Care adultere
Care adultere / di Alessandro Castellari. - Bologna : Minerva Edizioni, 2023. - 152 p. - ISBN 978-88-3324-475-4.
Ogni lettrice o lettore prima o poi nella vita ha fatto un sogno, quello di incontrare per davvero i personaggi dei libri amati. Il sogno si realizza con l’avventura metaletteraria che è Care adultere, di Alessandro Castellari. L’espediente è semplice, anche se non banale: le protagoniste di alcuni dei più famosi romanzi della letteratura (dall’età contemporanea indietro fino all’antica Grecia) si avvicendano a dialogare con un lettore o una lettrice, e raccontano di sé, dei propri sentimenti, di quello che nei romanzi spesso rimane sottaciuto, o sottinteso.
- Care adultere, di Alessandro Castellari - Minerva 2022
A fare da padrona di casa, ad avviare la conversazione, una donna uscita dalla penna di Madame de la Fayette, la principessa di Clèves. Le nostre care adultere sollecitate dalla principessa si raccontano e si svelano, ci parlano di amore e tradimenti, di matrimoni e colpe. Eppure rimane sempre forte la sensazione che, almeno per la maggior parte di loro, non sia mai davvero del tutto una questione di sesso, ma sempre di qualcos’altro. Una questione di libertà, di autonomia, di identità.
Il fatto è che, al di là delle dovute differenze, le situazioni delle protagoniste sembrano tutte più o meno affini: maritate giovanissime con uomini più vecchi e, tutti, estremamente noiosi, belle ma non all’eccesso, con una mente che vola e desidera, semplicemente sole. In gabbia ma senza saperlo, fino all’incontro fatale. A volte basta una lettera, a volte c’è anche un bacio, o qualcosa di più. Tutte simili, eppure tutte uniche, e materia fruttuosa per la fervida mente dei loro autori. A volte infatti si ha l’impressione che più leggiamo di queste donne, più scopriamo qualcosa sugli autori stessi. Non a caso il buon Flaubert disse una volta «Madame Bovary c’est moi!».
C’è poi un tema fondamentale quando si parla di donne e che mi sembra sia il fulcro del libro, ossia l’idea della voce, del chi può dire io, del dare la voce a chi non ce l’ha, del tendere il microfono e passare la parola, per così dire. Dev’essere stata una sfida trovare una voce per ognuna di queste donne, per riuscire farle parlare di sé a partire da sé. Uno di questi modi è, ad esempio, farle a dialogare con una lettrice, invece che con un lettore. Mentre i discorsi si fanno più intimi e i racconti più carnali, un lettore non raggiungerebbe lo stesso risultato di verità. C’è bisogno di un’amica per certi discorsi.
Anche le ambientazioni nelle introduzioni che precedono i dialoghi sono costruite ad arte: si percepisce una chiara attenzione nel ricreare le giuste atmosfere, quasi a voler mettere le nostre adultere a proprio agio, a voler creare le condizioni giuste per farle esprimere. Insomma, che altro dire? 150 pagine di grande amore per la letteratura, un piacevole e unico viaggio tra opere molto amate e donne indimenticabili.
L’autore
Alessandro Castellari, già docete di Lettere, è autore di numerosi volumi tra cui Manzoni si diverte. Parodie e profezie di autori illustri (2009), Quando parla la Gioconda (2018), In ascolto di voci mute (2019). A Bologna è stato il fondatore dell’Associazione Italo Calvino e successivamente della Libera Università dell’Immaginazione con Stefano Benni.
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