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Energia elettrica dal sole, finanziati i progetti di 148 imprese, 22 nel tarantino

Colto per la prima volta in Puglia l’obiettivo dell’utilizzazione del 100% dei Fondi Europei, tra questi anche contributi per il fotovoltaico per 4,5 milioni di €

di Nicola Natale - giovedì 1 febbraio 2007 - 2987 letture

BARI- Una tappa sicuramente, ma una tappa importante verso quella produzione energetica che tutti auspichiamo pulita e conveniente. E che soprattutto premi chi ha fatto ricerca e impresa in questo campo riuscendo a migliorare l’aspetto cruciale delle fonti di energia alternativa: il rendimento degli impianti “verdi” rispetto a quelli azionati dai cugini fossili, petrolio e carbone. La determina del dirigente del settore industria del 7 Dicembre 2006 n.1954 assegna a 148 imprese pugliesi contributi europei che coprono il 50% del costo di installazione di un impianto fotovoltaico per la produzione di energia elettrica dalle radiazioni solari.

22 di queste sono imprese joniche che al di là della convenienza economica dell’operazione hanno creduto alla possibilità di produrre energia in maniera pulita utilizzando una fonte da sempre ottima ed abbondante in Puglia: il sole. Ben 291 sono invece le imprese che pur risultando ammesse potrebbero ricevere il contributo regionale a seguito di ulteriori stanziamenti. Come si intuisce facilmente i fondi gestiti dalla Regione Puglia sono soggetti alle politiche comunitarie, e specificatamente questi rivenienti dal Piano Operativo Regionale. Non a caso infatti l’articolo 1 del Regolamento generale sui Fondi Strutturali insieme ai tre obiettivi prioritari (sviluppo e adeguamento strutturale; riconversione economica e sociale; adeguamento delle politiche e dei sistemi di istruzione, formazione e occupazione) pone l’accento sulla sostenibilità ambientale.

Il contributo regionale in questa fase di sempre maggiore attenzione alle energie provenienti da fonti rinnovabili è determinante visti gli incerti risultati commerciali ottenuti dalle tante aziende che pure esistono e investono nel settore. Probabilmente però nel futuro si andrà verso la diffusione del conto energia. Pur non dando contributi diretti quest’ultimo dà però la possibilità di scalare dalla bolletta l’energia elettrica prodotta e immessa in rete. In questo modo si eliminerà la lunga fase burocratica e si selezioneranno meglio imprese e materiali in grado di assicurare il corretto rapporto con il gestore della rete elettrica. Va ricordato infatti che gli impianti finanziati sono per lo scambio di energia sul posto e non prevedono l’immissione in rete.

E’ essenziale a questo punto coinvolgere quanti lavorano attorno al mondo dell’edilizia e dell’impiantistica. Sono questi i principali attori che devono consigliare l’utenza e immettere sul mercato immobiliare edifici che facciano della sostenibilità e dell’efficienza energetica, il loro fiore all’occhiello. Si parla ormai da anni dei progressi fatti in questi campo da paesi a più alte latitudini, che hanno ben poco sole, ma l’incertezza sui risultati più che i costi degli impianti scoraggiano il cittadino medio. Il pieno utilizzo dei fondi europei in questo campo da parte della Regione Puglia dimostra la nostra volontà di procedere con speditezza sul piano dell’ammodernamento strutturale del patrimonio immobiliare e del rispetto ambientale, concetto meglio espresso dalla parola sostenibilità. Ma va colta anche la capacità di sapere utilizzare al meglio ed interamente i Fondi Europei (raggiunto per la prima volta l’uso del 100% delle risorse) e la sensibilità dell’Assessorato allo Sviluppo Economico retto da Sandro Frisullo al tema delle fonti rinnovabili di energia.


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