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Generazione post-sisma

Tanti ragazzi per ricordare le vittime del terremoto in Abruzzo

di Fabio Iuliano - lunedì 8 aprile 2024 - 589 letture

Sul palco messo proprio al centro di piazzale Paoli, che da tre anni ospita gli allestimenti del Parco della Memoria, sale un gruppo di bambini tra i tanti coinvolti per ricordare il 15/o anniversario del sisma del 2009: sostengono a fatica un cartellone neroverde, colori simbolo dell’Aquila, il nero a rappresentare il lutto, il verde la speranza.

Simboli che sono una delle eredità del terribile terremoto del 1703, ma questo i bambini non possono saperlo; come non possono sapere molto dello stesso evento sismico che stanno commemorando, a parte ciò che genitori, parenti e amici sono riusciti a trasmettere loro. Sulla parte scura del cartellone appare il disegno di un gruppo di case "sgarrupate", dall’altro lato c’è un gruppo di edifici colorati e stabili. "Se avessero potuto parlare - dice uno dei piccoli al microfono - queste case avrebbero detto a chi le abitava: ’Scappate, non siamo case sicure!’, così tante persone si sarebbero salvate". Sul palco si alternano disegni, lavori digitali, poesie che bambini e ragazzini hanno realizzato per ricordare le 309 vittime del terremoto aquilano.

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Generazione post-terremoto

I loro elaborati sono espressione della generazione post-sisma, a cavallo tra la generazione Z e quella Alpha, che non ha memoria diretta della tragedia. Le persone che il sindaco Pierluigi Biondi ha definito "libere da un passato così opprimente eppure da aiutare per fare della memoria la sostanza della propria identità". Non è stata casuale la scelta di Elisa e Tommaso, due studenti del Conservatorio nati proprio nel 2009, come giovani designati all’accensione del braciere della memoria al termine della lunga fiaccolata della notte. "Abbiamo deciso di coinvolgere bambini e ragazzi delle scuole - spiega Federico Vittorini che nel sisma ha perso madre e sorella - perché è da lì che deve partire il messaggio che la memoria non è un qualcosa che ti fa restare aggrappato al passato ma è invece una molla verso il futuro".

L’Aquila conta 8.440 giovanissimi nella fascia 0-14 anni (il 12%) che diventano circa 11.500 se si include la fascia 15-19. A centinaia hanno partecipato agli eventi dell’anniversario o sono stati coinvolti in iniziative di prevenzione come auspicato dallo stesso capo della Protezione Civile, Fabrizio Curcio. Una memoria collettiva che passa anche attraverso lo sport, con la partita allo stadio ’Tommaso Fattori’ tra le nazionali di rugby Under 19 Italia e Inghilterra e i tornei giovanili, mentre i tifosi dell’Aquila calcio hanno scritto su uno striscione: "Di quella notte maledetta tramandiamo la storia, figli di questa terra, custodi della memoria".

Questo articolo è stato pubblicato su l’Ansa (6 aprile 2024)


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