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Attualità americana

Tre documenti che ci raccontano l’America degli ultimi anni

di Emanuele G. - martedì 15 gennaio 2008 - 2719 letture

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New York

Molte cose non vanno nel mondo della comunicazione e dell’informazione di oggi. Soprattutto a seguito dell’avvento delle tecnologie telematiche. Da un lato, il giornalista sembra essere diventato un sarto. Prende da internet le notizie che gli servono e le pubblica “tali e quali”. Ciò comporta scarso approfondimento critico e nessuna cura nel documentarsi. E’ indubbio che tutto questo porta l’informazione ad essere considerata un mero cicaleccio. Dall’altro, i fruitori di questa valanga di informazioni sembrano soddisfatti in quanto basta cliccare su qualche link e la notizia compare dal nulla. Troppo facile. Ma siamo sicuri di conoscere realmente quanto accade attorno a noi? Ho seri dubbi in merito. Si riflette cosa sta dietro al processo di creazione di una notizia?

Come invertire questa tendenza alla banalità tecnologica dell’informazione? Credo che l’esempio, ossia la pratica del buon giornalismo, debba partire proprio da chi fa comunicazione e informazione. Mai sentito dire del concetto di responsabilità? Uno dei rimedi che si possono approntare è dare la possibilità all’utente della notizia di confrontarsi direttamente con i documenti. Infatti, spesso una notizia e, quindi, un evento parte dalla pubblicazione di un documento che traccia i lineamenti di un argomento o di un fatto. In questo modo l’informazione si responsabilizza e si responsabilizzano i due principali attori: chi comunica e chi riceve la comunicazione.

Da questa premessa obbligatoria nasce questa nostra iniziativa di offrire alla pubblica riflessione tre documenti importanti. Documenti che ci permettono di comprendere meglio la politica americana degli ultimi anni. Politica americana variabile dipendente di tre eventi simbolo della sua recente storia: gli attentati del 11 settembre, la guerra in Iraq e le sfide in materia ambientale.

Avvertenza: i primi due documenti sono resi download direttamente dal nostro sito, mentre per l’ultimo vi forniamo l’appropriato link.

Il primo documento che poniamo alla vostra attenzione è il famigerato “The 9/11 Commission Report”. Famigerato in quanto si tratta di un documento più conosciuto per sentito dire che per reale approccio. Non sta a noi, certamente, sindacare sulle conclusioni del medesimo. Non abbiamo conoscenze approfondite in riferimento ai tragici fatti del 11 settembre. Tuttavia, ci si permetta una chiosa. Il rapporto si basa subito sull’individuazione del “capro espiatorio”. In breve, Al-Qaida. Nel senso che non cerca minimamente di conoscere meglio il mondo arabo e islamico. Oppure, se oltre Al-Qaida c’è qualcosa d’altro. Tutto inizia con Osama Bin Laden e deve orientarsi sull’individuazione del colpevole. Sempre Osama Bin Laden. Ripetiamo, non siamo specialisti della materia. Ma lasciateci la libertà di esprimere queste sintetiche osservazioni.

Altro documento di sicura importanza è il “The Iraq Study Group Report”. Si tratta del rapporto finale di una commissione diretta dall’ex Segretario di Stato James Baker sulla guerra in Iraq. A differenza del rapporto sugli attentati del 11 settembre, questo è sicuramente meglio strutturato e più completo. Non si limita, cioè, a sviluppare il proprio ragionamento solo sul caso “guerra in Iraq”, ma cerca di situare l’evento in riferimento a vari livelli di analisi. Questo, e si comprende, ha provocato non pochi fastidi all’amministrazione Bush poiché si indicavano le cause del perché non si stavano raggiungendo gli obiettivi sbandierati. Il rapporto Baker è un esempio di come dovrebbe essere condotta una seria attività conoscitiva ed ispettiva.

L’ultimo documento è il rapporto sull’ambiente che gli Stati Uniti inviarono nel 2002 alla Commissione dell’Onu di controllo sull’applicazione del Trattato di Kyoto. Titolo in lingua originale: "U.S. Climate Action Repot-2002". Si tratta di un corposo documento di ben 269 pagine che presenta con precisione maniacale i presupposti per una corretta politica in materia ambientale. Il rapporto parla espressamente dell’effetto serra e delle modalità con cui ridurlo a livelli fisiologici. Quali? Guarda caso intervenendo nei settore del risparmio energetico, della riduzione della dipendenza da idrocarburi e dello sviluppo eco-sostenibile. Strano davvero visto che si tratta di un documento prodotto dall’amministrazione Bush. Amministrazione del tutto refrattaria ad applicare il Trattato di Kyoto. La stranezza deriva dal fatto che i responsabili di quel rapporto e i responsabili della delegazione statunitense all’Onu per le tematiche ambientali furono immediatamente rimossi. Evidentemente erano persone troppo indipendenti rispetto ai voleri di Bush.

Link di accesso al documento

Nb: Cercate “United States of America” e poi eseguite il download del documento denominato “NC3”.

Dopo avervi presentato brevemente questi documenti gradiremmo poter ricevere le vostre valutazioni. Valutazioni che ci possano permettere di riflettere su un’amministrazione, quella Bush, sul punto di uscire di scena. Non solo questo. Comprendere, anche, in che modo la politica americana si svilupperà nei prossimi anni in riferimento a tre sfide importanti: il terrorismo, la guerra in Iraq e l’ambiente.

Buona lettura e buona riflessione.


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