La Palermo calcio compra La Sicilia

I martiri della Rai – Sono già 50 i giornalisti morti nel conflitto Israele-Hamas – Internet vola – Pareri negativi sulla proposta governativa sulla Diffamazione – Sergio Zuncheddu editore dell’Unione Sarda apre iper a Milano

di Adriano Todaro - mercoledì 6 dicembre 2023 - 807 letture

INTERNET: 44 MILIONI DI PERSONE – in Italia, alla fine del 2022, c’erano 58.850.717 abitanti. Secondo dati di Primaonline, nel mese di ottobre 2023, più di 44 milioni di persone si sono connesse a Internet, arrivando mediamente nel mese a oltre 70 ore di navigazione (+4% vs settembre). Con le terribili notizie provenienti dalla Striscia di Gaza e dell’attacco di Hamas a Israele, le news hanno sfondato il tetto dei 42 milioni di visitatori unici, con una crescita del 1% vs settembre 2023. Il tempo speso totale è in crescita del 6% rispetto al mese precedente.

DIFFAMAZIONE – Malgrado il testo sulla diffamazione proposto dal governo abbia raccolto pareri negativi e richieste di modifica da parte di diversi parlamentari e dagli organismi categoria, il governo continua la sua linea. Carlo Bartoli presidente dell’Ordine dei giornalisti in una intervista a Repubblica ha definito il testo governativo «una bomba a orologeria piazzata nelle redazioni». Anche la Fnsi (il sindacato dei giornalisti) ha protestato duramente. Se venisse approvato quel testo, ci sarebbe un peggioramento della libertà d’espressione. Per questi motivi, e per sensibilizzare l’opinione pubblica su questo tema, il sindacato ha deciso di convocare per il 14 dicembre prossimo una riunione straordinaria del Consiglio nazionale nella piazza romana di Santi Apostoli.

GUERRA – Sono almeno 50 i giornalisti e operatori dei media che sono stati uccisi da quando è scoppiato il conflitto Israele-Hamas. Lo riporta l’agenzia Adnkronos e il Comitato per la protezione dei giornalisti (Cpj). I dati superano di gran lunga i 15 giornalisti uccisi nella guerra in Ucraìna. Il giorno peggiore di questa guerra resta il 7 ottobre, quando Hamas ha lanciato il suo attacco terroristico contro Israele, e quando sei giornalisti sono stati uccisi. Il CPJ ha detto di aver verificato le notizie parlando con fonti nella regione e leggendo i resoconti dei media.

PALERMO CALCIO ACQUISTA LA SICILIA – Mario Ciancio Sanfilippo, 91 anni, ha deciso di vendere il quotidiano La Sicilia (e Tv e radio collegate) a Dario Mirri, dal 2019 proprietario della Palermo Calcio e di altre iniziative imprenditoriali. Il quotidiano La Sicilia, nato il 15 marzo del 1945 a opera del possidente agricolo Domenico Sanfilippo è la testata principale della Sicilia orientale e non ha concorrenti grazie a un tacito patto con La Repubblica che ha un’edizione a Palermo ma non a Catania. Un trattamento di favore per Ciancio che era entrato nell’Editoriale Espresso con il 4%. Nel 2006 viene inaugurato il centro stampa Etis 2000 spa in cui oltre a La Sicilia stampano, o hanno stampato, anche La Repubblica, La Stampa, il Sole, l’Unità, Tuttosport, il Corriere dello Sport, Avvenire. Sanfilippo ha avuto anche problemi con la giustizia. È stato accusato di elusione-evasione fiscale nell’inchiesta sulla vendita di frequenze e di impianti Tv dalla Rete Sicilia alla società Etis 2000 e poi a una società del gruppo Telecom e poi imputato di concorso esterno in associazione mafiosa. Esce indenne dalla prima vicenda ma è travolto dalla seconda. Gli vengono sequestrati i beni ma, il 24 marzo 2020, la seconda sezione penale della Corte d’Appello di Catania annulla la confisca con le motivazioni che «non sia provata alcuna sproporzione tra redditi legittimi e beni mobili o immobili» e per la «mancanza di pericolosità sociale» dell’editore. Claudio Fava nel libro,"La mafia comanda a Catania 1960/1991" così aveva scritto a proposito di questo quotidiano: «La Sicilia, al di là di ogni pudore, riuscì per molti anni a sopprimere dai propri scritti la parola mafia: usata raramente, e solo per riferirla a cronache di altre città, mai a Catania. Nell’ottobre del 1982, quando tutti i quotidiani italiani dedicheranno i loro titoli di testa all’emissione dei primi mandati di cattura per la strage di via Carini, l’unico giornale a non pubblicare il nome degli incriminati sarà La Sicilia. Un noto boss, scriverà il quotidiano di Ciancio: Nitto Santapaola, spiegheranno tutti gli altri giornali della nazione. Il nome del capomafia catanese resterà assente dalle cronache della sua città per molti anni ancora: e se vi comparirà, sarà solo per dare con dovuto risalto la notizia di una sua assoluzione. O per ricordarne, con compunto trafiletto, la morte del padre». Per la nuova La Sicilia, Dario Mirri pensa a Marcello Sorgi, siciliano doc, ex direttore del Tg1 e de La Stampa, di cui è a tutt’oggi editorialista di punta per la politica.

ZUNCHEDDU A CASCINA MERLATA – Cosa c’entra un editore di quotidiano con un immenso centro commerciale a Milano? La domanda è oziosa perché ormai i padroni dei giornali hanno grossi interessi in campi certo più remunerativi di un quotidiano. Il giornale gli serve solo per difendere le proprie aziende. È il caso di Sergio Zuncheddu editore dell’Unione Sarda che attraverso la sua ImmobiliarEuropea ha costruito la Merlata Bloom, un nuovo centro commerciale di 70mila mq. di superfice affittabile dove hanno già trovato posto 210 insegne, 43 ristoranti, 10 sale cinematografiche, 2 mila persone impiegate a pieno regime. Quando è stato inaugurato, a metà novembre, ci sono state diverse proteste dei residenti per l’ovvio aumento del traffico. Il nuovo tempio consumistico sorge nella zona NordOvest di Milano tra il quartiere residenziale UpTown e il distretto dell’innovazione Mind.

I MARTIRI DELLA RAI – Finalmente, dopo tantissimi anni di oppressione, di giornalisti angariati e presi di mira perché di destra, finalmente, dicevamo, è nato un nuovo sindacato Rai di cui ne sentivamo proprio il bisogno. Basta con la dittatura Usigrai (Unione sindacale giornalisti Rai), ora è stato partorito Unirai, sindacato di destra che vuole spezzare le catene (e le reni) dei comunisti. L’hanno fondato un gruppo di giornalisti liberi, liberi veramente, che sono sempre stati penalizzati. A fare gli onori di casa monsignor Bruno Vespa che si fregava le mani e Francesco Giorgino. Due giornalisti che non hanno fatto carriera perché invisi dalla sinistra, martiri di un’idea di libertà. Infatti Vespa, malgrado sia pensionato, continua a essere presente in Tv tutte le sere a 1 milione e 200 mila euro l’anno con un contratto non da giornalista ma di “artista” così da guadagnare maggiormente (non è l’unico, anche Fabio Fazio). Francesco Giorgino talmente preso di mira dai cattivi comunisti da condurre il TG1 delle 20 e di esserne il vicedirettore. Oltre a questi martiri ce n’è sono altri: ad esempio Claudio Pagliara che ha affermato che per colpa dell’Usigrai ha dovuto attendere ben tre anni per andare a Gerusalemme. Dove l’hanno confinato i comunisti? Nel sottoscala come Fantozzi? No. È stato inviato nella prestigiosa sede Rai di Parigi. Poi inviato a Pechino e a New York. Infine, a Gerusalemme, nel 2003. Proprio una vita d’inferno. Presenti all’evento, poi, Francesco Pionati, Gennaro Sangiuliano (ora ministro, ma prima direttore del TG2), Alessandro Casarin, penalizzato a essere direttore della Tgr, Nicola Rao, che vicedirettore (della Tgr) lo diventa nel 2017, sotto Mario Orfeo (Pd). E tanti altri. Tutti angariati, tutti penalizzati dai cattivi comunisti dell’Usigrai. Scommettiamo che fra poco tutti questi martiri diranno che la politica deve uscire dalla Rai?


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