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La Val di Noto e le Cuffarate, le bufale siciliane

Stavolta non aveva la coppola in testa, quando in tono esaltato ed orgoglioso, il Governatore della Sicilia, Totò Cuffaro, annunciava quella che a suo dire e grazie alla sua sagacia politica, era un’altra conquista della “sicilianità” nel mondo: la rinuncia della Panther Oil a proseguire le trivellazioni nella Val di Noto. Noi non ci abbiamo creduto e per capirne di più, siamo andati ad intervistare gli attivisti del Comitato Notriv.

di Piero Buscemi - mercoledì 27 giugno 2007 - 3293 letture

INTERVISTA A GIRODIVITE DEL COMITATO NOTRIV

Girodivite: Che la notizia di questi giorni, inerente la rinuncia da parte della Panther Oil alle trivellazioni nella Val di Noto, apparisse imprecisa e celasse dei risvolti poco chiari, considerando che costituirebbe il primo caso di cambio di rotta proveniente da una multinazionale USA esperta di “sfruttamento” del territorio, era fin troppo scontato. Ci potete riassumere i punti salienti dello sviluppo di questa vicenda?

Notriv: Tutte le informazioni si possono consultare sul sito www.notriv.it

La vicenda dei giorni scorsi è molto semplice:

I petrolieri approfittando di una interpretazione letterale e non metaforica del Pensiero del Maestro Andrea Camilleri, che diceva di non trivellare i monumenti (la piazza del duomo di Milano, la Cattedrale di Noto, ecc.) hanno semplicemente detto che non lo faranno... come se in precedenza, senza quella loro precisazione fosse stato possibile farlo. Come dire "Camilleri ha detto che bisogna rispettare i monumenti della World Heritage list?” Bene, noi dichiariamo che rinunciamo alle superfici occupate da quei monumenti!". E’ chiaro che fa ridere. Ma Cuffaro, scambiandola per una vera notizia, l’ha diffusa come una notizia bomba. Diversi giornali autorevoli ci hanno creduto, molte Istituzioni pure, ma siccome le bugie hanno le gambe corte, la verità sta venendo fuori. Su 747 kmq di superficie in cui possono ricercare gas e petrolio, rinunciano solo a 86 kmq, ovvero zone che erano già superprotette e supervincolate!

Girodivite: La cosa più bizzarra di questo ennesimo attacco all’equilibrio dell’ecosistema della nostra isola, è stato l’intervento di forze politiche che, forse improvvisandosi i nuovi fautori dei movimenti ambientalisti, hanno utilizzato la sensibilità della gente per costruirci una invitante campagna elettorale. Dimostrazione di ciò è stata la manifestazione di entusiasmo all’annuncio di Cuffaro sulle decisioni della Panther Oil. In questi mesi, non vi siete sentiti involontariamente, manipolati e strumentalizzati dal potere politico?

Notriv: Non è chiaro a chi ti riferisci, manipolati da chi? Cuffaro è Cuffaro e non è necessario aggiungere altri appellativi. Anzi, potremmo coniare una parolaccia proprio prendendo spunto da lui. Da ora in poi, se vuoi offendere qualcuno, possiamo dirgli "Sei un Cuffaro!" Ad indicare chi, con l’aria di chi crede di essere furbo, cerca di prendere in giro gli altri e trova magari qualcuno che ci crede. Però alla fine, lo irridono in tutta Europa per le sue uscite, come quella con la coppola.

Girodivite: Facciamo un passo indietro. Precedentemente alla diffusione della notizia del pseudo blocco delle trivellazioni, nelle zone interessate, dove e in che misura erano state avviate le operazioni di ricerca di idrocarburi liquidi e gassosi, e quali eventuali conseguenze hanno riportato?

Notriv: Tempo fa erano iniziate a Ragusa, poi sono state fermate e non sappiamo perché. In seguito, i petrolieri si stavano avvicinando a Noto.
Quando si è scoperto, come avevamo evidenziato nel documento di ricorso presentato al TAR, e che ancora giace lì senza risposte, che tutta la pratica mancava delle Valutazioni di Impatto Ambientale (V.I.A.), delle Conferenze di servizi e quindi del Coinvolgimento delle popolazioni, per noi, così come per il Comune di Noto che ha prodotto il diniego ai Petrolieri, le Autorizzazioni sono risultate inficiate da vizio di fondo, in quanto sprovviste dell’elemento forse più importante, appunto, la V.I.A. e devono essere annullate.
Nel frattempo, un grosso movimento di opinione formato da Istituzioni comunali è cresciuto. Sono stati coinvolti uomini di Cultura. Insomma, la vicenda ha assunto i toni di una questione extra-regionale.
Ora le loro attività sono in forte ritardo e quindi, col loro ultimo documento (la rinuncia a trivellare i siti UNESCO), hanno inventato un sistema col quale, da un lato sembrano accogliere le istanze del territorio, fingendo di cedere qualcosa, ovvero gli 86 kmq già protetti. E dall’altro, chiedono alla Regione di prorogare i termini di scadenza dei Permessi, che erano fissati a sei anni. O meglio, vogliono superare i ritardi accumulati, chiedendo una proroga in cambio di nulla.

Girodivite: Per i lettori meno addentrati in materia di impatto ambientale e sfruttamento del territorio. Potete riassumerci, in poche righe, i danni ipotizzabili se i progetti della multinazionale americana, dovessero essere portati avanti?

Notriv : I danni possono essere classificati di due tipi: ambientali e di immagine. Quelli che ci fanno più paura sono quelli di immagine, poiché se in un territorio, che ha scelto il modello turistico-sostenibile fondato sulle bellezze paesaggistiche, naturalistiche e monumentali, vai ad impiantare sistemi industriali legati alle ricerche di idrocarburi, sicuramente una alterazione del territorio si avrà e sarà proporzionata a quello che i petrolieri possono trovare in quel territorio. Gas o petrolio; in piccole o grandi quantità.
La bellissima relazione dell’Ing. Pallas, consulente dell’ONU e consegnata al Comune di Noto ed anche agli Assesorati Regionali competenti, è stata molto esplicita. Dove vi sono attività gas-petrolifere, il territorio cambia ... e non certo in meglio.
Pertanto, il principio di precauzione fa dire che, se c’è un minimo di rischio che tali attività possano arrecare danno, anche solo di immagine, le risorse sulle quali si fonda il turismo, allora queste attività devono essere interrotte, poiché potenzialmente incompatibili con gli altri processi endogeni, che in quel territorio si sono avviati Il danno ambientale , anche se provano a minimizzarlo, c’è ed è di vario tipo. E può essere legato alle attività ordinarie che loro però possono, entro certi limiti, governare; ma anche ad eventi straordinari non previsti, come il riversarsi di materiali nel sottosuolo in zone altamente vulnerabili, ricche di pozzi di acqua per uso irriguo. E considerando che stiamo parlando di una zona altamente sismica.
Quindi, non si capisce perché, se questo territorio aveva scelto un certo tipo di sviluppo, appoggiato anche da istituzioni Regionali, Nazionali e Comunitarie, adesso si debba mettere tutto in discussione. La Sicilia ha già dato, e troppo, all’industria degli Idrocarburi e Gela, Priolo, Milazzo sono ferite ancora aperte. E’ il caso di dire: BASTA! LASCIATECI DECIDERE IL NOSTRO FUTURO!

Girodivite: Alla luce degli ultimi risvolti, quale iniziative avete in progetto di realizzare e come la gente può essere coinvolta e sensibilizzata al problema?

Notriv: Stiamo cercando di capire, se non è venuto il tempo di rompere gli indugi e di chiedere alle migliaia di persone, che ci state vicine in questi anni, di esporsi in prima persona e con loro, dare vita ad una mega manifestazione a Palermo. Lo scopo è quello di ricordare al Sig. Cuffaro, che non può turlupinare un terzo della Sicilia nel modo in cui ha fatto, con quelle balorde dichiarazioni, rivelatesi un bluff.

Nel frattempo, chiediamo a tutti di inviare e-mail ai giornali, ai politici, a Cuffaro stesso ed al suo staff contenenti il seguente messaggio: "CHIEDO DI ANNULLARE SUBITO I PERMESSI rilasciati il 22 marzo 2004 alle COMPAGNIE PETROLIFERE PANTHER EUREKA (PERMESSO TELLARO) ED EDISON (PERMESSO PATERNO’): TUTTO IL VAL DI NOTO VUOLE UN FUTURO SENZA RICERCHE DI IDROCARBURI E STA PUNTANDO SUL TURISMO SOSTENIBILE E L’AGRICOLTURA DI QUALITA’!"

Questi sono gli indirizzi telematici del Presidente Cuffaro:

segreteria.presidente@regione.sicilia.it;

michelesarrica@regione.sicilia.it;

p.valenti@regione.sicilia.it;

segreteriagabinetto@regione.sicilia.it;

virgilio.bellomo@regione.sicilia.it ;

gcassara@regione.sicilia.it;

dilloacuffaro@regione.sicilia.it

Girodivite: Si dice però, che alcuni pozzi di gas sono già presenti nel territorio di Noto e questi non hanno infiammato la reazione del Comitato Notriv, come è accaduto per quelli nuovi. Come lo giustificate? La notizia è stata riportata anche dal Sole24ore, nei giorni scorsi.

Notriv: Bé, hai centrato un altro punto dolente. Che ci fossero pozzi in funzione, noi lo sapevamo ed erano pozzi scavati diversi anni fa. Oggi, l’attenzione sul territorio, non è più così indifferente come accadde allora. Se in quella occasione, nessuno manifestò il proprio dissenso, non vuol dire che anche oggi, non bisogna dir nulla. E’ come se affermassimo che, siccome ad Augusta il petrolchimico c’è già, perché impedire di impiantare altre industrie petrolchimiche? In questi anni, una maggiore coscienza critica si é fatta avanti ed è arrivato il momento di far sentire la propria voce a difesa del territorio. E’ o non è un diritto, poter decidere del proprio futuro?

Girodivite: Esiste qualche sito che mostra l’impatto di queste attività nel territorio?

Notriv: Sì, certo. Per comodità dei lettori, segnalo qui di seguito, alcuni links che potrebbero essere di aiuto:

• Articolo del Dipartimento Ambientale del Maryland dopo il rilascio di 25000 galloni di gasolio nell’ambiente e nelle falde acquifere!

http://www.mde.state.md.us/ResearchCenter/Publications/General/eMDE/vol1no12/oil.asp

• Questo articolo intitolato ’Infiltrazioni Petrolifere: Grandi problemi causati da piccole infiltrazioni’ e` stato prodotto dall’ufficio dell’avvocato dello Stato del New York.

http://www.mde.state.md.us/ResearchCenter/Publications/General/eMDE/vol1no12/oil.asp

• Articolo che espone la periodicità delle perdite di petrolio nel fiume Tigri vicinoa Bagdad Oil leak in northern Iraq pipeline polluting Tigris river

• Articolo che espone le cause della corrosione dei metano/oleodotti, articolo redatto da gente che vuole vendere tubi !

http://www.corrosion-doctors.org/Pipeline/Introduction.htm


- Ci sono 1 contributi al forum. - Policy sui Forum -
La Val di Noto e le Cuffarate, le bufale siciliane
17 luglio 2007

E se le trivellazioni venissero fatte per cercare acqua invece di petrolio?

Il petrolio in Sicilia non esiste!

Ci vuole un minimo di cognizione geologica per capire che il petrolio esiste laddove all’esterno ci sono determinate condizioni.

Se finisse l’acqua (in realtà imprigionata nel sottosuolo in falde impermeabili) si avvierebbe all’esterno un processo di desertificazione e fra un migliaio di anni avremmo nel sottosuolo il petrolio.

Come vedete abbiamo un futuro di speranza e prosperità!