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Roma 18 marzo - La manifestazione dei gonfaloni è senza popolo (e senza anima)

La manifestazione bi-partisan indetta dall’Associazione Nazionale dei Comuni Italiani contro il terrorismo a cui hanno aderito molti dei partiti politici nazionali è stata la prova dello scollamento tra istituzioni e gente comune

di Ugo Giansiracusa - giovedì 18 marzo 2004 - 4262 letture

Roma 18/3 ore 16 Piazza del Campidoglio

Alle quattro del pomeriggio, ora in cui era stata stabilita la manifestazione dell’Anci, Piazza del Campidoglio si presentava desolante. A presidiarla c’erano solo i rappresentanti dei comuni italiani con i loro gonfaloni, alcuni esponenti dei partiti politici, tanti uomini delle forze dell’odine, molti giornalisti, diversi spaesati turisti e pochissime persone comuni. Tanto che era piuttosto comico vedere i vari giornalisti perlustrare la piazza per cercare di trovare e intervistare i pochi partecipanti non istutuzionali alla manifestazione.

Nessuno si aspettava una scena del genere, tanto che era stato predisposto un maxi schermo per chi non fosse riuscito a raggiungere la piazza. E le parole degli oratori che si sono succeduti al microfono e le parole dei vari rappresentanti politici passano completamente in secondo piano rispetto a quello che è il dato piu’ importante di questo pomeriggio romano. La gente comune, che a più riprese ha manifestato il suo dissenzo contro la guerra e contro l’uso della violenza di ogni genere, non appoggia questa classe politica che dice a parole di voler lottare contro il terrorismo e che poi non fa nulla per disinnescare gli attriti e i conflitti che del terrorismo sono la causa principale.

Una manifestazione, quella di oggi, che si è dimostrata inutile e fasulla. Le istituzioni che manifestano per dire alle istituzioni che le istituzioni sono contro il terrorismo. E visto che fanno tutto da solo perché la gente comune dovrebbe ascoltarli?

Alle 16.50 appena cinquanta minuti dopo il suo inzizio la manifestazione ha avuto termine con un minuto di silenzio chiesto dal palco e accolto dai presenti. Un triste minuto di silenzio. Triste per il pensiero che andava alle tante vittime innocenti di questo nuovo e brutale terrorismo. Tristi perché quelle vite che se ne sono andate sembrano non aver lasciato e insegnato nulla a coloro che prendono le decisioni in nostra vece. Un minuto carico del silenzio di tutte le persone che oggi non c’erano. Un silenzio e un vuoto, lasciato da chi oggi non è andato a Piazza del Campidoglio, carichi di un messaggio che non può essere ignorato.

Gli uomini e le donne, i ragazzi e le ragazze le mamme i figli e i nonni di tutta italia si ritroveranno e ritroveranno la voce nell’unica vera manifestazione realmente bi-partisan di sabato 20 per gridare con la forza della propria presenza che l’unica via sensata per la lotta al terrorismo è quella delle parole e del dialogo.


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