Sei parole sui fumetti

Sei parole sui fumetti / di Ferdinando Leonzio ; prefazione di Gianni Brunoro. - Roma : ZeroBook, 2018. - ebook ISBN 978-88-6711-139-8 / book ISBN 978-88-6711-140-4
di Redazione Zerobook - martedì 15 maggio 2018 - 8755 letture

Scriveva Umberto Eco che “il fumetto è un prodotto industriale, commissionato dall’alto” e che “funziona secondo tutte le meccaniche della persuasione occulta”, supponendo nel “fruitore un atteggiamento di evasione che stimola immediatamente le velleità paternalistiche dei committenti”. Per noi il fumetto è esperienza dell’infanzia e dell’adolescenza, moltiplicatore delle conoscenze e dei miti. Attraverso le pagine di Ferdinando Leonzio riscopriamo il fumetto delle origini attraverso il mondo dei collezionisti. "Questo librino sostiene la battaglia di Davide contro Golia, rendendo palpabile anche grazie a quali armi si è aggiudicato la vittoria. Per averlo chiaro, basta scorrerne le pagine" : dalla Prefazione di Gianni Brunoro.


dalla Prefazione di Gianni Brunoro

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La copertina del libro: Sei parole sui fumetti di Ferdinando Leonzio

Nel fumetto oggi, anno di grazia 2018, i corrispondenti lettori sono numerosi, benché sistematicamente in calo da anni, grazie all’interferenza di tante altre forme di utilizzazione del tempo libero, nel quale appunto i fumetti si situano. Inoltre, anche l’interessamento “sul” fumetto è molto attivo, tanto che ormai è ricchissima la saggistica riguardante personaggi, autori, editori, iniziative, manifestazioni e tanto altro, riguardanti il “mondo dei fumetti”. È in questo settore che si situa il presente libretto, Sei parole sui fumetti di Ferdinando Leonzio, che è un saggio, ma con caratteristiche particolari.

Innanzitutto, uso espressamente il vocabolo “libretto”, per una ragione molto semplice: la sopra citata saggistica su questo mezzo di comunicazione è talmente estesa che in esso si annoverano opere di ogni tipo, dalle focalizzazioni, e magari brevi, di un singolo argomento (un personaggio, un autore, e simili) alle fondamentali enciclopedie, che affrontano tutto lo scibile del settore, alle monografie ciclopiche (tanto per dare l’idea: un recente saggio di Andrea Tosti sul nuovo filone fumettistico, denominato Graphic Novel, conta mille pagine). Di fronte a questa marea esegetica, questo piccolo libro di Ferdinando Leonzio fa in effetti la figura di «Davide contro Golia». Ma si sa bene come il “piccolo” Davide abbia avuto ragione del “gigante” Golia, ricorrendo all’arma adeguata. E anche Leonzio, con le sue Sei parole sui fumetti, ha la sua arma vincente: il valore del ricordo.

La critica fumettistica è un ramo della cultura relativamente giovane e poi vulcanicamente evolutosi, tanto da produrre la pletora di pubblicazioni sopra citata. Il come e il perché della sua nascita, è opportuno ripercorrerli, sia pure in (estrema) sintesi. A febbraio del 1965 avvenne un fatto inconsueto: si riunì a Bordighera il Primo Salone Internazionale dei Comics. Vale a dire che i fumetti, fino allora snobbati dalla cultura ufficiale, venivano per la prima volta in Italia affrontati come un fenomeno degno di studio. E non da parte di sprovveduti: al consesso, organizzato in particolare da Rinaldo Traini e Claudio Bertieri, partecipavano Romano Calisi, e il professor Luigi Volpicelli dell’Università di Roma, oltre a fior di intellettuali quali Umberto Eco, Giovanni Gandini e altri. Persone, tutti costoro, che avevano letto e amato i “giornaletti” fin da bambini e, giunti ormai a un’età matura e a ruoli di non trascurabile rilevanza intellettuale, erano ormai insofferenti del modo in cui la cultura accademica, la società, la famiglia, la scuola, la Chiesa li ritenevano culturalmente spazzatura.

Nelle relazioni di quel congresso emerse soprattutto un fatto: che i fumetti non erano mai stati studiati come meritavano, cioè a livello semiologico. E veniva evidenziato che, se affrontati seriamente in tale prospettiva, essi avrebbero dimostrato ben presto di essere un linguaggio autonomo e di estrema dignità, con regole espressive che tutti conoscevano ma che non erano mai state approfondite.

Al pubblico di quel congresso era presente anche il sindaco di Lucca: il quale fu molto coinvolto da studi così seri su un argomento ritenuto fatuo, e offerse la propria città come sede permanente di un congresso annuo su quel tipo di argomenti. Ciò avvenne dal settembre dello stesso 1966, per cui nacque definitivamente quella manifestazione – diciamo sinteticamente Lucca Comics – che da allora, e poi crescendo, sarebbe diventata esempio da imitare e, per un periodo, la più importante del mondo sui fumetti. Anche oggi, dilatata ormai ad altre componenti della comunicazione, è la più notevole in Italia, benché poche interessantissime e via via altre meno significative ne esistano ormai a centinaia. Il fatto comunque fondamentale è che nei decenni tutto ciò favorì una sempre più acuta attenzione sui comics (questa è la denominazione originaria dei fumetti, ereditata dagli Stati Uniti d’America, il Paese in cui essi sono sorti – gradualmente – a partire dal 1895) e ciò ha determinato via via quel profluvio di opere saggistiche cui si è accennato prima.

All’inizio, i saggi furono rivolti quasi esclusivamente alle opere da cui era nato l’interesse saggistico e che erano soprattutto note ai primi studiosi, in quanto le ricordavano dalla loro infanzia. Erano dunque motivate dalla nostalgia, ma in breve tempo l’interesse si orientò sugli aspetti semiologici, sul ruolo culturale, sulle consistenze editoriali, sull’approfondimento dell’opera di vari autori e tanti altri argomenti. Insomma, anche nella critica si andarono profilando, ed esistono tuttora, differenti sezioni e una di queste – ricordo e nostalgia, strettamente interconnesse al fine di tramandare la memoria, perché trascurare la memoria conduce sempre a pericolosi revisionismi – fu appunto la prima a svilupparsi. Oggi questo tipo di opere sui fumetti si è rarefatto, a favore dello sviluppo di altri settori. Anche perché i fumetti stessi si sono dilatati in tutte le direzioni, qualitative e quantitative ed è ovvio che sono questi aspetti a nutrirne la saggistica.

(...)


Gianni Brunoro, autore di numerose pubblicazioni, noto saggista e critico fumettistico, è direttore della prestigiosa rivista Fumetto, edita a cura dell’ANAFI (Associazione Nazionale degli Amici del Fumetto e dell’Illustrazione).


L’autore

Ferdinando Leonzio (nato nel 1939 a Lentini), appassionato cultore di storia e di ricerca storica, autore anche di articoli, recensioni e prefazioni, già corrispondente dell’Avanti! e dell’Ora, ha scritto per Girodivite e ha pubblicato i seguenti libri: Una storia socialista; per le edizioni Ddisa: Lentini 1892-1956, Alchimie, Il culto e la memoria, Socialismo-l´orgia delle scissioni; ed. a cura del Kiwanis Club di Lentini: Filadelfo Castro; per le ed. Aped: Intervista a Enzo Nicotra, Lentini vota, 13 storie leontine; per le ed. Divis – SLOVAKIA- spol.sr.o.: Segretari e leader del socialismo italiano, Breve storia della socialdemocrazia slovacca, La scommessa, Donne del socialismo, La diaspora del socialismo italiano, Cento gocce di vita.

Per  ZeroBook (dal 2017): Una storia socialista, Lentini 1892-1952 vicende politiche, Segretari e leader del socialismo italiano, Breve storia della Socialdemocrazia slovacca, Donne del socialismo, La diaspora del socialismo italiano, Cento gocce di vita, La diaspora del comunismo italiano, Sei parole sui fumetti.


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