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Giuseppe Cucè a teatro per omaggiare Luigi Tenco

Giuseppe Cucè e i Malarazza Quartet presentano “Oltre le nuvole” , Luigi Tenco Tribute

di Valerio Contarino - martedì 22 gennaio 2008 - 5310 letture

“Oltre le nuvole” - Luigi Tenco Tribute

Giuseppe Cucè e i Malarazza Quartet presentano:

“Oltre le nuvole” , Luigi Tenco Tribute

22, 23, 24 febbraio 2008

Teatro “Del Canovaccio”

Via Gulli, 12 – Catania

H .20.30 , costo € 10

About Giuseppe Cucè Il percorso che Giuseppe Cucè ha intrapreso è abbastanza peculiare:" da piccolo - dice Giuseppe - facevo danza. La passione per la musica è nata solo come ascoltatore".

E pensare che Giuseppe frequentava la stessa scuola( il Polivalente di San Giovanni La Punta) di Carmen Consoli ed Agata Lo Certo. Ed è proprio con la Consoli che il giovane cantautore si è esibito in una recita scolastica interpretando "Stand by me". Tuttavia la raffinata voce di Giuseppe, che penetra nell’animo dell’ascoltatore , è frutto di molto studio , soprattutto al CESM(Centro studi musicali etneo).

Ed è solo da qualche anno che Giuseppe ha avuto la forza ed il "coraggio" di mettere in mano uno strumento:" Ho avuto - afferma- subito l’esigenza di formare una band la cui prima formazione riguardava Alessandro Longo: al Violoncello , Claudio Bertuccio alla Chitarra acustica e Francesco Bazzano alle Percussioni ". Il substrato di Giuseppe Cucè va dalla Bosa Nova ,passando per il jazz , Mario Venuti, Carmen Consoli e Ivan Segreto : ciò ha posto il giovane artista catanese a rielaborare cover poco commerciali trasmettendo all’ascoltatore un intimismo in cui sono presenti elementi personali , dove fa da sfondo il folk acustico , che contiene in sè la ricercatezza del suono.

Particolare è poi nella band di Cucè l’uso del violoncello: infatti dalla sua peculiare collocazione nell’ambito della musica classica, è qui usato in maniera eclettica, "amalgamato" con le melodie del folk. Dopo tante serate nell’area orientale della Sicilia , Giuseppe sta preparando il suo primo lavoro discografico e riguardo a ciò ci dice:" ho cercato di recuperare quel patrimonio italiano di De Andrè, Battisti e Tenco che si è perso, scrivendo dei testi attuali. Sono stato molto metaforico e impersonale in ciò che ho scritto. Parlo dei miei affetti, dei miei sentimenti , della politica". Altra caratteristica del cantautore catanese è la voglia di essere se stesso, in particolar modo sul palco ," immerso- dice Giuseppe- in quella ampolla che si crea attorno a me e grazie alla quale esprimo ciò che voglio dire".

Chiediamo poi a Giuseppe una sua opinione riguardo la città in cui vive, Catania. Risponde così: " Vorrei che ci fosse più spazio per la cultura. Fino a qualche anno fa l’aria era impregnata di cultura. Oggi Catania è troppo commerciale. Il fermento, soprattutto musicale, esiste, anche se molti sono costretti ad andare fuori". Con queste parole Giuseppe descrive l’intento che persegue nel "fare" la propria musica: "Il progetto che presento nasce dall’esigenza di creare una musica diversa da quella a cui si è stati abituati nel susseguirsi degli anni, di denudare le melodie, svestirle il più possibile per lasciare spazio alla semplicità.

Pochi elementi ma significativi usati con parsimonia rendono i suoni raffinati e ricercati. Il tutto si sposa perfettamente e dà il giusto risalto alle melodie e soprattutto alle parole, rimanendo fedeli alle radici ed al folklore siciliano con un gusto del tutto mediterraneo. Tra le collaborazioni, vanta l’apporto di musicisti di gusto e di rilievo del contesto musicale etneo: Gabriella Grasso (Cantautrice jazz e bossa nova) coautrice delle musiche e chitarra classica, Claudio Bertuccio chitarra acustica, Alessandro Longo violoncello, Marcello Leanza Sax soprano e Flauto traverso, Alessandra Tendi Percussioni". Da pochi mesi è possibile ascoltare sul My Space di Giuseppe il suo nuovo demo “La ballata di un fiore”: suoni morbidi marcano l’attenzione nella protezione di qualcosa di così piccolo, delicato e indifeso. Quel che fuoriesce è un gesto di semplicità( soprattutto nella melodia) e affetto. Emerge dal testo la speranza di riporre in un fiore, simbolo di purezza, il proprio pensiero ("Riuscire a tatuare un pensiero sui petali"), l’intimità , l’interiorità di ogni uomo, che sempre più cerca la complessità, dimenticando l’essenzialità.

INFO Sito internet : www.giuseppecuce.it My Space : www.myspace.com/giuseppecuce E-mail : info@giuseppecuce.it Cell : 3487716503


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