Abbasso la tassa sul lusso

di Adriano Todaro - martedì 4 marzo 2008 - 2533 letture

Non è vero che i giudici sono tutti comunisti. Per fortuna c’è ancora qualcuno che amministra la giustizia in modo equo. Ad esempio la Corte costituzionale che, recentemente, ha dichiarato incostituzionale la tassa sul lusso che il presidente della Regione Sardegna aveva imposto. Sì, perché questo Renato Soru è un comunista travestito e ha pensato di tassare seconde case, barche che approdano nei porti sardi, aerei che fanno scalo negli aeroporti ed altre cosucce.

Ora voi capite bene che tutto ciò non può essere accettato. Anche Flavio Briatore non era d’accordo perché dopo una settimana di duro lavoro, ha tutto il diritto di riposarsi in Sardegna con la sua barchetta. Fra l’altro permettetemi una digressione su questo uomo che si è fatto da solo e ha dovuto subìre enormi ingiustizie. Tanto per cominciare è stato condannato in primo grado. Per fortuna che Flavio è un furbacchione: si è rifugiato nelle Isole Vergini ed è tornato in Italia dopo un’amnistia con il certificato penale, appunto, vergine.

Ma torniamo a noi. In realtà questa delle tasse sulle barche non è proprio definita perché la Consulta ha chiesto lumi alla Corte di giustizia europea e vedremo come andrà a finire. Intanto, però, le seconde case non pagheranno la tassa.

Basta con questi Robespierre da strapazzo. Se uno ha i soldi, è giusto che li spenda come vuole. L’ha capito anche il governo Prodi che ha inviato il suo avvocato di Stato a difendere i sacri principi di non pagare tasse sul turismo. E così abbiamo avuto il presidente di centro-sinistra della Sardegna contro l’avvocato di Stato del governo di centro-sinistra. Bel colpo!

Briatore e amici se la ridono di gusto e noi siamo sempre contenti quando la giustizia trionfa. Perché, a ben guardare, questi comunisti, pur di dare addosso a chi ha risparmiato qualche soldino, ne inventano di tutti i colori. Qualche tempo fa, a Milano, è morto, per il freddo, un clochard, un senza tetto. Subito a gridare allo scandalo. Come al solito i giornali, tutti di proprietà comunista, hanno rincarato la dose. Bisogna riportare, però, la notizia nella giusta dimensione. Prima di tutto chi è morto non era un milanese, ma un egiziano e, questo, permettetemi, fa la differenza. E poi, scusate, invece di dormire coperto di un cartone nell’ex casello daziario di Porta Nuova, perché non andava in Sardegna dove il clima è più mite?

Sempre dai giornali apprendiamo che un lavoratore italiano guadagna il 42% in meno del collega coreano e che, nella graduatoria dei più pagati, siamo passati dal 20° al 23° posto. Dov’è lo scandalo? In questo modo siamo più competitivi. Bisognerebbe essere contenti e invece sempre a lamentarsi. Un po’ come quando si grida allo scandalo perché il Sud Italia è il fanalino di coda. Invece non sempre è vero. Prendete i prezzi, ad esempio dei generi alimentari. I maggiori aumenti si sono verificati nel Sud. Un record! Pensate che a Milano il latte è passato da 1,48 a 1,59 euro, l’8% in più dello scorso anno. A Matera è aumentato, invece, del 12%.

Contenti? No? Beh non ci posso fare niente. E poi a me chemmefrega? Io e Flavio, il latte non lo beviamo neppure quando siamo a Porto Cervo.


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Abbasso la tassa sul lusso
21 aprile 2008

beh non c’è da meravigliarsi questa è la sinistra, tutti contro tutto e tutti.