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“Anthos”, una nuova rivista letteraria

Più di cento pagine tra saggi, racconti, recensioni, che testimoniano la vitalità della scrittura, del mai sopito fermento culturale e della capacità di aggregare le più disparate voci, testimonianze, intelletti.

di Maria Gabriella Canfarelli - domenica 11 novembre 2012 - 6154 letture

Una nuova rivista letteraria. “Anthos”- Anno 1- numero 1

Rivista di letteratura a cadenza semestrale, “Anthos” (Gruppo Editoriale Srl-Bonanno, Acireale) si inserisce a pieno titolo nel panorama delle pubblicazioni a carattere letterario in Italia; diretta da Alfio Grasso, componente anche il comitato di redazione di cui fanno parte Maria Rita Pennisi, Orazio Caruso e Paolo Licciardello, la rivista è stata presentata l’estate scorsa a Viagrande nel corso della terza rassegna di voci poetiche poe(t)n@, ideata e realizzata da Orazio Caruso e Maria Rita Pennisi, e successivamente nel salone di rappresentanza del Centro Diurno dei Servizi Sociali della stessa città.

Più di cento pagine tra saggi, racconti, recensioni, che testimoniano la vitalità della scrittura, del mai sopito fermento culturale e della capacità di aggregare le più disparate voci, testimonianze, intelletti. In questo primo numero, il saggio di Marinella Fiume propone la figura di una catanese, unica donna futurista in Sicilia, con Le futuriste e il movimento misogino di Marinetti. Il caso di Adele Gloria; di Lia Levi, la fanciullezza di Anna Achmatova. La “poeta” che voleva sui tetti, della quale si ricorda che fu vincitrice, nel 1964, del Premio Etna-Taormina; grazie a Piera Mattei leggiamo le poesie di argomento politico di Lester Paldy incluse in Babi Yar e le poesie di Lester Paldy, saggio e poesie dedicate al genocidio di 33.771 ebrei di Kiev da parte dei nazisti; segue Cinema e mafia tra realtà e sterotipi, di Giuseppe Strazzulla, accurata disamina del filone cinematografico “di impegno”, dagli anni sessanta ai giorni nostri.

Domenico Trischitta scrive di Paolo Ciulla, rivoluzionario-falsario in odio al potere ingiusto, ovvero “Il falsario di Caltagirone” cui la conterranea scrittrice Maria Attanasio ha dato ulteriori documentati percorsi di vita, dall’arresto al processo, alla morte in povertà. E ancora: il proiezionista e produttore clandestino di cinema d’essai, diplomato al Centro Sperimentale di Cinematografia, Silvano Agosti e lo scontro con la cultura del suo tempo, di Michelle Anais Giuga; di Luigi La Rosa, un omaggio alla compagna e modella di Amedeo Modigliani: Jeanne, quello spettro dagli occhi tristi e dal cuore grande...; infine, Anna Pavone: Collaborazioni e conflitti tra autore ed editor. Il caso Tutti contenti di Paolo Di Stefano, disamina delle modifiche, dei tagli e delle riscritture che spesso accompagnano la stesura di un romanzo.

Dunque i racconti: Assolo, di Cettina Caliò, attesa ostinata e solitudine d’una moderna Penelope che recita Ulisse e lascia la porta dischiusa; seguono: Finding beauty, distacco di due amanti che si sono incontrati per caso di Alessandro Savona; Alberi da città, di Carmen Dollo, felici del rumore, del grigio disteso sui palazzi; Paolo Lisi, la cui scrittura realistica e asciutta conduce il lettore in quella sorta di limbo nutrito da incertezze per il futuro lavorativo, nel racconto Verso la fine.

Di Antonio Raciti, L’arco di San Pierino, Firenze e i pasti e i passi frettolosi dei turisti, la scomparsa delle cabine telefoniche, ragazzini che si scambiano sms; incontro in treno tra un serial killer bergamasco e una siciliana che gli racconta della immaginaria città di Minchiata, e come Sherazade salva la propria vita, ne La città degli odori e della poesia di Vladimir Di Prima.

E ancora: la lieve ironia di Sette secondi, di Maria Rita Pennisi, tempo sufficiente perché una donna fraintenda lo sguardo occasionale di un uomo di passaggio; di Tea Ranno il dialogo a distanza e il ricordo di Quando eri ancora mia.

Nella sezione “Recensioni”, quattro contributi critici ricchissimi, densi: a cura di Sebastiano Burgaretta La coda di pesce che inseguiva l’amore, di Simona Lo Iacono e Massimo Maugeri; a cura di Orazio Caruso Volevo essere una farfalla, di Michela Marzano; di Massimo Maugeri è la recensione al romanzo di Philip Roth, Everyman. Chiude la sezione Giuseppe Condorelli, recensendo la plaquette di versi Atlantidi, della triestina Marina Moretti.


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