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Il viaggio di Hernàn Rivera Letelier

Il 25, 26 e 27 marzo 2004 Hernàn Rivera Letelier è stato ospite di Fiumara d’Arte. "Non credo in Dio, ma so che Dio crede in me".

di Maria Gabriella Canfarelli - mercoledì 31 marzo 2004 - 6354 letture

Arrivo a Enna il pomeriggio del 26 marzo, appuntamento con gli amici poeti a EnnaMercato per l’Offerta speciale della Parola. L’iniziativa è parte del progetto di Antonio Presti "Viaggio in Sicilia... verso Librino": con noi, Hernàn Rivera Letelier, il quinto dei narratori ospiti del vulcanico Antonio.

Ho visto Letelier una prima volta il 23 marzo a Librino, all’Istituto Comprensivo Angelo Musco.

Sala assiepata e pubblico numerosissimo e attento, domande su domande: la politica, il Cile, inevitabilmente Allende, l’impegno della scrittura, la vita da minatore nel deserto di Atacama, soprusi denunciati e sofferenze patite, il riscatto grazie alla letteratura.

Lui, che si definisce "un poeta che scrive novelle", dice che nel deserto "gli unici fiori che crescono sono le ombre delle pietre".

Un esempio di come la poesia possa manifestarsi ovunque: fiore tra i fiori generati dall’ombra delle pietre, nella desolazione del deserto come in un supermercato, luogo di sovrabbondanza merceologica.

Vita durissima, quella di Letelier (come per i minatori dell’entroterra siciliano, per i nostri "carusi"così uguali ai "ninos" cileni, mano d’opera a basso costo), lui che studiava di notte lavorando di giorno, sino al successo letterario del primo libro La regina cantava rancheras, protagonista Isabel, non più giovane prostituta, Grande Madre consolatrice, amichevole amante di uomini sfruttati nelle miniere di salnitro.

A Enna Hernàn ha visitato l’Università e le scuole, il Museo dell’arte mineraria e della civiltà contadina della stazione ferroviaria di Villarosa, si è fermato a Floristella, nella sede del Parco Minerario, e qui ha incontrato ex minatori delle zolfare di Enna e Valguarnera.

Poi Piazza Armerina, a Leonforte l’incontro con gli studenti del Liceo scientifico, e ancora domande su vita e letteratura.

Nei tre pomeriggi di questa tappa finale del tour di Letelier, nell’ipermercato di Enna Bassa, distribuzione d’una coloratissima brochure per la speciale offerta della parola dei poeti Maria Attanasio, Luciano Erba, Franco Loi, Jolanda Insana, Enzo Salsetta (anche coordinatore del gruppo), Josephine Pace, Tommaso Ottonieri, Evelina Schatz, Aldo Nove, e la sottoscritta.

La lettura di versi, tra carrelli della spesa e il tinnare delle casse. La gente che si ferma incuriosita e ascolta.

Il pensiero che ogni uomo regge il peso della propria storia. La faccia petrosa e gli occhi da indio di Hernan Rivera Letelier, il suo sorriso incantato e la sua commozione a Floristella.

La visita, l’ultima sera di permanenza, al Museo della Fede e della Tradizione; la Chiesa di San Marco: la teca del Cristo morto, il drappo nero della Madre.

Il sacrificio come impronta esistenziale. Alla domanda se crede in Dio, la risposta di Hernàn è "Non credo in Dio, ma so che Dio crede in me".

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