Retrospezione percettiva

Io, a Urbino, neanche ci volevo venire. Open Day 2006. Giornata infernale. All’entrata del Magistero due ragazze con un sorriso da paresi fasciate in due mini t-shirt che proclamavano una terza abbondante distribuivano dei volantini...

di V. Beauregarde XD - giovedì 30 luglio 2009 - 3729 letture

Io, a Urbino, neanche ci volevo venire. Open Day 2006. Giornata infernale. All’entrata del Magistero due ragazze con un sorriso da paresi fasciate in due mini t-shirt che proclamavano una terza abbondante distribuivano dei volantini.

L’ITIS davanti a noi ci mise un quarto d’ora ad entrare. Noi solo cinquanta secondi. Il vantaggio di frequentare un liceo prevalentemente femminile, suppongo.

Mi aggiravo lì dentro come ci si aggira per la stazione aspettando il treno: tanto qui sono solo di passaggio. Se non altro ho saltato filo. Doveva anche interrogarmi... M’incamminavo per quei piani che mi sembravano tutti uguali, a parte la pantera dipinta che usavo come bussola e per cui non ho mai provato poi tanta simpatia. Che poi, sono ad Urbino... perché devo stare rinchiusa nel bunker di Hitler scala 1:12? Tonnellate di pilastri di cemento appoggiati

su una moquette color... color... a guardarla bene somiglia vagamente a quel che è rimasto della cena dei miei diciott’anni… La giornata finì con un giro a piedi sotto il Secondo Diluvio Universale con tanto di febbre. Se prima non calcolavo Urbino, con il naso in quelle condizioni non scrivevo neanche le cifre del suddetto calcolo. Retrospezione percettiva: ci sono eventi, guardandoci indietro, che hanno impresso una svolta. Io mi iscrissi al limite del tempo utile di immatricolazione dopo aver trovato un mazzetto di foto che mi fecero durante una gita ad Urbino.

Avevo otto anni. Dietro ad una avevo scritto “dove sarò da grande”…


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Retrospezione percettiva
30 luglio 2009, di : Marco

stupendo questo articolo