Le origini della filosofia
L’arché: Talete, Anassimandro, Anassimene
Le origini della filosofia
Talete, Anassimandro, Anassimene: l’arché
Siamo in Grecia, più esattamente, nelle colonie greche dell’ Asia Minore, nel VII secolo a. c. Un trio di personaggi semisconosciuti dà inizio alla filosofia greca, dalla quale ha origine la più alta forma di pensiero dell’occidente: la filosofia.
Si tratta di Talete, Anassimandro, Anassime.
Essi sostenevano che tutto quello che noi vediamo ha origine da uno dei quattro elementi naturali, cioé da quelli che allora venivano ritenuti elementi naturali, gli elementi fondamentali della materia di cui è fatto il mondo in cui viviamo. Essi sono: aria, acqua, fuoco, terra.
Per Talete, l’arché, cioè l’elemento principale, costitutivo di tutta la realtà, è l’acqua. Per Anassimandro è il fuoco (o meglio il non limitato, a-apeiron) per Anassimene è l’aria, lo pneuma, elemento già più “spirituale”, ha a che fare con il soffio vitale, quindi ache con quella che in seguito sarà chiamata anima.
Questi filosofi, passati alla storia come filosofi ionici, cercavano un principio d’ordine, un elemento che potesse essere considerato origine, principio costitutivo, legge, da cui far derivare, o meglio in base al quale spiegare, tutto il resto.
Immaginiamo come poteva apparire il mondo, non solo quello umano, ma quello naturale in primo luogo, a questi uomini prima della chimica, della fisica, delle tecnologie: un mondo caotico, incomprensibile e perciò minaccioso.
L’arché è il tentativo di dare ordine a questo mondo per poterlo comprendere, prevedere i fenomeni, “usarli” anche in qualche modo (vedi Talete e i frantoi).
Il modo che trovano è quello di trovare una unità nella molteplicità.
Di loro sappiamo poco e abbiamo pochi frammenti di scritti. Gli storici della filosofia e i filosofi hanno provato però lo stesso a cavarne ragionamenti, analisi, riflessioni, che riempiono interi libri.
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