RU 486, la pillola abortiva che in Italia è ancora un Tabù

In Italia sono due i metodi per evitare una gravidanza non desiderata, la pillola del giorno dopo e l’aborto chirurgico. Nel resto del mondo i metodi sono tre.
In Italia sono due i metodi per evitare una gravidanza non desiderata, la scelta non è una vera scelta ma dipende dallo stadio d’avanzamento del concepimento.
Il primo metodo, il più utilizzato, è l’assunzione della Pillola del Giorno dopo, la dose è composta di un mix di ormoni (quelli utilizzati nella normale pillola anticoncezionale ma con un dosaggio maggiore) da prendere subito dopo il rapporto sessuale a rischio. Sono due pillole vedute in farmacia (da assumere una a 12 ore di distanza d’altra) al costo di 11 euro, da assumere immediatamente dopo il rapporto giudicato a rischio e non oltre le 75 ore dopo. Il margine d’efficacia di questo metodo è del 95%, la trafila per averla non è sempre lineare e spesso si può incappare in fastidiosi problemi. Per poterle acquistare, difatti, bisogna farsi rilasciare la ricetta medica obbligatoria reperibile presso un ospedale dotato di pronto soccorso ginecologico o dal proprio medico curante.
Il problema principale consiste nella disponibilità del medico di turno al rilascio che, potrebbe essere contrario a questo metodo per l’interruzione di gravidanza e rifiutare la richiesta. L’efficacia della pillola del giorno dopo è strettamente legata al momento della sua assunzione, quindi, più l’iter per il suo reperimento è lungo e maggiori sono le possibilità di incappare in una gravidanza non desiderata.
Quando questo succede, quando appunto il concepimento va avanti, l’altra soluzione possibile è l’interruzione volontaria di gravidanza (IVG), in Italia c’è solo un metodo per arrivare all’aborto. Accertata la gravidanza tramite l’apposito test o un’ecografia, la donna si reca all’ospedale e fa l’apposita richiesta di IVG, dopo questo primo passaggio alla donna saranno dati sette giorni e sette notti, che per legge devono trascorrere per evitare ogni sorta di "ripensamento" e che in verità rappresentano un vero e proprio calvario psicologico. L’interruzione di gravidanza è legale in Italia dal 1978 ed è regolata dalla legge n.194/78. Fino al 90° giorno è sufficiente la richiesta della donna controfirmata da un medico non obiettore. Fino ad ora l’unico metodo abortivo utilizzato in Italia è stato quello chirurgico, che prevede solitamente di eseguire lo svuotamento chirurgico dell’utero in anestesia generale (dilatazione strumentale del collo dell’utero con isterosuzione e/o raschiamento). Esso di norma è eseguito dopo la 7ª settimana. Ricordiamo che le analisi, la degenza in ospedale, e l’operazione sono gratuite e a carico dell’aziende sanitarie locali. L’IVG è solitamente effettuata in regime di day hospital e la paziente non è di norma trattenuta in ospedale.
Dunque in Italia, per evitare una gravidanza non cercata si può ricorrere in un primo momento alla pillola del giorno dopo e se questo metodo non funziona si deve per forza di cose ricorrere al metodo chirurgico. Per forza di cose, perché, in verità un altro metodo ci sarebbe ed è l’aborto farmacologico. Da oltre dieci anni in tutto il mondo dalla Comunità europea, negli Usa, in Canada, in Australia, nei paesi dell’Est, in India, in Cina e in quasi tutti i paesi dove l’aborto è legale, all’infuori dall’Italia, è diffusissima l’utilizzo del mifepristone (RU 486), una pillola abortiva, che agisce bloccando gli effetti del progesterone, l’ormone che permette alla gravidanza di andare avanti. Un mix di due pillole, il mifepristone appunto e misoprostolo, da assumere una a distanza di tre giorni dall’altra, un farmaco della famiglia delle prostaglandine, che agendo su un utero preparato dal mifepristone provocherà, dopo un periodo di attesa, l’espulsione dell’embrione e l’aborto. L’utilizzo dell’aborto farmacologico è un metodo assolutamente non traumatico e non invasivo una procedura che i paesi di tutto il mondo ha già, da oltre dieci anni sperimentato e messo in commercio.
In Italia questo metodo non è legale, il dibattito sulla sperimentazione dell’aborto farmacologico va avanti da oltre dieci anni. Sono stati diverse le aziende sanitarie locali che si sono dichiarate disponibile alla sua sperimentazione ma il tutto si è risolto in un nulla di fatto. Il clamore che quest’innovativo (ma non troppo) metodo ha scosso le coscienze di molti illustri luminari della scienza medica, un clamore che si è infranto nel muro dei pregiudizi e degli scetticismi di cui il nostro paese è portatore. Non si dà in sostanza la possibilità di scelta alla donna, il buon senso dovrebbe portare a far sì che la donna possa scegliere in tutta tranquillità il metodo a lei più conforme ad evitare metodi invasivi e traumatici per interrompere la gravidanza.Rispetto all’intervento chirurgico l’utilizzo del metodo farmaceutico riduce, e di molto, i rischi correlati a lesioni all’utero, dell’anestesia e del trauma psicologico, un metodo che non è una novità nel resto del mondo e che anzi a trovato ampio utilizzo, ma che è ancora un tabù in Italia.
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è una vergogna che in Italia una donna debba soffrire per un’errore fatto il piu delle volte da un uomo, vergogna per tutti i nazifascisti che ci controllano con la terapia del dolore.
TABU ??!!!! Italia Basta con i pregiudizzi!!!!dalla antiqueta tante donne davanti a una gravidanza non desiderata hanno percorso la strada del aborto.Si sono scoperte da tre decade tecniche meno invasive e psicologicamente meno traumatiche dal aborto quirurgico come la pillolla di Misoprostolo o la RU-486 che con una buona informazione da parte dei medici potrebbe causare meno traumi fisici e psicologici a tutte le donne che si trovano davanti a questo difficile percorso.Italia basta con i pregiudizzi!!!! MV.
E’ una vergogna? Sarebbe meno doloroso l’aborto? Ma lo sai che sono morte delle donne a causa della RU486 e che comunque serve ad uccidere un figlio?
Un errore fatto da un uomo?? Un preservativo rotto è un errore fatto da un uomo?? Una coppia che decide di fare sesso non sicuro senza protezioni è un’errore dell’uomo? Stiamo scherzando vero?? Altrimenti potrei rispondere dicendo che è un errore della donna! E’ lei che ha il suo ciclo e il suo periodo fecondo che varia! E secondo la tua tesi allora dovrebbe essere colpa della donna!
SPERO CHE LE COSE CAMBIERANNO IN ITALIA...MOLTI NON SI RENDONO CONTO DI COSA POSSA PROVOCARE L’ABORTO IN UNA DONNA,CHE MOLTE VOLTE è COSTRETTE A FARLO PER VARIE CIRCOSTANZE.é DAVVERO UN TRAUMA.UNA COSA CHE NON SOPPORTO è CHE,SE UNA DONNA RESTA INCINTA,SOPRATTUTTO SE GIOVANE,LE PERSONE PENSANO CHE LEI E IL SUO COMPAGNO SIANO DEGLI INCOSCIENTI,E NON CHE LE CAUSE POSSANO ESSERE VARIE,COME LA ROTTURA DEL PRESERVATIVO O IL NON FUNZIONAMENTO DELLA PILLOLA.COMUNQUE IO SO CHE LE DUE PILLOLA DEL GIORNO DOPO DEVONO ESSERE PRESE INSIEME,E NON A DISTANZA DI 12ORE.SPERO CHE SI POSSA,ANCHE NEL NOSTRO PAESE,USARE IL TERZO METODO DI ADOZIONE,MA CREDO CHE SARà DIFFICILE...CIò CHE LO IMPEDISCE è IL FALSO PERBENISMO CHE,PURTROPPO,C’è IN ITALIA
Di ignoranza purtroppo ce ne è ancora tanta...si,un profilattico si puo rompere ma c’è la pillola del giorno dopo...e la pillola contraccettiva se presa correttamente ha validità del 100%. Detto questo quello che forse ancora si sottovaluta è il rischio che si corre con il coito interrotto che anche non arrivando all’eiaculazione completa può comunque far rimanere incinta una donna con la sola perdita involontaria di una goccia. Ho 20 anni e mi è stata somministrata l’R.U... Cosa comporta?é soggettivo... comè stato per me? Successivamente alla prima pillola e in attesa della seconda,ho avuto un emorragia e un ricovero notturno in ospedale.Il giorno dopo,per prassi, mi è stata somministrata la seconda e i dolori sono le precise contrazioni di un parto,qualcosa di insopportabile fino alla flebo di buscopan,datami dall’infermiera sotto "minaccia " di mio padre che ha capito che stavo svenendo dal dolore e non sentivo piu le gambe. Mestruazioni per trenta giorni ed ora ho avuto la mia lezione di vita. Precauzioni,sempre e comunque. Bologna ’86
credo sia una vergogna pura e semplice stare a discutere se la colpa sia dell’uomo o della donna o se si è incoscienti o meno..A volte queste esperienze nella vita capitano,come è successo a me. Ho 19 anni,una rgazza normalissima che studia, esce, si diverte e ama i suoi genitori più di ogni altra cosa..circa un mese fa ho conosciuto un ragazzo, carino, simpatico, dolce, affidabile, sincero che mi ha fatto credere davvero in lui..si diceva innamorto perso di me, e così come tutte le coppie siamo andati avanti..fino ad un bel pomeriggio di fine marzo in cui, da una semplice telefonata a chi sarebbe dovuto esser il mio "ragazzo",ho scoperto di aver conosciuto un mostro che mi ha mentito in ogni sua parola,in ogni suo gesto,in ogni suo sguardo..era un ragazzo fidanzato da 5 anni che mi aveva solo preso in giro nel più orribile dei modi..eravao "stati insieme" una sola volta e dopo aver scoperto il fattaccio ho somprato per scrupolo un test convinta della sua negatività..e invece i miei occhi non riuscivano a crederci eppure il test era di esito positivo.. Studio lontana 800 km dal paese in cui vivo e una delusionecosì grande ai mieie genitori non gliel’avrei mai data a qualsiasi costo.. ho chiamato la persona responsabile come me dell’accauto per informala,per avere un aiuto da chi,come me, doveva risolverlo..sono stata trattata come uno straccio,minacciata di non farmi più sentire e l’unica cosa che mi ha saputo dire è stata: amo un’altra, lei è la mia vita, lei è tutto per me..secondo voi cosa avrei dovuto fare? io mi sento ancora una bambina, figuriamoci se dovevo crescerne uno,frutto di uno sbaglio,di una grandissima presa in giro,di un’animale che si è approfittato della mia ingenuità e che mi ha lasciato con il cu..o a terra per un errore anke suo.. non avevo persone con cui confidarmi se non un amico di vekkia data che saputa la notizia da me mi ha aiutato e sono riuscita a prendere l’RU486.ringraziano Dio,dopo aver fato tutte le analisi accurate, il trattamento non è stato doloroso per me,anzi..la mia vita il giorno del test si era fermata,non vivevo assolutamente più, non volevo niente che potesse somigliare a quella bestia che mi ha trattato così..grazie a questa prassi non invasiva la mia vita, dopo 10 giorni d’inferno, è tornata in play.. io credo che ogni persona non possa giudicare se non vive in prima persona esperienze del genere..come si fa’ a non volere un figlio? a questa domanda non so’ dare risposta se non che io voglio continuare ad essere io la figlia dei miei genitori,una ragazza normale che ogni giorno ringrazio Dio per la fotrtuna di vivere che mi ha dato.. sì io sono una ragazza molto credente e sò che ciò che ho fatto è in contrasto con ciò che la Chiesa dice,ma in fondo non avevo altra scelta e spero solo nel perdono.. scusate queste mie parole ma sono uno sfogo alla mia esperienza e a ciò che ho letto..questo è tutto.
si, ancora c´é tanta avversione contro l´uso del farmaco RU 486 in Italia. è un atteggiamento secondo me altamente ipocrito e antiquariato che ai giorni d´oggi non ha piu ragione di esistere. Ogni donna dovrebbe essere libera di decidere della sua vita e del proprio corpo senza doversi sentir dire che sta commettendo un omicidio (cosa assolutamente ridicola visto che il feto sino alla 7 settimana di gestazione non ha ne un sistema nervoso svillupato ne un battito cardiaco e quindi non puo essere definito un`uomo). Io ho avuto un aborto farmaceutico l´anno scorso e non me ne pento. Ho scoperto di essere incinta di un ragazzo con il quale ero stata per pochi mesi e che si era rilevato una persona psichicamente labile. Il tutto poche settimane prima della mia laurea. non avevo ne la voglia ne la forza di mettere al mondo un figlio da sola, senza un uomo al mio fianco e senza autonomia finanziaria. Ho pianto e ho maledetto la mia stupidita di non aver preso delle precauzioni prima che accadesse, ma non ho messo mai in dubbio che valevo piu io del mucchio di cellule che stava crescendo nel mio utero e quindi ho preso la decisione di tentare un aborto farmacologico a siena. Il ginecologo che mi ha seguito era quasi terrificantemente diretto. Mi ha spiegato subito cosa succedera al mio corpo, quali effetto colaterali e complicazioni si possono verificare e che lui é reponsabile solo della parte fisica, ma non sa che reazioni psicologiche potro manifestare. Non ho sofferto molto fisicamente e non ho mai avuto bisogno di analgesici. Ma su livello emotivo era devastante. La settimana fra il test e la ospedalizzazione vivevo come in trance, come se il tutto non succedeva a me. Ho pianto molto, ero supersuscettibile e odiavo il pensiero di dover tenere un qualcosa dentro di me che potenzialmente poteva diventare un bambino che non volevo. Infatti, il mio incubo é durato poco, perche l`RU 486 si deve assumere entro la settima settimana di gravidanza...immagino le ragazze che non hanno la possibilita di accedere al farmaco e si devono portare il feto in grembo anche fino a due mesi prima di ricevere un appuntamento per un aborto chirurgico....io non ce l´avrei fatta! Comunque ho vissuto molto coscientemente il mio aborto, non avevo nient altro da fare che pensare, domandare, ipotizzare; ma dopo questi tre giorni con grande sorpresa ho capito che l´unico sentimento rimasto era rilievo. Niente sensi di colpa, niente rimpianti...ero solo felice che era passato e che potevo continuare la mia vita! ho fatto pace con la mia decisione, non la ritenevo e non la ritengo sbagliata e ho accettato questa esperienza come un passo importante della mia vita che mi ha insegnato molte cose. Sicuramente non é una decisione facile per una donna, non è una soluzione veloce per una scoppata finita male, ma é un alternativa valida che dev´essere offerta alle donne italiane. Dobbiamo poter scegliere...l´aborto é una realta, da sempre. Prima si usavano erbe, formule e aghi per interrompere gravidanze indesiderate. Oggi abbiamo dei mezzi piu sicuri alla nostra disposizione. RU 486 é approvato e viene prescritto per uso ambulante in quasi tutti i paesi europei e gli Usa...non in Italia!
Ciao! Sono interessata all’argomento, vorrei sapere se la pillola in questione l’hai trovata in Italia. Ti sarei immensamente grata se mi potessi rispondere. GRAZIE!
Se ti senti ancora una bambina, dovresti crescere: le bambine no fanno sesso, e, le DONNE che fanno sesso, lo fanno con coscienza, prendendosi le precuazioni a livello di anticoncezionali e di salute con i test di ETS. Da la colpa a alla tua irresponsabilità, e non dicendo che era per ingenuità. Comunque se lui ti avesse amata saresti rimasta incinta lo stesso.
Ciao sono un ragazzo, la testimonianza di stella mi ha colpito, solo che nel mio caso sono io a non volere un figlio mentre la mia ragazza lo vuole tenere; anche per paura dell’intervento chirurgico. Esiste per mè la possibilita, qui in Italia, di avere una pillola RU 486 ? volevo sapere come hanno fatto le altre ragazze a ottenerla.