I sogni sono tutti: senza titolo

....."Ladri di Sogni" è il titolo di una bellissima rappresentazione teatrale che ricorda la vita ed il dramma di Giancarlo Siani...“Macbeth uccide il sonno”.
Andare a lavorare in un ospedale, non è come andare a lavorare in fabbrica e molte qui sono state chiuse.
Ogni giorno ti confronti con la morte e nessuno ti aiuta a rimuovere i tuoi vissuti. Ci mancano pure i psicologi. La sindrome di burn-out è sempre in aguato. Si parla di umanizzazione. Di applicare la Legge. Ma, ogni mattina ti confronti anche con la tua speranza di vita e di cambiamento. Sogni fin a che il tuo sogno non è spezzato....ucciso.
Se per certi versi ci sarebbe bisogno sempre di più di fermare il tempo, il rito di marcare il cartellino, ogni giorno, ti consente di rinnovare anche l’incontro con gli amici: medici, gli altri colleghi, anche se questi incontri mattutini sembrano avvenire, sempre più, in una dimensione temporale di trasparenza, di leggera vaghezza, quasi di sublimazione eterea, una continuazione del sogno.
"Ladri di Sogni"è il titolo di una bellissima rappresentazione teatrale che ricorda (ci ferma il tempo), la vita ed il dramma di Giancarlo Siani. Dramma che potete ri-vedere al teatro Diana di Napoli. http://www.ladridisogni.net/
Il 6 Marzo, sempre a Napoli, l’Associazione "Giancarlo Siani" ha presentato i due volumi "Le parole di una Vita" (Ed. Fhoebus). 900 scritti giornalisti di Giancarlo Siani che ci avrebbero dovuto già insegnare qualcosa. Certo, la Iervolino ha detto che Lui "...è stato un’eroe civile", ci ha insegnato? Ma, non doveva insegnare solo ai giovani. Don Luigi Ciotti, intervenuto alla presentazione, ci ha ricordato che "...avrebbe dovuto insegnare anche ai grandi": a Sognare.
Alcuni giorni fa, ho incontrato al cartellino marcatempo, una mia carissima amica, Clementina Savastano medico-oncologa.
Lavoraccio immane. Marcare il cartellino, per confrontarsi ogni santo giorno con la morte. Lei mi appare quasi etera e con quei suoi occhi cupi mi guarda e, leggendomi nel pensiero come farebbe un angelo, mi fa: “Macbeth uccide il sonno”.
"A me il sonno me l’ha ucciso come al solito la sveglia". Rispondo (scherzando).... "Sai, a quest’ora del mattino, è difficile comprendere il vero significato delle parole (almeno per me! sic)".
Lei..“Quanti anni sono passati da quando, ragazzina, mi accompagnavo a Shakespeare. E negli anni è la frase che mi ripeto quando capita un qualche avvenimento che sembra superare l’empietà di un delitto comune.”
Gli rispondo: "Certo lo so queste cose si possono dire solo a prima mattina o a tarda sera così, a volo, in un “attimo fuggente” come questo, quando si marca il cartellino."
Con un tono un pò arrabiata, mi fà.. “Perché è già grave uccidere un uomo, un animale, una qualsiasi creatura vivente ma è sconvolgente uccidere un’idea, una passione, il sonno…. o il sogno.”
Ladri di sogni? Carissima Clementina, mi rendo conto, che per te è difficile affrontare la giornata in questo modo, ed in questo contesto. Per me è certamente più semplice, si tratta di spostare solo pacchi, ma tu “sposti speranze"…di vita.
“Enzo...,credimi, lavorare oggi in Ospedale è come essere svuotati, e non è un sollievo pensare che, probabilmente, lo stesso disagio lo si prova nella scuola, in una fabbrica o in una banca! Ma accidenti! Un Ospedale è diverso! Deve essere diverso! Il paziente che si affida a te non è il cliente, il cliente non ti dà l’anima! E la partita doppia dovrebbero gestirla negli uffici!”
Clementina è la prima volta che ti vedo e ti sento cosi arrabbiata?
“Vedi per fortuna che almeno la rabbia ancora resiste e ti fa andare avanti, e ti fa sperare ancora di trovare adesioni e consensi con i colleghi, gli infermieri, con quelli che ancora ci credono.”
Ma, Tu ci devi credere ancora, se no che angelo sei?
“Credono che essere diversi non è sbagliato, che l’emulazione spinge in alto, che i meriti vanno riconosciuti e mi tornano in mente un’accozzaglia di frasi: ’…mirare più in alto…’ “…io vi guardo dall’alto perché sono esaltato….”… “…e che alla mia esecuzione ci sia quanta più folla…” e che importa che sia Mao, Nietzsche o Camus che mi ispira, che siano di destra o di sinistra, la forza della mente non ha colore.”
"Questo conta ..solo la forza della mente dà colore alla vita. La vita deve ritornare ad essere teatro ricco di speranze e sogni, di desideri e di nostalgie, di mancanze e disillusioni come gli spettacoli del Clown Slava." http://www.slavasnowshow.it
“Si, ed è per questo che mi chiedo se conta ancora trovare i colpevoli: la politica, la direzione, i direttori, il tuo vicino, il tuo collega che lotta per un pettegolezzo in più. Ci hanno ucciso l’entusiasmo, non uccideteci la rabbia. Si hai ragione solo la forza della mente da colore alla vita”
"Clementina, parlare e dire la verità ti può procurare odio e risentimenti, ti può anche uccidere come è capitato a Giancarlo, http://www.giancarlosiani.it/ ma noi dobbiamo rispondere sempre alla nostra coscienza....... dobbiamo ogni giorno conquistarci il paradiso e c’è il rischio che anche angeli come te rischiano il purgatorio"... “…(*)però, in pro del mondo che mal vive, al carro tieni or li occhi, e quel che vedi ritornato di là, fa che tu scrive".
(*) Dante Alighieri - Purgatorio XXXII 103-105
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