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A conti fatti - Monologo teatrale scritto da Francesco Ortisi

Recensione dello spettacolo teatrale scritto da Francesco Ortisi e andato in scena venerdì scorso presso la Sala Carabelli, in via Torres, a Siracusa

di Donatella Guarino - giovedì 20 dicembre 2007 - 5069 letture

“Facciamo quattro conti”, “Facciamo un bilancio”, “A conti fatti”, “Se due più due...”. E ancora: “La matematica non è un’opinione”… Insomma, l’affascinante mondo dei numeri entra prepotentemente nella nostra vita, nel nostro linguaggio quotidiano, a volte anche in punta di piedi quasi senza che ce ne accorgiamo…

E se già Pitagora affermava che ”tutte le cose sono numeri" allora c’è da crederci.

I numeri, il loro linguaggio (e la loro magia) hanno da sempre affascinato gli uomini.

Ed è proprio il magico mondo dei numeri il tema da cui parte lo spettacolo “A conti fatti”, andato in scena venerdì scorso nella Sala Carabelli, in via Torres, a Siracusa.

Si tratta di un bel monologo (una storia raccontata con le parole e i numeri) scritto da Francesco Ortisi (al suo secondo lavoro teatrale) e messo in scena da Marco Andriolo e Dino Pantano Macaluso.

Con un interessante gioco di luci e ombre, in una scenografia essenziale, accompagnato dagli interventi originali del giovanissimo sassofonista Stefano Ortisi, lo spettacolo ha raccontato, attraverso la voce e il volto del bravissimo Michele Dell’Utri, la storia di un uomo del nostro tempo.

Si sono susseguiti i dubbi, le ossessioni, i dolori, l’amore, l’amicizia e i tentativi di un equilibrio sempre necessario, mai completamente raggiunto.

Con una certa angoscia – che accompagna le scoperte semplici ma inaspettate, che però sono destinate a cambiare le cose – attraverso episodi semplici ma esemplari, il testo rappresentato ha voluto cogliere il filo che lega gli eventi ai numeri.

Il protagonista ha scoperto le relazioni che hanno i numeri con le cose. Crede che nel mondo dei numeri ci sia una formula utile per comprendere gli altri. I numeri e il fascino da essi emanato cambiano la sua vita. Il 66 o l’11 o ancora il 5: ogni numero ha un significato e rimanda a una caratteristica umana.

Darsi tempo, contare fino a dieci. Forse il segreto è tutto qua. Fermare la “fretta maledetta”, dandosi tempo…E i conti tornano.

Ma non sempre…E questa è la vita. Il non sense di alcuni fatti che eppure accadono anche se non erano (forse) prevedibili. A conti fatti la statistica, la matematica, la fisica e la chimica hanno un loro preciso linguaggio attraverso il quale si dipana tutta la vita dell’uomo.


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