Possibile che siamo diventati tutti idioti oltre che scemi, qui in Campania?

....e parlo per me, e mi chiedo ma a che servono gli altri tre bruciatori con una potenzialità di 1.300.000 tonnellate l’una?

di Enzo Maddaloni - martedì 27 maggio 2008 - 4374 letture

Intanto a Chiaiano c’è il battesimo del fuoco di questo governo e di chi lo rappresenta nella gestione dei rifiuti: tafferugli, donne e bambini e anziani malmenati, feriti, arresti.

Alcuni video "verità":

SULL’EMERGENZA RIFIUTI IN CAMPANIA

Intervista a Saviano del TG1

http://it.youtube.com/watch?v=CDeLWeW-67A&feature=related

EMERGENZA RIFIUTI A NAPOLI... comè bella città di pulcinella

http://it.youtube.com/watch?v=Ko6R4uZs0BY&feature=related

Rifiuti tossici in Campania – reportage

http://it.youtube.com/watch?v=qsxwfbI-Uis&feature=related

VIAGGIO TRA I RIFIUTI TOSSICI

http://it.youtube.com/watch?v=7wbF1avmL7E&feature=related

Nel merito c’è qualcos’altro che ancora non va, come giustamente si chiedono ancora in molti.

Quattro termovalorizzatori quando in Campania si producono 2.700.000 tonnellate di rifiuti l’anno.

Con una differenziata al minimo (25%) la “munnezza” da bruciare è pari a 2.050.000 tonnellate annue, il bruciatore di Acerra è tarato per 711.000 tonnellate e quindi resterebbero da bruciare ancora 1.339.000 tonnellate se non si recuperano materiali da riciclare come hanno fatto i tedeschi della Sassonia (che furbacchioni che sono) a che servono gli altri tre bruciatori con una potenzialità di 1.300.000 tonnellate l’una?

In altri termini, per essere più concreti, perché “bruciare” altri 600 milioni di euro?

A chi esita dici:

Per noi va male.

Il buio cresce.

Le forze scemano.

Dopo che si è lavorato tanti anni

Noi siamo ora in una posizione più difficile

Di quando si era appena cominciato.

E il nemico ci sta innanzi

più potente che mai.

Sembra gli siano cresciute le forze.

Ha preso una apparenza invincibile.

E noi abbiamo commesso degli errori,

Non si può mentire.

Siamo sempre di meno.

Una parte delle nostre parole

Le ha stravolte il nemico

Fino a renderle irriconoscibili.

Che cosa è ora falso di quello che abbiamo detto?

Qualcosa o tutto?

Su chi contiamo ancora?

Siamo dei sopravvissuti, respinti via dalla corrente?

Resteremo indietro,

senza comprendere più nessuno e

Da nessuno essere compresi?

O dobbiamo sperare soltanto in un colpo di fortuna?

Questo tu chiedi.

Non aspettarti nessuna risposta oltre la tua.

Bertolt Brecht


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MANIFESTAZIONE NAZIONALE A CHIAIANO DOMENICA 1° GIUGNO
29 maggio 2008, di : Enzo Maddaloni

Dalla selva di Chiaiano, un appello ai movimenti. Per la salute, per l’ambiente, per la democrazia, per la libertà di movimento!

MANIFESTAZIONE A CARATTERE NAZIONALE A CHIAIANO (NAPOLI) DOMENICA 1° GIUGNO ORE 16 CON CONCENTRAMENTO ALLA METROPOLITANA DI CHIAIANO.

Chiaiano dopo Pianura, Giugliano, Acerra, Campagna, Serre, Lo Uttaro, Ariano Irpino, Carabbottoli, Campagna, Santa Maria La Fossa, Savignano, Pignataro Maggiore, Sant’Arcangelo Trimonte, Eboli le lotte ambientali che hanno infiammato tante realtà della Campania non nascono, come racconta la disinformazione mainstream, dagli “egoismi del popolo del no”.

Queste insorgenze sono la risposta ad un esproprio di democrazia ultradecennale che, come avvenne per la lunga stagione affaristica del Commissariamento post-terremoto, ha consegnato i nostri territori alla speculazione economica e finanziaria, alle ecomafie e agli interessi più indecenti delle burocrazie politiche.

Le strategie della shock-economy campana hanno fatto della “categoria dell’emergenza” un dispositivo di comando e di profitto con cui ricattare continuamente le libertà collettive, censurare il dissenso e le concrete alternative possibili verso una indispensabile strategia Rifiuti-Zero che protegga l’ambiente e la salute collettiva, aprendo anche nuove opportunità lavorative.

Le istituzioni e quell’ampio ceto politico, che oggi strumentalizzano retoricamente “il bene collettivo”, hanno lavorato per oltre 14 anni alla frantumazione di questo concetto e alla contrapposizione tra le comunità, oscurando l’esistenza di alternative concrete incentrate sul porta a porta, il riciclo, la riduzione degli imballaggi, il compostaggio e gli impianti a freddo.

Il “decreto-rifiuti” del governo Berlusconi è la consacrazione di questo processo e impone l’apertura di dieci discariche e quattro inceneritori che devasterebbero ampie aree della regione! Proprio mentre in Sassonia ci dicono che riciclano almeno il 70% dei rifiuti campani con dei banalissimi impianti di differenziazione “a valle”.

E’ un modello di profitto sempre più aggressivo verso gli uomini e la natura, che ritiene di sopravvivere alla crisi distruggendo il territorio. Dal rilancio del Ponte sullo Stretto alla TAV ai Rigassificatori fino all’annunciato ritorno del cosiddetto nucleare civile si punta tutto sulle mega opere inutili e dannose e sul rilancio del business a scapito della sicurezza del lavoro, della salute e dell’intera vita.

Le lotte contro le megadiscariche e l’incenerimento hanno invece costituito luoghi di condivisione, spesso autentici “consigli dell’autogoverno”, magari ancora confusi e transitori ma capaci di fare rete tra le popolazioni e di ritessere dal basso nuovi modelli di bene comune.

La repressione che si sta scatenando violentemente a Chiaiano e che ha già ferito gravemente alcuni cittadini come quella che si annuncia verso le altre popolazioni coinvolte dai provvedimenti del governo, non è però l’ennesimo remake.

E’ molto di più! E’ la sperimentazione, con consenso pressochè bipartisan (vedi in Campania il forte appoggio di Bassolino), di un modello di relazioni sociali sempre più militarizzato.

Un autentico salto di qualità nei modelli di governance del territorio:c’è la produzione di norme penali “Just-in-time” per colpire le figure sociali del dissenso, che affianca anche simbolicamente la decisione del sovrano e respinge chi si oppone nell’area della criminalità e dei “comportamenti antinazionali”.

Lo “stato d’eccezione” - quindi - diventa categoria fondamentale per sostenere la qualità della decisione, rivelando in controluce la sua stessa debolezza, la sua delegittimazione sociale.

La repressione violenta, l’ostentazione di forza militare, la diffusione sul territorio regionale di una infinità di basi e depositi bellici, l’arrogante indifferenza alle sorti di intere popolazioni ne sono un corollario inevitabile.

La generalizzazione del collaudato meccanismo della fabbrica della paura con cui provano a ghettizzare interi gruppi sociali, come i migranti e i rom, nei loro intenti deve allargarsi e intimidire ogni forma di conflitto sociale.

Perciò “il destino di Chiaiano” (e poi di Terzigno e Savignano e Ferrandelle) è così cruciale. Lo sa bene il governo che si prepara a riprodurre lo stesso dispositivo per tutte le altre lotte ambientali (e non solo) ed ha fatto della “discarica a Chiaiano” un proprio manifesto politico.

E non lo ignorano certamente i movimenti che in questi anni hanno declinato in autonomia ed indipendenza politica alcune pratiche di decisionalità e di democrazia dal basso che sono sempre più minacciate e represse dalla militarizzazione delle pratiche di governo e dalla limitazione degli spazi di lotta e di autorganizzazione.

Perciò facciamo appello ai cittadini, ai movimenti, alle comunità in lotta, dai No-Tav, ai No-Dal Molin, ai No-Ponte per una manifestazione a carattere nazionale a Chiamano (Napoli) domenica primo giugno ore 16 con concentramento alla Metropolitana di Chiaiano.

L’urgenza di questa mobilitazione è dettata dall’importanza generale della posta in gioco che in questi giorni si sta palesando in Campania.

Per infrangere la cappa repressiva e l’accerchiamento mediatico e politico contro le lotte sociali.

Per fermare la deriva securitaria, la loro arroganza e la loro violenza! Perché la resistenza delle popolazioni di Chiaiano e Marano come quelle di tantissime altre realtà della regione e dell’intero paese sono momenti costituenti di un nuovo spazio pubblico in difesa dei beni comuni.

Contro la devastazione dell’ambiente, contro la militarizzazione ed il disciplinamento coatto dei territori. Per costruire nelle lotte e nella loro socializzazione il Patto di Mutuo Soccorso.

Comitati in difesa delle cave di ChiaianoReti campane contro la devastazione ambientale

Per info ed adesioni: Luigi De Rosa

retecampanasaluteambiente@noglobal.org

www.rifiutizerocampania.org

TESTIMONIANZE
29 maggio 2008, di : Enzo Maddaloni

NAPOLI - Dalla professoressa Elisa Di Guida, docente di storia e filosofia in un liceo di Napoli, riceviamo questa testimonianza sugli scontri di ieri sera a Chiaiano:

"Io sono nata in quella zona -ci ha raccontato per telefono- ma non abito più lì da tempo. Però mi sento legata a quella gente e a questa brutta vicenda. Così ieri sera ero lì e ho visto cose terribili. Ho avuto la sensazione che tutto fosse preparato, che la polizia abbia caricato improvvisamente senza una ragione, una scintilla. Perciò ho deciso di provare a scrivere quello che avevo visto".

Ecco il racconto della professoressa Di Guida

"Datemi voce e spazio perché sui giornali di domani non si leggerà quello che è accaduto. Si leggerà che i manifestanti di Chiaiano sono entrati in contatto con la polizia. Ma io ero lì. E la storia è un’altra". "Alle 20 e 20 almeno 100 uomini, tra poliziotti, carabinieri e guardie di finanza hanno caricato la gente inerme. In prima fila non solo uomini, ma donne di ogni età e persone anziane.

Cittadini tenaci ma civili -davanti agli occhi vedo ancora le loro mani alzate- che, nel tratto estremo di via Santa Maria a Cubito, presidiavano un incrocio. Tra le 19,05 e le 20,20 i due schieramenti si sono solo fronteggiati. Poi la polizia, in tenuta antisommossa, ha iniziato a caricare. La scena sembrava surreale: a guardarli dall’alto, i poliziotti sembravano solo procedere in avanti. Ma chi era per strada ne ha apprezzato la tecnica. Calci negli stinchi, colpi alle ginocchia con la parte estrema e bassa del manganello. I migliori strappavano orologi o braccialetti. Così, nel vano tentativo di recuperali, c’era chi abbassava le mani e veniva trascinato a terra per i polsi.

La loro avanzata non ha risparmiato nessuno.

Mi ha colpito soprattutto la violenza contro le donne: tantissime sono state spinte a terra, graffiate, strattonate. Dietro la plastica dei caschi, mi restano nella memoria gli occhi indifferenti, senza battiti di ciglia dei poliziotti. Quando sono scappata, più per la sorpresa che per la paura, trascinavano via due giovani uomini mentre tante donne erano sull’asfalto, livide di paura e rannicchiate.

La gente urlava ma non rispondeva alla violenza, inveiva -invece- contro i giornalisti, al sicuro sul balcone di una pizzeria, impegnati nel fotografare".

"Chiusa ogni via di accesso, alle 21, le camionette erano già almeno venti.

Ma la gente di Chiaiano non se ne era andata. Alle 21.30, oltre 1000 persone erano ancora in strada. La storia è questa. Datemi voce e spazio. Perché si sappia quello che è accaduto.

Lo stato di polizia e l’atmosfera violenta di questa sera somigliano troppo a quelli dei regimi totalitaristi. Proprio quelli di cui racconto, con orrore, ai miei studenti durante e lezioni di storia".

Elisa Di Guida (docente di Storia e Filosofia - Napoli)

Grazie a Dario Cangelli testimonianza su mio url www.myspace.com/elianaespositophotografy

Luigi De Rosa

Lettera Aperta a Napolitano - Presidente della Repubblica
29 maggio 2008, di : Enzo Maddaloni

Sul blog della comunità provvisoria c’è la lettera aperta al presidente della repubblica

E’ un appello a ritirare il decreto sui rifiuti e a rivedere l’impropria scelta del formicoso

Ci sono, provvisoriamente, le firme dei comunitari e dei componenti il laboratorio democratico

Prima di spedirla ai giornali e ai blog nazionali verifica se c’è la tua firma

e comunicaci se la confermi o se la vuoi ritirare;

se non c’è, metti direttamente un commento per aderire.

L’Irpinia chiede il tuo sostegno.

Clicca sul link seguente

http://comunitaprovvisoria.wordpress.com/2008/05/28/lettera-al-presidente-napolitano/

Il Piano Rifiuti in Campania dell’Assessore Walter Ganapini
3 giugno 2008, di : Enzo Maddaloni

Le bugie che ci hanno raccontano da anni stanno finalmente venendo a galla.

Ma non basta bisogna esse molto vigili e attenti.

Qualcuno ha deciso di affossarci definitivamente.

Me c’è bisogno dell’impegno di tutti!

Questo il suo Piano Rifiuti per la Campania di Walter Ganapini (Assessore all’Ambiente Regione Campania):

http://it.youtube.com/watch?v=tlPlv5sMnmQ&NR=1

Tra le tante cose che ha scoperto (un piano per la diff. PaP pronto dal 2003, un impianto di compostaggio nuovo e finito al 90%, un impianto per il trattamento meccanico biologico) ha trovato una discarica già pronta e idonea all’uso che avrebbe evitato la crisi di questi ultimi 6 mesi!!!

Ma che se usata con una diff. ben fatta durerebbe anni!!

Intervista a Walter Ganapini (Assessore all’Ambiente Regione Campania)

http://it.youtube.com/watch?v=syJzVR9uzzU

Info: su youtube potete vedere altre cose che non vedrete mai in televisione.