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Addio a Franco Cerri, l’uomo in ammollo

di Sergej - lunedì 18 ottobre 2021 - 1978 letture

Noi lo ricordiamo per due cose. Franco Cerri è stato un grande jazzista. Mitico questo episodio che viene ricordato anche da Wikipedia: una delle prime canzoni che registra è La classe degli asini, per Natalino Otto: durante l’incisione il cantante genovese gli chiese a tradimento: "Cominciamo con l’interrogare il più intelligente. Tu Franco Cerri, sai dirmi dove si trovano i Pirenei?"; il giovane chitarrista improvvisa una risposta, imitando la voce di Gilberto Govi, e risponde: "I Pirenei... I Pirenei si trovano, se si cercano. Ma, se non si cercano, no!". Naturalmente tutti quelli che hanno ascoltato la canzone La classe degli asini non hanno bisogno di Wikipedia per ricordare la cosa.

L’altra cosa riguarda lo spot televisivo dell’"uomo in ammollo". Io quand’ero piccolino e guardavo carosello era uno degli spot che aspettavo di più - perché all’epoca gli spot li si "aspettava" e non solo ci si limitava a vederli nel sottofondo del flusso continuo della televisione diventata nel frattempo commerciale. Era una pubblicità davvero moderna e ironica, surreale. Non solo umoristica come molte pubblicità dell’epoca. (Per chi non lo ricorda - ma chi? - Cerri appariva nella vasca d’acqua, per la pubblicità del detersivo Bio Presto). "Noooo! Non esiste sporco impossibile!": quanto ottimismo c’era allora...

Lui era una persona simpaticissima.


Link: una intervista.




E’ morto all’età di 95 Franco Cerri, chitarrista jazz tra i più affermati, diventato famoso al grande pubblico per la pubblicità di un detersivo in cui faceva "l’uomo in ammollo". Nato il 29 gennaio del 1926, nel corso della sua carriera suonò con leggende della musica come Dizzy Gillespie, Gorni Kramer, Chet Baker e Billie Holiday. In Italia collaborò, tra gli altri, con Bruno Martino, Renato Carosone, Nicola Arigliano, Peter Van Wood e Johnny Dorelli. Insieme ad una carriera da solista e nei circuiti jazz, lavorò anche con Mina e Roberto Vecchioni. Al suo attivo 35 album pubblicati. Si prestò molto alla pubblicità, sia come musicista a partire dai Caroselli per famosissimi marchi italiani con l’orchestra di Gianfranco Intra ed Enrico Rava, ma anche con Enzo Jannacci, sia come attore negli anni 1968, 1969 e 1976 per un detersivo in uno sketch in cui si presentava immerso fino al collo dentro una lavatrice dalla quale emergeva solo la testa. A ricordarlo, tra gli altri, il figlio Nicolas che in un post su Facebook pubblica la foto di 3 chitarre e scrive: "Le sette note e le tre chitarre salutano con tanto affetto Franco Cerri, grande musicista e grande uomo. Fai buon viaggio, babbo".

Fonte: RaiNews.


[...] Iniziò in pieno 1968, in un’Italia che iniziava a liberarsi proprio allora da giacche e camicie, lui, dentro una vasca d’acqua con camicia e cravatta dove il Bio Presto avrebbe sciolto perfino lo “sporco impossibile”, nei primi episodi ideati da Alberto De Maria per la SSC&B Lintas e diretti per la Recta Film di Vittorio Carpignano, il nonno del giovane regista Jonas Carpignano, da una serie di registi anche importanti, Piero Benedetti, Vittorio De Sisti, Moraldo Rossi, Lionello Massobrio, Ruggero Deodato. E andò avanti per anni, passando poi dalla Recta alla Film Makers negli anni ’70, ma sempre con la stessa situazione dell’uomo in ammollo.

Che poi, come ricordò il copy Alberto De Maria, non era affatto semlice acqua, ma acqua distillata e per sopportare il freddo, sotto la camicia Cerri indossava una muta da sub, mentre dei pesi lo tiravano a fondo per renderlo così naturale. Cerri, che fu un chitarrista di grande valore, scoperto nel dopoguerra da Gorni Kramer e poi entrato nel gruppo jazz di Enrico Intra assieme a talenti del calibro di Enrico Rava, Enzo Jannacci, Gene Victory, era in realtà già attivissimo nel mondo della pubblicità, soprattutto milanese, fin dalla fine degli anni ’50.

Fu Mario Fattori a usarlo sia come musicista che come attore per i caroselli della Palmolive con Johnny Dorelli e il gruppo di Intra nel 1959, solo musicista per la più celebre serie “Fierezza e nobiltà”, quella di “Ullallà è una cuccagna!” con Enrico Viarisio e Lia Zoppelli, o “Il Ballista” con Dario Fo per la pasta Barilla. Lo troviamo perfino attore nella serie “L’audace colpo del solito ignoto” con Nino Manfredi per i televisori Philco nel 1963. Ma il successo televisivo arrivò solo con l’Uomo in Ammollo.

Fece anche dei film come attore, come “L’uomo che bruciò il suo cadavere” diretto e prodotto da Gianni Vernuccio nel 1963, molto attivo anche nel mondo pubblicitario milanese del tempo. Sempre sorridente, Cerri se ne va senza aver davvero mai perso il suo sorriso e la sua grazia di grande musicista. “No, non esiste sporco impossibile”.

Marco Giusti per Dagospia.



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