Piano mirato Regionale 2008/2010 per la Sicurezza e la Salute dei Lavoratori
Convegno al Versilia Congressi di Viareggio sabato 15 dicembre 2007 per presentare il Piano mirato Regionale 2008/2010 per la Sicurezza e la Salute dei Lavoratori
Convegno al Versilia Congressi di Viareggio sabato 15 dicembre 2007 per presentare il Piano mirato Regionale 2008/2010 per la Sicurezza e la Salute dei Lavoratori
Il dibattito, dopo un minuto di silenzio in memoria dei lavoratori morti a Torino, è stato aperto da Giancarlo Sassoli, Direttore Generale Azienda USL 12 Viareggio. Le sollecitazioni del mondo del lavoro hanno indotto a riflessioni e proposte per il miglioramento della condizione lavorativa e questa è stata l’occasione per il lancio di un progetto mirato che coinvolge su inizativa della USL di Viareggio tutte la USL della costa toscana, da Massa-Carrara a Grosseto.
"Le leggi in materia ci sono - ha affermato Sassoli - occorre osservarle. Questo innanzi tutto per un dovere di civile convivenza". Le risorse a disposizione devono essere finalizzate alla informazione, alla formazione e alla difesa.
"Far crescere la cultura della sicurezza, anche come coscienza di sicurezza tutelata, soprattutto tra i giovani, tra i precari e tra gli immigrati, e porre in essere i dovuti controlli, oggi frammentari, e applicare le sanzioni" ha concluso il Direttore della USl 12. Al tavolo del Convegno si sono alternate auterevoli voci.
Giuliano Angotzi, Direttore del Dipartimento di Prevenzione, ha illustrato il Piano Regionale per la cantieristica navale da diporto, dove sono previsti un incremento dell’attivita’ di vigilanza e di controllo, la promozione dell’attivita’ di formazione degli addetti in materia di sicurezza e salute, con l’impegno di datori di lavoro, medici competenti, rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza, organismi paritetici territoriali, le associazioni datoriali, Organizzazioni Sindacali, consulenti tecnici, Amministrazioni Provinciali e Comunali, Direzione Provinciale del Lavoro, Inail, Inps, Vigili del Fuoco, Capitaneria del Porto.
Il Giudice Unico dr. Gerardo Boragine, sottolineando che "la minaccia di sanzioni dovrebbe fare da freno alle carenza di sicurezza" e che "il deficit della sicurezza incrementa il danno lesivo", ha approfondito alcuni punti del nuovo testo unico sulla sicurezza del lavoro, in particolare soffermandosi sia sull’art. 2 del Testo Unico, che prevede la notizia di reato all’Inail da pate del Pubblico Ministero per i delitti di omicidio colposo o lesioni colpose se il fatto è commesso con violazione alle norme per la prevenzione degli infortuni, ai fini della eventuale costituzione di parte civile e azione di regresso, sia sull’art. 5 che prevede la sospensione delle attività lavorative in caso di lavoro sommerso pari o superiore al 20% e in caso di superamento dell’orario di lavoro. "Nel nostro quadro normativo - ha concluso il Magistrato - il lavoro è al centro. E’ il piu’ ampio in Europa"
L’Assessore Regionale al Diritto alla Salute, Enrico Rossi, ha espresso quanto sia necessario, oltre la vigilanza, che gli interventi di USL e degli altri comparti dello Stato debbano avvenire in modo coordinato. Il Segretario della Camera di Lavoro Versiliese, Andrea Antonioli, ha voluto ricordare quanto, nel campo della sicurezza, Viareggio sia come la Cina, con le sue condizioni di lavoro nella Darsena Viareggina simili a quelle del Terzo Mondo.
"Abbiamo due primati - ha affermato - : il primato positivo è che ben 5 su 8 cantieri che rappresentano il top nel mondo sono di Viareggio, il primato negativo è invece rappresentato dalle condizioni di lavoro, con l’alto numero di infortuni, molti non denunciati o fatti risultare non lavorativi, e che spesso investono cittadini non italiani e non comunitari, lavoratori in appalto o in subappalto, sotto continuo ricatto"
"Ci sono importanti e significative eccezioni - ha concluso Antonioli - che vogliamo incentivare. Ma non possiamo accettare situazioni di totale insicurezza, dove addirittura le aziende alle nostre richieste di documentazione rispondono con un rifiuto. Sul piano sindacale abbiamo un’arma, lo sciopero. Ma la crescita abnorme del sistema degli appalti ha peggiorato la situazione. Ci sono cantieri dove non ci sono addetti , dove viene impiegata solo mano dopera in appalto che di giorno in giorno viene spostata di cantiere, priva di diritti e sicurezza, retribuita con paga conglobata o al nero, che per portare a casa mille euro lavora 14 ore consecutive". "Paradossalmente - conclude Antonioli - c’è piu’ normativa per gli atipici, non esistendo ad oggi una normativa sugli appalti a livello nazionale"
Dopo alcuni interventi, come quelli del Direttore della Direzione Provinciale del Lavoro di Lucca,dr. Roberto Sarti, e del Comandante della Capitaneria del Porto di Viareggio, Capitano Giovanni Canu, ha concluso il convegno il Sindaco di Viareggio, Marco Marcucci con la promessa, o la speranza, di riaprire a breve il tavolo sulla sicurezza con le parti datoriali, sospeso prima dello sciopero in trasferta al Salone della Nautica di Genova di Genova.
Letizia Tassinari
All’articolo, pubblicatomi il 16 dicembre 2007 su Viareggiok, mi ha risposto il dr.Giancarlo Iannella:
"Di norma non vado ai convegni.Li ritengo una sostanziale perdita di tempo.Strumenti autocelebrativi in cui le istituzioni e le parti sociali magnificano le iniziative assunte o evidenziano la necessità di "lottare".Sia chiaro,sempre dopo l’immancabile e commovente minuto di silenzio per le vittime del lavoro.Come di consueto sarò chiaro :
1) le normative ci sono.Ottime ed abbondanti ;
2) gli strumenti e le risorse umane per effettuare i controlli anche.Non sono abbondanti ed in qualche caso neanche ottime ma ci sono ;
3) le prerogative sindacali ci sono grazie ad una legislazione copiosa che,sulla carta, attribuisce alle OO.SS.discreti poteri di controllo ed intervento a tutela dei diritti dei lavoratori.
Il quadro è questo.Inutile negarlo. Domanda:e allora perchè ogni tanto ci ritroviamo a piangere,con lacrime spesso di coccodrillo, morti e feriti?La risposta l’ha fornita il programma Annozero quando ha precisato che la Thyssenkrupp ha ribadito di aver modulato i sistemi di sicurezza nello stabilimento di Torino ai parametri imposti dalla legislazione italiana e quando un lavoratore,recatosi in uno stabilimento tedesco, ha sottolineato di aver costantemente visto controlli ripetuti e profondi da parte di funzionari appositamente addestrati.Punto.Il nodo è questo.Queste vicende,a mio giudizio, dimostrano che :
1) questo Paese non ha,geneticamente,la cultura del rispetto delle regole ;
2) gli enti preposti ai controlli non agiscono in maniera coordinata;
3) le sanzioni applicate non sono commisurate alla gravità dei fatti riscontrati e non potrebbe essere altrimenti in un Paese ipergarantista in cui ad andare galera sono solo i poveri diavoli, coloro che devono tacere per non inguaiare i potenti o coloro che ne devono trarre notorietà per vendere instant books o mutande firmate;
4) i sindacati sono troppo spesso cinghia di trasmissione dei partiti mutuandone,al proprio interno,logiche spartitorie e di carriera.Fare il sindacalista,in Italia,equivale troppo spesso ad avere una rendita di posizione moltiplicando italiotamente ambiti di interventi,competenze,suddivisioni che consentono l’incremento di posti e prebende interne ;
5) le amministrazioni locali,troppo spesso,fanno come le tre scimmiette.Non vedono,non sentono,non parlano (se non per commemorare).Quanta parte degli addetti alla polizia municipale è dedita ai controlli nei cantieri cittadini?Quanta di questa è occupata per elevare esclusivamente multe (quando va bene) a chi ha la macchina in seconda o terza fila?
Che fare?Beh,sarebbe già tanto se tutti noi (amministrazioni-asl-inps-inail-dpl-guardia di finanza-forze dell’ordine-sindacati,ma ci rendiamo conto di quanti siamo.......?) facessimo quotidianamente la nostra parte e se i nostri governanti emanassero norme sanzionatore dure ed immediatamente operative,prive di sconti a mò di saldi,riduzioni di pena ed abbandonassero il buonismo all’italiana da volemose bene,da pacca sulla spalla,da tanto semo tutti italiani".
Gian-Carlo Iannella Direttore Inps Viareggio
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