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Pillola Ru 486 utilizzata in Toscana, ricomincia la lotta per il diritto di scelta

Ricomincia la lotta dei medici per l’adozione della pillola Ru 486, meglio conosciuta come la pillola abortiva. In Toscana, dieci donne hanno abortito con il metodo farmacologico

di Tano Rizza - giovedì 17 novembre 2005 - 11531 letture

Ricomincia la lotta dei medici per l’adozione della pillola Ru 486, meglio conosciuta come la pillola abortiva. Dopo lo stop alla sperimentazione ricevuta dall’Ospedale S.Anna di Torino da parte del ministro della salute, adesso a provare la pillola e l’ospedale di Pontedera. In Toscana, il primario del reparto di ginecologia, dott. Srebot, è andato di là dalla semplice sperimentazione, facendo abortire farmacologicamente dieci donne. Il medico per aggirare i cavilli legislativi italiani, ha importato il farmaco dalla Francia utilizzando la normale procedura di richiesta per i farmaci non disponibili sul territorio nazionale. I medici hanno anteposto le necessità delle pazienti ai tabù italiani. Il metodo, legale in tutta Europa, ad eccezione nostra, di Portogallo e Irlanda, ha un largo e trentennale utilizzo. La regione Piemonte, la prima in Italia a sperimentare la Ru 486, non resta a guardare e ricomincia la sperimentazione, facendo andare su tutte le furie il ministro Storace che ritiene questo farmaco barbaro.

In controtendenza con il nostro Strarace è la stessa organizzazione Mondiale della Sanità che, da qualche anno, ritiene la pillola abortiva un farmaco essenziale e sicuro. La pillola è un’alternativa valida all’aborto chirurgico, invasivo e spesso pericoloso, necessita di ricovero e non è invasiva. Le ragioni dei contrari alla Ru 486 spiegano che l’introduzione della pillola incrementerebbe gli aborti e di facile via d’uscita per le gravidanze indesiderate, non tenendo conto, però, della volontà delle donne e i rischi legati ad un aborto chirurgico.

La pillola, largamente utilizzata, in tutto il mondo, riduce sensibilmente i rischi legati all’aborto, non costringe le donne a lunghe e snervanti ricoveri ospedalieri ed è largamente più sicura del metodo invasivo. Le statistiche dei paesi che hanno adottato la pillola, danno torto a chi sostiene che la pillola incrementerebbe e incentiverebbe gli aborti. Solo per fare un esempio, in Scandinavia e Norvegia (paesi che per primi hanno introdotto il farmaco), sono nazioni con un bassissimo tasso di aborti.


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Pillola Ru 486 utilizzata in Toscana, ricomincia la lotta per il diritto di scelta
21 marzo 2006, di : Monica

Penso che la RU486 sia un farmaco profondamente diseducativo:infatti rendendo legale la pillola abortiva si incentiverebbero gli aborti,sopprattutto tra le giovanissime che,rincuorate dalla facile e veloce possibilità di disfarsi dalla gravidanza indesiderata,svalutterebbero sempre più la vita umana; è importante tener conto che oltre il problema della poca considerazione della vita umana,con l’introduzione di questo farmaco(a parer mio) ci si curerebbe meno degli anticoncezionali come ad esempio il preservativo che potrebbe evitare il contagio di malattie veneree.
    Pillola Ru 486 utilizzata in Toscana, ricomincia la lotta per il diritto di scelta
    7 aprile 2006, di : Chiara

    Cazzata allucinate. Non solo si ridurrebbero i rischi fisici e i danni psicologici che una donna subisce sottoponendosi ad un aborto volontario, ma si ridurrebbero notevolmente anche i costi pubblici. E mi chiedo io, meglio abortire finche si puo’, o gettare poi cio che ne resta in un cassonetto (sempre per malinformazione!)? Gli aborti fra i giovani non diminuirebbero affatto, visto che comunque è possibile l’aborto volontario per i minorenni senza il consenso dei genitori (di cui sono pienamente daccordo). La semplicita della pillola abortiva riduce solamente costi e "inconvenienti", ma fa paura,soprattutto in un paese dove la chiesa è legge quasi, e nn religione.La stessa chiesa che predica che è PECCATO usare il preservativo..non diciamo stronzate e guardiamo avanti, apriamo la mente e non chiudiamo gli occhi al progresso..la RU486 è una pillola dalla parte della donna. Per le giovanissime ricodiamo anche che ci sono i consultori, dove ogni ragazza in difficolta viene seguita da psicologi e ginecologi che l’aiuteranno nel fare la scelta giusta...non è col BIGOTTISMO che si risolvono i problemi, ma con l’informazione, eliminando i TABU di una mentalita’ sociale medievale..
Pillola Ru 486 utilizzata in Toscana, ricomincia la lotta per il diritto di scelta
7 maggio 2006, di : dario

sono d’accordissimo con chiara. Forse la mia ragazza è incinta e se potessimo risolvere con questa pillola sarebbe fantastico. ha 18 anni, non possiamo tenere un figlio, e l’intervento chirurgico sarebbe devastante più che altro dal punto di vista psicologico. con la pillola invece avremo potuto fare senza dire niente a nessuno. Maledetti i preti e tutti i pregiudizi che ci sono in italia!
    Pillola Ru 486 utilizzata in Toscana, ricomincia la lotta per il diritto di scelta
    10 maggio 2006, di : angela

    A proposito della pillola RU 486 ti invito a leggere il dossier su questa pillola sul sito stranocristiano.it. Il rischio di morte per la donna che abortisce con la Ru486 è 10 volte più alto che con l’aborto chirurgico. Inoltre l’aborto chimico sottopone la donna ad una tragedia isolata e molto più dolorosa. E’ lei stessa che si somministra il farmaco e quindi potrà ritenersi l’unica artefice dell’omicidio del suo bambino. Inoltre assume due pillole una per uccidere il piccolo e una per espellere il feto morto. Avrà nausea, vomito, dolori, contrazioni proprio come per il parto nella fase della espulsione. Questo per un tempo più lungo che con un aborto chirurgico (si parla minimo di tre giorni) che almeno si fa in anestesia. Senza il controllo medico corre dei rischi altissimi ed è elevato il rischio (7/8% dei casi ) in cui bisogna ricorrere lo stesso all’intervento chirurgico. Non uccidete il vostro bambino, se non lo volete datelo a chi potrà amarlo, almeno vivrà.
    Pillola Ru 486 utilizzata in Toscana, ricomincia la lotta per il diritto di scelta
    26 giugno 2006, di : ’86.....

    Non è un gioco,non è un’aspirina,questo è da sottolineare. Io non credo che una donna,sapendo della possibilità di prendere un farmaco al posto di un’operazione,farebbe meno attenzione di prima... L’R.U. è comunque un’aborto,per quanto psicologicamente fa meno paura dell’eventuale operazione chirurgica. Rendersi conto di essere incinta è una sensazione e condizione particolare. Io non avrei potuto tenere un bambino...a partire da una situazione economica dove,grazie ai nuovi contratti fatti dalla destra,si trovano lavori a 3,6 mesi senza ferie e malattia pagata.E la certezza economica è gia qualcosa da non sottovalutare... La mancanza di una figura..in quanto il bastardo che si è approfittato di me mentre avevo bevuto qualcosa di troppo...è felicemente fidanzato da 3anni e non credo si sarebbe preso eventuali responsabilità.... La mancanza dell’aiuto di "nonni" che per molte famiglie è fondamentale. E sopratutto...una ragazza che a 20anni ha i poster di telefilm in camera e i pupazzetti sul letto...diciamoci la verità,non ero pronta,non era il momento giusto. R.U. DOLORE SHOCK... Dopo la prima pillola,emorragia nottuna e ricovero in ospedale. Per prassi,nonostante avessi avuto un quasi aborto naturale,mi è stata somministrata la seconda pillola il giorno dopo. DOLORE INSOPPORTABILE!!!!Contrazioni cosi forti da non trovare una posizione e continuando a contorgemi urlando e respirando come in "fase parto"...Le infermiere,solo dopo 20min,quando ho cominciato a perdere la sensibilità di mani e gambe,hanno pensato bene di somministrarmi una flebo di buscopan. 40giorni di mestruazioni e un ricordo lontano dell’accaduto in quanto per fortuna,la mente umana tende a rimuovere i brutti ricordi. Caso raro...ammetto che la mia era stata anche in quel mese una gravidanza piu dolorosa del normale e quindi il mio fisico non stava molto bene.. E se solo fosse usata di piu,le infermiere saprebbero che basterebbe somministrare subito un po di buscopan per non rendere tragico questo R.U che tecnicamente fa fisicamente meno male di un intervento...e psicologicamente non è un intervento.. Basta un po di pazienza e sopportazione al dolore insomma...Io un’intervento è qualcosa che eviterei tutte le volte mi fosse possibile....