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La parola che uccide: I Siciliani, di Pina La Villa | [1] | [2] | [3] | [4] | [5] | [6] | [7] | [8] | [9] | [10] | Addamo | Orioles | [Bibliografia]

[10] Un punto di vista esterno: "Girodivite"

Partecipa alla Holding dei Poveracci, al Corso di giornalismo de "I Siciliani" e alla Giornata per l'informazione libera e democratica, un gruppo di ragazzi attivo attorno a un foglio locale, "Girodivite". All'interno della vicenda de "I Siciliani" si tratta di una presenza marginale, un punto di vista esterno che però può darci alcune indicazioni.
"Siamo entrati in contatto con "I Siciliani" nel marzo 1994", ci dice Sergio Failla che di "Girodivite" è stato a lungo coordinatore.

Da alcuni mesi avevamo messo insieme un gruppo di ragazzi a Lentini, accomunati dal desiderio di fare un giornale. Il nostro non era un gruppo politicizzato. Alcuni di noi avevano esperienze di movimento, una sensibilità comune verso l'ambiente, la solidarietà sociale. Io personalmente, oltre a essere il più vecchio, ero anche quello con più 'retroterra storico' dal punto di vista politico, ma gli altri non andavano oltre la comune esperienza della classe politica statica e accattona del nostro paese. C'erano i problemi: l'acqua che non arrivava e continua a non arrivare in alcuni quartieri, il degrado, le discariche… Avevamo voglia di parlare di queste cose, e i fogli locali tutti legati a correnti politiche non avevano mai voluto parlare di queste cose. In quel momento poi, di scompaginamento della DC, anche i fogli locali avevano cessato le pubblicazioni per cui si apriva un varco per chi volesse fare informazione democratica, diversa. Abbiamo cominciato a riunirci. Avevamo di fronte alcune difficoltà pratiche, prima tra tutte quella di avere un direttore responsabile che ci 'coprisse' dal punto di vista giuridico, e nessuno di noi era giornalista. Siamo andati a trovare "I Siciliani". Loro avevano già avviato il progetto della Holding dei Poveracci. Abbiamo aderito. Facevamo viaggi periodici a Catania, io e Giuseppe Riera che si occupava della grafica, per imparare a usare Quark Xpress, il programma di impaginazione. I ragazzi scrivevano gli articoli usando i PC 286 o le Amiga che avevano a casa; si digitalizzavano le immagini e poi si andava a impaginare con il Mac in dotazione alla Holding. La sede era il pianterreno del palazzo dove c'era la redazione de "I Siciliani". Sopra "I Siciliani" e sotto noi. Direttore responsabile del nostro foglio, che usciva come supplemento a "I Siciliani", era Riccardo Orioles. Nessuno ci ha mai detto cosa scrivere. Quello che scrivevamo nasceva dai nostri bisogni, nasceva dal 'sentire comune' di quegli anni. Abbiamo imparato tutto da "I Siciliani": a impaginare, a comunicare in un certo modo. Essere con "I Siciliani" in quegli anni per noi aveva un valore simbolico ben preciso: un valore di impegno. Contro la mafia, che da noi significava Sebastiano Nardo, luogotenente di Nitto Santapaola per i nostri paesi. Ma noi eravamo più interessati a un discorso sociale che non 'politico' . Nessuno di noi aveva mai avuto a che fare con l'esperienza della Rete, che a Lentini non ha mai attecchito.

Alla holding fecero riferimento 6-7 testate, uscite spesso per pochi mesi, nell'arco di un anno. Oltre a "Girodivite", l'esperienza di "Il Corvo" edito a San Giovanni La Punta, che ebbe un certo successo giungendo alla distribuzione nelle edicole; "Scordia Informalagente", portato avanti da Salvatore Agnello, che uscì con un paio di numeri; "Icaro" giornale di Biancavilla; "Fendinebbia" di Enna. "Parole Contro", edito a Siracusa da Agata Ruscica ebbe i numeri iniziali "coperti" giuridicamente da "I Siciliani", ma non fece mai parte della holding. La testata di punta della holding fu però "Doccia Fredda", portata avanti da Massimo Malerba: a carattere satirico, una impaginazione che portava alle estreme conseguenze la grafica "povera" utilizzata nei giornali della holding: lo si poteva leggere nei due versi, avendo una doppia "prima pagina" (per leggere la seconda parte occorreva "girare" il giornale). "Doccia Fredda" arrivò ad avere una distribuzione, per alcuni numeri, anche nelle edicole catanesi.
Proprio con "Doccia Fredda" e con il tentativo delle testate della holding si arriva a un certo punto a porsi in maniera diversa rispetto a "I Siciliani" proprio dal punto di vista fondamentale della comunicazione. Mentre le testate della holding si contraddistinguevano per un taglio "giovanile", tutto orientato sulla cronaca e i problemi delle città, ma dal punto di vista più studentesco e persino goliardico - di contro alla "serietà" de "I Siciliani" - "Doccia Fredda" innescava un cortocircuito comunicativo. La scelta stessa dei pezzi brevi e brevissimi, contrapposti ai lunghi articoli de "I Siciliani" - nell'ambizione del saggio di costume e dell'inchiesta - l'impaginazione che usava in maniera spinta fondi, fondini, ritagli triangolari e circolari, l'uso vernacolare del dialetto (come modello era ripreso "Il Vernacoliere" di Livorno) erano tutti elementi che portavano "Doccia Fredda" lungo una tangente divergente rispetto a "I Siciliani". Racconta ancora Sergio Failla:

Quando siamo entrati nella holding erano state avviate diverse testate, noi siamo stati gli ultimi. Abbiamo partecipato al Corso di giornalismo indetto da "I Siciliani": una esperienza molto bella, soprattutto per gli incontri che abbiamo potuto fare, conoscere le altre realtà sparse in Sicilia, persone che spesso per anni avevano lottato nei propri paesi in maniera isolata e che grazie a un mezzo di comunicazione come "I Siciliani" potevano rapportarsi tra di loro, conoscersi, scambiarsi le esperienze. Nel quadro di debolezza estrema di mezzi di comunicazione che c'era allora in Sicilia, "I Siciliani" avrebbe potuto fare molto. Questo è stato fin dall'inizio uno dei motivi 'forti' del nostro avvicinarci a "I Siciliani" allora. Una esperienza molto intensa, in un quadro politico in rapida mutazione. Si consideri come nei paesi in cui vivevamo, le elezioni comunali differite di pochi mesi tra Lentini/Carlentini e Francofonte hanno dato esito diverso: la vittoria al centro-sinistra e pochi mesi dopo al centro-destra a Francofonte, quest'ultima nel quadro della rimonta generale del centro-destra di Berlusconi in tutta Italia.
Abbiamo continuato a avere rapporti con "I Siciliani" per buona parte del 1995. Il clima interno a "I Siciliani" lo sentivamo tuttavia molto pesante. Si venne alla chiusura dell'esperienza della Holding, ormai ridotta alla sola presenza nostra e di un altro foglio che usciva in una delle città etnee, "Icaro" di Biancavilla. Quando Riccardo Orioles si fu allontanato, continuammo a uscire grazie alla 'copertura' di Marcello Baraghini di Stampa Alternativa".

"Girodivite" usciva come mensile, in 4 o 8 pagine a seconda delle risorse finanziarie disponibili.

"Certamente senza i prezzi bassi che riuscimmo a trovare a Catania grazie alla Holding non saremmo mai potuti uscire in stampa. Ricordo che allora facevamo il nostro giornale con 400 mila lire, mentre i tipografi a Lentini ci avevano chiesto fino a un milione e mezzo! Del resto ritrovarci in network ci stava bene, ci faceva sentire più forti, parte di un progetto comune. Il modello che abbiamo imparato allora ne "I Siciliani" ci è stato essenziale per sopravvivere: con uno spirito di network ci siamo poi avvicinati alle realtà dei paesi vicini, Francofonte, Scordia, ma anche Palazzolo, Pachino: senza l'aiuto di queste altre realtà non avremmo certamente mai avuto la forza di continuare: il quadro complessivo era di deterioramento dei gruppi e delle realtà sparse nei paesi, senza l'umiltà del network, del mettere assieme le poche risorse di cui si dispone, nessuno di noi avrebbe potuto continuare [40]

 


Note:
[40] Nel 1995 "Girodivite" avvia la propria presenza su Internet, tra le prime testate locali a essere sul web in maniera "completa" cioè con tutto il proprio archivio consultabile. Nel 1999 avvia l'esperienza di altre due testate, Bancarella specializzata nella recensione dei libri economici, e Sherazade quadrimestrale di storia di genere. "Girodivite" è consultabile all'indirizzo: http://Girodivite.freeweb.org [Aggiornamento: dal marzo 2001 è su: http://www.girodivite.it]


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