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Mano nella mano con Kapuscinski e con Erodoto

Per Kapuscinski Erodoto è stato non tanto uno storico, quanto il primo vero reporter della storia

di Sergej - martedì 21 giugno 2005 - 6028 letture

In viaggio con Erodoto / di Ryszard Kapuscinski. - Milano : Feltrinelli, 2005. - pp. 256. - ISBN: 8807016796, 15 euro

Ryszard Kapuscinski è tra i maggiori reporter del mondo. Polacco, ha avuto la ventura di seguire per conto della sua Agenzia di stampa (la PAP) tutti gli avvenimenti più importanti nei paesi del Terzo Mondo negli ultimi vent’anni. In Italia ne abbiamo letto i libri, reportages molto belli: dall’Africa, dall’America centrale, dall’Asia. Kapuscinski è per tutti noi un esempio di giornalismo e di scrittura, di apertura nei confronti degli uomini e alle cose che accadono.

Con "In viaggio con Erodoto" compie una strana operazione, a metà tra incursione nel biografico e incontro. L’incontro è quello con il padre di tutti noi scrittori e cronisti, Erodoto. Kapuscinski rievoca le proprie "origini" di giovane polacco appena uscito dalla guerra - la fame, la penuria emblaticamente simboleggiata dalla mancanza di scarpe: una cosa che noi italiani conosciamo bene -. Giovane che si affaccia al mondo, scopre il mondo, la diversità, l’altro. Il libro di Kapuscinski su Erodoto, attorno a Erodoto, a partire da Erodoto è molto bello. Ci riporta con i piedi per terra, alla nostra identità di europei alle prese con la scoperta dei mondi altri. Una scoperta che ci parla di quando non avevamo paura dell’altro, quando non eravamo impegnati a costruire la "fortezza europea" ma dal confronto con l’altro imparavamo a essere meno provinciali propria a partire dalla consapevolezza di questa nostra provincialità. Un libro che ci ricorda cosa significa essere europei - giornalisti, anche -, uomini tra gli uomini.


IV di copertina

Il giornalista polacco ripercorre le proprie vicende, raccontando retroscena finora ignorati delle sue storie: dall’infanzia povera a quando, fresco laureato, venne mandato allo sbaraglio prima in India e poi in Cina, senza conoscere niente di quei paesi.Ci rivela le difficoltà incontrate e, di fronte a queste difficoltà, il suo punto di riferimento, il testo da leggere e rileggere è sempre stato Erodoto.

Per Kapuscinski Erodoto è stato non tanto uno storico, quanto il primo vero reporter della storia: il suo bisogno di viaggiare, di toccare con mano, di raccogliere dati, paragonarli ed esporli, con tutte le necessarie riserve che è giusto nutrire riguardo alle storie riferite da altri, fa di Erodoto un giornalista a pieno titolo.


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