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Manifesto di Ventotene, di cosa stiamo a parlare?

L’obiettivo del Manifesto di Ventotene non è tanto l’abolizione totale della proprietà privata, quanto una sua ridefinizione per un’Europa più equa, dove l’economia sia orientata al benessere collettivo...

di Massimo Stefano Russo - mercoledì 19 marzo 2025 - 623 letture

La Presidente del Consiglio Giorgia Meloni, nel dibattito alla Camera dei Deputati in preparazione del Consiglio Europeo, ha citato e criticato il Manifesto di Ventotene, documento fondamentale per la nascita dell’Unione Europea. Meloni ha letto alcuni passaggi del manifesto e sottolineato frasi come: "La rivoluzione europea, per rispondere alle nostre esigenze, dovrà essere socialista" e "La proprietà privata deve essere abolita, limitata, corretta, estesa caso per caso". Ha poi affermato: "Non so se questa è la vostra Europa, ma certamente non è la mia". Le sue dichiarazioni hanno provocato immediate proteste delle opposizioni, con deputati che hanno espresso dissenso e richiesto le scuse della Presidente del Consiglio. Il Presidente della Camera, Lorenzo Fontana, ha dovuto sospendere temporaneamente la seduta per il crescere della tensione in aula. Facciamo chiarezza ed evitiamo la propaganda di bassa lega.

Il Manifesto di Ventotene, redatto nel 1941 da Altiero Spinelli ed Ernesto Rossi durante il confino fascista, rappresenta il documento fondativo dell’idea di un’Europa unita e federale. Pubblicato nel gennaio 1944 con la prefazione di Eugenio Colorni, nel manifesto, gli autori sostengono che restaurare i vecchi Stati nazionali, nel perseguire interessi egoistici, avrebbe ricreato il contesto conflittuale che aveva portato a guerre e regimi totalitari.

Le critiche di Meloni al manifesto di Ventotene nel tentativo manipolare il significato e l’eredità del documento, rappresentano un ulteriore atto maldestro col proposito riscrivere la storia a sostegno dei propri fini di parte. Un intento del tutto evidente. Basta citare e riportare correttamente quanto a proposito della “dittatura del partito rivoluzionario” scrivevano con lungimiranza gli estensori.

“Attraverso questa dittatura del partito rivoluzionario si forma il nuovo stato, e intorno ad esso la nuova vera democrazia. Non è da temere che un tale regime rivoluzionario debba necessariamente sboccare in un rinnovato dispotismo. Vi sbocca se è venuto modellando un tipo di società servile. Ma se il partito rivoluzionario andrà creando con polso fermo, fin dai primissimi passi, le condizioni per una vita libera, in cui tutti i cittadini possano partecipare veramente alla vita dello stato, la sua evoluzione sarà, anche se attraverso eventuali secondarie crisi politiche, nel senso di una progressiva comprensione ed accettazione da parte di tutti del nuovo ordine, e perciò nel senso di una crescente possibilità di funzionamento, di istituzioni politiche libere.”

E per quanto riguarda la proprietà privata il Manifesto di Ventotene la collega alla necessità di una riforma economica e sociale per garantire maggiore equità e stabilità. La frase: “La proprietà privata dovrà essere abolita, limitata, corretta, estesa caso per caso” nel manifesto viene elaborata criticamente per sottolineare come la proprietà privata e il potere economico vanno regolati per evitare il crescere di disuguaglianze e squilibri sociali. Gli autori criticano l’accumulo eccessivo di ricchezza e il potere economico concentrato nelle mani di pochi che considerano veri e propri ostacoli alla democrazia e alla giustizia sociale. Nel sottolineare la necessità di una pianificazione economica per il bene collettivo si arriva a proporre un modello dove le risorse e i mezzi di produzione siano gestiti per servire il bene pubblico e l’interesse generale così da evitare il dominio di oligarchie economiche. Non un’espropriazione indiscriminata, ma un equilibrio tra proprietà privata e intervento pubblico.

Spinelli, Rossi e Colorni riconoscono che in alcuni settori la proprietà privata possa essere mantenuta e persino incentivata, nel contribuire a evitare la disuguaglianza sociale e l’instabilità politica.

L’obiettivo del Manifesto di Ventotene non è tanto l’abolizione totale della proprietà privata, quanto una sua ridefinizione per un’Europa più equa, dove l’economia sia orientata al benessere collettivo più che all’interesse di pochi.


Pubblichiamo in allegato il testo del "Manifesto di Ventotene".



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