40° Anniversario Diploma ITC Furci Siculo

Alcune volte ci soffermiamo a guardare i nostri figli, quelli che semplicisticamente chiamiamo "nuova generazione" ed il confronto con ciò che siamo stati, ciò che avremmo voluto essere e ciò che non saremo mai, è davvero inevitabile.

Guardiamo il passato attraverso gli sguardi speranzosi di chi, oggi, forse come noi ha una nuova voglia di cambiare il mondo e di renderselo più accettabile. Tra ambizioni, sogni interrotti, critiche verso una generazione che si considera sorpassata. Lo abbiamo fatto anche noi, chi oggi si trastulla a osservare capelli canuti o quelli che sono rimasti, qualche chilo in più segno del tempo, sicuramente molta nostalgia per la paura di non sapere più sognare.

Poi basta poco, un passaparola di circostanza e una data che possa riunire il tutto, il passato con il presente, le utopie infrante con una realtà a volte rassegnata, un’età anagrafica che è solo un inevitabile scorrere degli anni, ai quali rimanere aggrappati grazie e, soprattutto, a quei contatti umani.

La scuola ha dato molto e, sicuramente, ne darà in futuro a qualsiasi generazione che avrà la fortuna di poterla vivere. Ritrovarsi, però, a 40 anni dal conseguimento di un diploma, già i nostri genitori lo chiamavano "’pezzo di carta", quello che avrebbe dovuto aprire tante porte e indicare tante strade, sì ritrovarsi è una sensazione impareggiabile. Poi la vita riserva sempre sorprese imprevedibili, più o meno positive, ma è la vita, quel mistero inspiegabile che ha ispirato versi poetici, romanzi, film e la consolazione di ognuno di noi alla quale, occorre ammetterlo, non si rinuncerebbe mai.

Questa alchimia si è realizzata ieri sera. Gran parte dei diplomati della classe 5° C dell’Istituto Tecnico Commerciale di Furci Siculo, paesino della provincia jonica messinese, si sono dati appuntamento in quella piazza che è stata per 5 anni il luogo di incontro ogni mattina, prima di entrare in aula ed affrontare una nuova giornata di scuola.

Era la piazza dove si decideva chi sarebbe andato volontario all’interrogazione imminente, sacrificato per il resto della classe. Spesso era una "sacrificata", forse perché le ragazze sono state per natura sempre più studiose dei ragazzi. Era la piazza dove si è costruita un’amicizia, saldata negli anni con l’umiltà e l’affetto, allontanato dai singoli percorsi della vita, pronto ad essere riacceso alla prima occasione.

Così è stato, un richiamo irrefrenabile a ritrovarsi alla stessa tavola, come a voler rivivere il mitico pranzo del quinto anno. Era l’anno scolastico 1983-84, quarant’anni dopo a stringere le stesse mani, ad abbracciare gli stessi compagni, a scambiarsi un sorriso commosso, malcelato dall’emozione del momento. Mancavano i professori, ma chi ha voluto esserci a testimoniare e manifestare la propria appartenenza a un gruppo di "maturandi" quasi sessantenni, come ha voluto chiamarli Adele, una delle partecipanti alla serata, era lì e nulla avrebbe potuto impedire di esserci.

Perché la vita, a volte lo dimentichiamo, è un esame continuo e una prova di coerenza con i propri sentimenti. Riuscire a rimanere se stessi, nonostante gli imprevisti e purtroppo i dolori della propria vita, è un pregio del quale andare fieri. Il piacere di essere ancora lì, dopo quattro decenni, a sentirsi gruppo, compagni di scuola ma, soprattutto di vita. E con lo spirito giusto per volere continuare ad esserlo. In un mondo sempre più violento, tra guerre e disperazione quotidiane, sentire la condivisione di un legame, nato nell’adolescenza e ancora così vivo, è un buon punto di partenza per continuare a sentirsi semplicemente umani.

E allora grazie a: Franca, Lucio, Rosetta, Pina, Carmelina, Adele, Patrizia, Rosa Maria, Rita, Elio.

Foto di gruppo 5° C ITC Furci Siculo Anno Scolastico 1983-84

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