Un Paese di giovani e di donne per il futuro che è il presente

Una Regione allo sbando anche sul piano sanitario e su quello viario e ferroviario... Ancora non si è capito che bisogna mettere al centro di tutte le politiche i giovani e le donne se si vuole uscire dall’oscurità per vedere un nuovo giorno.

di Luigi Boggio - giovedì 7 settembre 2023 - 1764 letture

Le forze politiche che siedono all’Assemblea regionale siciliana con i propri consiglieri regionali, invece di aprire un reale confronto sul gelo demografico delle zone interne e del calo della popolazione giovanile dai 15 ai 34 anni di 190.205 in dieci anni 2013-2023, si distraggono sul nulla.

Un nulla in una terra di fuochi e munnizza, di abusivismo e di fogne a cielo aperto, di precari e di disoccupati. Manca anche l’acqua per uso civile in molte zone e per l’agricoltura. Si vedono i campi arsi dal sole e il verde ingiallito degli alberi per mancanza di acqua, anche quando negli invasi c’è - come in quello del Biviere di Lentini.

Una regione allo sbando anche sul piano sanitario e su quello viario e ferroviario.

Viaggiare è un’avventura anche triste nel vedere le strade cosparse di rifiuti di ogni genere. Si vive in una terra dove si invecchia, non si nasce - e quando si ha la possibilità, si scappa.

Soprattutto sono i giovani che dopo la scuola scappano anche con le famiglie. Conosco interi nuclei familiari che sono andati via anche per accudire i nipoti. Un fenomeno questo diffuso e preoccupante in quanto si spezza il legame con i propri luoghi, gli affetti, le amicizie. Un’altra vita.

Una riflessione sui giovani dovrebbe essere un fatto perché riguarda il presente di un paese disastrato, ingiusto, insicuro nel lavoro con i suoi morti e nella quotidianità del vivere civile. I giovani vanno aiutati perché stanno vivendo una condizione di profondo smarrimento che li porta alla sfiducia, all’abbandono pure della scuola e alla violenza di gruppo.

Ancora non si è capito che bisogna mettere al centro di tutte le politiche i giovani e le donne se si vuole uscire dall’oscurità per vedere un nuovo giorno. Se non si investe sulla scuola e sulla formazione non si va da nessuna parte. Sono i pilastri di un nuovo modo di pensare e lavorare. Sostenuti da stipendi e salari per vivere con dignità e con le famiglie. E una politica abitativa non da sottoscala. La mobilità si aiuta anche in questo modo, per evitare di umiliare le persone a non scappare.

Un Paese dei giovani e delle donne per aprire la strada delle opportunità per tutti e tutte. Aperto e laico, nel vero senso della parola, per superare ogni forma di familismo e conservatorismo che ci stanno facendo smarrire il senso civico e solidale dello stare insieme. Nelle difficoltà e nelle scelte da compiere si vede chi siamo e dove vorremmo andare. Senza una politica verso le nuove generazione di formazione e di lavoro non andremo da nessuna parte.


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