Giro96
Movimento
Contro la guerra
Lettera aperta al Presidente della Repubblica Italiana
Signor Presidente,
1. La guerra e' sempre omicidio
di massa (Gandhi).
2. Di tutti gli atti volti a terrorizzare,
ovvero terroristici, la guerra e' il massimo.
3. Di tutti i crimini l'uccidere
e' il piu' crudele, e la guerra e' l'esecuzione
di questo crimine nelle forme piu' ampie.
4. La guerra e' nemica dell'umanita'
poiche' consistendo nell'annientare vite umane
essa minaccia e colpisce gli esseri umani tutti
in cio' che hanno di proprio e comune: la dignita'
umana, l'appartenenza all'umanita', il diritto
a vivere.
5. Nell'epoca aperta dalla bomba
di Hiroshima la guerra mette in pericolo la sopravvivenza
stessa della civilta' umana: "E noi stiamo
qui a questionare se al soldato sia lecito o no
distruggere la specie umana?" (don Milani).
6. Non ci si trastulli con macabri
gioco di parole: la guerra non e' mai "umanitaria"
per le persone che da essa vengono assassinate,
e la guerra consiste appunto nell'assassinare
delle persone; la guerra non e' mai "preventiva",
poiche "in lingua italiana lo sparare prima
si chiama aggressione e non difesa" (don
Milani); la guerra non e' mai "necessaria",
sia perche' esistono sempre delle alternative
ad essa, sia perche' essa non puo' essere annoverata
tra le alternative ammissibili a fronte di alcuna
situazione di crisi poiche' tutti i conflitti
essa aggrava, e fa seminagione di vittime, di
devastazione, di odio, e corrode e distrugge il
passato con le distruzioni che compie, il presente
con le uccisioni di cui consiste, il futuro con
i traumi, i rancori, le paure e le vendette che
provoca. E' incombente il pericolo di una catastrofe
planetaria: se non per saggezza e misericordia,
almeno per istinto di sopravvivenza il ripudio
della guerra s'impone ad ogni persona ragionevole,
ad ogni umano consorzio, all'umanita' intera.
7. Per buona fortuna del nostro
paese la legge fondamentale dello stato, la Costituzione
della Repubblica Italiana, tra i principi fondamentali
all'art. 11 recita: "L'italia ripudia la
guerra come strumento di offesa alla liberta'
degli altri popoli e come mezzo di risoluzione
delle controversie internazionali". Per buona
fortuna la nostra legge fondamentale proibisce
all'Italia di prendere parte alla guerra che va
profilandosi. E se il governo e il parlamento
scelleratamente decidessero l'avallo e la partecipazione
italiana alla guerra sarebbero dei fuorilegge
e dei golpisti, le loro decisioni non sarebbero
legittime ma criminali, e coloro che avrebbero
adottato e sostenuto decisioni assassine andrebbero
messi in condizione di non nuocere e puniti ai
sensi di legge.
Lei non ignora tutto cio'.
Perche' allora non leva la sua
voce in difesa della pace e della Costituzione?
Perche' permette che sia presentata
come cosa in discussione una cosa che la legge
fondamentale del nostro ordinamento giuridico
proibisce?
Perche' non invia un messaggio
al parlamento e ai cittadini in cui chiarisca,
nella sua veste di supremo garante della Costituzione,
che l'Italia e' assolutamente contro la guerra,
non vi prendera' parte ne' l'appoggera', ed anzi
e' impegnata affinche' la guerra non venga scatenata?
Sia difensore della legalita',
sia presidente della repubblica, sia essere umano
tra esseri umani.
L'ora e' grave, atteggiamenti equivoci
non sono ammissibili, autorevoli personalita'
del governo e del parlamento hanno detto cose
sciagurate ed espresso intenzioni criminali: il
silenzio sarebbe complicita'. Lei non puo' tacere.
Distintamente,
Giuseppe Sini - responsabile del
"Centro di ricerca per la pace" di Viterbo
Viterbo, 29 settembre 2002
Mittente: Centro di ricerca per
la pace
strada S.Barbara 9/E, 01100 Viterbo
- tel. e fax 0761353532, e-mail: nbawac@tin.it
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