Il Corona Virus del senatore Matteo

Matteo, in tutta la sua serafica serenità aveva una faccia inespressiva, coperta in gran parte da una maschera a ossigeno. Orripilante e inquietante, sfoggiava alle sue spalle una...

di Deborah A. Simoncini - giovedì 12 marzo 2020 - 2604 letture

Per l’occasione fu allestito un maxischermo in piazza del Mercato e il corpo dell’idolo esibito come fonte luminosa. Abbasso Matteo, viva Matteo gridava la gente che per allontanare il flagello “coronavirus” invocava rituali religiosi arcaici. In molti se ne stavano con i gomiti piegati, la testa abbassata e la schiena curva, mentre le prefiche si strappavano i capelli, e le lacrime imperlavano i loro occhi.

Matteo, in tutta la sua serafica serenità aveva una faccia inespressiva, coperta in gran parte da una maschera a ossigeno. Orripilante e inquietante, sfoggiava alle sue spalle una specie di bara aperta, foderata di stoffa leggera e riempita di cubetti di ghiaccio, mentre con le mani giunte elencava benefici e possibili effetti collaterali dei suoi decreti. Tutto questo accade poiché non accettiamo i nostri limiti, non ci piace l’umano e non vogliamo essere come siamo. “Io, il leader dei populares sono qui a ricordarvi che il “corona virus” fa riferimento alla magia nera, ai demoni, alla stregoneria, alla negromanzia, a tutto ciò che è tetro e funereo e per sua natura appartiene al male.

Sono uno dei pochi politici integri. Per anni sono stato un politico obbediente, ho fatto il mio lavoro, ho prodotto e ho rispettato le scadenze. Mi sono preso cura di voi, del mio conto in banca e sono sempre andato a votare. Per sapere se le decisioni del mio governo fanno al caso nostro, dovete chiedere al vostro medico. Al seguito di un percorso lineare mi appoggio e faccio riferimento a una base scientifica, non su una inesistente promessa teorica esile, o ideologica. La scienza progredisce e consentirà di scongelare corpi e teste: rianimandoli e duplicando digitalmente il contenuto dei cervelli. Solo nello scenario peggiore, che coincide con gli incidenti non c’è molto da fare. Dovete evitare nel modo più assoluto che nelle vostre cellule si formino cristalli di ghiaccio che rischiano di mandare a puttane la qualità della vita futura dopo la resurrezione. L’obiettivo è la vetrificazione, la massa resinosa che è capace di tenere tutto a posto. Bisogna affrontare il problema della decapitazione, la testa mozzata detta cephalon.

Cosa fare in questi momenti?

A volte Giuseppi la mente si inceppa e si dicono sciocchezze. Si gira in tondo e non si trovano soluzioni, ma non è il caso mio, né riconosco il tuo. Allontaniamoci dal tentare di risolvere il problema che ci affligge, perché tanto a pensarci e ripensarci non lo si scioglie.

Come affrontare il contagio?

Strigliate a dovere la sporcizia che si crea. Bisogna sfoderare le mani! Pulite i pavimenti, lustrate i vetri. Tritate le cipolle sul tagliere fino al pianto, potate le piante, svuotate i cassetti. Scolate la pasta con convinzione e girate con perizia il riso bollito, per non farlo attaccare. Non andate alle poste, ma posticipate il pagamento di tutte le bollette.

Solo le mani possono tessere la rete che cattura il virus e sbrogliare filo dopo filo la matassa che lo incorona. Se si usano le mani si ha tanto da fare e si aiuta la mente a riposare. Il tempo grazie all’uso sapiente delle dita non va speso male. Autosospendetevi e diversificate gli obiettivi. Svolgete il lavoro con impegno e precisione. Ricordatevi che causa della malattia per Ippocrate era uno squilibrio fra i quattro umori o fluidi che circolano nel corpo umano: bile nera, bile gialla, flemma e sangue. La bile nera associata ai malinconici e quella gialla ai collerici. La persona flemmatica è rilassata, quella sanguigna ottimista. Io lo sono. Al governo ho insediato persone in grado di valorizzare tutte queste belle qualità. Leggerezza e ironia sono la principale arma da combattimento. L’esempio sono io che mi mantengo in buona salute e ho cura di me stesso. Tra tutti i politici sono il più rapido e quello più di moda. Il più social. Sono il riferimento di giovani e anziani. Persone diverse per età e provenienza geografica, di tutte le classi sociali mi condividono e ritrovano in me le loro esperienze e le loro emozioni. Ricordatevi che la soddisfazione va posposta con costanza e si tratta di saper rinunciare e fermarsi, sempre un momento prima del godimento.



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