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AAA Tariffe energetiche offresi

Storie di truffe o di tentativi tali, offerte miracolose di risparmi sulle bollette. Minacce ed eventuali...

di Piero Buscemi - mercoledì 22 novembre 2023 - 737 letture

Il trucco è molto semplice da mettere in pratica. Innanzitutto, chiamare il potenziale "ingenuo" e utilizzare un tono di voce molto approssimativo, nello specifico esporre i dettagli della truffa con un linguaggio veloce e con l’intento di non farsi interrompere troppo frequentemente. In pratica, chi opera dall’altro capo del filo ha sicuramente un discorso già collaudato e ripassato a memoria che, nel caso fortuito, di incappare in un interlocutore eccessivamente "curioso" e prodigo di domande, rischia di far fallire l’intento truffaldino.

La seconda fase, che è poi quella più incisiva per la buona riuscita della trappola, è presentarsi con un annuncio altisonante, stile: "Buongiorno, sono un addetto alla Gestione dei Mercati Energetici" o, in alternativa, "Le parlo a nome dell’ufficio di amministrazione del Mercato Libero Energetico". Un’entrata in scena di sicuro effetto. O almeno auspicato.

Di solito questi call center "vomitano" sul malcapitato tutta una serie di problematiche legate alla fornitura dell’energia elettrica e delle tariffe applicate sulla fornitura della vittima che, a detta loro, sono errate e soggette nell’immediato futuro ad aumenti considerevoli. A secondo del periodo in cui si mettono all’opera, le motivazioni più utilizzate sono: un aumento indiscriminato dei costi, tra prezzi al kWh alle aliquote IVA applicate in base agli aumenti previsti del Mercato Libero Energetico che viene continuamente nominato durante la telefonata, in alternativa (l’alternativa c’è sempre!), a un’anomalia riscontrata nella cabina di allaccio del quartiere che ha consentito all’utente di usufruire di tariffe agevolate, destinate a incrementarsi a dismisura con le successive bollette.

La fase finale del tentativo di truffa si completa con l’irrinunciabile offerta proposta dal call center, che esplicita sconti fantasmagorici e concorrenziali che chissà perché sono destinati a beneficiare in esclusiva l’interlocutore contattato. Provare a comprendere dalla bocca del truffatore in cosa consistono queste "coperture" commerciali, che dovrebbero difendere l’utente dagli improvvisi e inevitabili incrementi tariffari, diventa davvero un’impresa. Questo è dovuto dal fatto che davanti a qualsiasi domanda di carattere commerciale che entri nel dettaglio per sfatare qualsiasi dubbio nella mente della potenziale vittima, già confusa dalle innumerevoli trappole verbali ascoltate fino a quel momento, viene sapientemente raggirata con una sequenza disordinata di numeri, percentuali, mancati risparmi e quant’altro.

Questo genere di truffa telefonica evidenzia dei punti salienti. Possiamo cominciare dall’esporre la certezza che non esiste un eventuale filtro sui nostri dati personali - di solito chi chiama si rivolge pronunciando solo il nome di battesimo, forse perché non conosce davvero il cognome, oppure, ma sarebbe il colmo dell’assurdità, per una fantomatica tutela di un dato sensibile (o della privacy se preferite). Di certo conosce il nostro attuale fornitore e lo cita in ogni momento in cui capisce di dover recitare la parte del confidente amico che è lì al telefono per aiutarti.

Che i nostri dati personali, e non solo, sono pubblicamente consultabili da chiunque, ma soprattutto dalle aziende che si gettano a capo fitto sulla nostra condizione di potenziali clienti di svariati servizi, è assodato da tempo e una certa rassegnazione ha ormai invaso il nostro quotidiano, così in maniera rimarchevole da costringerci a sottovalutare qualsiasi tipo di conseguenza, nonostante gli avvertimenti che varie associazioni di tutela dei consumatori ci propongono continuamente.

Con questi call center di ultima generazione, però, si superano i limiti dell’azzardo consentito dalle consuetudini moderne. Abbiamo raccolto la testimonianza di una cittadina contattata da questi chimerici amministratori del Mercato Libero Energetico che, in aggiunta a quanto sopra esposto, ci ha raccontato che, nel suo caso specifico, l’utenza elettrica casualmente fosse intestata al coniuge e che quindi il "disturbatore" per chissà quale motivo, era in possesso di dati inesatti per mettere in pratica il tentativo di truffa.

A quel punto, cercando di rimediare all’anomalia, ha cercato di estorcere alla signora il contatto telefonico del marito. Alla pronta risposta negativa ricevuta, questo falso amministratore si è spinto fino a un atteggiamento minaccioso e arrogante, abbandonando il consueto tono amichevole e alzando la voce con frasi assurde, quali: "Lei DEVE comunicarmi il numero di telefono di suo marito" o "Le è OBBLIGATA a farlo". La chiusura tempestiva della chiamata ha risolto la querelle.

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