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Menti erranti a Cropani Marina

Tre giorni di fine luglio, tra le onde dello Ionio calabrese e la voglia, quasi follia, di parlare di letteratura.

di Piero Buscemi - giovedì 28 luglio 2005 - 5376 letture

Puoi decidere di staccare i contatti dell’etere coatto, tra lavaggi del cervello e spot cellulari di ultima generazione e ritrovarti a Cropani Marina, come un folle vagabondo, disperso tra semantiche alienanti ed una strana voglia di comunicazione.

Puoi ritrovarti a specchiarti tra i volti di semisconosciuti, ai quali non hai chiesto neanche il nome, ed intrattenerti a parlare di Beat Generation provando la sensazione di farlo con vecchi amici, pazzi più di te, per un libro da succhiare nel silenzio della notte.

Puoi sfogliare il libro di Giuseppe Conti, “Totò e Marasanta”, seduto sui tuoi pensieri ed immergerti in una storia di mafia e amore, di ribellione e rassegnazione, di vita e morte. Cavalcare il ventennio fascista per le strade siciliane di antichi sfruttamenti e soprusi, con l’autore seduto accanto pronto a sfogliare con te, nostalgia e attaccamento alla terra, nonostante i suoi settant’anni.

Puoi estasiarti alle parole adulatrici e di passione di Andrea Giannasi, editore di Prospettiva Editrice, e farti convincere a spiccare il volo tra le pagine bianche che ti offre di scarabocchiare e accettare in cambio, la tua stessa voglia di raccontare storie di umanità nascosta che non ha più voglia di esternare le proprie idee.

Puoi scambiare versi graffiati alla solitudine e scioglierti in parole che ti legano a Gianluca, Raffaele, Piergiorgio, Piero o Giusy. Sentirti a tuo agio, per la prima volta, tra gente evitata e da evitare, se non sei disposto a metterti in gioco tra prosa, poesia o solo “parole erranti”. Parlare la stessa lingua, vivere le stesse passioni. Vivere.

Perché a Cropani Marina, 3.000 anime in provincia di Catanzaro, puoi fermarti a parlare di letteratura, in mezzo a gente che ha voglia di parlare e di ascoltare letteratura. Puoi scambiare opinioni con un gruppo di ragazzi calabresi dalle tante cose da dire, se hai la pazienza di tendere l’orecchio alle parole votate al contatto umano.

Puoi ubriacarti tra gli accordi in minore di Carmine Torchia, tra metafore cantate e l’invito all’alienazione della sua chitarra. Puoi sfogare il tuo talento espressivo, se non temi i giudizi e i rischi emotivi. Lo puoi fare collegandoti ad internet sul sito www.lamsnada.it e dire la tua sulla strada da seguire per cambiare questo pazzo mondo. Per gridare a questo pazzo mondo, che ci sono menti erranti per le strade, nelle case, negli angoli nascosti. Pronti ad offrirti un modo sempre nuovo di comunicare, che redima ghetti cerebrali, passati nelle bocche degli “adagiati” con il nome di “grandi fratelli”.

Oppure lo puoi fare, ogni anno, venendo a Cropani Marina a luglio. Al Festival della Letteratura, quest’anno giunto alla sua seconda edizione e con la terza, già nelle mente degli organizzatori. Puoi venire e metterti in discussione, se hai sufficiente fegato per farlo. Ti daranno una possibilità per eiaculare in un diverso modo nelle orge letterarie e ringhiare che, questo è Sud!

E nessuno potrà rubarcelo. Mai!


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