI, pertanto c’è poco da interpretare in quanto tutti i medici ospedalieri sono inquadrati come DIRIGENTI. Ancora una volta la classe medica paga la sua frammentarietà e lo scarso potere contrattuale che esercita come categoria. Evidentemente stabilizzare i medici non conviene ai politici della Campania che probabilmente non possono esercitare il loro potere nel "piazzare" persone ad hoc mediante concorsi, che tra l’altro sono bloccati fino a tutto il 2009. Altre Regioni hanno stabilizzato anche i medici (Veneto, Puglia, Toscana, Sardegna, ecc.). E ricordo che la stabilizzazione riguarderebbe il personale medico che occupa posizioni dove ci sono carenze in pianta organica, quindi necessarie per garantire i famosi LEA, che ha comunque sostenuto delle prove di selezione in base al curriculum. Sanare tali posizioni rappresenterebbe pertanto un risparmio di procedure concorsuali e quindi di danaro pubblico, l’acquisizione di personale altamente qualificato e dotato della giusto entusiasmo che è ormai carente in parecchi ospedali dove l’età media dei medici è elevatissima e c’è molta demotivazione.
Ciao a tutti
Ciao a tutti
La mia non è stata una interpretazione della normativa di legge, ma più semplicemente un evidenza riportata al comma 7 dell’art. 82 (norme per la stabilizzazione del personale precario del SSR), anche se si scontra con quanto espresso al comma 1 dello stesso art. La questione non è di classe, secondo me, ma di consapevolezza. Stà a chi si sente leso nei propri diritti ad attivarsi ed a far si che le normative inique vengano respinte. Approposito di ciò (grazie per avermene dato modo) inoltro una interessante informazione che riguarda un’altro diritto che rischiava di essere accantonato nell’ultima finanziaria di governo. Saluti a tutte/i e a mister/s X gennaro
Diritto al riposo ripristinato (almeno per un anno !)
Giovedì 17 gennaio 2008 è stato approvato un emendamento che mantiene in vigore per il personale del ruolo sanitario, fino al 31.12.2008, il diritto al riposo giornaliero di 11 ore consecutive. “Le disposizioni di cui al comma 6-bis dell’articolo 17 del D.Lgs. n. 66/2003, così come introdotte dall’articolo 3, comma 85, della legge 24 dicembre 2007 n. 244, si applicano a decorrere dal 1 gennaio 2009”. L’emendamento è stato ritenuto lo strumento giuridico più appropriato per la veloce abrogazione della norma che aveva tolto il diritto al riposo per il personale del ruolo sanitario.
Il regalo della Finanziaria Nella Legge Finanziaria 2008 era stato inserito “in extremis, quasi di nascosto” un articolo estremamente dannoso e discriminatorio per il personale del ruolo sanitario del Servizio Sanitario Nazionale, e cioè per Medici, Infermieri, Tecnici di laboratorio e radiologia, Ostetriche, Veterinari, ma non per OSS, OTA, Autisti di ambulanze, Ausiliari. L’ art. 145 comma 85 della Legge Finanziaria 2008 stabiliva infatti: “Le disposizioni relative al diritto al riposo giornaliero di 11 ore consecutive non si applicano al personale del ruolo sanitario del Servizio Sanitario Nazionale, per il quale si fa riferimento alle vigenti disposizioni contrattuali in materia di orario di lavoro, nel rispetto dei principi generali della protezione della sicurezza e della salute dei lavoratori". Tutto veniva lasciato alle “disposizioni contrattuali”, anche quelle dei contratti integrativi aziendali. Quindi ogni azienda avrebbe potuto fare ciò che voleva. Con l’emendamento, invece, le amministrazioni e le RSU debbono elaborare una diversa programmazione dei turni che prevedano il riposo giornaliero di 11 ore consecutive, nel rispetto del D.Lgs. 66/2003, attuativo delle direttive della Comunità Europea sull’orario di lavoro.
Si è tenuta ieri 28 gennaio, a Salerno, la 3° riunione del Coordinamento Operatori Sanità Precari campani. Un’altra tappa, dopo quella di Napoli e Caserta, tra le province della regione in cui è molto alta e eterogenea la composizione di lavoratrici/ori precarie/i. I promotori del COSPc, coadiuvati dall’esperienza di Operatori/rici del settore nonchè esponenti di sigle sindacali solidali al movimento, hanno incontrato professioniste/i del ruolo dirigenziale e del comparto operanti nelle ASL e nell’A.O. di Salerno, con le quali si è discusso nel merito dell’art. 81 (ex 82) in materia di stabilizzazione. Al termine si è convenuti nel fare un Comunicato Stampa da inoltrare alle agenzie ed ai media locali e regionali, e, inoltre, nel preparare e far recapitare richiesta d’incontro alle OO.SS. Confederali e di Base (sedi provinciali). La ripresa diffusa di mobilitazione per favorire e promuovere l’azione dei/lle precari/e, l’aggregazione in comitati Aziendali di questi soggetti e l’importanza di coesione tra i vari ruoli, è l’imperativo per avviare quella fase di movimento di cui abbiamo bisogno. Le difficoltà non ci risparmiano, soprattutto rispetto alle differenze che le ultime leggi, in tema di mercato del lavoro, hanno prodotto. Ciò che ci unisce è l’incertezza del futuro ed il desiderio di venir fuori da quella condizione che rende le nostre vite precarie. Già domani (oggi per chi legge) i comitati della NA/5 e dela CE/2, le ASL che, in barba al processo di stabilizzazione, hanno "espulso" tanti/e precari/e in possesso dei requisiti richiesti per la stabilizzazione, consegneranno congiuntmente all’Assessore alla Sanità ed ai Direttori Generali delle rispettive ASL, una richiesta d’incontro urgente per chiedere il reintegro in servizio, così come legittimamente gli spetta. Come comitati della NA/5 e CE/2 ci stiamo già coordinando per intraprendere ogni azione lecita, qualora alle richieste non sarà dato seguito. Confidiamo nell’attenzione e nella vigilanza che gli altri comitati terranno, sulle manovre che potranno verificarsi, per conto dei soliti speculatori ed eredi del clientelismo, durante questa fase di sospensione rispetto all’entrata in vigore della legge regionale, e in seguito alla sua emanazione. L’unica battaglia persa è quella che si abbandona. Saluti a tutte/i. gennaro.
ciao a tutti, è stato reso bubblico art. 81 della nuova finanziaria 2008 in materia di stabilizzazione del personale precario con tre anni di attività al 31/12/2006.ma per chi al 31/12/2006 ha solo sei mesi di anzianità ed a tutt’oggi è ancora in servizio e lo sarà fino al 30/06/2008 con un totale di 24 mesi di anzianità di precariato del ruolo di bs, che fine farà?
A dieci giorni dall’entrata in vigore dell’articolo 81 "norme per la stabilazione del personale precario del SSR"(BURC n.5-bis del 04.02.08)duranti i quali a fronte di numerose iniziative sulla questione( protagonisti i sindacati confederali e i politici di riferimento), non si è avuto che una parziale rappresentazione del fenomeno precarietà, bisogna fare una riflessione sia sulle carenze in seno alla normativa, che su quelle riportate dalla circolare di Postiglione e lo schema della domanda allegato. La conoscenza di varie realtà precarie sparse tra le varie strutture del SSR, grazie al lavoro di rete del Coordinamento Regionale, è servita a evidenziare le molteplici tipologie contrattuali atipiche sviluppatesi negli ultimi tempi, in alcuni casi "sfuggite" alle OO.SS., una realtà diffusa che richiede attenzione e chiarimenti. Malgrado le "garanzie" di equità e rispetto delle norme in materia di personale precario incluse nelle finanziarie di governo nazionale (2007-08) le azioni intraprese dal governo regionale, ed in particolare dall’assessorato alla sanità, non sembrano, nei fatti,assicurare una giusta risposta alla domanda di stabilizzazione dei tanti. Nell’ art.81 sono poco chiare, ad esempio, le soluzioni per il personale del profilo dirigenziale (addirittura estromesso dalla circolare dell’ass.to, ma pare che è oggetto di comm.ni e che verrà modificata) e dei co.co.pro. (non ripresi nella normativa regionale, ma richiamati nella del. reg. 514 ed equiparati nell’ultima finanziaria (art. 92 comma 4-quater,4-quinquies e 4-sexies). Una legge di stabilizzazione, questa, che la regione recepisce a distanza di un’anno e che mostra evidenti contraddizioni rispetto alla realtà. Stiamo apportando modifiche alla piattaforma che il COSPc, assieme a quelle sigle sindacali solidali con la lotta dei/lle precari/e, ha prodotto sulla base delle realtà presenti all’ assemblea del 9 gennaio. Le ultime esperienze/conoscenze fatte lo impongono. Il coordinarsi tra comitati rende praticabile un’inchiesta in tempo reale e i possibili interventi da attuare. Continuiamo a registrare difficoltà nella compilazione dello schema di domanda da parte di tante/i operatrici/ori precarie/i. Sono stati consultati a proposito sia i responsabili del settore ruolo-personale-concorsi dell’ass.to alla sanità, che alcuni sindacati. Le indicazioni sono di presentare tutte/i le domande, anche se non del tutto corrispondenti alle posizioni dei candidati. Questo è fin troppo chiaro. Quello che ci preoccupa è la corretta formulazione degli elenchi regionali che dovranno includere i vari ruoli e profili come dalle recenti norme (quindi profili professionali della dirigenza di primo livello e co.co.pro.). Nelle varie province si continua a tessere la rete dei comitati, e a far crescere il movimento. Lunedì 18 saremo a Caserta per un’assemblea dibattito sul tema della stabilizzazione, appunto. L’appuntamento è alla sede CGIL locale, in via Roma 7 (ore 16), si affronteranno le vertenze che si stanno costruendo alla CE/2 in merito al reintegro dei precari a t.d. non prorogati e ai co.co.pro. da prorogare nel giusto percorso per la stabilizzazione. Oggi a C/mare il comitato precari dell’ASL NA/5 terrà una conferenza stampa sulla loro condizione e sulle iniziative da sostenere per il reintegro di tutti/e i/le precari/e in possesso dei requisiti per la stabilizzazione. Crediamo indispensabile mantenere una costante attenzione sulla questione e quindi produrre iniziative analoghe nelle varie situazioni regionali. Di seguito un pò di numeri per chi volesse contattare i referenti provincali del coordinamento: Napoli gennaro 333/9829230 eugenio 338/7500813 (area dirigenziale) alessandra 334/3800710 Salerno anna 347/1897766 federica 338/2948277 angelica 347/4866584 (area dirigenziale) Caserta Andreina 338/5835285 Antonio 338/1765567 Per ora è quanto. gennaro (COSPc)
Comitato promotore dei Referendum contro la precarietà e per la democrazia sindacale
In queste ore si potrebbe DEFINITIVAMENTE DECIDERE DI AVVIARE la CAMPAGNA dei REFERENDUM contro la precarietà e per la democrazia sindacale.
E’ infatti evidente che la crisi di governo potrebbe aver convinto molti a percorrere la strada dei Referendum.
Siamo tra l’altro in attesa di un parere della cassazione per verificare giuridicamente i possibili impedimenti derivanti dalle elezioni anticipate: mentre alcuni giorni fa sembrava che ci fossero poche probabilità, oggi sembrerebbe molto plausibile la possibilità di EFFETTIVA RACCOLTA DELLE FIRME IN TEMPI BREVI.
In questi giorni ci serve un ulteriore sforzo per far emergere una forte adesione all’appello a sostegno dei Referendum
Alle oltre 1.200 adesioni dobbiamo aggiungerne tante altre.
Invitiamo quindi tutti ad un impegno eccezionale per far sottoscrivere l’appello al maggior numero di lavoratori e cittadini.
ciao a tutti Per il Comitato Promotore dei Referendum Vincenzo Siniscalchi
Il Comitato Promotore dei Referendum
Per informazioni: info@bastaprecarieta.org - www.bastaprecarieta.org
Firma l’appello http://www.bastaprecarieta.org/index.php/Appello.html
Federica Pirozzi ha scritto:
Colleghi, stamattina ho contattato il dott. Piscopo responsabile dell’ufficio che all’assessorato vaglierà le nostre domande di stabilizzazione e ho chiesto delucidazioni circa il primo e secondo comma del punto otto.
Ho chiesto come potevamo correggere il testo dato che molti di noi (NA/5, CE/2, SA) in questo momento non lavorano presso i SSR.
Mi ha risposto che se rientriamo solo nel primo e/o secondo punto, ma in questo momento NON siamo in servizio siamo esclusi del tutto e le nostre domande verranno rigettate.
Questo è quanto.
Ho parlato con Gennaro e con altri colleghi, stiamo valutando il da farsi e desidererei il contributo di tutti.
Vi prego di far girare questa mail e questa notizia, grazie.
Federica Pirozzi
Gennaro a scritto:
Si sono praticate, e lo stiamo continuando a fare (come comitato NA/5 e COSPc), tutte le possibilità affinchè venissero rispettati coerentemente i principi che i legislatori consideravano rispetto alla trasformazione dei contratti del personale precario.
Ci sono stati incontri, verifiche, chiarimenti con gli/le operatrici del settore, le OO.SS. sensibili alla questione e singoli esponenti politici.
Crediamo ancora che la partecipazione, come soggetti in causa, sia la migliore espressione di democrazia che ogni istituzione dovrebbe garantire ed accogliere con favore.
Non siamo ingenui/e e non ci lasciano tranquilli/e le dichiarazioni senza fondamenti di quelli che ci invitano a presentare la domanda come da schema.
Non solo non si rispettano le indicazioni di legge che loro stessi dettano,addirittura non si considerano le realtà del precariato regionale.
Hanno inteso procedere con ulteriori divisioni nel già frammentato universo dei contratti a tempo determinato ed atipici. Lo hanno fatto. Oltre all’ inesattezze contenute nell’ art. 81 c’è voluta la circolare dell’assessorato "misure in materia di personale precario SSR" a firma di Postiglione per peggiorare lo stato d’animo di noi tanti/e.
Sono d’accordo con la collega Federica e con tutte/i quelle/i che sono stanche/i di subire questa agitazione interiore. E’ ora di manifestarla. Dopo l’incontro di lunedì a Caserta con i comitati di quella provincia in sede CGIL, dovremmo pensare di unire le forze e rivolgere la nostra attenzione alla Giunta Regionale.
L’Ass. alla Sanità Regionale Montemarano ha sospeso la sua agenda di appuntamenti, così mi è stato riferito dalla segreteria dell’assessore, contattata a seguito di riscontro per la richiesta d’incontro urgente che avevamo consegnato a mano il 29 gennaio, sempre in merito al percorso di stabilizzazione.
Io penserei a martedì 19 febbraio o al massimo mercoledì 20 febbraio per presentarci assieme, tutti i comitati delle realtà che si riconoscono nel coordinamento che ha condiviso la piattaforma del 9 gennaio, sotto la sede al Centro Direzionale per ottenere l’incontro.
Pare che comunque sono giorni in cui l’ufficio di Piscopo (gestione ruolo personale) sia aperto al pubblico, un’altro elemento della controparte a cui chiedere delucidazioni.
Inoltre considero opportuno la presenza di legali che curano le vertenze dei vari gruppi di precari, o appartenenti a quelle organizzazioni che concretamente appoggiano la nostra causa.
L’ideale sarebbe farli operare come pool di avvocati.
Manifestiamoci.
Non è più tempo di aspettare.
Gennaro.
Utilizziamo questo spazio per informare i tanti che attraverso questa finestra ci hanno raggiunto e interagiscono con il coordinamento precari della regione. Continuano le nostre iniziative per riuscire a realizzare le aspettative che da tempo attendiamo e che ci sentiamo di dire "legittime". Nonostante le difficoltà che ci rimandano le circostanze emergenziali politico-sociale di questa regione, siamo determinati a far crescere l’attenzione e l’interesse su un’emergenza non secondaria alle altre, che attraversa le vite di tanti/e di noi "instabili" precari. Di seguito il comunicato stampa a seguito dell’iniziativa intrapresa in maniera del tutto autonoma, nata per le incertezze rimandate dalla legge e dallo schema di domanda che stava girando, ma anche per l’esigenza di trasparenza e coerenza da parte delle istituzioni, ancora una volta dimostratesi poco volenterose nel sanare la nostra situazione. Stiamo creando una rete di comitati regionali, e contemporaneamente organizzandoci per affrontare la situazione sul iano legale. Un gruppo di lavoro stà sviluppando un modello di domanda che tutti potremmo finalmente utilizzare. L’ntenzione è di accellerare i tempi e di unificare le istanze. Non facciamo altro che tenervi aggiornati, senza nessun interesse se non quello di far crescere l’attenzione gennaro
COMUNICATO STAMPA
Riuscito l’incontro che stamattina, mer.20, un discreto ma determinato gruppo di lavoratori aderenti al Coordinamento Operatori Sanità Precari/e campani hanno avuto con i responsabili dell’ Ass.to alla Sanità, alla Giunta Regionale (C.D. Isl.C3). L’appello diffuso dai comitati precari attivi in varie province , all’indomani delle risposte negative rilasciate dagli uffici dell’ assessorato in merito alla stabilizzazione del personale con contratti di lavoro a termine, per avere chiarimenti in merito alla situazione degli aventi diritto,in alcuni casi licenziati e non mantenuti in servizio per le decisioni dei manager aziendali, oltre che per le incongruenze contenute nella circolare che accompagnava lo schema di domanda rivolto ai candidati (sulla inclusione dei dirigenti medici di primo livello e i co.co.pro), ha avuto riscontro nelle risposte rilasciate dall’ avv. Postiglione dell’ufficio tecnico dell’ass.to. Quest’ultimo ha ammesso i dubbi che la delegazione di precari/e sollevava e addirittura ammetteva le incongruenze contenute sia nella legge emanata dal Consiglio Regionale che nella circolare da lui stesso firmata. Il dato che si rileva è che tra queste due istituzioni non c’è alcuna collaborazione, ne tantomeno volontà nel concretizzare le aspettative dei precari. Al termine c’è stato riferito che nel pomeriggio si sarebbe tenuto un incontro tra i rappresentanti del consiglio che hanno curato l’aspetto legislativo della vicenda e i referenti dell’ass.to per porre rimedio a questa situazione equivoca, che lascia sospesi i candidati per l’impossibilità di formulare una adeguata domanda, a sedici giorni dalla data di presentazione. Ne mancano ventinove. Alla corsa contro il tempo ed all’inefficienza delle istituzioni il coordinamento regionale dei precari si stà attivando per formulare, con esperti legali, una modello di domanda esatto, da rendere pubblico e diffondere tra gli operatori. Un unità d’intenti contro la tendenza alla frammentazione. Un episodio increscioso, ma da non sottovalutare, è stato quello di ritrovarsi alle porte della Giunta un nutrito gruppo di forze dell’ordine in assetto antisommossa, una presenza inquietante per chi cerca di istaurare un dialogo con le istituzioni cosiddette democratiche.
COORDINAMENTO OPERATORI SANITA’ PRECARI/E CAMPANI
Napoli, li 20 febbraio 2008
L’avv.to Postiglione, contattato telefonicamente ieri (21.2) come in accordo dopo l’incontro di mercoledì, c’ha comunicato l’avvenuto incontro con il consiglio regionale sulla questione della legge per la stabilizzazione. Ha detto che si prospetta una modifica alla normativa (art.81), a cui si provvederà in sede di Consiglio, nelle parti contenenti quelle "incongruenze" da lui stesso ammesse, in particolare sulla stabilizzazione della dirigenza e sull’attualizzazione della normativa rispetto ai recenti provvedimenti in materia di precariato, contenuti nell’ultima finanziaria di governo.Per quest’ultima ha parlato di slittamento al 2008 della data del 31.12.2007 (quella relativa al primo punto dei requisiti richiesti- comma 2; art.81-). Così intende rendere attuale la norma. Non ha fatto cenno dei contratti atipici, ne del personale incluso nel processo di stabilizzazione ma che oggi non è in servizio. Premesso che lo stesso Postiglione ci ha assicurato la sua disponibilità per ogni ulteriori info. sulla legge, ma che poi si rivela sempre una dichiarazione approssimativa, o comunque di non responsabilità di quell’ufficio, noi ne prendiamo atto e, oltre ad affrettarci nello spedire la domanda, continueremo ad attivarci in tutti le direzioni possibili (stiamo cercando di far arrivare le nostre rivendicazioni anche all’ ass.to al Lavoro ed alla Formazione), e di continuare a favorire incontri tra i precari (mer. 27 a Nocera Inf. presso l’ASL SA/1, via Federico Ricco, alle 15:30 si riunirà il comitato precari locale),per far crescere l’attenzione e la rete regionale. Non è una buona notizia quella di far tornare in un Consiglio Regionale ingessato dalle ultime vicende politiche,l’art. che ci riguarda. La soluzione si trova all’ Ass.to alla Sanità. Siamo sempre intenzionati ad incontrare Montemarano, il responsabile principale del SSR che ancora non si esprime sulla nostra vicenda. Confidiamo in una prossima e più determinata iniziativa alla Giunta Regionale. COSPc per la stabilizzazione.
Eravamo preoccupati per le cose che ci furono dette dall’avv.to Postiglione, dello staff di Montemarano,su come si stavano orientando rispetto al chiarimento dei dubbi sorti a tanti precari/e all’indomani della circolare dell’ass.to con lo schema di domanda allegato. Si prospettava il ritorno nelle aule del consiglio dell’art. 81 per le modifiche del testo. Cosa che non ci tranquillizzava affatto. I punti in questione, la stabilizzazione per la diriggenza di I liv., il reintegro dei candidati alla stabilizzazione, la soluzione per gli atipici, possono semplicemente essere interpretati sulla scorta di quanto approvato dalla 3 e 5 comm.ne sanità (come citava, in parte, la nota del Presidente 2° comm.ne Bilancio datata 12 febbraio). C’è stato in seguito una lettera delle organizzazioni sindacali di categoria (ANAAO-ASSOMED, Federazioni, OO.SS. Confederali)che chiedeva l’attivazione delle procedure utili all’applicazione della stabilizzazione del personale dirigenza medica, veterinaria, ecc.,presso le varie aziende.
E’ del 25 febbraio, invece, una poco nota-circolare dell’uff.di Postiglione sull’interpretazione autentica e sulle richieste delle OO.SS. che rincara le rigidità dell’ass.to alla Sanità sulle richieste dei precari.
Nel mentre ci sono stati altri passaggi a cui il coordinamento ha dato seguito, come ad esempio quello della lettera inviata a tutti gli asss.ri al lavoro compreso quello regionale. Un intervento necessario per denunciare le condizioni esistenti nelle varie ASL in cui sono o erano impiegati precari. Attendiamo convocazione dell’ass.re al Lavoro C.Gabriele, probabilmente a metà della prossima settimana.
Il calendario delle inziative:
lun.3 ore 15 presso la sede della Confederazione Cobas Campania sita in vico Quercia, 22 - C/O Multisala Modernissimo (p.zza Dante) -Napoli- ci sarà la riunione dei comitati precari delle varie province sull’utilità della coesione e la progettualità del coordinamento.
gio. 6 (ora e luogo da definire) presso l’ASL CE/2 assemblea/incontro comitato e D.G. aziendale sulla proroga ed il reintegro del personale precario.
lun.10 mazo alle ore 10:00 a C/mare di Stabia presso la chiesa sconsacrata di S.Anna in vico S.Anna (c/o p.zza Giovanni XXIII) il comitato ASL NA/5 incontra il manager aziendale e Angelo Giusto sul reintegro del personale precarizzato.
Continuiamo a tenere alta l’attenzione sulla regolarità della norma per la stabilizzazione, questo perchè i fatti ci dimostrano, ancora una volta, che gli ostacoli non mancano al raggiungimento dei nostri diritti.
Poichè ci stanno arrivando tante chiamate (ai numeri lasciati in precedenza) e non riusciamo bene a gestirle, vi chiediamo di intervenire su questa finestra di dialogo o di inviare una mail a [ebanorosso@yahoo.it] Stiamo adoperandoci per far meglio funzionare la rete.
Coordinamento Operatori Sanità Precari campani
Speriamo che oggi, 21 marzo 2008, con l’approvazione della Delibera di stabilizzazione da parte della Giunta Regionale, sia finalmente iniziata la primavera dei lavoratori precari ed esternalizzati della Sanità laziale.
Sono passati due anni dalla prima Legge Regionale (4/2006) che al’Art. 139, prevedeva la stabilizzazione del personale precario ed esternalizzato.
Sono stati due anni in cui il COBAS ed i lavoratori hanno condotto una dura lotta fatta di scioperi, presidi e mille altre battaglie.
Lotta inizialmente partita dai Fantasmi del Sant’Andrea ed allargatasi poi al Policlinico ed ad altre strutture laziali.
Oggi viene approvata dalla Giunta la prima quota di precari da stabilizzare. Saranno 800 entro il 2008 Ai lavoratori ed al COBAS va il merito di aver smascherato, e speriamo sconfitto, il crescente processo di privatizzazione, neanche troppo occulto, della Sanità Pubblica.
Va il merito di aver dimostrato come le esternalizzazioni non solo diminuiscono la qualità dell’assistenza, ma aumentano i costi per le casse regionali.
L’operazione di stabilizzazione non prevede infatti costi aggiuntivi, ma solo la scommessa di un lavoro dignitoso e di un’assistenza a misura d’uomo/donna.
E’ solo l’inizio, continueremo a lottare perché nella sanità laziale non esistano mai più fantasmi.
Coordinamento Lavoratori Fantasma del Sant’Andrea Coordinamento Lavoratori Precari-Esternalizzati del Policlinico Umberto I COBAS Sanità-Università-Ricerca
Roma 21 marzo 2008
Il giorno venerdì 4 Aprile 2008 alle ore 10:00 è indetto un presidio di pacifica protesta del Comitato Operatori Sanità Precari/e dell’ASL NA/5, allo scopo di ottenere un’incontro col D.G. dell’azienda, più volte sollecitato e mai avuto, per trovare la giusta soluzione alla insostenibile condizione di instabilità lavorativa in cui ingiustamente si trovano tanti/e operatori del settore. Il comitato, aderente al Coordinamento Operatori Sanità Precari/e campani, si dà appuntamento dinnanzi alla sede dell’ Azienda Sanitaria di C/mare sita in Corso Alcide de Gasperi n°167.
Napoli, li 27.03.2008
I portavoce del Comitato: Gennaro Massimino 3339829230 Lina Mascolo 3382425417 Eugenio Benvenuto 3387500813 Alessandra Scarano 3343800710
Giovedì 27 marzo 2006, una delegazione sindacale R.d.B./CUB, si è recato presso la sede del Consiglio Regionale della Campania, per la seduta che avrebbe dovuto discutere del problema dei precari della sanità, discussione rimandata al giorno dopo, in tale occasione, la delegazione ha incontrato i Consiglieri che stanno seguendo la questione precari della sanità e che hanno firmato gli emendamenti che avrebbero dovuto apportare dei correttivi alla Legge Regionale, tali da risolvere il problema dei “contrattisti” dei policlinici universitari, (che non rientrano tra le tipologie contrattuali da stabilizzare) e quello dei precari licenziati in alcune ASL. Ma emergeva che il tutto si riduceva alla sola richiesta di spostamento della data dal (dicembre 2006 a dicembre 2007) per calcolare i 3 anni di precarietà, come stabilito dalla finanziaria 2008.
Una vera e propria truffa e presa in giro, nei confronti dei precari, non venivano assolutamente presi in esame i problemi esistenti ed esposti dalla R.d.B./CUB, ne veniva rispettato l’impegno assunto dall’Assessore alla sanità con i precari.
I problemi erano e rimangono:
1) il problema dei precari che in alcune aziende vengono licenziati, mentre la legge stabilisce che non andava interrotto il rapporto lavorativo, fino alla stabilizzazione, questi con la legge sulla stabilizzazione, sono passati dalla precarietà, direttamente al licenziamento.
2) il problema dei precari “contrattisti” che pur prestando la loro opera da anni nelle strutture sanitarie pubbliche, non sono compresi tra le figure da stabilizzare. La finanziaria 2008, precisa che “la stabilizzazione deve intendersi dei posti in organico e non dei lavoratori”, dunque; se in un azienda ci sono da 10 anni, 200 precari “contrattisti,” questi devono andarsene a casa, se non hanno i titoli per essere inseriti nella graduatoria Regionale (tre anni di precariato diretto), e quei 200 posti, dovrebbero essere stabilizzati attraverso l’assunzione di 200 precari doc, presi dalla graduatoria Regionale. Un assurdità che crea sottoprodotti della precarietà, che sarà utilizzata per far stabilizzare le persone giuste, dal momento che:
a)la graduatoria Regionale sarà formata attraverso criteri ancora poco chiari;
b)il numero dei precari aventi titolo, (tre anni) oltre ad aumentare complessivamente, per lo spostamento della data al 2007, in molte aziende, dove il rinnovo del rapporto di lavoro stà avvenendo in modo mirato, sempre agli stessi e su precise indicazioni sindacali, produrrà una lotta tra i poveri ed uno scavalcamento dei nuovi precari raccomandati, sui quelli vecchi.
3) il problema della riduzione dei coefficienti P.L./infermiere, previsti dal regolamento 2007, che comporterà una riduzione del fabbisogno di infermieri, e la relativa riduzione di stabilizzazione, con il rischio che i precari rimarranno per anni nella graduatoria Regionale, in attesa di essere stabilizzati. Intanto la forzatura, di sapore propagandistico, mostrata dai politici Regionali, nei confronti dei dirigenti della sanità, che sono stati inseriti nella legge Regionale sulla stabilizzazione, denota un attenzione politica, verso una categoria potente a loro cara, ma già in esubero nella sanità, mentre non trovano altrettanta attenzione nei confronti dei precari del comparto, che sono carenti al punto da non poter garantire i LEA. Questi fatti, confermano che il problema della stabilizzazione dei precari della sanità in Campania ha troppi punti negativi, in perfetta linea con la gestione fallimentare della sanità, e dell’intera classe politica.
I politici Campani, in campagna elettorale e non, non sono affidabili e/o credibili; i sindacati concertativi, cercano come sempre, di ricavarne vantaggi per loro e per i loro amici; i precari, sono per condizioni oggettive, molto ricattabili e costretti a seguire gli stessi personaggi che li hanno imbrogliati più volte o peggio si danno forme di autorganizzazione antisindacale, per risolvere il problema che hanno nell’azienda dove lavorano.
Ma per la gravità e la dimensione del problema, necessitano una unità dei precari, su punti generale e risolutivi a livello Nazionale e Regionale.
Per questo motivo, la R.d.B./CUB ha proclamato per:
il 4 aprile uno sciopero Nazionale di tutti i precari, con iniziative di protesta in tutte le Regioni. In Campania è indetto presso la RAI di via Marconi alle ore 10.00 presidio di protesta con conferenza stampa e assemblea all’aperto “precaria”
Napoli,28/03/08 R.d.B./CUB Fe. Reg. Campania
Scusate se mi intrometto ma credo che su questo problema del coefficiente andrebbe ri-fatta una piccola considerazione, anche per capire meglio "come devo dividere l’infermiere".
Prima però vorrei riflettere con voi sul "senso" della condizione di di "precarietà" che oggi vivete o meglio si vive (viviamo) in Campania, perchè non credo che la stessa precarietà sia solo una "condizione" di natura "professionale", ma credo umana.
Per questo vi pongo una domanda:
VOGLIO SAPERE CHI SEI
NON MI INTERESSA sapere cosa fai per vivere.
VOGLIO SAPERE quello che desideri ardentemente e se osi sognare ciò che il Tuo cuore brama!
NON MI INTERESSA quanti anni hai . . . VOGLIO SAPERE se rischieresTi di renderTi ridicolo per amore, per i Tuoi sogni, per l’avventura di esistere !
NON MI INTERESSA quanti pianeti quadrano la Tua luna . . . VOGLIO SAPERE se hai toccato il centro della Tua sofferenza, se i tradimenti della vita Ti hanno aperto o Ti sei accartocciato e chiuso per paura di altro dolore !
VOGLIO SAPERE se puoi sedere col dolore, mio o Tuo, senza muoverTi per nasconderlo o logorarlo o ripararlo !
VOGLIO SAPERE se puoi stare con la gioia, mia o Tua, se puoi danzare selvaggiamente e lasciare che l’estasi Ti riempia fino alla punta delle dita delle mani e dei piedi senza avvertirci di stare attenti, di essere realistici, o di ricordarci i limiti dell’essere umani !
NON MI INTERESSA sapere se la storia che racconti è vera . . . VOGLIO SAPERE se sei in grado di deludere un altro per essere fedele a Te stesso, se puoi sostenere l’accusa di tradimento senza tradire la Tua stessa anima !
VOGLIO SAPERE se puoi essere fedele, perciò degno di fiducia !
VOGLIO SAPERE se puoi vedere la bellezza, anche quando non è bello ogni giorno !
VOGLIO SAPERE se puoi vivere col fallimento, il Tuo e il mio, e saper stare ancora sulla riva di un lago a gridare alla luna argentea: SI!
NON MI INTERESSA sapere dove vivi e quanti soldi hai . . .
VOGLIO SAPERE se riesci ad alzarTi dopo una notte di dolore e disperazione, consumata fino all’osso, e fare ciò che deve essere fatto con i bambini !
NON MI INTERESSA sapere dove o cosa o con chi hai studiato . . .
VOGLIO SAPERE cosa Ti sostiene quando tutto casca !
VOGLIO SAPERE se puoi stare solo con Te stesso, E se ami veramente la compagnia che tieni a Te stesso nei momenti vuoti !
( poesia di Oriah Mountain Dreamer - Vecchio Indiano -)
Più che "precari" siamo diventati tutti "provvisori" nel mentre la casta politica si è "clonata" per l’eternità.
In Campania la condizione di " precaietà" a travalicato gli aspetti materiali per diventare condizione "fisica" e quindi "bio-politica". Il danno ha trapassato la materialità del corpo ed è diventata "metafisica e biologica".
Non credo che sia "utile alla causa" oggi di assegnarci un "ruolo": precario, infermiere, medico, dirigente, ota, o altro. Credo invece che sia importante oggi chiederci chi siamo e che margine di dignità umana c’è rimasta?
Una volta compreso meglio ciò potremo comprendere meglio la nostra condizione di "precario" , del "ruolo" della "professione", del come stiamo vivendo oggi, di chi ci ha governato e come, fino ad oggi, e come ancora e chi ci vuole governare.
La via per uscire dai problemi attuali credo che non può che partire dal mondo interno di cascuno di noi: dovremmo comprendere meglio come ed in che modo percepiamo la vita, noi stessi e gli altri, uccidendo (metaforicamente parlando) tutto il nostro passato, e riscerlo.
Sulla indagine epidemiologica e bio-politica a giorni uscirà un "racconto fantastico" del mio Clown Dottore Nanosecondo. Lo potete leggere sempre su questo sito. Il link ed il titolo per facilitarivi la ricerca sono questi: Il Clown Nanosecondo e la BioPolitica...
http://www.girodivite.it/_Enzo-Maddaloni_.html#pagination_articles
Torno all’argomento del giorno:
"come mi divido l’infermiere?"
Ora seguite il ragionamento matematico e fatemi sapere se sbaglio. Per quanto riguarda la riduzione del numero degli infermieri nel rapporto con i posti letto questa cosa era “già saputa". Oggi però non si può più dire rapporto infermieri/posti letto perchè si dovrebbe anche dire il tutto in rapporto con gli OSS.
Credo che, ancora una volta, nella non chiarezza, rischiamo di dividere l’infermiere per letto senza OSA-re, altre verifiche.
Ora credo che il rapporto infermieri/posti letto dovrà essere riproporzionato non solo ai posti letto, ma anche al numero di Operatori Socio Sanitari, nuova figura inserita negli organici da qualche anno.
Su quest’altra drammatica situazione, creatasi per "far posto" alla speculazione della "formazione selvaggia", scrissi alcune riflessioni già qualche anno fà.
http://www.girodivite.it/Operatori-Socio-Sanitari.html
Adesso spero che me la cavo...io sono diventato finalmente un Clown....
Clown Dottore Nanosecondo al secolo Enzo Maddaloni
ops dimenticavo...con alcuni amici stiamo costruendo "Il Cerchio, Comunità Libertaria per Sognatori Pratici"...c’è "posto" per tutti.
BASTA CON LE SPECULAZIONI ED I RICATTI. RIDATECI LA LIBERTA’ DI VIVERE SENZA SOTTOMISSIONI NE’ CLIENTELISMI.
L’instabilità lavorativa alla quale per lunghi anni siamo stati sacrificati dalla classe dirigente dell’ASL NA/5, dai responsabili regionali e dalle corporazioni sindacali si può riscattare solo rispettando le leggi vigenti in materia di contrasto alla precarietà fin qui prodotta dalla riforma del mercato del lavoro.
Come Comitato Operatori Sanità Precari/e aderiamo allo
SCIOPERO CONTRO LA PRECARIETA’ indetto dalla CUB-RdB a livello NAZIONALE,convocando per
VENERDI’ 4 APRILE ORE 10:00 PRESIDIO DI PROPOSTE ALLA SEDE DELL’ASL NA/5
corso Alcide De Gasperi C/mare
Verranno esposte “le occasioni di Primavera” del mercatino degli operatori storici, le imitazioni atipiche di cui diffidare, l’abbigliamento precario per tutte le stagioni per difendersi dal clima delle liberalizzazioni del mercato selvaggio dei servizi sanitari.
Rivolgeremo le nostre offerte ai Dirigenti Aziendali chiedendogli in cambio:
Reintegro in servizio e proroga dei contratti per tutto il personale, del comparto e della dirigenza, in possesso dei requisiti richiesti per la stabilizzazione (comma 519 legge Finanziaria 2007);
Approviggionamento del personale dalle ultime graduatorie utili, le uniche in possesso dell’azienda da cui attingere precari aventi diritto, da stabilizzare;
Rispetto degli standard assistenziali per garantire i LEA;
Reinternalizzazione dei Servizi.
Comitato Operatori Sanità Precari/e ASL NA/5 aderente al Coordinamento Operatori Sanità Precari/e campani
info:Federica 3382948277; Alessandra 3343800710; Lina 3382425417; Eugenio 3387500813; Gennaro 3339829230;
st.in prop.28.3.08
Eugenio Benvenuto è Dirigente Precario ..con la speranza di esserlo in maniera "provvisoria" intrviene personalmente nel dibattito esprimendo una sua posizione al riguardo di un comunicato stampa della RdB ed in particolare sulle figure professionali dei dirigenti e della loro posizione di "precarietà".......ricevo e pubblico.....
*********** Lettera Aperta
Credo che le OO.SS., in tema di precarietà, abbiano fatto poco è un’affermazione indiscutibile.
Ancora oggi, a fronte di un lavoro fatto da noi precari sia a livello politico che a livello sociale e di lotta, molte OO.SS., continuamente, cercano di strumentalizzare certe nostre vittorie a cui non hanno assolutamente dato alcun contributo.
In questo caso la R.d.B. si è mostrata, a livello nazionale, sicuramente più sensibile (soprattutto negli anni scorsi, quando il tema non era di moda) ed a livello locale, anche se qui, purtroppo, tale sensibilità si è rivolta soprattutto a certe categorie lasciando da parte altre.
Credo che la polemica non sempre sia inutile e questa piccola discussione, quindi, può costituire un momento di chiarimento utile al prosieguo della lotta.
Veniamo, quindi ai punti in cui sono totalmente in disaccordo, con il comunicato della R.d.B.
Premesso che la legge non è un opinione di qualche giuslavorista ma una regola che si forma sulla base di un testo scritto e di sentenze emanate dalle corti di riferimento (cassazione ed eventualmente corte costituzionale) l’affermazione che la dirigenza è una sola nella sanità è ERRATA.
La sanità, infatti, è l’unico ambito della Pubblica Amministrazione in cui la dirigenza si articola su due livelli come previsto dall’art. 18 comma 2 bis del D.Lgs. 502 del 30/12/92 che dice:
2-bis. In sede di prima applicazione del presente decreto il primo livello dirigenziale è articolato in due fasce economiche nelle quali è inquadrato rispettivamente:
a) il personale della posizione funzionale corrispondente al decimo livello del ruolo sanitario;
b) il personale già ricompreso nella posizione funzionale corrispondente al nono livello del ruolo medesimo il quale mantiene il trattamento economico in godimento.
Il personale di cui alla lettera b) in possesso dell’anzianita’ di cinque anni nella posizione medesima e’ inquadrato, a domanda, previo giudizio di idoneita’, nella fascia economica superiore in relazione alla disponibilita’ di posti vacanti in tale fascia. Con regolamento da adottarsi entro novanta giorni dalla data di entrata in vigore del decreto legislativo 7 dicembre 1993, n. 517, ai sensi dell’art. 17 della legge 23 agosto 1988, n. 400, dal Presidente del Consiglio dei Ministri, su proposta del Ministro della sanita’ di concerto con i Ministri del tesoro e per la funzione pubblica, sono determinati i tempi, le procedure e le modalita’ per lo svolgimento dei giudizi di idoneita’.
Il personale inquadrato nella posizione funzionale corrispondente all’undicesimo livello del ruolo sanitario e’ collocato nel secondo livello dirigenziale.....(nota mia: i decreti per i concorsi ai due livelli dirigenziali sono i DPR 483/07 per il primo livello ed il DPR 484/07 per il secondo livello)...
Nonostante questa fosse una norma transitoria, tale distinzione si è mantenuta negli anni fino ai giorni nostri ed è stata confermata sia da varie sentenze della cassazione sia dai vari CCNL che si sono siglati nel tempo.
Tale differenza resta ancora con l’ultimo D.Lgs. n. 229/01 che elimina la dizione dirigente di primo livello ma mantiene distinte sia le funzioni che il trattamento economico.
In pratica noi dirigenti di primo livello siamo vittime di un equivoco che dura da più di 15 anni.
Infatti siamo considerati dirigenti per quanto attiene alle responsabilità funzionali (e penali) delle nostre azioni ma siamo economicamente trattati con contratti lievemente superiori a quelli del comparto e molto distanti da quelli della dirigenza di secondo livello.
Il dirigente di secondo livello (detto apicale e definito in giurisprudenza "alter ego dell’imprenditore") è il "vero" dirigente che nel comparto sanità è equiparabile ad un altro qualsiasi dirigente della Pubblica Amministrazione (ad esempio i presidi delle scuole).
Il comma 519 della legge finanziaria 2007 (quello principale che stabilisce i criteri per la stabilizzazione) è riferito alle amministrazioni dello stato (ministeri ecc.) per cui la dizione "non dirigenziale" non necessitava di alcuna distinzione ma è chiaro che nel caso del comparto sanità tale esclusione si riferisce solo alla dirigenza apicale.
Tale distinzione sarebbe stata sicuramente accolta in sede giudiziaria, tanto è vero che nel comma 565 (che è quello che si riferisce specificatamente alla sanità) nella finanziaria 2008 è stata precisata la questione, ma avrebbe costretto noi dirigenti di primo livello ad una ulteriore vessazione con spese di avvocati e perdite di tempo mentre altri (clienti di qualcuno) sarebbero stati assunti al posto nostro.
Se tali argomenti sono inventati, se queste sono opinioni, allora tutto è un opinione e niente è certo... ma, io credo che in uno stato di diritto, in cui il lavoro è tutelato sulla base delle leggi che il parlamento (eletto democraticamente... almeno si spera) emana.
Vorrei rimarcare, quindi, che l’affermazione che "il problema dei dirigenti ... non (è) previst(o) dalla legge Nazionale" non è vera, come credo e spero di aver dimostrato.
Vi prego di rivedere, allora, le vostre posizioni sulla dirigenza di primo livello e sulla presunta forzatura che, sono sicuro in buona fede, si riscontrava negli atti del Consiglio Regionale.
Chiunque ha dubbi su quanto sopra esposto sono pronto ad approfondire l’argomento pregando che in futuro la questione "dirigenti precari" sia tratta con più attenzione (siamo anche noi lavoratori come tutti gli altri... o no?).
In Italia viviamo in una costante campagna elettorale e questo, a mio modo di vedere, non deve condizionare la nostra valutazione oggettiva delle cose giuste ed ingiuste che vengono dette e fatte a tutti i livelli degli apparati dello Stato.
La campagna elettorale è una variabile da considerare ma non costituisce l’unica chiave di lettura con cui dobbiamo interpretare gli eventi.
Credo, quindi, che la precisazione del Consiglio riguardo alla dirigenza, indipendentemente dalle elezioni prossime venture, sia un atto di giustizia sociale e di rispetto della legge.
Infine, riguardo all’unità della lotta, posso assicurare che io non ne faccio una questione di classi ma di diritto.
Intanto Vi informo che in tutto il 2007 dirigenza e comparto sono stati uniti nella lotta (non so se le OO.SS. se ne siete accorti).
Nel 2008 c’è stato un certo processo di disgregazione di tale unità favorito dall’apparato politico e sindacale (in verità solo di alcune OO.SS.) e, credo, anche dalla stanchezza.
A tal riguardo, penso che la parola classismo vada usata con una certa prudenza in una società così complessa come la nostra, dove quello che appare corrisponde sempre meno a quello che realmente esiste.
Quindi,lavoriamo su categorie che sono certe e concrete come quello che ci dice la nostra onestà intellettuale, la legge e le istanze che vengono dal mondo del lavoro.
L’unità si deve basare su questo e non su concetti che, seppur ancora validi, sono oggi difficilmente definibili.
Pronto ad approfondire tali argomenti, fraternamente saluto.
Eugenio Benvenuto
Lettera ai precari della sanità campana
Facciamo così. Diciamolo una volta per tutte e ben chiaro che non esiste nessun diritto al lavoro stabile, che la legge non è uguale per tutti e che insistere sulla sanità pubblica è ormai un’offesa alla creatività economica del privato, il quale ha aspettato fin troppo per insediarsi definitivamente e massicciamente nel settore.
Sono anni che deve sottoporsi alla snervante messinscena delle gare d’appalto e similari, dovendo sborsare anche fior fior di quattrini sottobanco e imbastire nauseabonde appartenenze politiche e di casta.
E’ ora di finirla con il patetico lamento di precari ultraquarantenni, magari anche laureati, poiché, se hanno potuto campare fino ad ora così, non si capisce perché non possano continuare, ricordando che è oltremodo antidemocratico pretendere di ingrossare le fila dei futuri pensionati, già abbastanza folte e fastidiosamente pressanti sulla spesa pubblica.
In gennaio la Regione Campania, turandosi il naso, ha partorito con dolore, all’interno della Finanziaria regionale, un confuso percorso di stabilizzazione dei soli dipendenti del SSR con contratto a tempo determinato, ora qualcuno sostiene che la Finanziaria nazionale 2008 prevede esplicitamente la stabilizzazione anche dei precari con contratti di collaborazione coordinata e continuativa.
E già! Gli dai il dito e vogliono la mano.
Se la Finanziaria nazionale recita così, vuol dire che è sbagliata e, quindi, non vedo perché la Regione vi si debba adeguare. Qualcuno ancora obietta: ma la preminenza delle fonti prevede la subordinazione delle leggi regionali, su temi di interesse collettivo, alle leggi nazionali… E chi l’ha detto? Ciò può valere in un paese obsoleto, ancora attraversato da residue onde di democrazia. Noi per fortuna la democrazia, un pezzetto alla volta, la stiamo esportando, espatriando, estradando.
Questo blasfemo rigurgito legalitario non vale certo in una regione come la Campania, dove il cumulo del sacrosanto malaffare politico-istituzionale e della beata illegalità ha già superato la capacità contenitiva di qualsivoglia cassonetto. Qui ci vogliono cassonetti nuovi, non democrazia, tanto meno leggi dello Stato.
E ancora…….Vogliamo parlare dei co.co.co?
Quei contratti che le ASL campane hanno utilizzato negli ultimi 5 o 6 anni alla stregua di contratti di dipendenza ma a metà prezzo? Embè? E il disavanzo della spesa sanitaria, dove lo mettiamo? In qualche modo si doveva pur tagliuzzare qua e là. E la possibilità di tenere finalmente in scacco e sotto ricatto perpetuo la nuova generazione di sottoposti, dove la mettiamo? Se in questi anni si è utilizzata nelle ASL una variegata tipologia di contratti atipici (partite Iva, interinali, co.co.co, co.co.pro., etc.) un motivo di ordine politico (e di ordine pubblico) ci sarà.
Il fatto è che il lavoro stabile rende potenzialmente stabili, uguali, uniti, mentre il lavoro precario rende effettivamente e definitivamente precari, disuguali e soprattutto divisi. E’ così divertente vedere come la rivendicazione dei diritti da parte di qualcuno ostacoli o leda automaticamente i diritti di qualcun’altro. E’ così esaltante immaginarli a starnazzare per stabilire chi di loro ha più diritto al diritto.
Era ora di spazzare via l’insopportabile coscienza se non di classe almeno di categoria. La nuova era, che pazientemente siamo andati a modellare, non contempla anacronistici intralci tardo-welfaristici al libero mercato del potere economico e politico-camorristico.
E con l’aroma di “spezzatino” dei lavoratori precari abbiamo finalmente cancellato l’acre sapore della rivendicazione dei diritti e dell’uguaglianza di opportunità sociali.
Cos’altro dire!? Ah! Dimenticavo! Si fa ancora un gran parlare di destra e sinistra. Si pretenderebbe che la Regione Campania, essendo amministrata da una Giunta rossa, facesse delle politiche sanitarie e del lavoro (temi, secondo qualche pazzo, correlati) di sinistra. Ma qualcuno è in grado di spiegare cosa diavolo sia questa sinistra? Usiamo parole di sinistra, slogan di sinistra, demagogia di sinistra. Può bastare no? Quindi, cari vecchi compagni precari, chiedete un futuro? E chi ve lo ha mai negato! Ma ora non è più il vostro tempo, vi abbiamo amorevolmente nutrito a sogni e illusioni, ma non siete mai sazi, lasciate sognare le nuove generazioni.
E ora andate…. votate …… e ringraziate!
L’ Onorevole del Partito ma anche L’Assessore della Regione
P.S. Questa lettera è stata registrata in stato di trance, con scrittura automatica, da un gruppo di precari con contratti co.co.co dell’ASL Caserta 2 riuniti in una seduta spiritica allo scopo di conoscere la loro sorte. Gli interlocutori politici e regionali continuano a sostenere posizioni differenti, alternando rassicurazioni e dinieghi circa il diritto alla stabilizzazione dei precari suddetti. Se i funzionari istituzionali sono così esperti nel gioco delle tre carte e, in pieno festival dell’ignoranza e della malafede, qualcuno di loro ha persino sostenuto che il SSR non è Pubblica Amministrazione, meglio rivolgersi ai fantasmi. Intanto la L.244/07 (Finanziaria nazionale) include esplicitamente i co.co.co. della P.A. nel processo di stabilizzazione. Chiediamo null’altro che l’applicazione della Legge.
Presidio dei precari della ASL Caserta 2 presso l’Assessorato alla Sanità Centro Direzionale - isola C/3
4 aprile 2008 - Ore 10,00
La L.244/07 (Finanziaria nazionale) include esplicitamente i contratti co.co.co. della Pubblica Amministrazione nel processo di stabilizzazione.
La Finanziaria regionale ha partorito un confuso percorso di stabilizzazione dei soli dipendenti del SSR con contratto a tempo determinato operando, pertanto, una illegittima discriminazione tra lavoratori precari.
Chiediamo l’applicazione della Legge.
02 aprile 2008 Comunicato COBAS Sanità Venezia
Nuovo ospedale…dei miracoli !!
Questa Organizzazione Sindacale ha appreso che nel nuovo grandioso ospedale di Mestre i posti letto verranno attivati - a partire da lunedì prossimo 7 aprile, data dell’avvio del trasloco - con il personale attualmente a disposizione.
Questa sì che si chiama programmazione !
Abbiamo già avuto modo, purtroppo, di constatare come la pianificazione del numero dei posti letto per il nuovo ospedale di Mestre non sia stata assolutamente effettuata in relazione agli interventi di assistenza necessari per la popolazione del territorio.
Ricordiamo che questo sindacato di base ha da sempre espresso la sua contrarietà circa l’ospedale “per acuti” e “per le eccellenze”, in quanto riteniamo che programmare ospedali con la classificazione in primo o secondo livello sia già una sconfitta per la tutela della salute dei cittadini.
Anche le patologie “a bassa intensità” hanno, infatti, in gran parte un decorso che può portare a fasi di estrema criticità: qualsiasi struttura ospedaliera deve pertanto avere servizi e reparti necessari per affrontare una criticità, risolverla o stabilizzarla sino all’intervento presso le strutture specialistiche specifiche.
Arrivare poi addirittura a pensare di attivare i ricoveri, partendo dalle attuali condizioni di rilevante insufficienza di organico è, a nostro avviso, incoscienza e/o potrebbe rappresentare per la dirigenza dell’Asl 12, con la scusa dell’urgenza di reperire personale, l’occasione di concretizzare ciò che da più di due anni sta cercando di fare: affidare la gestione dei servizi attraverso l’intermediazione di cooperative o associazioni.
…i miracoli dei numeri e le condizioni di lavoro.
Non è assolutamente vero che in organico manchino solo una settantina di Infermieri Professionali ed una cinquantina di Operatori Socio Sanitari (vedi “La Nuova” del 26/03/2008): la dirigenza dell’Asl 12 ed i sindacati confederali lo sanno benissimo. Lo sanno bene, purtroppo, anche i cittadini, che sono costretti ormai da anni ad assistere personalmente, o delegando ad assistenza privata, i propri cari ricoverati nelle cure dell’igiene del corpo e nell’accudimento dei pasti.
Lo sanno bene i servizi territoriali: dalla scorsa estate (vedi “Il Corriere del Veneto” del 22/07/’07) sono state ridotte le aperture degli ambulatori, il servizio di assistenza domiciliare infermieristica è all’osso.
Il personale delle corsie continua a lavorare con carichi di lavoro eccessivi, turni di riposo saltati, svolgendo anche sino a 14 ore continuative a fronte delle 6 o 7 previste, ferie accumulate poiché non riesce ad usufruirne.
I pensionamenti non sono sostituiti con nuove assunzioni, né tanto meno, nella nostra Asl 12, è mai stato sostituito il personale femminile in maternità.
Lavoro precario e appalti.
COBAS Sanità esprime grande preoccupazione per il consistente passaggio alla privatizzazione dell’assistenza sanitaria: sempre più risorse pubbliche vengono dirottate verso il privato, così come rilevato dalla Corte dei Conti nell’indagine di fine anno 2007.
Nel Veneto l’assistenza ospedaliera è costituita oramai da 29 strutture private e da ben 248 convenzioni l’assistenza specialistica ambulatoriale.
La precarizzazione dei rapporti di lavoro (tempo determinato, interinale, ecc.) rafforza il processo di smantellamento del Servizio Sanitario Nazionale pubblico e contemporaneamente rende più ricattabili anche i lavoratori “stabili”, con lo scopo di superare i diritti acquisiti nel tempo.
L’emergenza infermieristica diventa così l’alibi per avviare il ricorso al lavoro precario e/o interinale.
Non comprendiamo perché l’Asl 12 Veneziana, che proprio in questi giorni sta attivando le prove per il concorso di 18 Operatori Socio Sanitari, stia anche procedendo, con recente delibera n. 362 del 19 marzo ’08, a 27 assunzioni di Operatori Socio Sanitari “a tempo determinato” per soli 6 mesi.
Se si vogliono raggiungere e mantenere alti i livelli qualitativi delle prestazioni sanitarie è indispensabile garantire, infatti, condizioni di lavoro stabili.
In particolare gli appalti non solo diminuiscono la qualità dell’assistenza offerta ai cittadini, ma aumentano anche i costi delle Asl.
COBAS Sanità rivendica:
•ASSUNZIONI, NON APPALTI ALLE COOPERATIVE, e NUOVE DOTAZIONI OGANICHE in relazione ai disumani carichi di lavoro e per garantire la tutela della salute;
•CONDIZIONI di LAVORO che PERMETTANO TURNAZIONI PRESTABILITE e rispettose della normativa europea sull’orario di lavoro, riconoscimento di ferie e riposi, tutela della salute e della sicurezza dei lavoratori.
Castellammare 4 Aprile 08, ore 10:00 (“dal vostro inviato” Gennaro)
Malgrado le esigue energie e le subentrate contaminazioni esterne, lo sforzo di richiamare l’attenzione sulla condizione dei precari della NA/5 ha avuto, in parte, successo. Siamo ritornati alla “ribalta” malgrado le tendenze normalizzatrici del periodo elettorale, e lo ha dimostrato l’attenzione che nei nostri confronti nutrono i professionisti della carta stampata e della cronaca locale che, puntualmente, si sono offerti di dare voce alle nostre problematiche. Domani avremo elementi a riguardo.
Piove sul bagnato o precari bagnati, precari fortunati.....nel verificare col tempo queste antiche credenze, bisogna riconoscere lo spirito di sacrificio sopportato dai/lle circa 30 operatori/rici accorsi all’apertura del mercatino delle proposte all’aperto inscenato fuori le mura aziendali (abiti da lavoro adornati da “Affittasi” infermieri, etc.), contornate da striscioni e pannelli informativi.
Inizialmente ci veniva comunicato che il Direttore Generale non era in sede, passata mezz’ora e con la solita mediazione del Commissario di Pubblica Sicurezza, come per magia compare e si rende disponibile a ricevere una delegazione di soli 3 di noi. Il presidio non ci sta, incominciano a manifestarsi nervosismi e preoccupazioni. Si propone una presenza di almeno 6 rappresentanti. Alle ore 11 siamo in 7 ad attendere la convocazione fuori la porta del manager aziendale. Alle 11:30, dopo un’attesa snervante, veniamo ricevuti da un dott. D’Auria dal volto più grignoso del solito, silenzioso, nei modi accogliente.
Esprimiamo le nostre aspettative alla luce delle recenti normative in materia di stabilizzazione del personale precario del SSR, rielenchiamo la documentazione che ci vede titolati ad essere inseriti in servizio, rienunciamo gli esempi di quelle ASL in cui al personale precario sono stati prorogati i contratti o richiamati a coprire i vuoti in organico per il mantenimento dei LEA.
Il Dirigente prova a spezzare ogni ragionamento logico e a tratti ci riesce, interrompe i passaggi, fa riferimento alle indicazioni inserite nelle delibere di giunta, a quelle dell’assessorato alla sanità, entra in contraddizioni, le avvertiamo e le evidenziamo. Si sente anch’esso un Unto dalle Signorie. Ribatte e fa lo show propagandistico parlando dei “risultati in positivo del bilancio aziendale” ottenuti grazie alle sue capacità gestionali (tagli del personale, accorpamenti di servizi, chiusura di strutture territoriali, sono pensieri miei rivolti alla realtà, questi, non espressi).
Qualcuna di noi fa riferimento alle voci di accordi con cooperative per l’assunzione di operatori sanitari (esternalizzazioni), la nuova preoccupazione che ci ha spinti al presidio. Alza i toni, afferma che sono informazioni false, assolutamente lontane dai suoi pensieri.
Ma poi quando gli viene detto che già una cooperativa fornisce personale infermieristico per l’ass.za domiciliare integrata nella sua ASL e che prove arrivano da Gragnano e Portici, lui senza tentennamenti fa ricadere le responsabilità sui suoi predecessori, quelli che hanno favorito le anomalie di cui vivono i sevizi di quel territorio. Rincara con gli esuberi di infermieri che ancora coprono ruoli amministrativi e che ancora, dopo tre anni, sta stanando per farli maneggiare aghi e apparecchiature sanitarie anziché penne e archivi (chissà se per questi ha pure previsto un corso accelerato di rieducazione alla professione). Quindi oltre all’Unto anche Giustiziere.
Finalmente una proposta accogliente da uno di noi. Un tavolo tecnico con l’ass.re alla Sanità.
Lui accoglie e rilancia. Tira fuori dal cilindro il nome di un responsabile regionale dei sindacati confederali, lo individua come “persona affidabile” e lo indica come mediatore per fissare l’appuntamento per istituire il tavolo. Lo chiama telefonicamente ammiccando un buffo tentativo di partecipazione al dialogo via cavo (prima finge di inserire la viva-voce, poi rivolge per un attimo la cornetta che rilascia incomprensibili stridolii verso la delegazione precaria, ora perplessa). E’ fatta.
Interviene uno di noi che, stanco della messa in scena, contenutamente contrariato e deluso dell’incontro lascia la stanza. Io riprendo ad incalzarlo sulle possibilità che il suo ruolo imprenditoriale/decisionale gli concede, sulle sue responsabilità, sulle sue contraddizioni, sulle conseguenze che questa sospensione infinita sta determinando nella vita di tanti di noi. Nella foga cito l’esempio di un collega che per questo è stato costretto a rivolgersi al servizio di psichiatria e che ora si sta curando con antidepressivi. Lui risponde di essere anch’egli depresso.
Registro e denuncio pubblicamente la sua malafede. Sento che la pazienza mi sta venendo meno. Mi allontano. Giù il presidio resistente mi rivolge domande, chiede risposte. Cerco di fare una sintesi di quanto accaduto, con lo stato d’animo che mi pervade. Riecheggiano i malumori, le voci di insoddisfazione, la rabbia, la voglia di reagire, i dubbi, le paure.
Dopo qualche minuto tornano giù anche le/gli altri. Parlano della proposta accolta.
Fuori la pioggia sottile e incessante si contrappone al brusio di voci, il mercatino all’aperto ha ricevuto il suo battesimo.
Sono le 13:30 circa, il presidio si disperde.
Così com’era iniziato, con la partecipazione di chi pensava alla lotta e di chi invece credeva al dialogo, si conclude. Siamo fragili creature ma anche mature personalità. Da che parte penderà l’ago si determinerà l’evoluzione della vertenza che ci sta logorando.
Gennaro.
CAPITALE & LAVORO Pubblici e precari: in sciopero Decine di presidi, venerdì, per la mobilitazione nazionale degli «atipici» del pubblico impiego. Di Francesco Piccioni
Scomparsi presto dalla compagna elettorale, i precari sono tornati a farsi vivi nell’unico luogo in cui sono presi sul serio: le piazze. Quelli al lavoro da anni nella pubblica amministrazione - nel più incredibile dei luoghi, per contratti del genere - hanno dato vita ad uno sciopero di 8 ore nella giornata di venerdì. Come sempre accade quando i precari entrano in lotta, i numeri sono difficili da dare (basti dire che gli stessi enti della pubblica amministrazione non riescono a mettersi d’accordo neppure sul numero di lavoratori con contratti atipici).
Meno contestabile, invece, la presenza in pazza per le iniziative convocate dalla RdB.
Il fenomeno ha assunto negli anni proporzioni colossali (le stime variano dai 300 ai 600mila «atipici»), grazie alla stupidissima norma che ha stabilito il blocco del turnover. Chi va in pensione non può essere sostituito. Naturalmente questo apriva «buchi» d’organico spaventosi, specie là - come nei servizi sociali di assistenza diretta, come asili d’infanzia e sanità, ma anche nella burocrazia propriamente detta - dove meno evidente era il «sovrannumero» di addetti rispetto al lavoro da fare.
Torino è stata la città che ha fatto registrare la presenza più massiccia, con delegazioni di un po’ tutti i settori (compresi i ricercatori dell’università). A Roma si è invece tenuta un’assemblea presso l’ospedale L’Addolorata, cui hanno partecipato anche diversi consiglieri e assessori regionali (Battaglia, Nieri, Mariani, Tibaldi). In questa regione, del resto, si è fatto più strada nel percorso di «rientro» dalla precarizzazione nel pubblico, con l’apertura di tavoli di trattativa seri.
All’origine della mobilitazione non c’è solo il proseguire di una situazione difficile, ma soprattutto l’aggravamento introdotto dall’ultima legge finanziaria e dal «decreto milleproroghe». I quali costringono le amministrazioni a bloccare i rinnovi dei contratti precari dopo soli tre mesi. Una soluzione che «elimina la precarietà» licenziando dipendenti in servizio magari da anni, invece di assumerli.
Un esempio, raccontano i manifestanti, viene dal Comune di Firenze. Che ha aperto una gara d’appalto per la gestione delle Piscine comunali, dove lavorano da anni parecchi «co.co.co». Il privato che vincerà la gara potrà inserire al lavoro chi vuole,mettendo così fuori gli «storici». A Palermo, invece, i «lavoratori socialmente utili» hanno iniziato lo sciopero della fame. Una piccola - e del resto obbligata - deroga è arrivata fin qui soltanto per le maestre d’asilo (almeno fin quando non sarà terminato l’anno scolastico). Margine regolamentare esiste anche nella sanità, dove i direttori possono - per mantenere i livelli di assistenza» - derogare, entra certi limiti, dall’applicazione della circolare. E proprio nella sanità risulta che l’agitazione abbia prodotto i risultati tangibili più evidenti, con il blocco di alcune attività (senza peraltro mettere mai in discussione le «emergenze»).
La preoccupazione dei lavoratori è abbastanza chiara: nessuno si fida delle «promesse» sparate in campagna elettorale da entrambi i partiti principali. «Chi da anni vive in mancanza di certezze e di estrema ricattabilità vuole risposte concrete ed è pronto a mobilitarsi ancora». E ciò basta a spiegare perché le iniziative siano riuscite, forse più dello sciopero, in senso stretto.
da Il Manifesto di domenica 6 aprile 08
Ricevo diverse richieste di informazione via email da parte di molti DIRIGENTI PRECARI sullo stato della vertenza.
In proposito informo che con l’emendamento votato ultimamente dal Consiglio Regionale della Campania si è fatta un po’ di chiarezza sulla prima stesura dell’art. 81 del collegato alla finanziaria regionale, allargando il principio di sanatoria anche a tutta la dirigenza di primo livello (chiaramente restano esclusi i rapporti quinquennali della dirigenza di II livello – primari ecc,) .
Quindi si conferma che la sanatoria oggi vale anche per tutta la dirigenza di primo livello.
Per quanto riguarda la procedura si sta chiaramente parlando di proroga dei termini di presentazione delle domande che all’inizio era fissato dallo stesso art. 81 e prima precisata con le circolari applicative regionali, qui pubblicate.
Allo stato però c’è una tendenza a dilazionare molto questa cosa per un atteggiamento “coerentemente politico” dell’assessorato alla sanità che sull’argomento, forse anche alla luce dei diversi e controversi dispositivi finanziari nazionali.
Nel merito della questione il Coordinamento Regionale dei Precari della Campania sta operando proprio per evitare “dilazioni immense” che lascerebbero nel limbo tutte queste precarietà.
Per questo per meglio coordinare un’azione condivisa invito tutti i dirigenti precari a mettersi in contatto personalmente con Eugenio Benvenuto (Dirigente Biologo – precario provvisorio) componente del Coordinamento Regionale Precari che segue direttamente la vicenda della dirigenza con l’assessorato.
Egli mi ha autorizzato ha pubblicare i suoi recapiti a cui tutti possono fare riferimento.
Info: Eugenio Benvenuto 3387500813 la sua e mail è weuben@inwind.it
a cura di Eugenio Benvenuto
La legge n. 296 del 26/12/2006 (finanziaria 2007) prevede un processo di stabilizzazione nella Pubblica Amministrazione che si propone la finalità di “assorbire” tutto il precariato che i vari enti dello stato hanno creato e sfruttato negli ultimi anni.
Dobbiamo premettere che negli ultimi 15 anni la funzione pubblica ha (purtroppo) subito profonde riforme che possiamo raggruppare in due momenti:
1)introduzione di criteri privatistici a livello gestionale con conseguente apertura al mercato (possibilità di esternalizzare i servizi, di effettuare consulenze private, di usare lavoro interinale ecc.) oltre alla privatizzazione di aziende un tempo ritenute strategiche per lo stato (comunicazione, energia, infrastrutture ecc.).
2)promozione di una maggiore autonomia delle regioni e degli enti locali (riforma del titolo quinto della Costituzione) con conseguente trasferimento di funzioni della Pubblica Amministrazione, un tempo di competenza dello stato, agli enti territoriali (ad esempio la sanità è passata alle regioni).
Tali trasformazioni hanno reso molto articolati i processi gestionali della Pubblica Amministrazione in Italia e, conseguentemente, il quadro normativo si è dovuto adeguare a tale nuova configurazione (con argomenti di pertinenza dello stato o delle regioni o concorrenti).
Anche la legge finanziaria 2007, composta da un solo articolo e da 1364 commi, nel cercare di porre rimedio alla piaga del precariato nelle strutture dello stato, ha dovuto tenere conto di tale complessità ed ha dovuto prevedere commi diversi per le varie amministrazioni. Per le amministrazioni di competenza diretta dello stato il comma di riferimento è il 519. In esso sono contenuti i principi generali cui si rifanno, con le eventuali specifiche e differenziazioni, i vari commi previsti per gli altri enti.
Il 519 individua come destinatario della stabilizzazione il personale definito "non dirigenziale". In tutto il pubblico il personale dirigenziale corrisponde all’ex undicesimo livello con funzioni manageriali (una sorta di imprenditori alle dipendenze dello stato) con adeguato trattamento economico. L’unico comparto della pubblica amministrazione che presenta delle differenziazioni per la dirigenza è la Sanità. In sanità, infatti, si parla di “area dirigenziale” in quanto essa si articola su due livelli come previsto dall’art. 18 comma 2 bis del D.Lgs. 502 del 30/12/92 (riordino della disciplina in materia sanitaria).
In tale comma si gradua l’area dirigenziale in due livelli (dirigente secondo livello di struttura complessa e dirigente di primo livello). Nell’ambito del primo livello si distinguono due fasce corrispondenti agli ex decimo e nono livello: dirigente di primo livello e dirigente di struttura semplice.
A seguito di tale decreto legislativo e delle sue successive modificazioni (in particolare il D.Lgs. n. 229 19/6/1999,), i medici e i veterinari, nonché i chimici, i biologi e gli psicologi dipendenti dalle ASL, sono considerati dirigenti, per la loro elevata ed autonoma professionalità, anche a prescindere dal concreto esercizio di funzioni dirigenziali. Infatti, l’effettiva direzione di dipartimenti, sezioni, ed altre unità organizzative, è affidata prevalentemente alla dirigenza amministrativa ed a quella medica di secondo livello.
Si tratta di un’eccezione rispetto al principio generale fissato dall’articolo 11, comma 4, lettera d) della legge 15 marzo 1997, n. 59, che aveva fra l’altro delegato al Governo il compito di “prevedere che i decreti legislativi e la contrattazione possano distinguere la disciplina relativa ai dirigenti da quella concernente le specifiche tipologie professionali”. E’ peraltro un’eccezione regolata dalla stessa norma, che esplicitamente fa salvo quanto previsto per la dirigenza del ruolo sanitario dal d. lgs. N. 502/92.
Quindi, nonostante tale norma fosse transitoria, tale distinzione si è mantenuta negli anni fino ai giorni nostri ed è stata confermata sia da varie sentenze della cassazione sia dai vari CCNL che si sono siglati nel tempo. Tale differenza resta ancora con l’ultimo D.Lgs. n. 229/99 che elimina la dizione dirigente di primo livello ma mantiene distinte sia le funzioni che il trattamento economico.
In pratica noi dirigenti di primo livello siamo vittime di un equivoco che dura da più di 15 anni. Infatti siamo considerati dirigenti per quanto attiene alle responsabilità funzionali (e penali) delle nostre azioni ma siamo economicamente trattati con contratti lievemente superiori a quelli del comparto e molto distanti da quelli della dirigenza di secondo livello. Il dirigente di secondo livello (detto apicale) è il "vero" dirigente che nel comparto sanità è equiparabile ad un altro qualsiasi dirigente della Pubblica Amministrazione (ad esempio i presidi delle scuole).
Risulta chiaro, quindi, che la dizione "non dirigenziale" inserita nel comma 519 della legge finanziaria 2007 non necessiti di alcuna specificazione in quanto riferita alle amministrazioni dello stato (ministeri ecc.) dove la dirigenza è costituita solo dall’ex undicesimo livello. E’ altresì evidente che nel caso del comparto sanità tale esclusione non può riferirsi a dei dipendenti che nelle altre aree della pubblica amministrazione sono inclusi nel processo di stabilizzazione (IX e X livelli) ma che si riferisca, per analogia con gli altri settori, solo alla dirigenza apicale.
Tali argomentazioni sarebbero state sicuramente accolte in sede giudiziaria, tanto è vero che nella finanziaria 2008 è stata precisata la questione specificandola nel comma 565 (quello che si riferisce specificatamente alla sanità), ma avrebbe costretto i dirigenti di primo livello ad una ulteriore vessazione con spese di avvocati e perdite di tempo mentre altri (clienti di qualcuno) sarebbero stati assunti al posto loro.
(nota: i decreti per i concorsi ai due livelli dirigenziali in Sanità sono i DPR 483/07 per il primo livello ed il DPR 484/07 per il secondo livello)=
Info: Coordinamento Precari Operatori Sanità Regione Campania
Lo Spot dal titolo "AVREI VOLUTO DEDICARTI PIU’ TEMPO" fu ideato da Enzo Maddaloni con il prezioso supporto tecnico di Rino Piccolo della Film Commision Campania in occasione della vertenza degli Infermieri Precari Campani nel 2003.
Lo spot (non profit) fu girato in una Sala del Centro Dialisi degli Ospedali Riuniti di Salerno e successivamente mandato in onda da alcune televisioni locali.
La vertenza sindacale all’epoca riuscì a far promulgare, a dicembre dello stesso anno, dalla Regione Campania la Legge Regionale n. 26 del 16 dicembre 2003 per la riserva del 30% nei pubblici concorsi.
Attraverso il concorso, bandito dall’Azienda Ospedaliera di Salerno furono stabilizzati circa 200 infermieri precari. La graduatoria successivamente fù utilizzata anche dalle Aziende Sanitarie Locali n. 2 e 3 di Salerno in virtù di una norma di legge che consentiva tale procedura.
La stessa ASL 1 di Nocera Inferiore (SA) utilizzo la legge per stabilizzare altri infermieri precari.
Per vedere lo spot fa clik qui:
Sul Bollettino Ufficiale della Regione Campania n. 17 del 28/04/2008 è stata pubblicata la:
LEGGE REGIONALE N. 5 DEL 14 APRILE 2008 “MODIFICHE ALL’ARTICOLO 81 DELLA LEGGE REGIONALE 30 GENNAIO 2008, N.1, CONCERNENTI NORME PER LA STABILIZZAZIONE DEL PERSONALE PRECARIO DEL SERVIZIO SANITARIO REGIONALE”.
IL CONSIGLIO REGIONALE
Ha approvato
IL PRESIDENTE DELLA GIUNTA REGIONALE PROMULGA
La seguente legge:
Art. 1
1. Al comma 1 dell’articolo 81 della legge regionale 30 gennaio 2008, n.1, le parole “personale precario dipendente non dirigente” sono sostituite dalle seguenti “personale precario dipendente, con esclusione dei dirigenti di strutture complesse,”. 2. Al comma 2 dell’articolo 81 della legge regionale n.1/2008 le parole “i titolari, da almeno tre anni anche non continuativi alla data del 31 dicembre 2006, di contratti di lavoro a tempo determinato,” sono sostituite dalle seguenti “coloro che alla data del 31 dicembre 2006 risultano aver prestato servizio per almeno tre anni, anche non continuativi, con contratti di lavoro a tempo determinato,”. 3. I termini di cui al comma 6 dell’articolo 81 della legge regionale n.1/2008 decorrono dalla data di approvazione della presente legge. 4. Le disposizioni di cui all’articolo 81 della legge regionale n.1/2008 e quelle di cui alla presente legge di integrazione e modifica si applicano anche nei confronti del personale dirigenziale e di comparto che svolge in via esclusiva attività di assistenza sanitaria in forza di contratti a tempo determinato stipulati con le Aziende Ospedaliere Universitarie -AOU- della Campania.
Articolo 2
Dichiarazione d’urgenza
1. La presente legge è dichiarata urgente, ai sensi e per gli effetti degli articoli 43 e 45 dello Statuto ed entra in vigore il giorno successivo alla sua pubblicazione nel bollettino ufficiale della regione Campania. La presente legge sarà pubblicata nel Bollettino Ufficiale della Regione Campania. E’ fatto obbligo a chiunque spetti, di osservarla e di farla osservare come legge della Regione Campania.
Bassolino
14 aprile 2008 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE CAMPANIA - N. 17 DEL 28 APRILE 2008 LEGGE REGIONALE:
“Modifiche all’articolo 81 della legge regionale 30 gennaio 2008, n.1, concernenti norme per la stabilizzazione del personale precario del servizio sanitario regionale”.
Avvertenza: il testo della legge viene pubblicato con le note redatte dal Settore Legislativo, al solo scopo di facilitarne la lettura (D.P.G.R.C. n. 10328 del 21 giugno 1996).
Nota all’art. 1
Comma 1.
Legge regionale 30 gennaio 2008, n. 1: “Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale della Regione Campania - Legge finanziaria 2008”.
Art. 81: “Norme per la stabilizzazione del personale precario del servizio sanitario regionale”.
“1. La regione Campania, nell’ambito di quanto previsto dall’articolo 1, comma 565, lettera c), punto 3, della legge 27 dicembre 2006, n. 296 (legge finanziaria 2007), nei limiti della propria autonomia e senza alcun onere finanziario aggiuntivo, in coerenza con gli indirizzi fissati per il conseguimento degli obiettivi di contenimento della spesa nel settore sanitario, promuove la trasformazione delle posizioni di lavoro a tempo determinato, già ricoperte da personale precario dipendente non dirigente degli enti del servizio sanitario regionale, in posizioni di lavoro dipendente a tempo indeterminato.
2. I destinatari delle disposizioni di cui al comma 1 sono i titolari, da almeno tre anni anche non continuativi alla data del 31 dicembre 2006, di contratti di lavoro a tempo determinato, o coloro che conseguono tale requisito in virtù di contratti stipulati anteriormente alla data del 29 settembre 2006 o coloro che sono stati in servizio per almeno tre anni, anche non continuativi, nel quinquennio anteriore alla data di entrata in vigore della presente legge, i quali ne fanno istanza, purché assunti mediante procedure selettive di natura concorsuale o previste da norme di legge. Alle iniziative di stabilizzazione del personale assunto a tempo determinato mediante procedure diverse si provvede previo espletamento di procedure selettive definite dall’assessore regionale alla sanità.
3. È fatto obbligo alle aziende di pubblicizzare l’avvio delle procedure di stabilizzazione mediante avviso anche nel caso in cui non deve darsi corso alle prove selettive di natura concorsuale in quanto già espletate precedentemente all’assunzione a tempo determinato del personale che si stabilizza.
4. Gli enti del servizio sanitario regionale, per avvalersi di quanto previsto al comma 1, sono tenuti, ai sensi della legge n. 296/2006, a:
a) individuare la consistenza organica del personale dipendente a tempo indeterminato in servizio alla data del 31 dicembre 2006 e la relativa spesa;
b) individuare la consistenza del personale che alla data del 31 dicembre 2006 presta servizio con rapporto di lavoro a tempo determinato, con contratto di collaborazione coordinata e continuativa o con altre forme di lavoro flessibile o con convenzioni e la relativa spesa;
c) predisporre un programma annuale di revisione delle predette consistenze finalizzato alla riduzione della spesa complessiva di personale, per la realizzazione degli obiettivi di finanza pubblica mediante misure necessarie a garantire che le spese del personale, al lordo degli oneri riflessi a carico delle amministrazioni e dell’IRAP, non superino, per gli anni 2007, 2008 e 2009, il corrispondente ammontare dell’anno 2004 diminuito dell’1,4 per cento. A tal fine si considerano anche le spese per il personale con rapporto di lavoro a tempo determinato, con contratto di collaborazione coordinata e continuativa, o che presta servizio con altre forme di lavoro flessibile o con convenzioni.
BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE CAMPANIA - N. 17 DEL 28 APRILE 2008
5. Al fine di rendere operativo quanto disposto al comma 1 sono istituiti, presso l’assessorato regionale alla sanità, elenchi regionali del personale precario dipendente dagli enti del servizio sanitario regionale distinti per ruolo, profilo e posizione funzionale. Per il personale inserito negli elenchi sono indicate prioritariamente le Asl ovvero le aziende ospedaliere di provenienza. A tutela del lavoratore e per la salvaguardia della continuità delle prestazioni lavorative, la stabilizzazione del personale precario è attuata, compatibilmente con quanto previsto ai commi successivi, nell’ambito dell’azienda presso la quale è stato prevalentemente prestato il servizio.
6. L’iscrizione agli elenchi di cui al comma 5 è subordinata alla presentazione di apposita domanda corredata dal curriculum del candidato e dalla documentazione attestante il rapporto di lavoro a tempo determinato alla data del 31 dicembre 2006 nonché gli incarichi ricoperti. Il termine per la presentazione della domanda è fissato in quarantacinque giorni dalla data di pubblicazione della presente legge.
7. L’assessorato regionale alla sanità provvede a graduare le domande pervenute, sulla base dei criteri relativi ai punteggi tecnici fissati, per il personale dei ruoli amministrativo, tecnico, professionale e sanitario, dal decreto del Presidente della Repubblica 27 marzo 2001, n. 220 e dal decreto del Presidente della Repubblica 10 dicembre 1997, n. 483. I competenti uffici regionali possono disporre gli opportuni controlli per l’accertamento delle dichiarazioni relative ai titoli autocertificati dagli aspiranti. Dichiarazioni non conformi alle risultanze dei controlli determinano la cancellazione dell’aspirante dall’elenco e l’immediata decadenza dall’incarico eventualmente attribuito, salva l’applicazione delle sanzioni penali previste dalla legislazione nazionale. L’iscrizione agli elenchi ha validità quinquennale.
8. Entro dieci giorni dalla data di entrata in vigore della presente legge la Giunta regionale istituisce una commissione con il compito di redigere, entro sessanta giorni dalla data di insediamento, una circolare contenente modalità e criteri per la ridefinizione e la riorganizzazione delle dotazioni organiche in applicazione del piano di rientro e per definire gli standard assistenziali idonei, sulla base dell’intensità delle cure erogate nei singoli servizi, secondo la seguente classificazione, conformemente al grado di assistenza da garantire: a) servizi ad elevata assistenza; b) servizi a media assistenza; c) servizi a bassa assistenza.
9. L’individuazione degli standard di cui al comma 8 è utilizzata per la definizione delle nuove dotazioni organiche di personale a regime. 10. I direttori generali, al fine di sopperire ad eventuali carenze della dotazione organica dell’azienda che pregiudicano l’erogazione dei livelli essenziali di assistenza (LEA) così come previsti dal decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 29 novembre 2001, sono tenuti ad attingere agli elenchi di cui al comma 7, come previsto dalla legge n. 296/2006, comma 565, lettera a, dalla Delib.G.R. 9 dicembre 2005, n. 1843, e dalla legge regionale 19 gennaio 2007, n. 1 (legge finanziaria regionale 2007), articolo 21, commi 1 e 2, in coerenza con gli obiettivi di riduzione della spesa complessiva di personale e di rideterminazione della consistenza organica.
11. Gli enti del Servizio sanitario regionale provvedono agli interventi necessari all’attuazione di quanto disposto con i fondi derivanti dalla riduzione della spesa connessa alla retribuzione del personale precario e non possono procedere, a far data dall’approvazione da parte della Giunta regionale della graduatoria di cui al comma 7, ad assunzione di personale precario, fatta eccezione per le figure professionali per le quali non sono pervenute istanze o per le figure professionali la cui graduatoria risulta esaurita”. Comma 2.
Legge regionale 30 gennaio 2008, n. 1 già citata in precedenza.
BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE CAMPANIA - N. 17 DEL 28 APRILE 2008
Art. 81, comma 2 già citato in precedenza. Comma 3. Legge regionale 30 gennaio 2008, n. 1 già citata in precedenza.
Art. 81, comma 6 già citato in precedenza. Comma 4. Legge regionale 30 gennaio 2008, n. 1 già citata in precedenza.
Nota all’art. 2 Comma 1. Art. 43 dello Statuto: “Procedura di approvazione “ Ogni progetto di legge, previo esame in Commissione, è discusso e votato dal Consiglio articolo per articolo e con votazione finale. Il regolamento stabilisce i procedimenti abbreviati per i disegni di legge dei quali è dichiarata l’urgenza.” Art. 45 dello Statuto: “Promulgazione e pubblicazione delle leggi regionali”……omissis….. La legge regionale entra in vigore il quindicesimo giorno successivo alla pubblicazione sul Bollettino Ufficiale della regione, salvo che la stessa stabilisca un termine maggiore. Una legge dichiarata urgente dal Consiglio Regionale può essere promulgata ed entrare in vigore prima della scadenza dei termini di cui sopra.”
Sono, purtroppo, ancora una volta costretto a intervenire sul blog per difendere i precari della dirigenza sanitaria di primo livello dagli attacchi ingiustificati degli RDB-CUB della Campania, spero determinati dalla sola ignoranza nel campo giuslavoristico del povero Marati (cosa comunque grave per un sindacalista).
Mi riferisco in particolare al comunicato diffuso in occasione della manifestazione da loro indetta il 12.6.2008 presso l’Assessorato alla Sanità.
Ho notato due frasi contenute in questo comunicato che vorrei analizzare perché mi hanno colpito negativamente e che riporto totalmente in calce a questo mio post (per la precisione delle fonti).
La prima affermazione, madida di violenza, pervasa di fascismo, sorprendente soprattutto perché posta da un sindacato (spero involontariamente), merita un appunto di natura prettamente linguistica.
Essa dice:
“l’estensione, anche al personale dirigente, della stabilizzazione, da parte della Regione Campania, rischia di far nascere una guerra tra i poveri, perché riduce ancora le opportunità per il personale del comparto, questa volta per motivi economici, visto anche i limiti che la Regione Campania ha sulle assunzioni e perché comunque lascia fuori tutti gli altri precari, che non posseggono i requisiti previsti dalla legge Nazionale;”
Analizzando e scomponendo con attenzione questa espressione si capisce meglio la causa delle sensazioni che essa suscita.
L’argomento della frase sarebbe “l’estensione della stabilizzazione anche al personale dirigente”.
Tale “estensione”, secondo gli autori del comunicato, dovrebbe generare una guerra tra i poveri perché ridurrebbe “le opportunità per il personale del comparto”. Notiamo, innanzitutto, che quel <<”anche” ai dirigenti di primo livello>> li fa apparire come “estranei”, come “razza diversa”, come popolo opulento e affarista, classe esosa e collusa. Sembrerebbe che, per gli RDB, tali dipendenti, una volta licenziati e disoccupati, non sarebbero anche loro delle persone senza lavoro e quindi indigenti. Ed ecco che questa “razza”, nella frase in esame, si trasforma in cifra, non più lavoratori come tutti gli altri ma “risorsa” economica sottratta alla stabilizzazione del comparto. L’operazione, con le dovute proporzioni, è la stessa fatta dai nazisti che trasformarono delle persone, degli uomini, in qualcosa di altro (cifra, oggetto, risorsa ecc.). Al diavolo il diritto, la giustizia, l’equità! E’ chiaro che il fascismo sotteso in tale affermazione è preoccupante.
Nella seconda parte della frase, poi, si evidenzia un capolavoro di mistificazione logico-linguistica in cui, col semplice ausilio di una congiunzione e di un avverbio (e comunque), si cerca di individuare in tale
Ecco il testo completo del comunicato: A tutti i lavoratori precari della Sanità in Campania I fatti che stanno accadendo nella Sanità, nella nostra Regione e nel paese, non fanno prospettare niente di buono per i lavoratori precari della sanità. La riduzione dei parametri previsti dal regolamento Regionale 2007, da 0,50 infermieri x P.L. a 0,45 fatta dalla Regione per motivi estranei ai principi della difesa della qualità assistenziale, provocheranno una diminuzione del fabbisogno di centinaia di infermieri, riducendo le opportunità di stabilizzazione per coloro che hanno i requisiti e sono stati inseriti nella graduatoria Regionale; l’estensione, anche al personale dirigente, della stabilizzazione, da parte della Regione Campania, rischia di far nascere una guerra tra i poveri, perché riduce ancora le opportunità per il personale del comparto, questa volta per motivi economici, visto anche i limiti che la Regione Campania ha sulle assunzioni e perché comunque lascia fuori tutti gli altri precari, che non posseggono i requisiti previsti dalla legge Nazionale; la circolare n. 5/2008 della funzione pubblica, detta le linee d’indirizzo per la stabilizzazione dei lavoratori precari nella pubblica amministrazione, al punto 5 specifica e ribadisce che tra le categorie escluse ci sono i dirigenti. Non vorremmo che questi (il consiglio Regionale) avessero preparato una “polpetta avvelenata” per far saltare tutto. Il nuovo quadro politico uscito dalle ultime elezioni, l’abolizione del Ministero della Salute, le gravi dichiarazioni del nuovo ministro del Welfare State, sulla stabilizzazione dei precari, le difficoltà politiche e l’attuale debolezza delle OO.SS. confederali, la precarietà politica del governo Regionale, non fanno sperare nulla di buono per tutti i precari e la loro sacrosanta richiesta di stabilizzazione. La R.d.B./CUB ritiene che nessuno precario possa sentirsi tranquillo ed aspettare che gli eventi procedano da soli. Occorre, di fronte a questi segnali preoccupanti, sollecitare certezze di tempi e di numeri, ad una istituzione e classe politica, delegittimata, fallimentare e non più credibile, sul problema della precarietà, della Sanità in generale e di tutta la gestione politica portata avanti in questi anni nella nostra Regione. Per questi motivi, il giorno 12 giugno 2008, la R.d.B./CUB ha proclamato uno Sciopero Regionale della Sanità in Campania con presidio alle ore 11.00 presso l’assessorato alla Sanità. Pre chiedere: 1) la copertura dei vuoti organici esistenti nelle aziende sanitarie della Campania, in particolare di infermieri ed O.S.S., attraverso assunzioni a tempo indeterminato; 2) l’immediata stabilizzazione di tutti i precari e la reinternalizzazione dei servizi affidati in appalto; 3) la sospensione delle delibere sui tagli all’assistenza e al salario dei dipendenti; 4) il rispetto degli impegni sottoscritti. chi è interessato a questi punti è invitato a partecipare al presidio
Eugenio Benvenuto
Sono, purtroppo, ancora una volta costretto a intervenire sul blog per difendere i precari della dirigenza sanitaria di primo livello dagli attacchi ingiustificati degli RDB-CUB della Campania, spero determinati dalla sola ignoranza nel campo giuslavoristico del povero Marati (cosa comunque grave per un sindacalista). Mi riferisco in particolare al comunicato diffuso in occasione della manifestazione da loro indetta il 12.6.2008 presso l’Assessorato alla Sanità. Ho notato due frasi contenute in questo comunicato che vorrei analizzare perché mi hanno colpito negativamente e che riporto totalmente in calce a questo mio post (per la precisione delle fonti). La prima affermazione, madida di violenza, pervasa di fascismo, sorprendente soprattutto perché posta da un sindacato (spero involontariamente), merita un appunto di natura prettamente linguistica. Essa dice: “l’estensione, anche al personale dirigente, della stabilizzazione, da parte della Regione Campania, rischia di far nascere una guerra tra i poveri, perché riduce ancora le opportunità per il personale del comparto, questa volta per motivi economici, visto anche i limiti che la Regione Campania ha sulle assunzioni e perché comunque lascia fuori tutti gli altri precari, che non posseggono i requisiti previsti dalla legge Nazionale;” Analizzando e scomponendo con attenzione questa espressione si capisce meglio la causa delle sensazioni che essa suscita. L’argomento della frase sarebbe “l’estensione della stabilizzazione anche al personale dirigente”. Tale “estensione”, secondo gli autori del comunicato, dovrebbe generare una guerra tra i poveri perché ridurrebbe “le opportunità per il personale del comparto”. Notiamo, innanzitutto, che quel <<”anche” ai dirigenti di primo livello>> li fa apparire come “estranei”, come “razza diversa”, come popolo opulento e affarista, classe esosa e collusa. Sembrerebbe che, per gli RDB, tali dipendenti, una volta licenziati e disoccupati, non sarebbero anche loro delle persone senza lavoro e quindi indigenti. Ed ecco che questa “razza”, nella frase in esame, si trasforma in cifra, non più lavoratori come tutti gli altri ma “risorsa” economica sottratta alla stabilizzazione del comparto. L’operazione, con le dovute proporzioni, è la stessa fatta dai nazisti che trasformarono delle persone, degli uomini, in qualcosa di altro (cifra, oggetto, risorsa ecc.). Al diavolo il diritto, la giustizia, l’equità! E’ chiaro che il fascismo sotteso in tale affermazione è preoccupante. Nella seconda parte della frase, poi, si evidenzia un capolavoro di mistificazione logico-linguistica in cui, col semplice ausilio di una congiunzione e di un avverbio (e comunque), si cerca di individuare in tale << estensione >> la causa della mancata stabilizzazione di “tutti gli altri precari, che non posseggono i requisiti previsti dalla legge Nazionale”. Non si spiega né il motivo per cui solo in Campania si dovevano stabilizzare i precari che non avevano il requisito nazionale (cosa che spiace), né, soprattutto, il motivo per cui la causa di ciò è da imputarsi alla << estensione >> della stabilizzazione ai dirigenti di primo livello. Ah, già, dimenticavo: noi dirigenti di primo livello siamo per gli RDB untori e portatori di peste ed abbiamo il potere di determinare anche questo. La seconda affermazione, falsa e capziosa, risulta ancora una volta sorprendente perché posta da un sindacato e merita un appunto di natura tecnica. Essa dice: “la circolare n. 5/2008 della funzione pubblica, detta le linee d’indirizzo per la stabilizzazione dei lavoratori precari nella pubblica amministrazione, al punto 5 specifica e ribadisce che tra le categorie escluse ci sono i dirigenti. Non vorremmo che questi (il consiglio Regionale) avessero preparato una “polpetta avvelenata” per far saltare tutto.” Avevo più volte spiegato al buon Marati che, sulla base del DLgs 502/92, la dirigenza nel comparto sanità si articola su due livelli e che l’esclusione dalla stabilizzazione del personale dirigenziale prevista nel comma 519 della finanziaria 2006 è da riferirsi, nel caso della sanità (comma 565), alla dirigenza di secondo livello (i primari). Ma devo constatare che l’ignoranza in materia di questo sindacato, il livore che mostra nei confronti dei dirigenti di primo livello, la negligenza nel voler approfondire l’argomento, portano il nostro a riportare leggi che gli danno pure torto. Infatti, la citata circolare n. 5/2008 della funzione pubblica (che si riferisce al comma 519), riguardo l’argomento in questione recita testualmente: << Come ripetutamente precisato tanto nella legge finanziaria 2007 quanto in quella del 2008, non si applica la stabilizzazione al personale dirigenziale. Le tipologie contrattuali a tempo determinato previste per dette categorie sono contenute in disposizioni speciali in cui prevale l’esigenza di una scelta fondata sull’intuitu personae ed accompagnata spesso dalla previsione di un contingente limitato di posti. Non si rinvengono in questo caso i presupposti di un utilizzo improprio del tempo determinato in quanto i rapporti si svolgono nel rispetto della normativa di riferimento senza determinare aspettative in capo agli interessati. >> . Se gli RDB del povero Marati, prima di fare delle citazioni leggessero con più impegno le fonti, avrebbero soffermato la loro attenzione sulla frase “Le tipologie contrattuali a tempo determinato previste per dette categorie sono contenute in disposizioni speciali in cui prevale l’esigenza di una scelta fondata sull’intuitu personae”. Le categorie che usufruiscono di contratti sulla base dell’intuitu personae in sanità partono dai dirigenti di secondo livello fino ad arrivare ai direttori generali, quindi il ministero in questa circolare conferma quello che più volte ho cercato di spiegare al granitico Marati e cioè che la dirigenza di primo livello non è esclusa dalla stabilizzazione nazionale. Il contratto intuitu personae nella pubblica amministrazione indica un contratto basato non tanto su di un pubblico concorso ma soprattutto su di un rapporto fiduciario con il sistema politico-amministrativo in quel momento in essere (ai livelli più alti si parla di spoil system). Consiglierei, quindi, ai redattori dei comunicati degli RDB di consultarsi con un avvocato del lavoro prima di scrivere i loro testi in modo da evitare di apparire inidonei.
Ecco il testo completo del comunicato: A tutti i lavoratori precari della Sanità in Campania I fatti che stanno accadendo nella Sanità, nella nostra Regione e nel paese, non fanno prospettare niente di buono per i lavoratori precari della sanità. La riduzione dei parametri previsti dal regolamento Regionale 2007, da 0,50 infermieri x P.L. a 0,45 fatta dalla Regione per motivi estranei ai principi della difesa della qualità assistenziale, provocheranno una diminuzione del fabbisogno di centinaia di infermieri, riducendo le opportunità di stabilizzazione per coloro che hanno i requisiti e sono stati inseriti nella graduatoria Regionale; l’estensione, anche al personale dirigente, della stabilizzazione, da parte della Regione Campania, rischia di far nascere una guerra tra i poveri, perché riduce ancora le opportunità per il personale del comparto, questa volta per motivi economici, visto anche i limiti che la Regione Campania ha sulle assunzioni e perché comunque lascia fuori tutti gli altri precari, che non posseggono i requisiti previsti dalla legge Nazionale; la circolare n. 5/2008 della funzione pubblica, detta le linee d’indirizzo per la stabilizzazione dei lavoratori precari nella pubblica amministrazione, al punto 5 specifica e ribadisce che tra le categorie escluse ci sono i dirigenti. Non vorremmo che questi (il consiglio Regionale) avessero preparato una “polpetta avvelenata” per far saltare tutto. Il nuovo quadro politico uscito dalle ultime elezioni, l’abolizione del Ministero della Salute, le gravi dichiarazioni del nuovo ministro del Welfare State, sulla stabilizzazione dei precari, le difficoltà politiche e l’attuale debolezza delle OO.SS. confederali, la precarietà politica del governo Regionale, non fanno sperare nulla di buono per tutti i precari e la loro sacrosanta richiesta di stabilizzazione. La R.d.B./CUB ritiene che nessuno precario possa sentirsi tranquillo ed aspettare che gli eventi procedano da soli. Occorre, di fronte a questi segnali preoccupanti, sollecitare certezze di tempi e di numeri, ad una istituzione e classe politica, delegittimata, fallimentare e non più credibile, sul problema della precarietà, della Sanità in generale e di tutta la gestione politica portata avanti in questi anni nella nostra Regione. Per questi motivi, il giorno 12 giugno 2008, la R.d.B./CUB ha proclamato uno Sciopero Regionale della Sanità in Campania con presidio alle ore 11.00 presso l’assessorato alla Sanità. Pre chiedere: 1) la copertura dei vuoti organici esistenti nelle aziende sanitarie della Campania, in particolare di infermieri ed O.S.S., attraverso assunzioni a tempo indeterminato; 2) l’immediata stabilizzazione di tutti i precari e la reinternalizzazione dei servizi affidati in appalto; 3) la sospensione delle delibere sui tagli all’assistenza e al salario dei dipendenti; 4) il rispetto degli impegni sottoscritti. chi è interessato a questi punti è invitato a partecipare al presidio
Eugenio Benvenuto
Carissimo Eugenio, dedico a te ed a tutti i "precari" e "provvisori" del mondo.....
^^^^^^^^^^^^^^
Non ti auguro un dono qualsiasi, Ti auguro soltanto quello che i più non hanno.
Ti auguro tempo, per divertirti e per ridere; se lo impiegherai bene, potrai ricavarne qualcosa.
Ti auguro tempo, per il tuo Fare e il tuo Pensare,non solo per te stesso, ma anche per donarlo agli altri.
Ti auguro tempo, non per affrettarti e correre,ma tempo per essere contento.
Ti auguro tempo, non soltanto per trascorrerlo,ti auguro tempo perchè te ne resti:tempo per stupirti e tempo per fidarti e non soltanto per guardarlo sull’orologio.
Ti auguro tempo per toccare le stelle e tempo per crescere, per maturare.
Ti auguro tempo, per sperare nuovamente e per amare. Non ha più senso rimandare.
Ti auguro tempo per trovare te stesso, per vivere ogni tuo giorno, ogni tua ora come un dono.
Ti auguro tempo anche per perdonare.
Ti auguro di avere tempo, tempo per la vita.
(anonimo nativo d’america)
Leggo con tristezza quanto emerge dalle riga di questo spazio virtuale rispetto a quella che è una condanna vera e propria inferta dalle politiche liberiste dei governanti di turno a chi opera e a chi si rivolge presso il servizio sanitario pubblico di questa regione.
Lungi da me entrare nel merito di quel che dice Eugenio, non è ora di polemiche e non è questo lo spazio opportuno per le critiche, credo sia più giusto che a rispondere sia/no coloro che tira in ballo.
Voglio solo esprimere il mio rammarico e la mia indignazione per come NOI operatori del settore, instabili, precari e precarizzati, strutturati e provvisori (come nano 2 ci ama definire), reaggiamo a questo stato di cose, a questo martirio di esseri umani. Non è un enfasi, ma come si può definire quanto accade agli ammalati a cui non si garantiscono le cure essenziali, l’assistenza sanitaria degna di questo nome?
Come si può descrivere lo scippo dei diritti e l’esproprio delle tutele di quanti hanno e continuano a dare per salvaguardare i beni comuni quali il lavoro e l’ambiente.
Quando alcuni/e di noi operatori si mobilitarono per arginare questa deriva (sono passati oltre due anni), iniziando a utilizzare ogni forma di contestazione, di protesta e di comunicazione, lo fecero con la consapevolezza di esser soli a fronteggiare un macigno.
Nessuna sigla sindacale, tranne che per fare iscritti, nessun politico di qualsivoglia colore, eccetto che per la fase elettorale, era al nostro fianco e sosteneva convintamente le nostre rivendicazioni. Chi non conosceva la vera faccia di queste realtà, l’ ha potuta identificare con la lunga esperienza che c’è stata, fatta d’incontri, riunioni, consigli regionali, assemblee aziendali, a cui in tanti e a vari titoli vi hanno partecipato, contribuito, presenziato.
Purtroppo "la munnezza", come rifiuto non smaltibile ma riciclabile, è depositata principalmente nei palazzi che governano il potere di questa regione, e l’odore nauseante si è andato via via mescolando nella società. Sarà dura diradarla se restiamo isolati,invece di tentare la strada dell’ascolto e del confronto, l’unica possibilità che abbiamo per uscire da questa discarica di malgoverno.
Si può continuare a non vedere, ma prima o poi non ci sarà tappeto che tenga più la polvere che questi dirigenti del malaffare stanno continuando a produrre sulla salute e sul lavoro di chi vive in Campania.
Mi giungono ancora chiamate di chi, disperata o desolato, cerca contatti per uscire dalla solitudine,dal caos, dall’individualismo imperante. Provo a rispondere con tutta la disponibilità e le conoscenze che ho, pur sapendo che questo non basta.
Sarebbe opportuno che questo sito venga utilizzato per come è stato concepito inizialmente.
gè.
Carissima Adele, intanto sono sempre grato a chi, come te, mantiene sempre viva la comunicazione e continua a far girare informazioni che generano riflessioni.
Ne approfitto ed esprimo subito la mia.
E’ dagli albori di questa vertenza, quella della stabilizzazione del personale nella P.A. e più specificamente nel SSR della Campania, che alcuni/e tra noi hanno provato a tessere quella rete di relazioni necessaria per far fronte al grave dissesto socioculturale, nonché finanziario, in cui versa la sanità della nostra regione.
Rammento a frammenti le iniziative precedenti sempre sul tema, che ci vedevano partecipi in tanti, tra compagni sciolti e non, tentativi per non cedere alle tentazioni dell’individualismo corporativo molto in voga tra i politicanti ed i sindacalisti dei territori su cui lavoriamo.
Assieme ad altri "ricercatori di aggreganti", pur se attivisti o militanti di movimenti e organizzazioni di base, accogliemmo con favore l’apertura di quel circolo tematico degli operatori della sanità, nonostante la sua chiara matrice politica, la sua decisa appartenenza ad un partito, la sua collocazione.
Erano tempi di "cambiamenti", di "rotte" da invertire e di "rotture" da compiere. Chi più e chi meno ne era consapevole. Le elezioni di Aprile hanno reso più chiara questa realtà, la sinistra radicale (ispirata o disperata dai mancati obiettivi raggiunti dal Prodismo utopico) ha dovuto fare ammenda delle mancate aspettative verso il suo elettorato, anche se a distanza di tanti mesi non è ancora riuscita a fare autocritica, esercizio elementare per una forza politica ri-nascente.
In Campania, giunta di centrosinistra dall’inizio del millennio, il fallimento ha assunto la forma della catastrofe, come si evince dalla questione dei rifiuti, il consociativismo velatamente nascosto si cala la maschera e, fatto salve le schermaglie politichese, centro-sinistra-destra-autonomisti e liberal-progressisti stanno difendendo le "caste" e i "clan", eseguono gli ordini dei finanzieri comunitari e populisticamente moderano le direttive di governo che destineranno la Campania Felix ad una lenta agonia, sotto il profilo ambientale, occupazionale e salutare.
Adesso mi devo risentire parole di chi difende il suo operato, le sue scelte politiche di parte, le considerazione modiche su quanto preventivato da chi è passato da un’opposizione-ostruzione, non da meno corruzione, ad una maggioranza bulgara-fascistoide che proietta il suo plebiscito a tutte le coalizioni partitocratiche della nazione (vedi la sicilia)?
Come in premessa accolgo volentieri i contributi che ricevo, anche se preferisco fossero commentati, almeno.
La calura estiva è apparsa con tutta la sua energia, questo è un dato che dovrebbe allarmare gli addetti ai lavori, pensando alla sanità, e stimolare la lotta al contrasto della precarietà generalizzata che subiamo.
Continuare a interagire superficialmente, a "goderci" la nostra pace interiore, a "sognare" miracoli della moderna economia nazionale e regionale, a relegarci nei localismi anzichè allargarci al interegionalismo è inutile se non dannoso.
Venerdì scorso c’è stata una prova di ripresa del protagonismo sindacale dal basso, se continuiamo a delegare alla politica riciclata i nostri bisogni e le emergenze che il territorio fà emergere rimaniamo impantanati.
La nostra realtà è lontana dalle esperienze del nord. Il sud è caratterizzato più dalla "classe a nero" che operaista, ora legalizzata dalle leggi ultraliberiste del mercato del lavoro, che ritornano alla carica più feroci che mai.
Si può creare interazione tra le moltitudini r-esistenti presenti nelle varie province campane che si mobilitano per la difesa della salute e dell’ambiente?
Siamo consapevoli della necessità di uscire dalle dinamiche referenziali, mettendo da parte le appartenenze e perchè no i percorsi, per avviare seriamente un movimento includente e non "esclusivo" per pochi/e, per contribuire a salvaguardare chi rivendica lavoro e salute?
Io mi ostino a immaginare un percorso di moltitudini perchè un’altro mondo possibile è fatto di queste.
gè (Gennaro).
n.b. Ho ripreso la list@, precari e non solo, per socializzare le idee.
Diramiamo il seguente invito a tutti.
oggetto : riunione precari degli Enti del Servizio Sanitario della Regione Campania
Giovedì 4 settembre alle ore 15.30 presso l’Aula piccola Sud - EDIFICIO 19 ( "Torre Biologica" )- del Policlinico Federico II di Napoli si terrà la riunione dei rappresentanti dei precari degli Enti del Servizio Sanitario della Regione Campania.
La riunione è pubblica chiunque può assistervi.
Tuttavia per ragioni organizzative le singole stutture dovranno individuare due rappresentanti, che parteciperanno attivamente alla riunione.
La riunione avrà il seguente ordine del giorno: 1. breve relazione sullo stato delle procedure di stabilizzazione ; 2. creazione di una associazione ovvero Federazione Regionale dei movimenti dei precari del Servizio Sanitario Campano; 3. strategie comuni( obiettivi ,tempi, modalità) per la sensibbilizzazione territoriale e politica alle problematiche del precariato sanitario campano; 4. varie ed eventuali. si prega di dare massima diffusione.
I precari del Policlinico di Napoli
Marco Gentile cell. 3475715221 Alessandro Coccia cell. 3382555059
Diramiamo il seguente invito a tutti.
oggetto : riunione precari degli Enti del Servizio Sanitario della Regione Campania
Giovedì 4 settembre alle ore 15.30 presso l’Aula piccola Sud - EDIFICIO 19 ( "Torre Biologica" )- del Policlinico Federico II di Napoli si terrà la riunione dei rappresentanti dei precari degli Enti del Servizio Sanitario della Regione Campania.
La riunione è pubblica chiunque può assistervi.
Tuttavia per ragioni organizzative le singole stutture dovranno individuare due rappresentanti, che parteciperanno attivamente alla riunione.
La riunione avrà il seguente ordine del giorno: 1. breve relazione sullo stato delle procedure di stabilizzazione ; 2. creazione di una associazione ovvero Federazione Regionale dei movimenti dei precari del Servizio Sanitario Campano; 3. strategie comuni( obiettivi ,tempi, modalità) per la sensibbilizzazione territoriale e politica alle problematiche del precariato sanitario campano; 4. varie ed eventuali. si prega di dare massima diffusione.
I precari del Policlinico di Napoli
Marco Gentile cell. 3475715221 Alessandro Coccia cell. 3382555059
Napoli 04/08/2008
Il giorno Giovedì 4 settembre alle ore 15.30 presso l’Aula piccola Sud - EDIFICIO 19 ( "Torre Biologica" )- del Policlinico Federico II di Napoli si è tenuta una riunione dei rappresentanti dei precari degli Enti del Servizio Sanitario della Regione Campania.
Sono intervenuti i rappresentanti del Personale dirigenziale e del comparto delle Seguenti ASL: Avellino 2, Caserta 2, Napoli 1,2,5, Salerno 1,3, AO: Santobono-Pausilipon, Monadi, Cardarelli, Moscati, AOU Federico II, SUN. E’stata fatta una relazione sulle procedure di stabilizzazione della Regione Campania, attualmente ferme a causa dell’impugnativa del Governo nazionale e sulla mancata attivazione delle graduatorie regionali del personale precario da parte del Assessorato alla Sanità.
E’ stata decisa la creazione di una Federazione Regionale dei movimenti dei precari del Servizio Sanitario Campano, con lo scopo della sensibilizzazione territoriale e politica alle problematiche del precariato sanitario campano. Sono inoltre state affrontate le strategie comuni di lotta e di impegno per la risoluzione della annosa questione del precariato nella Sanità Campana che coinvolge migliaia di lavoratori , le loro famiglie e la salute di tutti i cittadini della stessa Regione.
Firmato i rappresentanti delle ASL e delle Aziende Ospedaliere Universitarie
Cari Colleghi vi informiamo che la prossima riunione è prevista per l?11 settembre alle 17.00 presso l?aula B da 34 posti edificio 20, del Policlinico Federico II.
Vi preghiamo di darne massima diffusione alle altre strutture.
Nella riunione sarà discusso lo statuto e sarà costituita l?associazione - naturalmente da tutti quelli che saranno d?accordo con l?iniziativa - e saranno decise le momentanee cariche sociali (queste cariche saranno valide fino alla riunione dell?assemblea generale dei soci).
Riguardo la costituzione dell?associazione, bisogna segnalare due questioni:
la sede è da stabilire - portate proposte ( possiamo prendere una
stanza in fitto? ma a buone condizioni?siamo sempre dei precari!)
abbiamo bisogno di idee chiare per guadagnare tempo ( prima della
riunione, eventualmente, inviamo via email delle indicazioni?)
Infine, è necessario ricordare che è importante una coesione di tutti
.Non esistono tematiche che non possono essere affrontate e risolte assieme.
Sappiamo quanto sia difficile lavorare sulle procedure decise dalla Regione, ma sappiamo anche che non possiamo fare altro che cooperare, in quanto è l?unico strumento che abbiamo per uscire da questo immobilismo voluto.
Alessandro Coccia
Cari Collgehi Vi ricordo che la prossima riunione è prevista per il 17 settembre 2008 ore 17.00 Aula B Edificio 20 ( la stessa aula della riunione scorsa) , Policlinico Federico II di Napoli. L’ordine del giorno è il seguente:
1 Firma atto costitutivo;
2 Riunione consiglio direttivo, durante la quale si tratterà di:
approvazione atti (modello di iscrizione, informativa privacy....)
affidamento incarico ad un commercialista (chiunque può portare un preventivo di gestione annuale, contenente anche le spese del riconoscimento dell’associazione, preventivo che per essere approvato deve essere firmato dal professionista)
strategie di azione (si dicuteranno e si delibereranno)
Varie ed eventuali
Per il modulo di richiesta di ammissione all’associazione rivolgersi al seguente indirizzo: alessandro.coccia@unina.it
Siamo l’unico stato della Comunità Europea a non aver più un Ministero della Salute (o della Sanità, come si usava chiamarlo una volta). E nessuno più ne parla.
Siamo l’unico settore di rilevanza sociale pubblica a subire tagli indiscriminati (di organici e servizi), a reggere una totale precarizzazione per mancate o inapplicate programmazioni. E non bastano più le svariate denunce.
La nostra categoria è quella che da più tempo (chi ricorda la riforma De Lorenzo?) subisce gli effetti della competitività “fasulla” con il privato. Ma guai a parlare di certi sprechi.
Per assurdo, mentre le maggiori aziende nazionali come l’Alitalia (ma anche la Fiat) registrano una contestazione generale dell’universo produttivo che inglobano, mentre la Scuola Pubblica e tutte le soggettività che la compongono (docenti, alunni, precari* e genitori) si mobilita contro gli ennesimi attacchi che la compagine governativa sta portando, Noi, Operatori della Sanità, restiamo paralizzati, fermi, legati alla lettiga guidata da manovratori non tanto occulti, che ci dirigono verso la deriva del mercato del lavoro, regno di conflitti tra categorie e corporativismi (ma anche generazionale), che lacerano quel tessuto di resistenze per tanto tempo curato.
Con l’entrata in vigore del DL 112 del 25 giugno il “governo dei miracoli” taglia circa 9 mld. di euro per il solo 2009, nella sanità.
Si riducono posti letto e Livelli Essenziali d’ Assistenza, si tagliano i fondi integrativi aziendali dei lavoratori del comparto e si riducono gli organici (10% di turn-over ).
Per gli Operatori Precari del settore si attua la “tolleranza zero”.
Gli art. 21 (contratti a tempo determinato) e art.49 (liberalizzazione del lavoro flessibile nella P.A.) cancellano le aspettative di migliaia di Operatori del Comparto e della Dirigenza, illusi dalle direttive del precedente e incompiuto governo Prodi, sdoganando la moderna precarietà, sotterrando le speranze di una professione stabile.
Tutto azzerato. O meglio federalizzato.
Difatti le regioni virtuose, quelle esenti dal “ticket dei piani di rientro”, che certo non sono situate nel centro-sud del paese, possono “sanare”, in parte, i precari, le altre, tra cui la Campania, No.
Eccezioni a parte per i dipendenti di società governative (vedi So.Re.Sa).
Che importa se chi ha alimentato questi buchi di bilancio rappresenta quel quadro politico che da decenni amministra la sanità pubblica della Campania.
Tanto a pagarne le spese saremo TUTTI noi contribuenti.
I precari? Quell’eterogeneo e cospicuo numero di “senza tutele ne diritti” non verranno dimenticati.No.
Anzi sono sempre nei calcoli dei signori delle clientele, e vedrete che a breve saranno richiamati al protagonismo, alla rappresentanza. La prossima tornata elettorale non è lontana, anche i confederali (che oramai li iscrivono d’ufficio alle loro liste) li coccolano e li tengono a bada, per raccogliere quei miseri consensi necessari alle loro vergognose carriere.
La precarietà è un’invenzione di questi impresari, il “fiore all’occhiello” di questa nazione. Un cancro che sta consumando le già flebili condizioni sociali del nostro territorio.
Continuare a fingere di superarla per poi modificarla geneticamente col “caporalato istituzionale” (agenzie, cooperative, imprese di prestazione d’opera), è destinare alla emigrazione non solo “i cervelli” ma anche i corpi di una componente fondamentale per il mantenimento di uno stato sociale degno di questo nome.
In tutta coscienza e con razionale determinazione, come semplici operatori/operatrici del settore, ma anche come cittadini e utenti, dovremmo riappropriarci della nostra dignità e respingere tutti quei tentativi di frammentazione, di degenerazione e di manipolazione che da tempo sopportiamo.
Sfuggire all’oblio e non isolarsi per rendersi fragile agli occhi dei “Signori della Sanità”, o appetibili ai politicanti di professione, o, ancora, rappresentati da organizzazioni sindacali che contrattano su salari e tutele per conservare una legittimità sconosciuta dai tanti.
Chi sceglie di organizzarsi per trovare uno strumento utile a creare la giusta contrapposizione a questo stato di cose, e lo fa con i propri mezzi e la propria identità non può che favorire quel cambiamento culturale di cui tutt* hanno bisogno.
Chi continua a credere nella necessità di coordinare e favorire le realtà rappresentate dagli Operatori Sanitari Precari campani, che per due anni hanno promosso e creato attenzione sul tema, nel rispetto delle diversità (contrattuali, di categoria, aziendali) e della pluralità, insiste su un terreno più ostile, ma contribuisce ugualmente a determinare quella trasformazione necessaria per uscire dalla paralisi, dall’immobilismo.
Siamo alla vigilia di importanti appuntamenti di mobilitazioni e manifestazioni contro le scellerate politiche dell’attuale governo nazionale. Restare a guardare o peggio farsi trascinare in eventi che non “considerano la nostra condizione” non ce lo possiamo permettere.
Le strade possono correre parallele, talvolta deviare, incrociarsi, ciò che conta e che non le perdiamo di vista.
La Associazione "Federaione dei precari della Sanità Campana" è lieta di invitare la S.V. alla conferenza stampa indetta dalla stessa scrivente per il giorno 24 settembre 2008 ore 14:30, presso la Feder Farma in via Toledo 156, Napoli.
Nell’occasione si presenteranno gli scopi dell’ Associazione, ovvero tutelare la dignità e la condizione sociale delle famiglie dei lavoratori precari del Servizio Sanitario della Regione Campania e degli stessi Operatori della salute.
Conoscendo la Vostra elevata sensibilità verso tali problematiche, le quali sono strettamente collegate alla qualità del Servizio Sanitario del territorio, confidiamo nella vostra presenza.
Il Presidente della Federazione precari sanità campana dott. Eugenio Benvenuto
Info dott. Vincenzo Boccia 3392234388
Oramai è noto a molti quanto stà facendo la giunta regionale ed il governo nazionale in materia di sanità e di organizzazione del lavoro.
Non passa giorno senza che i responsabili dei dicasteri e degli assessorati non esprimino i loro "piani" di riqualificazione e riassetto dei Servizi Sanitari Pubblici, le loro soluzioni per "farla finita con la precarietà".
Da Berlusconi a Bassolino, passando per Montemarano, Sacconi e Brunetta un unico pensiero fisso: tagli dei Servizi Essenziali Pubblici, più privatizzazioni ed esternalizzazioni uguale eliminazione dei precari e fannulloni (+ affari).
Oramai le linee delle "mimetiche" coalizioni di centrodestra/sinistra convergono e superano la barriera dello Stato Sociale.
Senza più remore parte l’assalto a quel che resta del Servizio Sanitario Nazionale, delle sue articolazioni regionali e locali, della sua funzione pubblica, così come era stata concepita. Un saccheggio e un "esproprio di diritti" fin’ora sconosciuti.
Il dramma oltre la beffa per tanti operatori precarizzati, strumentalizzati e usurati in anni di "prima linea", sacrificati per il pareggio di deficit che non fiisce mai.
Non è più tempo di attendere, questa condizione non può continuare e così decidiamo di riprendere il protagonismo, l’azione.
Venerdì 3 sett. delegazioni delle realtà aziendali e provinciali che si richiamano all’esperienza del Coordinamento Operatori Sanità Precari Campani, si presenteranno ai piani alti dell’ass.to alla sanità (C.D. is.C3) per chiedere conto del destino che si vuole disegnare per le migliaia di Operatori Sanitari della regione (del comparto come della dirigenza, atipici e a t.d.). Appuntamento ore 10:00.
Porteremo le nostre istanze e le nostre rivendicazioni, chiederemo chiarimenti e diritti, faremo valere le ragioni che ancora vigono nelle recenti normative sulla stabilizzazione, lo faremo collettivamente.
Entro il 10 Ottobre dovrebbe essere ufficiale il "nuovo piano" di rientro che ha preparato chi da anni ha amministrato la sanità in campania facendola diventare un servizio sull’orlo del fallimento.
Da indiscrezioni e voci di proteste che circolano sul contenuto di questo ennesimo abuso si capisce che non ci sarà più nessuna "riqualificazione", il privato convenzionato entra a pieno titolo nella gestione dei servizi, si dirotteranno fondi per costruire altre "cattedrali" per le solite clentele, accorperanno e chiuderanno ancora distretti e presidi pubblici (soprattutto nei piccoli comuni), e daranno il "foglio di via" agli "instabilizzati", che diverranno appetibili risorse umane per le imprese di forniture di lavoro a basso costo.
Da Napoli stanno partendo mobilitazioni ed iniziative di vari settori in cui sono presenti lavoratori precari. Ma ci sono anche organizzazioni del sindacalismo di base che da tempo rivendicano democrazia nei luoghi di lavoro e si battono contro la sottrazione di diritti e tutele messa in campo dagli odierni e recenti esecutivi, oltre ai movimenti sociali. Il 17 Ottobre ci sarà lo sciopero generale intercategoriale indetto da alcune di queste sigle e si stanno preparando assemblee pubbliche per diffonderne le motivazioni, oltre che per condividere ed estendere la partecipazione (merc. 1 ottobre assemblea pubblica Sala Gemito a Napoli).
Non possiamo restare a guardare, mentre ci eliminano.
per info inviare m@il a: ebanorosso@yahoo.it
una domanda da un medico e mamma precaria? sapete quando conosceremo il nostro destino dopo dicembre?
quando escono le graduatorie per la stabilizzazione? rientro lo stesso visto che mi è scaduto il contrattto il 30 ottobre 2008 dopo 4 anni di lavoro?
Oggi 30 dicembre senza sapere ancora il nostro destino. Buon Anno
FINALMENTE UNA OTTIMA NOTIZIA! INVIATE IN REGIONE cAMPANIA LA DELIBERA DEI PRECARI ASL EX NA 5 ADDì 10 gIUGNO 2010