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Poesia è politica (9): Visitate anche i musei

Strada Statale 92 : La terra in cielo / di Pietro Pascarelli ; introduzione di Giovanni De Renzis. - Potenza : Grenelle, 2022. - 192 p. - ISBN 978-88-99370-41-1.

di Alessandra Calanchi - mercoledì 17 aprile 2024 - 611 letture

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Copertina di Strada statale 92, di Pietro Pascarelli

Sintesi disgiuntiva, consapevolezza critica, denuncia culturale etica ed estetica – sono solo alcune delle espressioni con cui De Renzis descrive, elogiandola, questa raccolta di un “vero poeta”, come egli lo definisce senza esitazioni. E veramente queste poesie, che parlano di stagioni e di donne, di giorni felici e di tempeste, di campanili e di eternità, sono fatte di versi che scivolano leggeri come l’aria ma con la forza del vento, come solo un poeta è in grado di fare. I verbi, soprattutto quelli brevi, acquistano nel diventare titoli tutto lo spessore della vita prorompente – Ti cerco, Aspetto, Correre – come preziosi distillati della rapsodia dell’esistere. Le varie sezioni (Lunario delle stagioni colorate; La vita alla rinfusa; Lo spaesamento e l’idea dell’amore; I sentieri dell’arte; L’ombra rugginosa del passato) compongono una visione multiforme, ma non solo – anche una sinfonia sonora (“l’inverno ha bussato… boati di neve… rintocchi di campane… “), olfattiva (“gli odori di cucina… profumo del tè…), tattile (“sotto il piede… frisch frasch”, gustativa (“nettare dei fichi… il vino gelido…il bacio di cioccolata…”).

Nel mondo che descrive Pascarelli, uomini, animali e piante condividono la condizione di esseri viventi: le piante sono “gentili”, e anche le parti del corpo umano provano emozioni (“deluse”) in una sorta di frammentazione olistica (perdonatemi l’ossimoro) che invita alla ricomposizione – che non è metafisica, ma un auspicato superamento del limite della “meccanica”, una riappropriazione della vitalità autentica. Riporto la parte finale di Un cielo (p. 47):

[…]
piante gentili
seccate
gambe come stecchi
negli anni verdi come gli occhi del gatto
senza prede o avventure
gambe non per raggiungere
non per correre
ma deluse
e ridotte
a meccanica amara

Ancora più esplicito il messaggio de La resa (p. 52):

Ti coglie di sorpresa
felpata come il gatto
la resa
mentre guardi la frutta sui banchi
fiotti d’acqua inattesi gelati sui fianchi
svolazza mariposa con ali latine
policrome di forza estranea
e non ti vede
neanche si imbatte
in te

L’amarezza della resa rende questa breve poesia un inno alla resistenza, personale e collettiva, descrivendone il contrario: la resa, che come una farfalla variopinta ci passa accanto ma non ha nulla a che fare con noi, con il nostro sé, con la nostra identità. Il poeta sembra dirci, come nella poesia precedente, di non abdicare alle nostre “gambe”, al nostro spirito critico, al nostro libero pensiero, al diritto al dissenso.

Termino con un invito più pragmatico e di facile accoglimento, a dispetto della tagliente ironia. Così si conclude la poesia Visitate anche i musei (pp. 97):

[…]
coraggio
sui sentieri
dell’arte
visitate anche i musei
in lunga schiera
nel giorno dedicato alla cultura

PS - L’invito è valido tutti i giorni dell’anno…


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