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Vite (non) illustri

Soltanto chi non ha bisogno né di comandare né di ubbidire è davvero grande.(Goethe)

di Pina La Villa - mercoledì 17 marzo 2004 - 4423 letture

15 marzo 2004

Leggo Le confessioni, di Jean-Jacques Rousseau, La biblioteca ideale tascabile, 1994, e come al solito,divago.

Per esempio penso che l’esistenza, non dico le opere, di personaggi come Rousseau, apparentemente illustri, sono in realtà conosciute da pochi addetti ai lavori e da studenti insofferenti.Eppure se ne può trarre qualche utilità (come direbbe un pensatore illuminista...)

Penso a Sciascia a al suo amore per l’illuminismo francese, penso al fascino ( e al peso?)che esso ha avuto quando lo studiavo al liceo, penso a quanto mi manca oggi un pensiero critico unito a uno stile semplice e brillante come quello dei pensatori illuministi. Cercherò di quindi di rileggerli. Certo, cominciare da Rousseau è cominciare dalla negazione di alcuni aspetti dell’illuminismo (per esempio il sentimentalismo, anche nel linguaggio) ma è capitato così.

Rousseau è nato a Ginevra il 28 giugno del 1712 (è quindi del segno odiacale del cancro). Racconta nelle sue Confessioni che la sua nascita costò la vita a sua madre - "la mia nascita è stata la prima delle mie sventure". Il padre era orologiaio e la madre figlia di un ministro del culto calvinista. Dopo i primi dieci anni in cui vive col padre e viene da lui educato attraverso le letture disordinate provenienti dalla biblioteca materna (è la stessa storia raccontata da Le Carrè nel suo ultimo romanzo "Amici assoluti", a proposito della vita del protagonista, Ted), è costretto - poiché il padre in seguito a una rissa, deve fuggire - a trasferirsi in una specie di pensionato, e cresce insieme a un suo cugino. Il racconto dell’infanzia è lirico, e il racconto di questa prima amicizia è veramente elegiaco.Sembra di vedere e respirare l’aria della campagna, quei paesaggi e i loro benefici effetti.Le letture e gli studi sono disordinati ma i titoli che cita sono in realtà delle opere fondamentali di quel periodo e non solo. Emerge la passione per le vite raccontate da Plutarco. Come cittadini di una repubblica il padre e lui erano orgogliosi di leggere queste vite di greci e latini vissuti nelle antiche repubbliche. (Gli illuministi si nutrono degli ideali di Roma repubblicana, ma gli esempi vivi e concreti di questi li trovano nelle esperienze compiute delle città italiane, fiamminghe e tedesche, della Svizzera, Olanda, Inghilterra, Polonia. Cfr. F. Venturi, Utopia e riforma nell’illuminismo, Torino, 1970, pp. 32-33)

Infanzia piccolo-borghese, e vi si ritrovano i tratti tipici di altre autobiografie: la cura dell’educazione, l’affetto, i buoni esempi in famiglia....la nostalgia.

Provo a verificare questa tipicità in altre autobiografie, ma prima confronto alcune date:

Jean-Jacques Rousseau (1712- 1778) scrive le sue Confessioni nel 1767 (ha 55 anni);

Vittorio Alfieri (1749-1803), anche lui autore di un’autobiografia, che è però di difficile datazione, forse lunga, con varie riprese, ma si sono trovati ultimi appunti per il 1803, quando Alfieri ha 54 anni.; Carlo Goldoni (1707-1793) compone i suoi Memoires dal 1783 al 1787, quando ha circa 80 anni.

Come dice Alfieri all’inizio della sua Vita: "Il parlare, e molto più lo scrivere di sé stesso, nasce senza alcun dubbio dal molto amor di se stesso", e questo vale per lui come per altri intellettuali del mondo borghese nella sua età eroica. In attesa di scoprire altre autobiografie, mi accontento, per i seguenti autori, delle biografie.

Kant (Konigsberg,22 aprile 1724-1804).

Franklin (Boston 1706- Filadelfia 1790) (Una delle biografie è quella di Jacques Ahrweiller, Franklin.la vita il pensiero i testi esemplari, Edizioni Accademia, 1973)

La Grande Caterina (Biografia scritta da Gina Kaus, La grande Caterina, Giunti Martello, 1981)

Johann Wolfgang von Goethe (Francoforte sul Meno 1749 - Weimar 1832)

Voltaire (Parigi 1694-1778)

Laurence Sterne (Clonmel, Irlanda 1713- Londra 1775)

Denis Diderot(Langres, Alta Marna 1713-Parigi 1784)

David Hume (Edimburgo 1711-1776)

Dal semplice esame delle date scopro (nel senso che adesso ne ho un’impressione più precisa e concreta, che mi aiuta a immaginarli) che i tizi di cui sopra sono coetanei, vissuti in posti diversi ma nella stessa epoca, un’epoca in cui, tra l’altro, come oggi, almeno per alcuni, i confini nazionali non avevano alcun senso.

Il più anziano è Voltaire, 12 anni dopo lo segue Franklin, poi, 13 anni dopo, Goldoni. Rousseau è più piccolo di 18 anni rispetto a Voltaire, di sei rispetto a Franklin, di cinque rispetto a Goldoni ma più anziano di un anno rispetto a Sterne. Diderot è nato lo stesso anno di Sterne. Fra i più piccoli, circa una generazione dopo, viene prima Kant, poi Caterina di Russia. Alfieri è già un po’ fuori da questi gruppi, essendo nato nel 1749, come Goethe.

Tento di ricostruire dalla cronologia inserita nel suo "Viaggio sentimentale" a cura di Giuseppe Sertoli, la vita di Laurence Sterne, autore di "La vita e le avventure di Tristram Shandy, gentiluomo", libro fondamentale nella storia del romanzo e per quanto riguarda soprattutto la funzione del tempo. Deve molto, fra l’altro, alle riflessioni del filosofo Davide Hume.

Laurence Sterne, nasce il 24 novembre 1713 (segno zodiacale Sagittario) a Clonmel, in Irlanda. Figlio di un alfiere e di una vedova di ufficiale, ha alcuni fratelli che muoiono presto e di una sorella (Catherine) che gli sopravviverà, ma con la quale non avrà rapporti. A causa del mestiere del padre conosce continui trasferimenti tra Irlanda e Inghilterra (raccontati in Memoirs of the Life Family of the Late Rev.Mr.L.S., scritti nell’autunno 1767 - come le Confessioni di Rousseau - e pubblicati dalla figlia Lydia nella sua edizione delle lettere paterne (1775). Nel 1731 il padre muore in Giamaica, di febbri. Sterne intanto viene educato sotto la supervisione dello zio Richard ad Halifax e poi al Jesus College di Cambridge, di cui era stato master il bisnonno Richard, che aveva anche istituito una borsa di studio per giovani poveri di cui il giovane Laurence godrà nel 1734, anno in cui conosce anche John Hall, di cui resterà amico tutta la vita (Eugenius del Tristram).

Nel 1737 consegue il titolo di Bachelor of Arts, e viene nominato aiuto curato a St. Yves. L’anno dopo è aiuto curato a Catton e ordinato sacerdote diventa curato a Sutton-on-the-Forest. Nel 1740 consegue il titolo di Master of Arts all’università di Cambridge e l’anno dopo sposa Elizabeth Lumley, conosciuta due anni prima. Scrive articoli per lo York Gazetteer appoggiando le manovre politico-ecclesiastiche dello zio, sostenitore del governo Walpole e fondatore del giornale. Presto però i rapporti si guastano: accortosi di essere stato usato spregiudicatamente, Sterne interrompe ogni attività politica e giornalistica (nei Memoirs dirà: "[mio zio] era un uomo di partito, mentre io non lo ero e detestavo un simile sporco lavoro, ritenendolo al di sotto di me") La rottura con lo zio, le polemiche e le inimicizie che si è creato gli pregiudicheranno ogni futura carriera ecclesiastica.

1743- 1750: pubblica poesie e sermoni. Nel 1747 nasce l’unica figlia, Lydia. Nel 1759, a seguito di una bega amministrativo-ecclesiastica che si è trascinata per anni scrive A political Romance, che viene subito ritirato dalla circolazione e distrutto dallo stesso autore. Comincia a scrivere Tristram Shandy. Nel frattempo conosce la cantante Catherine Fourmantel, in tournée a York, con cui avrà una relazione e che mette in scena nel primo volume del Tritram (Jenny). Alla fine dell’anno escono i primi due volumi del Tristram, metà della tiratura è venduta a Londra e il successo è immediato. La pubblicazione del romanzo gli dà fama e nel 1760 lo troviamo a frequentare i circoli mondani e culturali di Londra. Pubblica i volumi III e IV del Tristram.Nel 1761 si dedica alla scrittura e alla pubblicazione dei voll. V-Vii che avranno però minore successo. Nel 1762 intraprende un lungo viaggio in Francia per curare la sua tubercolosi. Alla fine di gennaio è a Parigi, anche qui accolto per la sua fama, conosce anche Diderot. Nel 1764 è ancora in Francia, a Parigi incontra Hume, ma in Giugno torna in Inghilterra. Nel 1765 escono i voll. VII-VIII del Tristram. Si rimette in viaggio verso sud: Parigi, Torino,Milano,Bologna-Firenze, Roma e Napoli. Nel marzo del 1766 riparte per la Francia. A Digione rivede la moglie e la figlia, intenzionate a stabilirsi in Francia. Lui torna a Coxwold e lavora al vol. IX del Tristram e comincia a pensare al Sentimental Journal. In Giugno vengono pubblicati i voll. III-IV dei Sermons of Mr.Yorick. 1767: gennaio a Londra dove pubblica il vol. IX e dove conosce Elizabeth Sclater Draper, moglie di un funzionario dell’East India Company, tornata in Inghilterra per sistemare a scuola i due figli. Le scrive lettere sentimentali e, quando lei riparte per l’India all’inizio di Aprile, avvia un diario che continuerà fino ai primi di agosto e che sarà pubblicato integralmente solo nel 1904 (Journal to Eliza). Scrive il Sentimental Journal che uscirà in due volumi il 27 febbraio 1768. Sterne muore qualche settimana dopo, il 18 marzo 1768, all’età di 55 anni. Dopo la sua morte, dal 1769 al 1775, la figlia pubblica le lettere e i sermoni.

16 marzo 2004

Davide Hume

David Hume, filosofo scozzese, nato il 26 aprile 1711 (segno zodiacale Gemelli)e morto il 25 agosto del 1776.

Nella sua autobiografia egli dice:

"Assai presto io venni afferrato da una passione per la letteratura che diventò la passione dominante della mia vita e che è stata per me una sorgente copiosa di godimenti".

Hume scrisse molto presto la sua opera fondamentale, Treatise on Human Nature (1739-40), ma lo scarso successo dell’opera ("Nata morta fu ignorata dalla stampa e non raggiunse nemmeno l’onore di suscitare il mormorio dei fanatici")e la costante oscillazione del filosofo fra l’attrazione per la vita pratica e il bisogno di immergersi nei suoi studi in solitudine, lo portano a rinnegarla e a dedicarsi agli Essays, saggi di argomento vario: politico, economico, storico, che in effetti gli diedero la fama. In seguito scrisse anche una versione più "facile" del suo trattato, Inquiry concerning Human Understanding (1749).

Avendo ottenuto la carica di conservatore della biblioteca degli avvocati di Edimburgo, poté dedicarsi tranquillamente si auoi studi.

In qualità di segretario d’ambasciata, intraprese nel 1748,un gran viaggio attraverso l’Olanda, la Germania, l’Austria e l’Italia. E, dopo il 1763, in Francia.

"Se ci capita per le mani qualche volume , per esempio , di teologia o metafisica scolastica , domandiamoci : Contiene qualche ragionamento sperimentale su questioni di fatto e di esperienza ? No . E allora gettiamolo nel fuoco , perchè non contiene che sofisticherie e inganni."

"La ragione é, e deve solo essere, schiava delle passioni, e non può rivendicare in nessun caso una funzione diversa da quella di obbedire e di servire ad esse."

17 marzo 2004

Soltanto chi non ha bisogno né di comandare né di ubbidire è davvero grande.(Goethe)


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