Quaderno 1. Dieci parole della nonviolenza in cammino
"Capire che la pace lì comincia: / dall’accoglienza fatta ai bambini."
Corso di educazione alla pace presso il liceo scientifico di Orte, anno scolastico 2004-2005
Materiali per la riflessione. 1
DIECI PAROLE DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO
Testi estratti da "La nonviolenza è in cammino"
*
Premessa
I testi seguenti sono estratti dal notiziario telematico quotidiano "La nonviolenza è in cammino", edito dal Centro di ricerca per la pace di Viterbo. Essi vengono proposti come materiali utili alla riflessione sui temi della pace, della dignità umana, dell’accostamento alla nonviolenza. Ogni testo è preceduto dal numero del fascicolo del notiziario in cui è apparso, dal nome dell’autore e dal titolo con cui è apparso. Chi volesse leggere l’intero fascicolo in cui il testo riportato è stato pubblicato, può rintracciarlo in internet attraverso un motore di ricerca, digitando autore, titolo e testata. Per contattare il Centro di ricerca per la pace di Viterbo: recapito postale: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo; recapito telefonico: 0761353532; recapito di posta elettronica: nbawac@tin.it Il responsabile del centro, e direttore responsabile del notiziario da cui sono estratti i testi di seguito presentati, è il coordinatore del corso di educazione alla pace che si svolge presso il liceo scientifico di Orte.
Orte, primo dicembre 2004
*
Dal 4 al 7 settembre 2003 si svolse la camminata da Assisi a Gubbio promossa dal Movimento Nonviolento (per contatti: e-mail: azionenonviolenta@sis.it; sito: www.nonviolenti.org) come prosecuzione della marcia Perugia-Assisi per la nonviolenza che si era tenuta nel settembre 2000. In preparazione di questa iniziativa, cui tutte le persone amiche della nonviolenza furono chiamate a partecipare e contribuire, nei mesi precedenti venne promosso un percorso di riflessione articolato in "dieci parole della nonviolenza", proponendo ogni mese una parola su cui riflettere. Le dieci parole proposte erano: Forza della verità (traduzione italiana del termine gandhiano "satyagraha"), coscienza, amore, festa, sobrietà, giustizia, liberazione, potere di tutti (concetto che Aldo Capitini esprimeva con la parola "omnicrazia"), bellezza, persuasione. A questo percorso vollero contribuire anche alcuni collaboratori del notiziario "La nonviolenza è in cammino" scrivendo i componimenti in versi che di seguito trascriviamo.
Da "La nonviolenza è in cammino", n. 594 LUCIANO BONFRATE: DIECI PAROLE DA ASSISI A GUBBIO
1. Forza della verità
La nonviolenza è ahimsa e satyagraha:
opposizione sempre alla violenza,
tenersi stretti a ciò che è vero sempre.
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2. Coscienza
La nonviolenza è scelta di coscienza
conoscere insieme, e insieme la scienza
di voler scegliere l’azione buona.
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3. Amore
La nonviolenza è forza dell’amore
virtù che eleva, bene dell’incontro,
è convivenza, comunione, pace.
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4. Festa
La nonviolenza è festa, è riconoscersi
fraterni sororali, umanità
tutta abbracciata contro male e morte.
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5. Sobrietà
La nonviolenza è la gioia possibile
nel condividere il mondo che è di tutti:
non la sprecare questa buona vita.
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6. Giustizia
La nonviolenza suscita la lotta
contro viltà, ingiustizia ed ignoranza:
è unità-amore che tutti degnifica.
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7. Liberazione
La nonviolenza è questo lungo andare
che apre strada e lungo questa strada
si riconosce uguale ogni diverso.
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8. Potere di tutti
La nonviolenza è l’omnicrazia
il potere di agire di tutti
il potere tra tutti condiviso.
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9. Bellezza
La nonviolenza è la bellezza quando
anime e corpi, rotte le catene,
riconoscendosi emergono alla luce.
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10. Persuasione
La nonviolenza è la scelta del tu,
la scelta del tu-tutti, il saldo stare
umani tra gli umani. E’ cosa buona.
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Da "La nonviolenza è in cammino", n. 595 OSVALDO CAFFIANCHI: ANCORA SULLE DIECI PAROLE DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO DA ASSISI A GUBBIO
1. Forza della verità
Nell’afferrarsi alla verità
è l’unica speranza, nella lotta
con l’angelo si compie per l’intera
notte la prova, e trovi il vero nome.
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2. Coscienza
La giovinetta Antigone per prima
seppe che viene l’ora in cui si deve
dire di no.
E’ con quel no che sorge la coscienza
è la coscienza che fa luce al mondo.
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3. Amore
Come insegnò di Mantinea la donna
all’ateniese che sapeva l’arte
più necessaria, della levatrice,
l’amore è ciò che unisce e ciò che salva
ti strappa sù dalla palude e t’alza
dove più pura è l’aria e finalmente
possiamo respirare.
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4. Festa
Non l’ordine chiuso, non le solenni
maschere del potere, non il passo
che come lama cade e calpesta.
Ma la danza, ma il volto ritrovato.
*
5. Sobrietà
Non lasciare che a goccia a goccia
ti secchino il midollo i simulacri.
Nella misura è l’unico segreto
ciò che tu sprechi ad altri mancherà
nel dissipare dissipi te stesso
vuol esser sobria la felicità.
*
6. Giustizia
Rendere bene per male
avere misericordia
non cedere di un passo all’oppressione.
*
7. Liberazione
Di questo dolore che è di tutti
lenire la piaga solo è dato
se di tutti e per tutti e con tutti si sceglie
la parte, il cammino, l’amicizia.
*
8. Potere di tutti
Ascolta la voce dell’altro ed ascolta
con più grande attenzione il silenzio dell’altro.
Accogli la spina e la borraccia.
Non ci si libera da soli
non si compie da soli questo lungo viaggio.
E come un bozzolo, chi non si apre
perisce.
*
9. Bellezza
L’errore era nel credere che l’attimo
fuggente fosse bello. Era l’errore
nella fuga del tempo in fumo ed ombra.
Era nell’occhio invece la bellezza
era nel cuore, nel volto accarezzato.
E quella luce resta per sempre.
*
10. Persuasione
Io che sempre appartenni al partito
dei perplessi, che giusta il poeta
di Augusta, di Treviri l’esule ardito,
alle nobili idee sono uso
chiedere cosa celino invisibile
e che del sinolo di lancia e di scudo
sempre sentii la spina nel cuore,
pure volli viandante tra viandanti
incamminarmi con questi compagni
di pietà persuasi.
*
Da "La nonviolenza è in cammino" n. 597 BENITO D’IPPOLITO: DIECI PAROLE DELLA NONVIOLENZA IN DIECI PROFILI DI COSTRUTTRICI DI PACE
1. Etty Hillesum, o la forza della verità
Scegliere il bene, pensare col cuore,
condividere il dolore, avere cura
degli afflitti, totalmente ripudiare
la violenza, rifiutare
la salvezza per sé che affoga gli altri.
Fare la scelta della compassione
in nulla cedere al male
salvare tutti dinanzi all’orrore
salvare almeno l’umanità futura.
*
2. La coscienza di Virginia Woolf
Alla corsa per l’accaparramento
sottrarsi, e preferire
altro sentiero, la propria autonomia
l’uso corretto delle tre ghinee
l’analisi serrata che connette
e smaschera per sempre
il maschilismo, il fascismo, la guerra.
E la guerra, il fascismo, il maschilismo
combattere con voce e forme proprie
trovando in sé la stanza denegata.
E’ questo che chiamiamo nonviolenza.
*
3. Maria Callas inventa l’amore
E’ la voce che chiama e che trae
fuori dal gorgo verso la salvezza.
E’ la voce che rompe del niente
il deserto, che la solitudine
svela, e consente che l’io si faccia noi.
*
4. Cathy Berberian, la festa dell’umanità
Era sapiente di tutte le sapienze
parlava tutte le lingue, sapeva
e sapeva fare tutto.
Scioglieva in canto una voce che incantava
ed al convivio ed alla convivenza
l’umanità chiamava intera a festa.
*
5. La sobrietà di Rosa Luxemburg
Quando è normale prendere il fucile
e strappare la vita alla gente
allora la galera è il posto giusto
per le persone giuste, e lì era Rosa.
Quando è normale che la gente buona
per prima venga presa e assassinata
per prima Rosa viene data ai pesci.
Ma questa norma dei vampiri Rosa
insegnò a smascherare, a contrastare,
per costruire un mondo non più barbaro
in cui normale sia esser d’aiuto.
*
6. La giustizia secondo Hannah Arendt
Sempre all’opposizione, sempre nitida
nella ricerca della verità.
E sempre innamorata e sempre agile
nell’inseguire i pensieri fino in fondo
come riflessi nelle acque cangianti
vivi guizzanti pesciolini d’oro.
Sempre nemica dei poteri assassini
sempre nemica dell’astratto che uccide,
sempre il dialogo e lo spazio politico
in cui si possa vivere da umani
pronta a tessere di nuovo, a ragionare,
invito al concreto, invito al vivo incontro.
Del nascere il miracolo incessante,
il gesto morale del pensare,
la libertà fondata sul dialogo,
nessuno seppe dire come lei
nssuno come lei seppe donare.
*
7. Simone de Beauvoir, maestra di liberazione
Cosa sarebbe la Francia che amiamo
senza i libri di Simone de Beauvoir?
Cosa sapremmo senza quei libri
di ciò che conta del pensiero e della vita
d’Europa del secolo ventesimo?
Ma soprattutto quante lotte
sarebbero state sconfitte e cancellate
senza la voce del Castoro, senza
la sua presenza, la sua dedizione?
Ci insegnò tutto
in verità e in errore
Simone de Beauvoir:
l’ascolto e l’arte
della parola, e l’essere vicini
che è l’unica cosa che conta.
*
8. Luce Fabbri, il potere di tutti
La prima scoperta fu la guerra: l’orrore sovrano
che uomini accettassero di uccidere
e di essere uccisi.
L’intera vita dedicò alla lotta
contro la guerra, contro ogni oppressione,
per un’umanità di liberi ed eguali.
Se avrà l’umanità degno un futuro
come nel canto comunardo è detto
e se tanto dolore avrà riscatto
nell’internazionale futura umanità,
in quel futuro che è già compresente
ogni volta che fai l’azione buona
ci attende luminosa Luce Fabbri.
*
9. Frida Kahlo, della bellezza
Sognare tutti i sogni, raccontare
di sé e di tutti il volto e il cammino.
Rosa gelata, fiore appena nato
felicità promessa a tutti e data
per sempre nel più lieve dei sussurri.
*
10. Simone Weil e la persuasione
Una così profonda libertà
nessuno deve averla mai provata
ed un così profondo lucido strazio.
Maestra di attenzione e verità
che tutti rovescia i pigri pregiudizi
e tutte combatte le intime viltà.
Figura dell’umanità
lo specchio e l’enigma più chiaro
l’ardua la cruda la candida e lucente
incandescente
nonviolenza in cammino fatta donna.
*
Da "La nonviolenza è in cammino", n. 598 CRISPINO SCOTOLATORI: ANCORA DIECI PAROLE SUL SENTIERO DA ASSISI A GUBBIO
1. Forza della verità
Tieniti stretto alla verità
e non temere il male
affronta il male
e vincilo con la pietà.
*
2. Coscienza
L’arte la fede la sapienza
tutto le è di nutrimento
ma solo lei tutto feconda e avviva
nostra buona signora la coscienza.
*
3. Amore
Più passa il tempo e meno sono certo
di saper dire cosa essere possa
ma ovunque vedo splender la sua possa
che regge il mondo e salva dal dolore.
*
4. Festa
Che cosa resta quando s’arresta ogni podesta
e si ridesta l’ombra molesta estinte le gesta
omai digesta nella foresta ogni tempesta
se non quel lieve ricordo della festa?
*
5. Sobrietà
Invigila te stesso, a te stesso
esser presente sappi.
e passa in largo giro la borraccia
nessuno dei compagni resti senza
un sorso d’acqua, un sorso d’amicizia.
*
6. Giustizia
Dapprima fu la spada, la bilancia
appresso venne, verrà poi l’aratro.
La rabbia, l’equilibrio, il nutrimento.
S’ha da decidere che far del ferro:
se forza, o legge, oppur misericordia.
*
7. Liberazione
Nel profondo lago nero del tuo cuore
si nasconde il primo nemico.
Nella lotta dentro te contro di te
comincia quel cammino che dà pace.
*
8. Potere di tutti
Solo se si è deliberato in comune
potremo agire in comune.
*
9. Bellezza
E’ quel che si oppone alla morte
è la gioia che rinasce ad ogni aurora
è la speranza di essere ascoltati
è tutto il mare dentro la conchiglia.
*
10. Persuasione
In quel più profondo colloquio corale
in cui s’incontrano infine tutti i tu
e non v’è più contesa di mio e di tuo
lì ci ritroveremo faccia a faccia.
Ogni giorno è quel colloquio corale
ogni giorno devi fare la tua scelta.
*
Da "La nonviolenza è in cammino", n. 600 NELLO SCARDANI: ANCORA DIECI PAROLE DELLA NONVIOLENZA RIFLESSE IN DIECI VOLTI DI DONNE
1. Carla Lonzi, o della forza della verità
Più passa il tempo e più diventa chiaro
che quelle parole scritte sulla carta vetrata
trent’anni fa, ancora c’interpellano.
Più passa il tempo e più diventa urgente
quel nitore di sguardo e di voce
per contrastare l’orrore presente.
*
2. Maria Zambrano, o della coscienza
La coscienza è l’esilio
e l’esilio è il ritrovarsi.
Perso tutto, allora resti tu.
Ed il pensiero che pensa e che ricrea
un mondo intero infine abitabile
da tutte tutte le persone umane.
*
3. Marina Cvetaeva, o dell’amore
Nessuno mai amò quanto Marina:
amò la luce e la terra, i corpi e i sogni e le parole.
Amò le vite delle persone
si oppose sempre al cenno del carnefice.
*
4. Violeta Parra, o della festa
Conosceva la tristezza dalla coda lunga
come la Ande e fino in Patagonia.
Sapeva stringere i denti e lottare
masticando le erbe più amare, senza arrendersi mai.
Smascherava i fascisti col grido e col riso
e col ragionamento,
insegnava ad ascoltare lo zittito, l’offesa, gli inermi.
Ed abbracciata alla chitarra con la voce
rompeva catene, cavalcava le nuvole, dava sollievo
muovendo al coro e alla danza.
Al popolo restituiva
la dignità rubata dai padroni.
*
5. Georgia O’Keeffe, o della sobrietà
Per arrivare all’essenzialità
occorre liberarsi dai feticci
spogliarsi dai viluppi di fantasmi
alla lusinghe del superfluo dire no.
Ed asciugarsi, andare nel deserto.
E solo allora trovi la scala
che dalla terra porta alla luna.
*
6. Marianella Garcia, o della giustizia
Salvare anche i morti
restituir loro il volto,
allo scempio compiuto dai carnefici
opporre infinita la pietà.
E così salvare coloro che verranno
dalla ripetizione incessante dell’orrore,
così salvare l’umanità presente,
così rendere bene per male.
*
7. Rosanna Benzi, o della liberazione
Io la ricordo come una voce
che mi giunse qualche volta da un telefono
da Genova, dal polmone d’acciaio.
Ma la ricordo anche come donna
che volle vivere una vita piena
di affetti e di lotte, di verità
che affronta il dolore e nessuno abbandona
nelle fauci dell’orco, nessuno
nel pozzo nero della solitudine
lascia che sia gettato.
Di liberazione maestra
non più dimenticata.
L’apertura che Capitini disse
in lei si era incarnata.
*
8. Ginetta Sagan, o del potere di tutti
Partecipò alla Resistenza
fondò Amnesty International
rese l’umanità più buona e più forte.
Ancora chiama la sua voce all’azione
e chiama te.
*
9. Emily Dickinson, o della bellezza
Si può condurre una vita segreta
e donare al mondo tanta luce
che io che leggo ogni volta mi chiedo
quanto dolore costò tanta gioia
quanta fatica tale levità.
Si può essere sola e in solitudine
essere già figura dell’intero
genere umano, e lieve silenziosa
essere già di quella
società delle estranee che il mondo
ha da salvare, da mettere al mondo.
*
10. Margarete Buber-Neumann, o della persuasione
I campi, e nei campi l’umanità.
I campi, e contro i campi l’umanità.
Dire la verità, salvare quel che resta
delle vittime, contrastare
il totalitarismo che genera i campi
ed ogni ora si riproduce.
Ed ogni ora devi contrastare.
Saper distinguere tra i ruoli, le idee
astratte, e concreta la carne che soffre.
Saper riconoscere il bene e non sottrarsi.
Fare la scelta di salvare le persone.
*
Da "La nonviolenza è in cammino", n. 605 RICCIARDO ALOISI: ANCORA DIECI PAROLE SUL SENTIERO DA ASSISI A GUBBIO
1. Forza della verità
Nella ricerca della verità
con il rispetto della verità
in saldo abbraccio alla verità
preferisci soffrire e non far male.
*
2. Coscienza
Nella coscienza della sofferenza
nella coscienza della compresenza
nella coscienza della gaia scienza
si tempra e si rinsalda l’alma frale.
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3. Amore
tolto il disegno resta il colore
tolta la forza resta il calore
tolta la speme resta il valore
tolta la terra resta ancora il sale.
*
4. Festa
Ogni giorno l’aurora dita rosate torna
ed ogni giorno reca nuova festa.
*
5. Sobrietà
Così esposti al bisogno, così esposti
alla paura, questo solo farmaco
conosco che offra limpido un sollievo:
volere meno, avere meno, andare
più lentamente, più in profondità,
dividere quel che è nella bisaccia
con lo straniero, e nel lungo cammino
saper godere del bene del mondo,
del raccontarsi le infinite storie.
*
6. Giustizia
Non ci fu data la scienza
del bene e del male, ci fu data
l’intelligenza del dolore e acuta
la percezione della nostra confusione.
Così quasi ciechi e senza bordone
questo cammino abbiamo da fare
e così fragili e stanchi come siamo
la violenza dobbiamo contrastare
ed all’ingiusto il giusto contrapporre
e nella nostra scarsa luce il bene opporre
al male.
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7. Liberazione
E’ libertà incarnata ed in cammino,
se si fermasse, divenisse astratta,
la libertà in un lampo si corrompe
e s’arrovescia. E’ un fiore delicato:
come cessa di crescere già muore.
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8. Potere di tutti
Ognuno ha un potere e quel potere
è un seme prezioso che deve dare frutto.
Ma ogni potere è una lama affilata
che può affettare il pane e può squarciare
cuori pulsanti.
Il potere di tutti è la scelta
di dar valore alla vita di tutti
di riconoscere a tutti la forza
di capire, di decidere, di agire,
di orientare la forza al bene comune.
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9. Bellezza
Nel polveroso turbine del tempo
perennemente in fuga e che incessante
tutto ti logora e tutto travolge
un sorso, un goccio, un’ombra di armonia
che allude a un ritrovarsi è la beltà.
*
10. Persuasione
La persuasione è la persuasione
del potere di tutti, fondato
sulla coscienza della compresenza.
Sentire presente in sé
l’umanità intera
sentire il sé presente
nel flusso incessante della vita.
Sentire come empatia
sentire come ascolto profondo
afferramento alla verità.
Della realtà di tutti lo splendore.
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Da "La nonviolenza è in cammino", n. 607 OMERO CAIAMI PERSICHI: DIECI QUARTINE TRA ASSISI E GUBBIO
1. Forza della verità
Oltre la coppa e lo stilo è il nulla
ed anche questo canto certo è nulla
due sole cose restano che valgono:
il pianto in comune, il riso in comune.
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2. Coscienza
La parola è più esigente del mondo
con la parola tu vai incontro al mondo
possa essere essa benedicente
possa essere essa portatrice di pace.
*
3. Amore
Ad eccezione del dolore tutto
dimenticai. Ma non dimenticai
la mano che mi si posò sul volto.
Come una rosa fresca e profumata.
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4. Festa
Mentre ceniamo insieme
mentre cantiamo insieme
si placa per un’ora questa furia
e per un’ora siamo ancora vivi.
*
5. Sobrietà
Ascolta la voce del vento
ascolta l’orecchio del mare
ascolta la notte tutta occhi
e non negare mai la parola all’amico.
*
6. Giustizia
Non gravare su altri, sia lieve
il tuo camminare, il tuo parlare, il tuo sguardo.
Al curvo sii sostegno, a ciò che opprime
opponiti come una compatta roccia.
*
7. Liberazione
Tutto passerà presto, è solo un attimo
ma questo attimo non sia sprecato.
Nulla passerà mai, per sempre resta
quello che hai fatto, quello che hai sperato.
*
8. Potere di tutti
E’ nell’io la verità del noi
ed è nel noi la verità dell’io.
Ma anche: è nel tu la verità dell’io
ed è nel tutti la verità dell’io, del tu, del noi.
*
9. Bellezza
Così l’acqua dei sogni lava le angoscie
così la luce del mondo risana le ferite
così l’oblio rimuove le macerie
e la scoperta ci toglie il fiato ancora.
*
10. Persuasione
Anche di te vi è bisogno
se questo sogno vogliamo trarre a vita
anche di te fa bisogno
per salvare di tutti la vita.
*
Da "La nonviolenza è in cammino", n. 619 GIOBATTA CORINZI: ANCORA DIECI PAROLE RIFLESSE IN DIECI VOLTI SUL SENTIERO DA ASSISI A GUBBIO
1. Mary Wollstonecraft, della forza della verità
Tutto può essere detto, ma prima
deve essere sentito, vissuto, e solo allora
tutto si fa chiaro, e tutto
il dolore il tormento la paura
si fa parola di rivendicazione
di umanità, cammino
di liberazione.
Per sé, per tutte e tutti.
Conobbe tutto e non si arrese mai
sempre lottò per la liberazione
di tutte, di tutti.
* 2. Edith Stein, della coscienza
Tutto è pensiero e storia e tutto si rovescia
nella coscienza, e tutto vi si specchia.
Sta a te tenere limpido lo specchio
vedervi riflessa la via
tendere le braccia
salvare in te il mondo, aprire
porta dopo porta il varco
alla liberazione di tutti.
*
3. Ada Gobetti, dell’amore
Nessun uomo fu più intransigente di Piero Gobetti
ma una donna sì, che ancora per molti anni
quella lotta comune che nel loro amore
era come una perla condusse.
Nessun uomo fu più educatore civile, al pubblico bene
suscitatore
di Piero Gobetti, ma una donna sì
che per molti anni ancora quel magistero
seppe e volle recare, adempiere, consegnare
come un legato dai morti ai vivi.
Nessun uomo fu più di Piero Gobetti innamorato
della ragione e della virtù
ma una donna sì, che fu innamorata
della ragione, della virtù, di lui, del mondo.
Cadde giovane lui, lei
attraverso lunghi anni
sempre più giovane divenne e sempre
gentile e saggia seppe rimanere.
*
4. Isadora Duncan, della festa
Il corpo il movimento l’aria come acqua
tutto diviene luce quando la coscienza
si sente creatura fra creature
e si fa gesto, invito, amore, festa.
*
5. Ingeborg Bachmann, della sobrietà
Concentrarsi, trovare il proprio centro
fare il vuoto, il deserto entro sé,
e tendere alla patria da venire
e questa è la virtù dell’attenzione,
scavare la pietra del discorso
fino a raggiungere sorgiva la parola,
istituire così quella comunità
finora soltanto immaginata.
*
6. Anna Kuliscioff, della giustizia
In un possente rivolgimento d’amore
all’umanità intera parlare la lingua
della carne che soffre, dello spirito che anela
dell’occhio che respira e che canta.
Col gesto largo del seminatore
fecondare il mondo, restituire
speranza agli oppressi, risanare
le ferite.
Il volto, il cuore d’Anna in sogno vidi
segno, impronta, aura della classe
che liberando sé liberi tutti.
*
7. Alice Paul, della liberazione
Una persona un voto. Lo diceva
in marcia per le vie della città.
Una persona un voto. Lo diceva
dal fondo della galera di qua e di là dall’oceano
in sciopero della fame.
Una persona un voto. E poi ancora
la pace, il pane, le rose.
*
8. Flora Tristan, del potere di tutti
Noi che abbiamo conosciuto la miseria
e la miseria che sta sotto la miseria
ci siamo alzate e alzati infine e abbiamo detto:
da adesso no.
Noi che abbiamo sofferto la fame e le percosse
e ciò che genera la fame e le percosse
ci siamo alzate e alzati infine e abbiamo detto:
da adesso no.
Noi che ci siamo riconosciute e riconosciuti
uguali nella maschera del dolore e uguali nel sogno della gioia
ci siamo alzate e alzati infine e abbiamo detto:
da adesso no.
E avendo detto no allo sfruttamento
avendo detto no alla guerra e alla paura
e al calpestare gli altrui corpi piagati
ci siamo alzate e alzati infine e abbiamo detto:
da adesso sì che facciamo cominciare
la nuova storia.
*
9. Milena Jesenskà, della bellezza
Vi è una prima Milena, l’amica di Kafka
che è il pozzo silenzioso che il praghese
colma delle parole in cui cerca di sciogliere
l’infinito auscultarsi nella notte: acque,
e delle acque la rottura che non viene
e il mistero che non affiora, e la luna,
la luna nel pozzo.
E vi è una seconda Milena, la Milena restituita
da Margarete che la incontrò nel lager.
Oscuro mistero, che la sua vita
sia stata salvata dalla memoria
di chi la incontrò nell’inferno nazista.
Ed è la Milena delle rotture
e del coraggio, la donna
che sa dire di no e di sì,
che lotta inesausta, che è uno
dei volti più belli della Resistenza.
*
10. Emma Thomas, della persuasione
Teneva insieme la vita attiva, poiché senza le opere buone
le sofferenze dell’umanità che incontri
tu alleviarle non puoi,
e la contemplativa,
poiché nel silenzio e nella preghiera
libera e comune s’incontra l’altro e all’altro ci si apre.
Io sempre restai sconcertato di queste persone
così diverse da me.
Molti anni mi occorsero per cogliere
quanto preziosa mi fosse la loro diversità, quanto
l’enigma che recano è anche
uno specchio e un appello che mi tocca.
*
Da "La nonviolenza è in cammino", n. 625 GEREMIA CATTRISTI: DIECI PAROLE E DIECI VOLTI DA ASSISI A GUBBIO
1. Olympe de Gouges, o la forza della verità
Credette Olympe che la rivoluzione
fosse fatta per liberare tutti
e dunque tutte -
e fosse fatta perché le uccisioni
cessassero - ed a tutti
e tutte fosse la vita fatta salva.
Tratta al patibolo perché affermava
sia l’uguaglianza che la differenza
tratta al patibolo perché affermava
che é delitto uccidere, e demenza.
*
2. Saffo, o della coscienza
Fu prima lei, nel corso della storia,
a educare alla nonviolenza
nitida e forte avendone coscienza.
E tu serbane grata la memoria.
*
3. Margarete Buber Neumann, o dell’amore
Essere stata tedesca quando la Germania
era il cuore e il vulcano dell’Europa
aver potuto chiamare signor padre
il grande Martin Buber, esser stata
subito e sempre contro il fascismo.
E nel partito e nel paese dei soviet
aver scoperto il fascismo dei maschi,
il fascismo di Stalin, il fascismo
degli apparati e dell’ideologia.
Poi il gulag, poi la consegna
ai nazisti ed il lager. E nel lager
resistere ancora, incontrarvi Milena.
Poi sopravvissuta e tornata dal ponte
dei corvi la lotta continuare ancora
per far memoria degli assassinati
e ancora e ancora per la verità.
Contrastare le menzogne
affermare il buono e il giusto
continuare ad amare le persone.
Anche dei morti salvare la vita, la verità
ultima. Mai
pronunciare la parola vile.
*
4. Bessie Smith, o della festa
Tenere nei polmoni e nella gola
del mondo tutta l’infelicità
sapendo poi restituirne in canto
quanto ci unisce e trasformarlo in gioia.
*
5. Laura Conti, o della sobrietà
Era ragazza ancora quando i nazi
calarono in Italia e necessario
fu scegliere e lei scelse di lottare
per l’umanità.
Medico fu, perché salvare vite
è cosa buona, e per salvare vite
nel movimento fu anche lei operaio
per l’umanità.
Capì tra i primi i rischi per l’ambiente
se tutto il capitale surdetermina,
scienziata e militante per l’ambiente
e per l’umanità sempre lottò.
*
6. Luce d’Eramo, o della giustizia
Sempre scelse la strada più difficile.
Lei figlia di gerarca fu nel lager
per aver scelto la parte degli oppressi
per aver scelto la via della giustizia.
Sempre scelse la strada più difficile.
Della lucidità che nel dolore
soffre di più e più se ne raffina
per aprir vie alla liberazione.
Sempre afferrarsi amò alla verità.
E questo agire chiamo nonviolenza.
*
7. Bertha von Suttner, o della liberazione
Che cosa resta di lei?
Ma la vera domanda è: perché
a milioni, a miliardi si danno gli umani la morte?
E la vera risposta è ancora quella
che diede allora la saggia e gentile:
giù le armi.
E’ il disarmo la scelta necessaria
per aprire la necessaria via.
*
8. Ruth First, o del potere di tutti
Convincerla a piantarla di pensare, di parlare, di
opporsi al razzismo
non era possibile.
Così la spensero con un pacco bomba
un pomeriggio dell’ottantadue.
Era stato spedito quel pacco molti anni
prima, era l’anno sessantatre, fu allora
che non bastando quei centodiciassette
giorni di carcere il regime razzista
spedì quel pacco che vent’anni dopo
la raggiunse a Maputo. Le poste
sudafricane erano forse lente
ma inesorabili. Lei
non aveva cessato un solo giorno
di lottare contro l’apartheid
di costruire il potere di tutti
di resistere ad ogni razzismo.
Non era possibile farla tacere
così la spensero con un pacco bomba.
Ma ancora lotta, ancora parla, ancora pensa
Ruth ogni volta che qualcuno ovunque
nel mondo si ribella alla menzogna
alla violenza all’ingiustizia all’odio
ogni volta che ovunque qualcuno
afferma il potere di tutti, l’umanità comune,
lì Ruth First è stata ascoltata
e quindi il pacco bomba non riuscì
a raggiungere l’intento, nel tragitto
si perse, e Ruth First l’assassinata
è ancora qui, ed è invece crollato
il regime che pensava di annientarla.
*
9. Joyce Lussu, o della bellezza
Era così temeraria
che la sua vita sembra un unico gettarsi
nella mischia infinita contro il fascismo.
Un tuffo senza respiro
per il pane, per la pace, per la terra:
una terra in cui vivere sia cosa
degna, sia cosa bella.
E insieme amava il racconto e le parole
che vengono da lontano, tradusse
poesie, che è come dire
che seppe ascoltare, meditare, contemplare,
e anche così dar mano a coltivare
una terra, edificare un mondo
in cui vivere sia cosa degna, sia
cosa bella.
*
10. Maria Montessori, o della persuasione
Capire che la pace lì comincia:
dall’accoglienza fatta ai bambini.
E costruire un mondo in cui bambini
e adulti infine possano convivere.
Non più stranieri, non più abbandonati,
non più nemici, non più aggressori,
ma una umanità riconoscente.
*
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1. La non violenza è opposizione alla violenza, ma entrambe sono vere e reali. Se la realtà umana fosse solamente non violenta, la violenza di per sè non esisterebbe. La violenza è insita nell’animo umano e ognuno di noi deve combatterla prima dentro di sè, e poi fuori.
2. La non violenza è coscienza, ma il non violento ha in sè una dose controllata di incoscienza che gli consente di amarsi un pò meno per amare di più gli altri. Non sempre la non violenza richiede l’azione, ma sempre una infinita pazienza.
3. La non violenza nasce dal desiderio di amore, non si appaga mai di sè stessa, è un amore incompleto, insoddisfatto che potrà compiersi solo con la sconfitta dei violenti. In tal senso essa è spesso solitudine, più che incontro, cammino più che approdo, dolore più che pace.
4. La non violenza non è una festa in maschera, ma una lotta senza quartiere contro il male, un impegno duro e strenuo, un sacrificio spesso più grande delle capacità di un singolo uomo.
5. La gioia del non violento consiste nel sapere di essere nel giusto, anche se essa spesso viene frustrata da una soverchiante violenza che dilaga e crea sconforto.
6. Il non violento deve farsi coraggio contro la viltà dei violenti, contro l’ingiustizia del mondo e contro l’ignoranza dell’uomo qualunque. Più che un amore è una lotta appassionata contro l’odio.
7. La non violenza non è anarchia, ma affermazione del proprio io non violento. La violenza nasce dalla massa ignorante e ipocrita. La non violenza è un anelito di libertà.
8. La non violenza non afferisce alla categoria della bellezza, ma si oppone a ciò che è brutto, alle brutture di una società violenta e insensata.
9. La non violenza impone a volte di stare nel buio, di non esporsi per non diventare zimbello dell’arroganza dei violenti.
10. La non violenza è verità, non persuasione. Quest’ultima è sulla lingua biforcuta dei violenti e dei falsi profeti d’ogni risma.