Smart working, la scuola che può diventare un incubo

Qui a casa siamo in fase pre-esaurimento... io, due figlie studentesse e mia moglie docente, lo Smart Working sta diventando un vero e proprio incubo. Alcuni professori con a capo i propri dirigenti scolastici trovandosi per la prima volta ad insegnare on line, “improvvisando benevolmente” rischiano di ottenere un risultato diverso da quello voluto: l’esasperazione di intere famiglie che già in un periodo particolare di segregazione forzata casalinga si ritrovano a sperimentare l’insegnamento e le lezioni online.

di Giuseppe Castiglia - venerdì 13 marzo 2020 - 2198 letture

Moltissimi docenti si stanno improvvisando a fare lezioni online con la stessa metodologia di quelle frontali in aula, stesse ore e stesse modalità... Molti addirittura inconsciamente invadendo anche le ore pomeridiane e serali delle famiglie, con messaggi, gruppi WhatsApp, video in diretta: “scadenti”, non per la qualità voluta dei contenuti, ma per la modalità scorretta nel proporlo, anche a causa dei server e della rete satura che non riesce a reggere tutto il traffico dati.

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Smart working da incubo

Compiti assegnati e quiz da eseguire in orari prestabiliti o lavori in PowerPoint da fare senza che mai qualcuno abbia insegnato o dato le istruzioni base di come si usa il programma. Tutto questo crea un sovraccarico di stress alle famiglie già provate da ancora pochissimi giorni di “stare a casa”.

Seguire i tempi programmatici del programma dettato dal MIUR in tempi normali, non può più essere sostenibile, i tempi a casa e in famiglia sono diversi da quelli scolastici, per non parlare di molti ragazzi che rischiano di essere tagliati fuori proprio per la mancanza di computer o connessione internet adeguata.

Tutta la scuola, specialmente quella dell’obbligo, deve essere inclusiva, gli istituti scolastici potrebbero dare i portatili o i tablet che tengono sigillati dentro gli armadi “per non farli rovinare in attesa che l’obsolescenza li renda del tutto inutili“, in comodato d’uso gratuito, alle famiglie e ai ragazzi che per motivi prettamente economici non possono permetterseli, molti infatti tentano di seguire le lezioni tramite Smartphone con risultati che tutti possiamo immaginare.

Invece di improvvisare a fare lezioni video on line che durano anche alcune ore, i docenti potrebbero mettere a disposizione dei link con video lezioni o documentari professionali utili allo scopo e all’insegnamento, così che i ragazzi possano controllarne lo scorrimento, apprendere e rendere la lezione pratica, scorrevole e piacevole. Ci sono portali che questi video li stanno mettendo a disposizione del tutto gratuiti, per esempio la Rai con RAI SCUOLA (http://www.raiscuola.rai.it) per gli studenti e RAI LEZIONE ( http://www.raiscuola.rai.it/startLezioni.aspx) per i docenti che vogliono mettere in rete le proprie lezioni e molti altri disponibili in rete.

Tutti in questo momento stiamo sperimentando, ma sperimentare su cose già sperimentate e disponibili per l’insegnamento è inutile e controproducente.

Onore ai professori che si vogliono ingegnare, onore anche a tutti i ragazzi che si stanno sforzando a seguire in tutti i modi le lezioni, ma il momento è particolare, non possiamo assolutamente permetterci errori di qualsiasi genere, docenti, studenti, famiglie, scuole, tutti siamo sulla stessa barca. Riconoscendo e correggendo i nostri errori alla fine di quest’incubo potremo dire di aver collaborato a far diventare il mondo un po’ più vivibile e migliore di prima.


la vignetta originale su https://www.professionistiscuola.it



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