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Incontri

"La ragazza sorrise. Distolse lo sguardo. Finse di cercare qualcosa nella borsa. Raccolse lo specchietto...."

di junior - venerdì 7 settembre 2007 - 4838 letture

La mandibola si muoveva ad intervalli regolari. Le labbra seguivano il ritmo lento della masticazione. L’uomo sminuzzava il cibo con la punta del coltello. Lo infilzava con la forchetta avvicinandolo alla bocca. Teneva gli occhi bassi. Ispezionava la pietanza. A tratti si fermava ad osservare i clienti seduti ai tavoli vicini. Allungava l’occhio in direzione della cucina. S’intravedevano i camerieri uscire dalla porta scorrevole. Claudia notò il naso dell’uomo. Aveva una forma regolare. La punta arrotondata era lievemente rialzata. Avrebbe potuto definirlo un classico naso alla francese. Le labbra sottili e ben delineate sfoggiavano un colore roseo. Le orecchie perfettamente proporzionate s’intravedevano appena sotto i capelli castano chiaro.

- Non ti piace la carne...? - chiese la ragazza sottovoce. Matteo le rivolse lo sguardo. Il nero delle pupille sfumava nell’iride scurissimo. Lo sguardo profondo trasmetteva un piacere doloroso simile alla puntura di un ape.
- Questo albergo è rinomato per la buona cucina... - rispose Matteo. Il cameriere li raggiunse. Poggiò una bottiglia di acqua minerale sul tavolo. Si allontanò con discrezione.

L’ amico allungò il braccio sulla tovaglia di lino. Il polsino della camicia fuoriuscì dalla giacca. Claudia notò che aveva una bella mano.
- Vuoi venire a dormire nella mia stanza stanotte...? - chiese lui sottovoce. La ragazza sorrise. Distolse lo sguardo. Finse di cercare qualcosa nella borsa. Raccolse lo specchietto. Diede una rapida occhiata.
- Qual’è la tua risposta...? - insistè lui guardandola negli occhi. Claudia accennò ad un impegno serale. Doveva incontrare un’amica.
- Sei bellissima... - disse Matteo stringendole la mano. Pareva non avere udito le sue parole.
- Non è cotta al punto giusto... - osservò Claudia indicando la bistecca. L’amico sorrise. Avvicinò il bicchiere alle labbra. Bevve un sorso di vino.
- Bastava attendere ancora qualche minuto... -
- Cosa...? -
- Il segreto di una buona cottura... - spiegò Matteo - sta nell’attesa dei tempi giusti. -

Nel tardo pomeriggio Claudia raggiunse la piscina dell’albergo. Poggiò l’asciugamano sul lettino. Il sole era gradevole. Un leggero venticello aveva spazzato via l’afa. Si guardò intorno. C’era poca gente. Una coppia stava parlando seduta a bordo vasca. Il bagnino era indaffarato a chiudere gli ombrelloni. La ragazza cominciò a spalmare la crema solare sulle gambe. Il movimento della mano era preciso. Massaggiava leggermente il muscolo del polpaccio. I raggi riscaldavano appena l’epidermide. Il liquido cremoso profumava di pesca. Diede un’occhiata al suo piede. Era lungo, ben fatto. Le unghie sfoggiavano un colore turchese in tinta con il bikini. Raccolse i capelli sul capo con un abile gesto delle mani bloccandoli con uno spillone. Estrasse una sigaretta dal pacchetto. Provò a cercare l’accendino nella borsa. Non riusciva a trovarlo. L’uomo le allungò la fiamma.
- Ehiiii......- esclamò la ragazza sorpresa - sei venuto. Hai detto che volevi riposare. -
- Ho cambiato idea... - rispose Matteo. L’amico sedette accanto a lei.
- Hai notato...? - disse lei - Abbiamo il costume dello stesso colore...-
- E’ un segno del destino... - rispose Matteo. Claudia scoppiò a ridere.
- Mi piacciono i tuoi denti... - continuò lui.
- Cos’hanno i miei denti...? - insistè lei.
- Sono grandi. Allineati. Bianchissimi... - rispose l’uomo guardando in direzione della piscina.
- Ti va di fare una nuotata...? - chiese Claudia alzandosi in piedi.
- Volentieri... - rispose lui - L’acqua è bellissima. Si distinguono le sfumature del mosaico. -
- E se andassimo in spiaggia...? - la ragazza gli rivolse un’occhiata invitante - Potremmo aspettare il tramonto... -
- No, preferisco la piscina... - aggiunse lui allungandole il braccio attorno alla vita.
- Perchè...? -
- E’ circoscritta. Non ci sono le correnti. Si vede il fondale... - l’amico fece una pausa provando ad avvicinare le labbra a quelle lei.
- E poi...? - insistè Claudia spostandosi di qualche centimetro.
- E poi non ci sono pesci...- rispose lui.
- Non ci sono pesci...? - esclamò lei.
- Proprio così... - continuò l’amico lanciandole un’occhiata semiseria - nessun esemplare di fauna marina...-
- Andiamo... - disse la ragazza. Si tuffarono. La temperatura dell’acqua era piuttosto alta. Claudia cominciò a fare qualche bracciata. Si voltò in direzione di lui. Gli fece cenno di raggiungerla. L’uomo ubbidì malvolentieri. Avrebbe preferito restarsene immobile. Galleggiare sul pelo dell’acqua.

Sonia la raggiunse in camera. Erano da poco passate le ventidue. Claudia diede un’occhiata all’amica. Aveva indossato un abito di seta molto succinto. Vistose rose rosse sbucavano dal fondo bianco. Le bretelline sottili mettevano in risalto le spalle larghe e scolpite. Sonia aveva un seno sodo e prosperoso. Le braccia muscolose somigliavano a quelle di un’atleta. Le labbra scarlatte erano state rifatte di recente. Sonia aveva una vera passione per la chirugia estetica.
- Sei in ritardo... - disse Claudia infilandosi le scarpe.
- Ho avuto un fuori programma... - spiegò la giovane osservando il gel trasparente applicato alle unghie.
- Dove andiamo stasera...? - chiese la ragazza.
- Ho rimediato un invito ad una festa in barca... - rispose Sonia versandosi da bere.
- Magnifico... - esclamò Claudia - e...dov’è questo party...? -
- Al porto di Casamicciola... - la giovane fece una pausa - sul panfilo di un amico... - Uscirono di corsa. Raggiunsero la macchina nel parcheggio. Claudia si mise al volante. Diede un’occhiata allo specchietto.
- C’è gente simpatica alla festa...? - insistè la ragazza incuriosita.
- Non direi... - rispose Sonia - Sono quasi tutti anziani. Fanno parte di un circolo privato molto esclusivo...-
- E tu...? Come li conosci...? -
- Ho incontrato una persona del giro durante un colloquio di lavoro l’inverno scorso... - Claudia rimase in silenzio per qualche istante.
- Hai intenzioni malvagie...? -
- Ho bisogno di un lavoro... - spiegò la ragazza - Magari incontro la persona giusta. -
- Io invece vorrei smettere di lavorare... - continuò Claudia.
- Sul serio...? - Sonia la guardò stupita.
- Sì, vorrei farmi mantenere da un marito facoltoso... - aggiunse lei.
- Stai pensando a qualcosa in particolare...? - insistè l’amica.
- Non saprei... - si fermò qualche istante a guardarla - Mi basterebbe uno sceicco arabo. Magari anche giovane e affascinante...- Sonia scoppiò a ridere.
- E’ una pessima idea... - rispose.
- Perchè...? - chiese la ragazza.
- Potrebbe parcheggiarti in un’oasi nel deserto...- continuò Sonia.
- Il deserto non mi piace... -
- Perchè...? -
- Fa troppo caldo. Ci sono gli scorpioni... - Claudia svoltò per entrare nel parcheggio. La banchina degli yacths era distante un centinaio di metri. Si vedevano le imbarcazioni allineate. Le luci delle barche illuminavano il molo. Sonia scese per prima dalla macchina. Si sistemò il vestito.
- Non so se ho fatto bene a venire... - disse Claudia.
- Perchè...? - chiese l’amica.
- Mi sento a disagio... - rispose la ragazza.
- Cerca di essere spontanea... - continuò Sonia - Le signore più anziane sono le mogli. Le amiche più giovani sono le amanti dei mariti. Trascorrono il tempo a parlare di sciocchezze varie. I loro uomini invece, organizzano affari e porcate. -
- Interessante... - aggiunse Claudia dando un’occhiata alla marina di Casamicciola. A bordo i camerieri indossavano una divisa bianca e azzurra. Si muovevano con disinvoltura tra gli invitati. Le donne sfoggiavano abiti eleganti e scollati.
- Si divertono...? - chiese Claudia.
- Vieni... - disse Sonia prendendola per mano - Ti presento un po’ di gente. -
- M’interessa quel tizio laggiù... - aggiunse la ragazza indicandolo con lo sguardo.
- Vuoi scherzare...? - disse l’amica - I camerieri non devi nemmeno guardarli... -
- Sono d’accordo... - esclamò una voce alle loro spalle. Le due donne si voltarono contemporaneamente.
- Matteo... ?- esclamò Caludia stupita - Che ci fai da queste parti...? -
- E’ strano... - rispose l’uomo abbozzando un sorriso furbesco - Stavo per farti la stessa domanda... -

Sonia si allontanò in direzione di un gruppo di ospiti. Claudia rimase qualche istante ad osservarla. Intanto l’amico le allungò il braccio attorno alla vita. La strinse a sè trascinandola nella penombra.
- Sei stupido... - disse lei cercando di divincolarsi.
- Non ci guarda nessuno... - rispose lui.
- C’è gente... - continuò lei. Matteo le mise la mano sulla bocca come per impedirle di parlare.
- Sono occhi discreti... - aggiunse lui tentando di baciarla.
- Lasciami... - ripetè la ragazza in tono infastidito. Matteo sfilò il braccio. Si allontanò in direzione di un cameriere. Raccolse due bicchieri di spumante dal vassoio che reggeva abilmente su una sola mano. Raggiunse Claudia. Si stava sistemando il vestito.
- No, grazie... - disse lei sottovoce - non voglio bere. E’ presto. - L’uomo si allontanò senza aggiungere una sola parola.
- Chi è...? - chiese Sonia che nel frattempo si era avvicinata - Non lo conosco. -
- L’ho incontrato in albergo... - rispose Claudia.
- Ci hai già scopato...? - insistè l’amica.
- No, non ancora... - osservò lei.
- E’ questo il problema... - aggiunse Sonia - Fanno tutti così. Ti scopano un paio di volte e spariscono. - Claudia sorrise all’amica. Allungò o sguardo al salone illuminato. Si stava affollando.
- Te l’ho già detto... - disse guardando Sonia con la coda dell’occhio - Sto cercando un marito ricco e affascinante. Due scopate e basta non m’interessano. -

Le ostriche profumavano di mare. Il mollusco era morbido e gustoso. Claudia provò a strofinarlo tra la lingua e il palato senza masticare. Ingoiò. Provò una strana sensazione nel sentirlo passare attraverso la gola, giù verso l’esofago. Sonia stava parlando a pochi passsi da lei. Reggeva tra le mani la coppa di spumante. A tratti dilatava le narici. Claudia diede un’occhiata nella sua coppa. Le bollicine affioravano in superficie. Avevano un aspetto invitante.
- Riesci a bere tutto d’un fiato...? - chiese qualcuno alle sue spalle. L’uomo era completamente calvo. La luce artificiale rifletteva sulla tintarella producendo un effetto bronzo.
- No, non credo... - rispose la ragazza.
- Guarda come si fa... - continuò lo scnosciuto togliendole il bicchiere dalle mani. Claudia l’osservò bere.
- Non ti danno fastidio le bollicine...? - chiese lei con un’espressione infantile.
- Sei un amica di Sonia...? - aggiunse lui.
- Sì, perchè...? La conosci...? -
- Certamente... - osservò l’uomo - L’ho invitata io... - Claudia provò ad allontanrsi. Aveva intravisto Matteo all’esterno del salone.
- Non così in fretta... - esclamò lo sconosciuto afferrandola per un braccio.
- Lasciami... - disse la ragazza cercando di liberarsi dalla stretta. Si accorse che era ubriaco. Intanto Sonia si avvicinò per aiutarla.
- Smettila Simone... - ripetè sottovoce la giovane.
- Stai zitta puttana... - esclamò lui spingendola in avanti con una mano. Matteo poggiò un braccio sulle spalle dell’uomo. Aveva intuito la difficoltà del momento.
- Vieni... - disse costringendo con garbo l’amico a seguirlo sul ponte - gli amici hanno preparato una sorpresa. - Claudia lanciò un’occhiata infuriata a Sonia.
- Non è colpa mia... - disse l’amica - Perchè mi guardi in quel modo...? -
- Voglio rientrare in albergo... - rispose la ragazza - Non mi piace questo party. Sono stanca. - Sonia sorseggiò lo spumante dalla coppa. Finse di non avere udito quelle parole.
- Ho detto che voglio andarmene... - ripetè Claudia.
- Non puoi... - osservò l’amica sottovoce - Ce ne andremo tutti tra qualche ora. Resisti. -

Angela Colella


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