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MAFIA, ARRESTATI BOSS SALVATORE E SANDRO LO PICCOLO

I boss latitanti Salvatore e Sandro Lo Piccolo sono stati arrestati a Carini.

di Redazione - lunedì 5 novembre 2007 - 7164 letture

Notizia Ansa del 5 novembre 2007.

PALERMO - I boss latitanti Salvatore e Sandro Lo Piccolo sono stati arrestati a Carini.

Insieme ai boss Sandro e Salvatore Lo Piccolo sono stati arrestati dalla Squadra mobile di Palermo, anche altri due latitanti, Andrea Adamo e Gaspare Pulizzi. Il primo è reggente di Brancaccio il secondo di Carini. Tutti inseriti fra i 30 maggiori ricercati d’Italia. I quattro sono stati arrestati in una casa di campagna a Giardinello, vicino a Carini. Erano impegnati in una riunione fra boss. Arrestati anche due complici dei boss.

Le indagini che hanno portato all’operazione che ha consentito l’arresto dei 4 boss è stata condotta dai pm Nico Gozzo, Gaetano Paci e Francesco Del Bene. L’inchiesta è stata coordinata dal procuratore aggiunto Alfredo Morvillo.

PER INQUIRENTI E’ NUOVO CAPO COSA NOSTRA - Il boss Salvatore Lo Piccolo, 65 anni, arrestato questa mattina dalla polizia insieme al figlio Sandro, di 32 anni, per gli inquirenti è il nuovo capo di Cosa Nostra. Dopo l’arresto di Bernardo Provenzano, infatti, avrebbe assunto il controllo dell’organizzazione criminale contendendo la leadership a Matteo Messina Denaro, boss latitante del Trapanese. Salvatore Lo Piccolo avrebbe scalato i vertici dell’organizzazione partendo dal suo mandamento, la borgata di Resuttana San Lorenzo, fino a controllare l’intera città di Palermo. Anche gli altri due capimafia catturati nell’operazione, Andrea Adamo e Gaspare Pulizzi, vengono indicati dagli investigatori come boss di prima grandezza. Adamo sarebbe il nuovo reggente del rione Brancaccio, tradizionale feudo di Cosa Nostra, mentre Pulizzi controllerebbe il paese di Carini.

QUESTORE PALERMO,NUOVO COLPO DELLA POLIZIA - "Dopo l’arresto di Bernardo Provenzano adesso toccava ai Lo Piccolo e la polizia di Stato è riuscita a raggiungere questo risultato portando in cella anche latri due latitanti". Lo afferma all’ANSA il questore di Palermo, Giuseppe Caruso. "Eravamo sulle tracce dei boss già da tempo - afferma - e questo è un grande risultato, aver preso anche altri due latitanti importanti".

MESSINEO, BOSS ESERCITAVANO LORO POTERE - "Siamo estremamente soddisfatti. I personaggi arrestati non sono solo latitanti ma capimafia che esercitavano il loro potere sul territorio". Lo ha detto il procuratore di Palermo Francesco Messineo commentando a caldo l’arresto dei boss latitanti Salvatore e Sandro Lo Piccolo e dei due favoreggiatori Andrea Adamo e Gaspare Pulizzi. "Ci attendiamo adesso una serie di conseguenze positive di disarticolazione dell’apparato criminale - ha aggiunto - ed anche sul piano di possibili collaborazioni di imprenditori e commerciati, venuto meno il sostegno dei boss catturati". "Un riconoscimento particolare - ha concluso Messineo - va alla polizia e alla grande professionalità dimostrata nel condurre questa operazione".


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MAFIA, ARRESTATI BOSS SALVATORE E SANDRO LO PICCOLO
18 dicembre 2007, di : CLEOPATRA

Cosa nostra ha potuto agire indisturbata insinuandosi nei gangli vitali dello Stato perchè la democrazia italiana si è rivelata malata, contagiata dal cancro della CORRUZIONE, piegata da troppi uomini politici impegnati sullo scenario istituzionale e amministrativo esclusivamente con lo scopo di arricchirsi. Nell’arrembaggio alla cosa pubblica la mafia con un sistema di ricatti incrociati si è impossessata di alcuni pezzi dello Stato trovando protezioni piu’ o meno dirette a ogni livello , compreso purtroppo ( ma per fortuna non sempre), quello della magistratura, con giudici ammazza sentenze che sono riusciti ad " aggiustare" processi fantasma! L’obiettivo degli avversari interni alla Magistratura e delle componenti politiche corrotte è stato quello di delegittimare i pentiti e i giudici che se ne servivano. Il vecchio sistema ci proverebbe ancora a condizionare e frenare, ma questa volta non ci riesce. E’ questa la differenza : PRIMA I PADRONI DELLA POLITICA CI PROVAVANO E CI RIUSCIVANO , ORA SIAMO NELLA FASE IN CUI CI PROVANO E NON CI RIESCONO. MA SEMBRA SEMPRE PIU’ VICINA LA FASE IN CUI NON CI PROVERANNO PIU’, questa non deve essere solo una speranza, ma una certezza, qualcosa sta cambiando, qualcosa è già cambiato. Tanto è stato fatto, tanto ancora da fare, ma come diceva Giovanni Falcone: "Possiamo sempre fare qualcosa"