Chi muore muore

Pubblicato sulla "Gazzetta Ufficiale" il Decreto sviluppo. Un giusto decreto per porre fine allo strapotere degli ispettori del lavoro. Al processo per la strage di Viareggio, speculazione da parte dei familiari delle vittime

di Adriano Todaro - martedì 14 giugno 2011 - 2445 letture

Ogni tanto il mio animo, pur nelle brutture di questa triste vita, ha delle impennate di ottimismo. Sì perché quando leggo certe notizie sui giornali, mi accorgo di avere ancora speranza, di pensare che, tutto sommato, non sia detto che i giudici comunisti ce la facciano, con le loro inaudite sentenze, a colpire quelli che lavorano.

Mi riferisco ai padroni, a coloro che ci mettono i soldi per far andare avanti le industrie e mantenere gli operai che, ingrati, si permettono anche di fare sciopero. Lo scorso ponte del 2 giugno, al rientro, c’erano anche 40 chilometri di coda. Tutti operai che dopo essersi sollazzati al mare o in montagna, rientravano nelle proprie abitazioni. Poi, l’indomani, tutti a lamentarsi che non ce la fanno, che i soldi non bastano mai, che le tasse aumentano. Se fossero stati a casa, avrebbero risparmiato parecchi soldi e non avrebbero fatto casino sulle strade.

E a proposito di strade, una notizia m’informa che un operaio cingalese, sulla via Emilia, dopo il turno lavorativo di notte, è stato travolto e ucciso da un’automobile. Beh sono cose che succedono a chi va in giro di notte e, per di più, in bicicletta. Magari non aveva il fanalino di posizione, magari era ubriaco. Certo è assurdo che qualcuno voglia ascrivere questa morte fra quelle sul lavoro. Il cingalese era fuori dal lavoro, sulla strada e i padroni non c’entrano nulla. E i 266 morti in fabbriche e cantieri dal 1° gennaio? Anche qua bisogna fare le giuste proporzioni. Molte volte si muore per disattenzione, perché non si indossa il casco di protezione ed altro. Oppure si muore perché la sera prima, magari, quell’operaio è andato a gozzovigliare in qualche night e poi stanco, cade da un’impalcatura.

Non vorrete per caso dare la colpa ai padroni? Come si fa a condannare, ad esempio, a ben 16 anni, l’amministratore delegato della TyssenKrupp? E’ vero, sono bruciati sette operai, ma bisogna capire bene il perché senza dimenticare che se si fanno incazzare i padroni, questi chiudono e se ne vanno a produrre da un’altra parte perché in Italia ci sono troppi vincoli che, di fatto, bloccano l’iniziativa privata. Per fortuna abbiamo un governo che a tutte queste cose ci pensa intensamente. E così nel “Decreto sviluppo” si è cercato di mettere una pezza bella grande. Se un’azienda, ad esempio, riceve un’ispezione per il controllo delle norme di sicurezza, per sei mesi nessuno potrà più ritornare nell’azienda a controllare se ha ottemperato alle indicazioni degli ispettori. Nel frattempo chi muore muore.

Una norma di buon senso perché non si può bloccare il profitto. E’ necessario, invece, aiutarlo perché con il profitto tutti stanno bene. Certo, qualcuno muore. Ma si sa è il progresso e questo non lo si può fermare e neppure lo deve fare lo Statuto dei lavoratori che, speriamo, presto sia modificato così come vuole quel sant’uomo del socialista Sacconi, di professione ministro.

Un altro episodio mi ha colpito. Si tratta del cosiddetto “incidente probatorio” nel processo per la strage ferroviaria di Viareggio del 29 giugno 2009 dove morirono 32 persone. Secondo il Gip (che deve essere un comunista) l’asse ferroviario era un rottame corroso dalla ruggine e destinato a spezzarsi. Anche qua ci sono state speculazioni perché i familiari delle vittime hanno esposto le foto dei morti e distribuito un volantino dal titolo: “Strage: responsabile tutti”. Ora, uno degli imputati è l’amministratore delegato Mauro Moretti, uno con i contro coglioni che ha fatto anche il sindacalista Cgil trasporti. Poi s’è ravveduto ed è diventato amministratore delegato delle ferrovie. Ditemi voi se un amministratore delegato deve essere portato in tribunale. Non lo vorranno condannare come quello della TyssenKrupp? Dove andremo a finire di questo passo? Cosa avrebbe dovuto fare Moretti, andare lui a riparare l’asse ferroviario? Doveva essere lui a passare l’antiruggine?

A proposito. Il “Decreto sicurezza”, con quella norma che abbiamo citato, è stato firmato dal presidente Napolitano e lo stesso ha nominato cavaliere del lavoro Mauro Moretti. Lo scorso 2 giugno, festa della Repubblica, Napolitano era raggiante, con il berrettino bianco in testa, benediceva urbi et orbi, radioso di veder sfilare i combattenti di terra, cielo e mare. Noi, pensando al “Decreto sviluppo” e al costo di quella inutile e pacchiana sfilata, molto meno.


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